KV43 Tomba di Thutmose IV | |
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Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | Tomba diThutmose IV |
Epoca | Nuovo Regno (XVIII dinastia) |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Luxor |
Dimensioni | |
Superficie | 407,70 m² |
Altezza | max 5,32 m |
Larghezza | max 10,26 m |
Lunghezza | max 105,73 m |
Volume | 1.062,36 m³ |
Scavi | |
Data scoperta | 1903 |
Date scavi | 1903 |
Organizzazione | Theodore Davis |
Archeologo | Howard Carter |
Amministrazione | |
Patrimonio | Tebe (Valle dei Re) |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | sì (visita compresa nel biglietto di ingresso alla Valle[1]) |
Sito web | www.thebanmappingproject.com/sites/browse_tomb_857.html |
Mappa di localizzazione | |
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KV43 (Kings'Valley43)[N 1] è la sigla che identifica una delle tombe dellaValle dei Re inEgitto; era la tomba delfaraoneThutmose IV (XVIII dinastia), figlio e successore diAmenofi II (KV35).
La tomba venne scoperta e scavata nel1903 daHoward Carter, per conto diTheodore Davis. L’anno successivo,1904, lo stesso Carter la sottopose a rilievi epigrafici.
Si presenta con lastruttura tipica delle tombe della XVIII dinastia, ad asse piegato, e ricorda, planimetricamente, sia laKV35 diAmenofi II, che laKV42 della reginaMerira-Hatshepsut. Come quest’ultima, ad una scalinata molto ripida, segue un corridoio altrettanto ripido; una seconda scala ed un secondo corridoio, di pari inclinazione, terminano in un pozzo verticale profondo oltre 5 m al fondo del quale si apre una camera che, almeno in parte, si trova al di sotto di una camera con due pilastri[2]. Il fatto che le pareti del pozzo[N 2] fossero decorate con scene del re alla presenza di divinità che gli porgono il segno della vita, l’ankh, che il soffitto fosse di colore blu ricoperto da un cielo stellato, e che l’accesso alla successiva parte della tomba fosse chiuso da un muro decorato a sua volta, fa supporre che in tal modo si cercasse di trarre in inganno eventuali ladri facendo credere che quella fosse in realtà la tomba reale. Le razzie subite dalla KV43 sono la dimostrazione che tale espediente non ebbe successo[3].
Dalla camera con due pilastri, con andamento ortogonale ai corridoi precedenti, si dipartono una scala, un corridoio e una seconda scala che adducono a un'anticamera che, attraverso un breve corridoio, dà accesso alla camera funeraria il cui soffitto è retto da sei pilastri. Questa, a sua volta, si sviluppa su due livelli: al livello inferiore si trova ilsarcofago di Thutmose IV in granito rosso. Quattro locali ai rispettivi angoli costituivano annessi di deposito per le suppellettili funerarie; due di queste, nella parte che ospita il sarcofago, erano peraltro chiuse con porte in legno. Durante i saccheggi cui fu sottoposta KV43 in antico, furono asportati gran parte degli oggetti di valore, ivi comprese le porte stesse[4].
Nella camera funeraria, priva di decorazioni se non per un fregiokhekeru[N 3], due nicchie (una in uno dei pilastri e l’altra nei pressi dell’ingresso), sono la prima testimonianza degli spazi in cui, nelle tombe successive, saranno alloggiati imattoni magici che dovevano contribuire alla protezione del defunto.
Una lunga iscrizione inieratico, nella parete sud dell’anticamera, testimonia dei furti subiti da KV43 e delle operazioni di ripristino dei luoghi[5]:
L’anno ottavo, terzo mese diAkhet[N 4], il primo giorno, sotto la maestà dell’Alto e Basso Egitto, Djeserkheperure-Setepenra, figlio di RaHoremheb amato da Amon. Sua maestà, vita, prosperità e salute, ordinò che il portatore diflabello, scriba reale, sovrintendente del tesoro e dei lavori nel Luogo dell’Eternità, il rettore della festa di Amon a Karnak, Maya, figlio del nobile Iawy, nato dalla signora della casa Weret, provvedesse al rinnovo della sepoltura del re Menkheperu-Ra (Thutmose IV), giusto di voce, nella sua magione nell’occidente di Tebe.
Si ritiene che i saccheggi possano essersi verificati in corrispondenza, o conseguentemente, al periodo di instabilità politica derivante dal periodo dell'eresia amarniana. Carter, analizzando gli ottimi lavori di restauro eseguiti nella tomba[5], evidenziò che in quell'epoca rare dovevano essere le azioni ladresche nella Valle e questo a fronte di restauri molto più speditivi apportati nei periodi successivi che comportarono, peraltro, anche la traslazione di corpi e suppellettili in altre tombe adibite a depositi (o cache)[N 5].
Almeno un secondo saccheggio della tomba ebbe luogo successivamente (forse durante laXXI dinastia), ma non si è in grado di stabilire il periodo; a questo seguì lo spostamento di alcune suppellettili nellaKV37 e fu, probabilmente, alla base del successivo spostamento della mummia di Thutmose IV nellaKV35 diAmenofi II[N 6].Lo spostamento della mummia reale comportò il sistematico smantellamento della tomba, al punto da asportare piccole parti in bronzo da statuette che furono abbandonate all'interno dell'ormai vuoto sarcofago; KV43 venne nuovamente richiusa, sia pure con un muro in mattoni crudi[5]. Il corridoio di accesso, peraltro, venne riempito di detriti.
A riprova che il lavoro fu eseguito in maniera comunque selettiva, in una delle camere fiancheggianti la camera funeraria, venne rinvenuta la mummia di un bambino, non identificato. Carter, del resto, aveva riscontrato, dagli oggetti repertati, che nella medesima tomba erano state sepolte almeno altre tre persone: un figlio del re, Amenhemet, il cui corpo ribendato e nuovamente rinchiuso in un sarcofago venne rinvenuto nella cacheDB320 diDeir el-Bahari, una figlia, Tentamun, ed un terzo individuo (forse l’infante) di cui non fu possibile risalire al nome[6].
Quanto alle suppellettili funerarie, Carter rinvenne, nel 1903: nel deposito di fondazione, modelli di vasellame e piastre in calcare, legno, bronzo e paste vitree;vasi canopi in calcare; statuette in legno del re e di alcune divinità; piccoli scrigni;ushabty in legno efaience; mobilio in legno; modelli di navi; oggetti di vestiario (guanti, bracciali, amuleti); vasellame in diorite, calcare, vetro, faience; sigilli in pietra; una tavola da gioco; vasi canopici intestati ad Amenhemet, figlio del re, a Tentamun, figlia, e a un terzo individuo non identificabile[6].
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