L'Impero corasmio, o delKhwārezm-Shāh (in persianoخوارزمشا) fu unregnomusulmano (sunnita) di origineturco-mamelucca, e dicultura persiana, che si estese suCorasmia (regione attorno aldelta del fiumeOxus),Transoxiana ePersia.
La dinastia corasmia fu vassalla deiSelgiuchidi prima e deiQara Khitāy poi, e controllò un vasto impero tra il1077 e il1231, corrispondente agli attualiIran,Turkmenistan, parte dell'Afghanistan,Uzbekistan,Kirghizistan eTagikistan. La superficie era di 4,9 milioni di km² all'apice.[3]
Il fondatore di questa dinastia era uno schiavomamelucco turco di nomeAnushtigīn,coppiere delsultanoselgiuchideMalikshah (1072-1092).
Sotto il sultano selgiuchideBarkiyaruq, il figlio di Anushtigīn,Quṭb al-Dīn Muḥammad, fu nominatowālī (governatore) dellaCorasmia (Khwarizm) nel 1077, rivendicando il titolo diKhwārazm-shāh (Scià della Corasmia) e fondando ladinastia anushtiginide. I suoi successori, dopo la caduta dei Selgiuchidi orientali nel1141, divennerovassalli deiQara Khitāy, deimongolipagani superstiti della dinastia nomadeLiao dellaCina che, scacciati da quest'ultima per l'intervento di tribù rivali, avevano attraversato l'Asia Centrale fino a stabilirsi nelle regioni corasmie.
Il quinto rappresentante della dinastia anushtiginide,'Ala' al-Din Tekish, riuscì non solo ad invadere ilKhorasan ma ad arrivare fino all'Iraq (nominalmente come emissario dei Khān Karakhitay), dando così origine a un attrito con il governo delcaliffoabbaside, del quale i Corasmi diventarono i nuovi protettori. A Tekish successe il figlioMuḥammad, nel1200, come nuovo Khwārezm-Shāh, il quale decise di fare a meno dell'appoggio deiKara Khitay e conquistò i loro territori, portando l'impero alla massima estensione, dallaTransoxiana e dall'Indo aest fino aBaghdad e alMar Caspio aovest. Le conquiste orientali vennero compiute da Muhammad ai danni delladinastia ghuride, che occupava le attuali regioni centrali dell'Afghanistan e che, dalla morte di Tekish, aveva pressato i confini orientali dell'impero. Muhammad fu sconfitto dai Ghuridi ad Amu Darya nel1204, e fu costretto quindi a chiedere aiuto a un esercito Qara Khitāy con il quale, nello stesso anno, sconfisse i Ghuridi a Hezarasp. Vista la malaparata, ilcaliffo abbasideal-Nāṣir fu costretto a riconoscere la sovranità del Khwārazm-shāh nella parte di territorio iracheno occupata. L'alleanza fu di breve durata: poco dopo, Muhammad iniziò un altro conflitto, stavolta in aiuto aikarakhanidi, con i quali sconfisse i Kara Khitay lungo il Talas nel1210, permettendo però a questi ultimi di prendere Samarcanda. Nel1212, oltre a spostare la capitale da Gurganj a Samarcanda, rovesciò poi i karakhanidi, e poi i ghuridi nel1215, incorporando così l'intera Tansoxiana e l'odierno Afghanistan nel suo impero, e poi ilSyr Darya fino aimonti Zagros con le sue conquiste in Persia occidentale, oltre che al nord dell'Hindu Kush fino alMar Caspio. Alla vigilia dell'invasione diGengis Khan, nel1218, l'impero corasmio dominava così su tutti i territori islamici dell'Asia Centrale, arrivando alla sua massima espansione, con una popolazione totale di 5 milioni di abitanti.
Mentre i Mongoli premevano sui confini orientali dell'impero, senza però alcun intento ostile, ʿAlāʾ al-Dīn Muḥammad nel1218, valutato l'isolamento ormai completo del califfo, tentava di avvicinarsi a Baghdad in vista della sottomissione del califfato abbaside. Gliʿulamāʾ del Khwārezm emisero in proposito unafatwā che autorizzava la destituzione del califfo al-Nāṣir, che si intendeva soppiantare con un nuovo califfo di nomina corasmia, ma di fedesciita. La successiva avanzata mongola vanificò tuttavia quel piano.
Nel1219 il governatore della città diOtrar, Inalçuk, fece imprigionare come spie alcuni emissari inviati da Gengis Khan, che intendeva invece avviare rapporti commerciali pacifici col Khwārezmshāh. Gengis mandò tre emissari, uno musulmano e due mongoli, per chiedere la liberazione della carovana e la punizione del governatore che aveva imprigionato i mercanti senza motivo apparente, ma lo shah fece rasare i due mongoli, decapitare il musulmano e giustiziare l'intera carovana. La reazione del condottiero mongolo, che considerava gli ambasciatori sacri e inviolabili, non si fece attendere e futerribile: proprio all'inizio della campagna, che avvenne nello stesso 1219,Samarcanda,Bukhara,Merv eNīshāpūr furono saccheggiate e conquistate, insieme a molti dei territori dell'impero corasmio. Lo Shāh fuggì e morì poco più tardi su un'isola delMar Caspio. Dal 1220 in poi, i Corasmi si ridussero a costituire bande armate mercenarie, pronte a mettersi al servizio dei vari signori musulmani della Siria e delVicino Oriente.
Il figlio di ʿAlāʾ al-Dīn,Jalāl al-Dīn Mankubirnī, rinunciò al titolo di Shāh e si rifugiò a sua volta nelCaucaso dove intendeva continuare la resistenza contro i Mongoli. Dopo varie razzie e saccheggi lungo l'Indo e nei territoricurdi fu però sconfitto daiSelgiuchidi di Rum e dagliAyyubidi loro alleati. Con l'assassinio di Jalāl al-Dīn nel1231 l'Impero corasmio giunge al termine.
I seguaci di Jalāl al-Dīn prestarono servizio come mercenari sotto gliAyyubidi nel1227, e furono assoldati dall'emiro ayyubide diDamasco, al-Muʿaẓẓam, insorto contro il fratello, ilsultanoal-Malik al-Kamil (il quale fu per questo costretto a ricercare l'alleanza diFederico II e deiMamelucchi) e si resero protagonisti della presa e del sacco diGerusalemme nel1244. Furono poi chiamati dal sultano ayyubideal-Ṣāliḥ Ayyūb, con la profanazione delle sepolture deiRe di Gerusalemme e la distruzione della basilica dellaHagia Sion (tranne la sala delCenacolo), episodio che innescò lasettima crociata. Federico II, infatti, si impegnò a intraprendere la sua più volte rinviata crociata (che sarà caratterizzata da un accordo diplomatico con gliAyyubidi dial-Malik al-Kamil), riconciliandosi brevemente conPapa Innocenzo IV, in cambio del ritiro dellascomunica comminatagli.
Una nuova spedizione armata crociata fu compiuta daLuigi IX,[4] senza sortire alcun utile risultato.
- ^Kathryn Babayan,Mystics, monarchs, and messiahs: cultural landscapes of early modern Iran, (Harvard Center for Middle Eastern Studies, 2003), 14.
- ^Bobodzhan Gafurovich Gafurov,Central Asia:Pre-Historic to Pre-Modern Times, Vol. 2, (Delhi, Shipra Publications, 1989), 359.
- ^(EN)Seljuq | History & Facts, suEncyclopedia Britannica.URL consultato il 13 settembre 2019.
- ^CORASMI Federiciana (2005) di Bruna Soravia, sutreccani.it.URL consultato il 14 luglio 2013(archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).