Nella scuola di pensieroinduista delVedānta, ilKarma Yoga (dalsanscritoKarma - azione, eYoga - unione) è uno dei quattro sentieri di base per raggiungere la salvezza (insieme aJñāna Yoga,Raja Yoga eBhakti Yoga).
"Karma Yoga" può essere tradotto come "Via dell'azione"; è un tipo difilosofia empirica e diretta, unaspiritualità semplice ed immediata basata sulla ricerca dellatrascendenza nell'azione stessa, e non nella sua negazione (al contrario di quanto nella mentalità comune si sarebbe soliti pensare). Combinando e fondendoazione emeditazione, questo Yoga consiste nella progressiva purificazione e aderenza alDharma tramite le proprie azioni, dalle più piccole e quotidiane a quelle più importanti e decisive.
Al Karma Yoga è dedicato ilterzo capitolo dellaBhagavad Gita, nella quale si espone questa filosofia dell'azione. Qui si afferma che traazione edinattività è preferibile l'azione, a patto che essa sia compiuta con distacco, perseguendo il proprio dovere universale (Dharma) e non provando desiderio o avversione verso i frutti delle proprie azioni, ma agendo soltanto in accettazione del proprio ruolo (svadharma) e al servizio dell'universo e della Divinità.
In questo modo, l'azione non produce Karma poiché in effetti non si agisce affatto, ma si consideraDio l'unico autore delle proprie azioni; il corpo, i sensi, la mente, l'intelletto e la stessa anima individuale (jīva) divengono così strumenti della Volontà Divina; questo abbandono, questa rinuncia a ritenere sé stessi autori dell'azione, porta il devoto ad una progressiva identificazione del proprio Sé limitato con il Sé illimitato, fino al conseguimento diMoksha (liberazione dal ciclo di nascite e morti, oSaṃsāra).
Una persona che pratica ilKarma Yoga è definita unKarma Yogi.
(Bhagavad Gita, III, 18-19)
Come si è visto, il Karma Yogi agisce senza attaccamento né avversione per l'azione che sta compiendo, senza alcun desiderio per i frutti dell'azione. Tuttavia, questo non significa accettare e subire passivamente qualsiasi evento o costrizione la vita stia imponendo; il Karma Yogi è colui che ha la saggezza e la capacità di sapersi liberare in modo armonico da ogni situazione che, vivendola in qualsiasi altro modo, rischierebbe di alterare il proprio equilibrio. Così, egli non si oppone ai doveri che la vita quotidianamente gli impone, ma li riconosce ed accetta con gioia; in questo modo non soltanto scioglie i legamikarmici ereincarnativi che lo legano al mondo fenomenico illusorio, ma rinforza la propria unione mistica -Yoga, appunto - con Dio ed il Cosmo; un po' come la minuscola tessera di un infinito mosaico che, aderendo al proprio ruolo (il contorno, la forma che gli è propria), trova la sua posizione, perdendo la propria identità di "tessera" e divenendo cosìil mosaico stesso.
Così il Karma Yogi, aderendo con gioia e distacco sia alDharma universale, sia al suo Dharma specifico, pur rimanendo ancora legato al mondo fenomenico, sperimenta già la liberazione da tutto ciò che è mutevole, transitorio, effimero e relativo; ed ogni istante, ogni frangente della sua vita, diviene per lui un profondo atto di meditazione, un sacro momento di congiungimento aDio e alla Realtà Cosmica.