Kherti è unadivinità egizia appartenente allareligione dell'antico Egitto. Benché sia archeologicamente attestato sin dall'inizio dellaII dinastia egizia, il suo ruolo mitologico durante tale epoca non è chiaro: la sua prima descrizione mitologica risale infatti ai "Testi delle piramidi" dellaVI dinastia[2]. La sua natura era ambiguamente minacciosa e protettiva[3].
La prima immagine di Kherti risale all'inizio della II dinastia, precisamente ai regni deifaraoniHotepsekhemwy eRaneb (prima metà delXXIX secolo a.C.). Compare come un arietemummificato, in posizione accovacciata; taleiconografia è sempre accompagnata daigeroglifici delmattatoio e della forma dipane, la cui lettura complessiva è "Kherti", comunemente interpretato come "Massacratore"[2][4]. La forma d'ariete ha consentito di associarlo al dioKhnum, dalle caratteristichectonie come Khenti[3][5].
Kherti fu venerato fin dall'inizio dellaII dinastia. Il suo nome compare per la prima volta su una coppa di pietra di reSneferka (ca. 2900 a.C.). Coppe in pietra risalenti al faraonePeribsen, della medesima dinastia, menzionano per la prima volta il titolo sacerdotale di "Servo del dio Kherti" (Hem Netjer Kherti). Il centro del suo culto fu la città di Khem (lagreca Letopoli, odierna Ausim)[3], mentre ebbe secondaria importanza il centro diNesat (mai individuato)[6].
Kherti era una divinità funeraria dalle caratteristiche contraddittorie: i "Testi delle piramidi" rivelano che fu inizialmente venerato come una guida, un traghettatore del faraone defunto nell'Aldilà. Avrebbe dovuto inoltre proteggere il re morto da vari demoni (inmetiu) mandati daSeth[2][4]. D'altro lato, Kherti era temuto comepersonificazione della morte, un dio "che si insedia nelcuore dell'uomo" facendo sì che smetta dibattere. I "Testi delle piramidi" rivelano un interessante dettaglio: Kherti avrebbe attaccato i cuori fisici (Khat) dei morenti, non il cuore metafisico e simbolico (Ib) ritenuto la sede delle emozioni e dei pensieri. Per questa ragione, esistono numerose preghiere ed esortazioni a Kherti finalizzate a rabbonirlo e pacificarlo[2]. Altre invocazioni chiedono aRa di "tenere il re defunto lontano da Kherti". Queste ultime contengono anche riferimenti aOsiride, il giudice dei morti: così, Kherti e Osiride furono mitologicamente connessi[4].
Kherti non compare mai nei famosi "Testi dei sarcofagi" delMedio Regno, venendo allora rimpiazzato dall'altro dio-traghettatoreAker. Nelle preghiere del "Libro dei morti", Kherti è descritto come un guardiano che conduce labarca celeste di Ra[6].