K-1 | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 1993 |
Fondata da | Kazuyoshi Ishii |
Sede principale | Tokyo |
Gruppo | Fighting and Entertainment Group |
Settore | Intrattenimento |
Prodotti | Kickboxing |
Sito web | www.k-1world.com ewww.k-1.co.jp/ |
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K-1 è una societàgiapponese di promozione dellearti marziali, che organizza l'omonimotorneo di incontri di combattimento per il titolo del migliore combattente nel mondo.
Le tecniche utilizzate durante gli incontri sono tecniche di braccia, tecniche di piede e ginocchiate, e tutte solamente di percussione. Nei combattimenti di K-1 si possono trovare combattenti che arrivano da diverse arti marziali, comeMuay Thai,Karate eTaekwondo o dagli sport da ring comeKickboxing,Kyuk Too Ki eSanda.
Il K-1 è una creazione delFighting and Entertainment Group (FEG), società diintrattenimento che promuoveva glisport da combattimento con eventi inGiappone e nel resto del mondo grazie alle promozioni di loro proprietà e che è fallita nel2012; con gli eventiK-1 la FEG iniziò ad introdurre anche alcuni incontri diMMA fino alla formazione di una società a parte dedita solamente a tale sport, ovvero laHero's.
Il torneo è suddiviso inTornei Regionali di Qualificazione (Regional Elimination Tournament) che permettono l'accesso al torneo finale (K-1 World Grand Prix) ed una serie di eventi sotto il nome diK-1 Fighting Network per promuovere il torneo e gliatleti. Esiste una categoria di pesisupermedi (Super Middleweight) da 70,5 kg (155 lb) chiamataK-1 MAX (Middleweight Artistic Xtreme).
Nel2007 il K-1 ha introdotto due nuovi titoli (Title belt) separati dal torneo principale, che sono ilTitolo Mondiale dei Pesi Super-Massimi (Super Heavyweight World Title) per pesi oltre i 100 kg/220 lb ed ilTitolo Mondiale per Pesi Massimi (Heavyweight World Title) per atleti sotto i 100 kg/156-220 lb.
Il torneoK-1 Grand Prix dura un anno, durante il quale vi sono 6World Grand Prix e 4 incontri principali diK-1 MAX. I vincitori accedono alle qualificazioni finali delK-1 e delK-1 MAX WGP disputate nello stadio a cupola della città diOsaka inGiappone.Gli otto vincitori di questo evento accedono alle finali delK-1 World GP nello stadio a cupola della città diTokyo in Giappone durante la vigilia dicapodanno.
Uno dei campioni più rinomati è il plurititolatoErnesto Hoost.
Il 9 luglio2003 è uscito perPlayStation 2 ilvideogiocoK-1 World Grand Prix.
Questa disciplina fu inventata daKazuyoshi Ishii, un atleta dikyokushinkai che nel1980 creò la scuola diSeido-kaikankarate. Riuscì ad organizzare diversi incontri di successo contro altre scuole di arti marziali basandosi originariamente sulle regole del karateKyokushin knockdown ma vennero adottate gradatamente le regole dellaKickboxing. Nel1993Kazuyoshi Ishii decise di fondare il K-1 basandosi sulle regole dellaKickboxing, restando legato alloSeido-kaikan anche se in maniera indipendente.
Dalla sua nascita fino al2010 K-1 era leader incontrastato come prestigio tra i tornei dikickboxing, annoverando nel suo roster sempre i lottatori più forti del mondo; nel2010 una crisi finanziaria impose una ristrutturazione della promozione che fece fronte ad uno stop per quanto riguarda i torneiWorld Grand Prix, fino al fallimento della società madreFighting and Entertainment Group avvenuto nel2012.Riprese ad organizzare tali prestigiosi tornei nel2012 dovendo far fronte alla concorrenza di altre organizzazioni come lasingaporianaGlory e laromenaSuperKombat, le quali potevano vantare i grandi campioni che in precedenza avevano militato nella K-1.
Dal2014 il K-1 si focalizzò prevalentemente sulla categoria deipesi piuma, riservando il torneo di quell'anno a kickboxer fino ai 65 kg e per lo più di nazionalitàgiapponese.
L'obiettivo principale del K-1 è, come nelpugilato, di vincere per fuori combattimento (knockout) o per vittoria ai punti. Gli atterramenti di solito sono causati da serie di colpi dati concalci opugni o ginocchiate portati alle gambe, alla testa o al corpo. I pugni sono quelli del pugilato come ildiretto (jab), ilgancio (hook), ilmontante (uppercut) e il pugno girato (spinning-back), sferrato col dorso della mano.
La difesa tradizionale del pugilato è inefficace contro i calci alle gambe, e quindi gli atleti sono quasi obbligati a muoversi e a contrattaccare continuamente.
Nessun evento tragico è mai accaduto; ciononostante, il rischio di riportare un violento trauma è evidente.
Vengono considerati falli:
L'atleta è punito in questa maniera:
È automatico il cartellino rosso nel caso di un fallo intenzionale.
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