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Kalonymos

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Kalonymos oKalonymus (in ebraicoקָלוֹנִימוּס?Qālōnīmūs) fu un'importante famigliaebrea che visse inItalia e che, dopo l'insediamento aMagonza eSpira di molti dei suoi membri, ebbe per molte generazioni un ruolo di primo piano nello sviluppo dellacultura ebraica inGermania. La famiglia è secondo molti considerata la fondatrice dell'Hachmei Provence e degliAshkenazi Hasidim.

Nome

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Tecnicamente il nome dovrebbe essere scritto "Kalonymos", poichéKalonymus ben Kalonymus eImmanuel Romano lo hanno entrambi in rima con parole che terminano in "-mos"[1]. Il nome, che ricorre inGrecia,Italia eProvenza, è di origine greca; Kalonymos (ingreco antico:Kαλώνυμος?) significa "buon nome" e lo studioso Wolf ha sostenuto che si tratta di una traduzione dall'ebraico "Shem-Tov"[2];Leopold Zunz, che rappresentava la traduzione dal latino "Cleonymus"[3].

Storia antica

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Tracce della famiglia in Italia possono essere trovate già nella seconda metà dell'VIII secolo. Quanto alla data di insediamento dei suoi membri in Germania, le opinioni degli studiosi moderni sono divise, a causa delle dichiarazioni contrastanti delle fonti ebraiche[4].

Una replica del capitello del pilastro da casa Kalonymous,Magonza (X secolo)

Rapoport,Leopold Zunz, e molti altri collocano l'insediamento nell'876, ritenendo che il re Carlo, citato nelle fonti per aver indotto i Kalonymidi ad emigrare in Germania, fosseCarlo il Calvo, che in quell'anno si trovava in Italia; Luzzatto e altri ritengono che sia avvenuta sottoCarlo Magno, intorno all'800, sostenendo che il desiderio di attirare studiosi nell'impero fosse più consono al carattere di quel monarca; altri ancora lo assegnano al regno dell'imperatoreOttone II (973-983), la cui vita, secondo lo storicoTietmaro di Merseburgo, fu salvata da un ebreo di nome Calonimo/Kalonymus, forse identificabile con Mesullam ben Qalonimos da Lucca detto il Grande (ha-Gadol) morto attorno al 1020 a Magonza[5][6][7], che fornì un cavallo all'imperatore a seguito dellasconfitta di Capo Colonna inflitta daiSaraceni. L'albero genealogico seguente, compilata dai resoconti diEleazar di Worms eSolomon Luria, fornisce i capi famiglia italiani e tedeschi, che hanno prodotto per quasi cinque secoli i più importanti studiosi della Germania e dellaFrancia settentrionale, come Samuel he-Hasid e il suo figlioJudah he-Hasid. Sebbene tutti siano menzionati come importanti studiosi, la natura dell'attività di solo alcuni di loro è nota.

Membri della famiglia nel 1080

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Meshullam I (780)
Ithiel I (800)
Meshullam II (825)
Mosè I (850)
Jekuthiel I (876)
Kalonymus I (900)
Mosè II (926)
Jekuthiel II
Kalonymus II (950)
Meshullam il Grande
di Roma o Lucca (976)
Kalonymus III (1000)
Hananeel I
Mosè III (1020)
Kalonymus IV
Hananeel II
Ithiel II
Jekuthiel
di Spira
(fl. 1070
Mosè IV
(1060)
Mosè V
di Spira
(1070)
Meshullam
di Magonza (1080)

Itiel I

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Una breveselicha in otto strofe, che inizia da תבלת משחרי בניך, porta il nome di Itiel senza alcuna altra indicazione sulla sua paternità. È stato tradotto in tedesco daZunz[8].

Mosè I (ben Meshullam)

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Poeta liturgico; visse a Roma oppure a Lucca verso l'850. Due suoitahanunim sono incorporati nelMahzor: uno, che inizia con אנא ה' אלקי תשועתי, comprende trentotto linee di quattro parole ciascuna; l'altro, che inizia con מקור ישראל, è composto da quarantasei righe, con un doppioacrostico sul nome dell'autore all'inizio della riga; tradotto in tedesco da Zunz ("S. P." p.193).

Kalonymus II (ben Mosè)

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Halakhista e poeta liturgico; visse aLucca oppure aRoma intorno al 950. Fu consultato su questioni rituali daRabbenu Gershom; e dodici suoiresponsa sono inclusi nella raccolta compilata da Joseph ben Samuel Tob Alam e pubblicata da D. Cassel con il titolo "Teshubot Geonim Kadmonim" (Nos. 106-118).Rabbenu Gershom osserva[9] che esiste nella letteratura rabbinica una confusione riguardo all'identità di Kalonymus e di suo figlio Meshullam il Grande, e il detto dell'uno è talvolta attribuito all'altro. CosìRashi cita tre emendazioni nel testo talmudico a nome di R. Meshullam[10], mentreRabbeinu Tam[11] dà a nome di R. Kalonymus. Kalonymus era l'autore di un kerovah per i giorni di festa[12]. A lui probabilmente appartengono i rehitim מי לא יראך che recano la firma "Kalonymus" o "Kalonymus il Vecchio."Eleazaro di Worms gli attribuisce anche ilpiyyut מלכותו בקהל עדתו.

Meshullam il Grande

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Meshullam il Grande, detto anche il Romano, fu unhalakhista e poeta liturgico; visse aRoma oppure aLucca intorno al 976. Condusse con Rabbeinu Gershom eSimone il Grande una corrispondenza scientifica, che è inclusa nel "Teshuvot Geonim Kadmonim" (13a), e fu autore di un commento su Avot[13] Meshullam impegnato in polemiche con iCaraiti. Daltesto biblico dimostra che, contrariamente alla loro opinione, si può lasciare la propria casa durante loShabbat e far illuminare la casa la notte della stessa festività[14].

Meshullam fu un poeta liturgico prolifico. Dei piyyutim contenuti nella kerovah del servizio "Shacharit" delYom Kippur, almeno venti (forse trentadue) appartengono a lui. Scrisse anche un "Avodah", recitato dopo la preghiera per il lettore della sinagoga e contenente una rapida rassegna della storia biblica da Adamo fino a Levi, uno yoẓer per laPasqua e due zulot. Complessivamente gli sono attribuiti trentotto piyyuṭim. Sebbene il loro linguaggio sia laborioso, si distinguono per l'elevazione del pensiero e la concisione. C'era un altro payyeṭan chiamato "Meshullam il Grande", al quale probabilmente appartiene il Targum poetico aramaico sul Decalogo che è generalmente attribuito a Meshullam il Grande ben Kalonymus[15].

Kalonimo III (ben Meshullam)

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Kalonymus ben Meshullam, poeta liturgico; visse aMagonza intorno al 1000. Nella leggenda di Amnon figura di aver scritto l'Unetanneh Tokef, che gli era stato rivelato in sogno dal martireAmnon di Magonza.

Hananeel I ben Kalonymus

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Poeta liturgico; visse aMagonza oSpira nell'XI secolo; fratello di Mosè III. Era l'autore delpiyyut חרשו יושבי חרושת alkerovot dell'ultimo giorno di Pasqua, al quale suo fratello scrisse il אימת נוראותיך.

Moses ben Kalonymus

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Poeta liturgico; visse a Magonza nel 1020. È stato l'autore di אימת נוראותיך e di unakerovah composta da varie poesie per il settimo giorno di Pasqua, che veniva recitata nelle congregazioni di Magonza. Citazioni di diverse poesie ḳerovah sono riportate in vari commentari biblici precedenti. (Sulla confusione esistente nelle fonti rabbiniche riguardo all'identità dell'autore del ל אימת נוראותיך, vedi Zunz[16]).

Yekuthiel ben Moses

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Poeta liturgico; visse a Spira nel 1070. È stato l'autore del reshut יראתי al kerovah diKalir perRosh Hashanah. Un figlio di Yekuthiel di nome Mosè di Spira è citato come un'alta autorità talmudica[17].

Meshullam ben Moses

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Poeta liturgico; visse a Magonza nel 1080. Fu l'autore dei seguenti cinque piyyutim. Meshullam fu tra coloro che si uccisero il 27 maggio 1096, per non cadere nelle mani deicrociati[18].

Kalonymus ben Isaac il Vecchio

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Halachista tedesco; visse a Spira nei secoliXI eXII; padre di Samuel he-Hasid, nonno diJudah he-Hasid e bisnonno diJudah ben Kalonymus, come mostra il seguente schema genealogico:

Kalonymus ben Isaac
il Vecchio

(† 1126)
Samuel he Hasid
Judah
Meir
Golde
Abraham
Judah he Hasid
(† 1217)
Kalonymus
(1160 circa)
una figlia
Kalonymus
"ha-Parnas"
Mosè
Samuele
Eleazer ha-
Darshan
(1240 circa)
Moses Zaltman
Meil
Giuda
Davide
Simcha
(1223 circa)
Moses Azriel
ha-Darshan
(1280 circa)
Tobiah
Meshullam
(1240 circa)

Kalonymus è citato nelTosafot (Hullin 47b), e un suo responsum è incluso nella raccolta di responsa diMeir di Rothenburg (n. 501). Dal racconto di Kalonymus riportato nel "Mordechai" (Pesachim, fine), nel "Pardes" (§§ 75, 88, 245, 290), e nel "Mazref la-Hokmah" (p. 14a), si può dedurre che fu rabbino a Magonza, e che durante imassacri della Renania (1096) fu costretto a fuggire a Spira. Morì nel dicembre 1127. Il suo corpo non poteva essere sepolto a causa dell'investimento della città da parte diLotario II di Supplimburgo, essendo il cimitero al di fuori del luogo. In un secondo momento fu sepolto a Magonza[19].

Kalonymus ben Judah

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Kalonymus ben Judah o Kalonymus il Vecchio visse a Magonza all'inizio delXII secolo. Era un contemporaneo di Eliakim ben Joseph, il maestro diEleazar ben Nathan (RaBaN).

Kalonymus ben Judah o Kalonymus il Giovane

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Poeta liturgico; visse a Spira (?) attorno al 1160; probabilmente un nipote di Kalonymus ben Isaac il Vecchio. Fu un contemporaneo di Isaac ben Shalom, nonno diIsaac Or Zarua, e fu autore di molti poemi liturgici in vari stili, ad esempio ofan, zulat e reshut, e specialmente di seliḥot. Trenta delle sue produzioni poetiche sono state incorporate nel Maḥzor. Tra i suoi selichot i più notevoli sono ilSeder diPesach, in cui l'autore descrive la disponibilità mostrata dagli ebrei, nelle persecuzioni delle crociate, a morire per la fede dei loro padri; ilkinah מי יתן את הקול sulle sofferenze degli ebrei durante le persecuzioni del 1147 ( "Monatsschrift" xx 257.); e ראשי מים, sulla sorte degli ebrei dai tempi deiFaraoni alladistruzione del Tempio da parte diTito. L'intera prima selicha e la fine della seconda sono state tradotte in tedesco daLeopold Zunz[20].

Ulteriori membri

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Note

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  1. ^see Zunz in Geiger's "Zeitschrift," iv. 199
  2. ^Zunz, "G. S." ii. 33
  3. ^Geiger's "Zeitschrift," ii. 316. See also Steinschneider, "Cat. Bodl." col. 1372
  4. ^Eleazaro di Worms, "Mazref la-Ḥokmah," p. 14b:
  5. ^Tietmaro,Libro III, 21, inCronaca di Tietmaro, collanaFonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 83,ISBN 978-8833390857.
  6. ^Tietmaro di Merseburgo,Libro III, 21, in Piero Bugiani (a cura di),Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collanaBifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 223,ISBN 978-88-99959-29-6.
  7. ^Tietmaro di Merseburgo,nota 108, in Piero Bugiani (a cura di),Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collanaBifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 223,ISBN 978-88-99959-29-6.
  8. ^"S. P." p. 289
  9. ^"Shibbolei ha-Leket," § 18
  10. ^Zevachim 45b
  11. ^Tosafot Menachot 109b
  12. ^"Ma'aseh Geonim," § 172
  13. ^"Arukh", s.v. סעד
  14. ^Semag, No. 66; "Sefer Hasidim, No. 1147
  15. ^compare Landshuth, "'Ammude ha-'Abodah," s.v.
  16. ^"Literaturgesch." pp. 104–108
  17. ^"Pardes," p. 48a; "Rokeach", p. 311; "Pirkei Rekanati," p. 189; "Maimoniyyot", Shabbat, 30; "Shibbole ha-Leket", p. 89, dove il nome è dato erroneamente come Simcha invece di Moses.
  18. ^Neubauer and Stern, "Hebräische Berichte über die Judenverfolgungen," p. 6
  19. ^Michael, Or ha-Hayyim, p. 572;
    • Wiener, in Monatsschrift, xii. 164;
    • Epstein, ib. xli. 448.
  20. ^Zunz, S. P. pp. 16, 196;
    • idem, Literaturgesch. pp. 164-166, 255;
    • Epstein, in Monatsschrift, xii. 449.
  21. ^Rainer Josef Barzen (Hg.):Taqqanot Qehillot Šum. Die Rechtssatzungen der jüdischen Gemeinden Mainz, Worms und Speyer im hohen und späten Mittelalter. 2 Bände = Monumenta Germaniae Historica. Hebräische Texte aus dem mittelalterlichen Deutschland, Band 2. Harrasowitz, Wiesbaden 2019.ISBN 978-3-447-10076-2, S. 146.

Bibliografia

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  • Rapoport, in Bikkure ha-'Ittim, x. 40 et seq., 111 et seq.; xi. 100;
  • Carmoly, in Jost's Annalen, i. 222;
  • Luzzatto, Giudaismo Illustrato, p. 30;
  • Zunz, G. V. Index;
  • idem, Literaturgesch. Index;
  • idem, Z. G. Index;
  • Monatsschrift, 1854, pp. 236 et seq.; 1878, pp. 250 et seq.;
  • Grätz, Gesch. v. 193;
  • Güdemann, Gesch. i. 11 et seq.;
  • Giesebrecht, Kaiserzeit, i. 849;
  • Bresslau, in Zeitschrift für die Gesch. der Juden in Deutschland, i. 156 et seq.;
  • Aronius, ib. ii. 82 et seq.;
  • Vogelstein and Rieger, Gesch. der Juden in Rom, i. 139.G. I. Br.
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