UnKumbum, "centomila immagini sacre", è un insieme di cappelle buddiste disposte su più piani. Il più famoso di essi sorge all'interno delMonastero Pelkor Chode diGyantse inTibet, prefettura diShigatse.
Il primo kumbum è appunto questo, fondato nell'anno della pecora di fuoco 1427[1] da un principe di Gyantse. Composto da novelhakang o livelli, è alto 35 m. e sormontato da una cupola dorata, e contiene 77 cappelle allineate lungo le pareti livello per livello. Molte delle statue, danneggiate durante laGrande rivoluzione culturale, sono state successivamente rimpiazzate con figure di creta, anche se non del livello artistico degli originali. Imurali del XIV secolo, che mostrano influenze cinesi e della cultura Newar dellaValle di Kathmandu, sono arrivati a noi in condizioni molto migliori.[2][3]
Questo kumbum, o grandestupagomang ("a molte porte"), è unMaṇḍala tridimensionale inteso a rappresentare il cosmo buddista. Esso, come gli altri mandala, raffigurati da un cerchio iscritto in un quadrato, consente al devoto di partecipare della percezione buddista dell'universo e può raffigurare il potenziale dell'individuo che vi si muove. I mandala sono infatti intesi ad aiutare l'individuo sul sentiero dell'illuminazione. Nella struttura del kumbum di Gyantse è conservato un vasto numero di immagini di divinità, culminanti nel Vajradhāra, il Buddha cosmico.
Il kumbum di Gyantse è probabilmente il più conosciuto, immediatamente seguito daquello che sorge vicino aXining nelQinghai, luogo di nascita diTsongkhapa, fondatore della scuolaGelug del buddismo, quella deiDalai Lama.
Altri esempi sono quello di Jonang, non lontano da Gyantse, costruito da Dolpopa Sherab Gyaltsen, dove è nata l'omonima scuola buddistaJonang, a lungo ritenuta estinta, e il Kumbum Chung Riwoche di Päl Riwoche, costruito da Thang Tong Gyalpo, che ha iniziato a lavorarvi nel 1449.[4][5]
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