Kalki (devanāgarī: कल्कि; ancheKalkin) è, nell'induismo, unavatāra diVisnù, il cui avvento segnerà la fine delKali Yuga, l'epoca attuale di discordia e ipocrisia, oscurità e corruzione.
Le caratteristiche e le vicende inerenti all'avatāra Kalki sono narrate in particolar modo nelKalki Purāṇa, ma la sua figura è tratteggiata anche, tra gli altri, negliAgni Purāṇa (16), neiVāyu Purāṇa (98 e 104), neiBrahmā Purāṇa (213), neiLiṅga Purāṇa (I, 40) e nelMahābhārata (II, 50; III, 192).
(italiano) «Al crepuscolo dell'era presente (yuga-sandhyāyāṁ), quando tutti (prāyeṣu) i re (rājasu) saranno diventati ladri (dasyu),[1] allora il Signore (athāsau) apparirà (janitā) con il nome Kalki (nāmnā kalkir), Signore della creazione (jagat-patiḥ), [figlio del bramino] Viṣṇu Yaśas (viṣṇu-yaśaso)»
(Bhāgavata Purāṇa I,3,25)
Kalki apparirà in sella a un cavallo bianco, brandendo una spada che risplenderà come una stella. Punirà i malvagi e consolerà i virtuosi, infine distruggerà l'intero mondo da cui sorgerà una nuova era, con una nuova umanità.
Una delle più antiche citazioni di Kalki è nelViṣṇu Purāṇa, risalente alla fine del periodoGupta, intorno alVII secolo[2]; a questo fa seguito l'Agni Purāṇa (Agni è dio induista del fuoco e simbolo di energia vitale e trasformazione), uno dei primi ad indicareGautama Buddha tra le manifestazioni diVisnù, e che nel citare Kalki sembra prendere a fondamento il precedente; infine ilKalki Purāṇa, unPurāṇa "minore", contiene un'esaustiva esposizione di aspettative e predizioni su quando, dove e perché egli verrà, e cosa verrà a compiere: questoPurāṇa ha una prospettiva estremamente militante, e prevede la sconfitta delle tradizioni ritenuteeretiche in quanto non aderenti alla tradizione deiVeda, comebuddismo egiainismo. È inoltre citato anche in altriPurāṇa minori.
È stato ipotizzato che ilKalki Purāṇa sia stato scritto come risposta induista alle profezie buddiste delKalachakra Tantra o quelle relative aMaitreya, il buddha futuro. Nel buddismo di scuola Kalachakra iKulika sono i re diŚambhala, il leggendario regno che sarà fondato quando tutta l'umanità sarà illuminata.
^Il sanscritodāsa (दास), pl.dasyu, ha varie traduzioni: "demoni" (nei testi in cui è associato agliasura), "servi", "nemici" e "neri", essendo nelṚgveda usato per indicare i non-ariani dell'India in contrappostizione agliIndoari.
^Vishnu Purana a cura di H.H. Wilson, 2001, Ganesha Publishing,ISBN 1-86210-016-0, p. lxxii