
Premio Pulitzer nel2008Junot Díaz (Santo Domingo,31 dicembre1968) è unoscrittoredominicano naturalizzato statunitense, vincitore delPremio Pulitzer per la narrativa nel 2008 con il romanzoLa breve favolosa vita di Oscar Wao.
Nato aSanto Domingo, nellaRepubblica Dominicana, Díaz si trasferisce con la sua famiglia nelNew Jersey all'età di sei anni. Consegue unBachelor of Arts presso laRutgers University e dopo aver ottenuto unMFA in Scrittura Creativa presso laCornell University, nel 1995 pubblica il suo primo libro, una raccolta di racconti intitolataDrown. Nel 2007 esce il suo primo romanzo,La breve favolosa vita di Oscar Wao, seguito poi da un'altra raccolta di racconti,È così che la perdi, nel 2012. Nello stesso anno, viene pubblicato sulThe New YorkerMonstro, un racconto fantascientifico[1] che sarebbe dovuto diventare un romanzo, ma che l'autore dichiarerà in seguito di aver abbandonato.[2] Nel marzo del 2018 è uscitoIslandborn, un libro per l'infanzia.
Díaz nasce a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana,[3] terzo di cinque fratelli. Durante gran parte della sua infanzia, vive con la madre e i nonni a Santo Domingo, mentre il padre lavora negli Stati Uniti. Nel dicembre 1974 si trasferisce da quest'ultimo nella cittadina diParlin, New Jersey, a meno di un miglio da quella che lo scrittore segnalerà essere "una delle più ampie discariche del New Jersey."[4]
Díaz frequenta la Madison Park Elementary School e diventa un lettore appassionato, assiduo frequentatore della biblioteca pubblica.[5] Rivolge il suo interesse a film e libri apocalittici, specialmente all'opera diJohn Christopher, ai film deIl pianeta delle scimmie, e alla miniserie dellaBBCEdge of Darkness. Come dichiarato in alcune interviste ed espresso anche nel suo romanzo, Díaz collega il suo interesse per la fantascienza e il fantasy alla sua esperienza di immigrato, ricordando la sensazione di disorientamento e stupore provata passando dal villaggio rurale di Santo Domingo in cui viveva senza bagno ed elettricità, immerso in una dimensione quasi atemporale, agli elevati standard di vita statunitensi[6]:
(Intervista di Marina Lewis, Other Voices #36)
Díaz si diploma alla Cedar Ridge High School di Old Bridge Township, New Jersey, nel 1987[7], e non inizierà la sua attività di scrittore se non prima di qualche anno.[8] Dopo il liceo, frequenta per un anno il Kean College di Union, New Jersey, prima di trasferirsi e terminare il suoBachelor of Arts alRutgers College nel 1992, laureandosi in Lettere. Qui Díaz vive a Deamarest Hall, la sede dell'università che ospita i dipartimenti di scrittura creativa, e prende parte a numerose organizzazioni studentesche. Dichiarerà in seguito che l'università "lo ha salvato," offrendogli l'opportunità di sfuggire ai ricordi nascosti di un abuso subito a soli 8 anni, un episodio di cui parla per la prima volta in un articolo pubblicato sulThe New Yorker nel 2018.[9][10]
Durante il periodo dell'università legge i libri di due tra le scrittrici che più lo influenzeranno a diventare uno scrittore,Toni Morrison eSandra Cisneros. Si paga l'università lavorando come fattorino di tavoli da biliardo, lavapiatti e benzinaio, e lavorando in un'acciaieria. In un'intervista del 2010, Díaz riflette sulla sua esperienza di crescita in America e sui lavori che gli hanno permesso di frequentare il college[11]:
(Intervista di Yao Hing, Global Times China)
Dopo aver conseguito la laurea alla Rutgers University, Díaz lavora presso la Rutgers University Press come assistente editoriale. Successivamente, entra a far parte del programma di scrittura creativa dellaCornell University nel 1993, grazie ad un racconto in cui viene introdotto per la prima volta Yunior, il narratore e alter ego di gran parte delle opere di Díaz.[12] Il personaggio di Yunior diventerà molto importante nei suoi lavori successivi comeDrown eÈ così che la perdi. Yunior sarà il centro dell'opera di Díaz, come spiegato dall'autore stesso. La sua idea principale, fin dal primo libro, era di scrivere sei o sette libri su Yunior che avrebbero formato così un grande romanzo.[13] L'inserimento nel prestigioso programma di scrittura creativa fu una sorpresa per Díaz, in quanto non fu lui, ma la sua fidanzata del tempo, a mandare la domanda di iscrizione.[14]
Nel 1995 consegue il MFA presso laCornell University, dove scrive gran parte del suo primo libro di racconti,Drown, pubblicato nel 1996.
Nel 2009 è un Millet Writing Fellow allaWesleyan University e partecipa alla Wesleyan's Distinguished Writers Series.[15]
Attualmente, Díaz associa all'attività di scrittore quella di docente di scrittura creativa presso ilMassachusetts Institute of Technology[16] e quella di responsabile della narrativa per laBoston Review. È membro fondatore della fondazione VONA/Voices of Our Nations Arts Writing Workshop, che si pone l'obbiettivo di formare giovani scrittori di colore, ed è molto attiva all'interno della comunità dominicano-americana.[17]
Díaz è parente della giornalista americana Nefertiti Jáquez ed è legato sentimentalmente alla scrittrice e fumettista Marjorie Liu.[18]
Díaz esordisce con la pubblicazione del raccontoYsrael sulla rivistaStory nel 1995, quando sta terminando la sua tesi di laurea specialistica. Un altro racconto,How to Date a Brown Girl (Black Girl, White Girl, or Halfie) viene pubblicato nello stesso anno sulla prestigiosa rivistaThe New Yorker, sotto la guida dell'editore Bill Buford. Grazie a quest'ultimo e al suo talento, Díaz riesce a procurarsi un agente e ad esordire con una raccolta di racconti intitolataDrown e pubblicata nel 1996.[19]
I racconti che costituisconoDrown sono interconnessi l'uno con l'altro, principalmente grazie a Yunior, narratore di gran parte di essi, e tramite tematiche ricorrenti. Il libro tratta di esperienze diasporiche di personaggi di origine e nazionalità dominicana ed è narrato in un gergo sapientemente elaborato, che unisce termini ed espressioni di origine afroamericana e latinoamericana, in cui inglese e spagnolo formano una lingua mista che crea un potente effetto sul lettore.Drown introduce alcune delle tematiche che caratterizzeranno anche la produzione successiva di Díaz, quali l'immigrazione,l'ipermascolinità, e gli effetti del razzismo e della povertà su individui, famiglie e comunità. Il libro ebbe un clamoroso successo di critica, ma uno scarso successo di pubblico. Per un autore dominicano di 28 anni fu comunque considerato un esordio molto promettente.[19]
Esiste una traduzione in spagnolo diDrown, intitolataNegocios, che richiama il nome che aveva il libro mentre Díaz lo stava terminando.[20]
Nel 1999, Díaz viene inserito nella lista dei "20 Under 40" delThe New Yorker, in cui vengono elencati gli scrittori più promettenti della letteratura americana contemporanea.[21] Nello stesso anno, riceve unaGuggenheim Fellowship che gli permette di poter vivere per un anno aCittà del Messico, dove si dedica alla scrittura di un romanzo e a migliorare il suo spagnolo. La sua amicizia con lo scrittore guatemaltecoFrancisco Goldman, suo vicino di casa, svolse un ruolo fondamentale nella genesi del romanzo che Díaz stava scrivendo.[22]
L'opera più conosciuta di Díaz,La breve favolosa vita di Oscar Wao, viene pubblicata nel settembre 2007, dieci anni dopo il suo primo libroDrown. Il nuovo romanzo racconta la vicenda di Oscar, giovane di origini dominicane che vive nel New Jersey, e della sua famiglia composta dalla sorella Lola e dalla madre Beli. Il romanzo è una saga familiare, ambientata tra gli Stati Uniti e la Repubblica Dominicana, in cui le storie di Oscar e della sua famiglia si intrecciano con la storia della Repubblica Dominicana, specialmente durante il periodo della dittatura diRafael Leónidas Trujillo, detto anche "El Jefe," personaggio storico che riveste una estrema importanza nella vita dei personaggi del libro. InLa breve favolosa vita di Oscar Wao trovano spazio temi cari a Diaz, dal machismo dominicano alla storia travagliata della Repubblica, rielaborati nel suo stile unico e inconfondibile, con echi delrealismo magico che connota gli autori latinoamericani.
La critica delThe New York Times Michiko Kakutani, descrive il romanzo di Díaz come un mix diSpanglish che anche un lettore monolingue può facilmente digerire, pieno di note in stileDavid Foster Wallace, e individua i due temi centrali del romanzo nella Repubblica Dominicana, madrepatria infestata di fantasmi, e nell'America, la terra della libertà ma non delle così splendide possibilità, verso la quale i protagonisti fuggono, come parte della grande diaspora dominicana.[23]
Per quanto riguarda il protagonista del romanzo, Díaz lo ha così descritto:[24]
(Intervista di Edwige Danticat, BOMB Magazine)
Díaz ha sempre sostenuto che esiste una significativa connessione tra la fantascienza, i generi letterari epici e la sfaccettata esperienza dell'immigrato.[6][24] Nel romanzo sono infatti numerosi i riferimenti a opere fantasy come la saga deIl Signore degli Anelli, ad opere fumettistiche comeI Fantastici Quattro eWatchmen, a film e serie TV fantascientifiche comeStar Wars eDoctor Who.
Come inDrown, anche neLa breve favolosa vita di Oscar Wao, la commistione tra inglese e spagnolo è determinante. La particolarità dell'uso incrociato di queste due lingue sta nell'assenza nel testo di una qualsiasi forma di traduzione dei termini utilizzati; questa scelta può trasmettere una certa ambiguità nel lettore che non conosce la lingua, ma non rende la prosa illeggibile, anzi, ne potenzia i risvolti. A questo proposito, Díaz ha dichiarato che "è ora che le persone inizino ad abituarsi che gli Stati Uniti comprendono anche una larga parte di persone che parlano lo spagnolo."[25]
Nel 2007 laMiramax compra i diritti per un adattamento cinematografico diLa breve favolosa vita di Oscar Wao, ma non si hanno ancora notizie sull'effettiva messa in opera della produzione.[26]
Il romanzo vince ilpremio Pulitzer nel 2008, e rappresenta un grande traguardo sia per Díaz che per gli scrittori di colore e per i rappresentanti di minoranze, come segno di una nuova tendenza in atto nel panorama letterario statunitense.
Nel settembre del 2012, Díaz pubblica la raccolta di racconti intitolataÈ così che la perdi[27]. Il libro viene inserito tra i finalisti delNational Book Award nel 2012.[28] DopoLa breve favolosa vita di Oscar Wao, Díaz torna di nuovo alla forma breve con cui ha esordito. Il libro è composto da una serie di racconti che hanno in comune temi cari all'autore quali la mascolinità, il razzismo, l'amore, l'intimità e l'affetto. La critica almachismo dominicano, al razzismo e alla supremazia bianca, viene elaborata e inscritta sapientemente nelle situazioni in cui i suoi personaggi vengono a trovarsi. Nei racconti, l'autore spazia dalla prima alla terza persona singolare, passando addirittura alla seconda persona singolare, generando un'opera interessante anche dal punto di vista dello stile e delle tecniche narrative utilizzate.[19]
Nel 2012 Díaz riceve ilMacArthur "Genius Grant" dal valore di 500,000$.[29][30] Il premio, definito dall'autore un "meraviglioso e strabiliante onore", lo lascia senza parole per due giorni.[31]
Un sondaggio di critici statunitensi promosso da BBC Culture nel 2015, nominaLa breve favolosa vita di Oscar Wao come il miglior romanzo del XXI secolo, individuando il suo merito nell'aver messo in discussione il concetto di ciò che significa essere americano.[32]
Nel 2012, anno in cui esce alle stampe la raccoltaÈ così che la perdi, un nuovo racconto di Díaz dal titoloMonstro viene pubblicato sulThe New Yorker. DopoLa breve favolosa vita di Oscar Wao, Díaz aveva dichiarato di aver iniziato a lavorare ad un secondo romanzo, un'epica fantascientifica che aveva lo stesso nome del racconto. In un'intervista aWired del 2012, l'autore parlando dell'opera in corso, dichiara che probabilmente il romanzo non verrà mai completato,[33] e conferma tre anni dopo di avere del tutto accantonato l'impresa in un'intervista perWords on a Wire.[34]
Nel 2018, Díaz pubblica il libro per bambiniIslandborn insieme all'illustratore Leo Espinosa. Molti anni prima aveva promesso alle sue figliocce, che volevano poter vedere e leggere di ragazze dominicane del Bronx, di scrivere per loro un libro con questi elementi.[35]
Díaz è stato parte attiva in una serie di organizzazioni a New York, dai Pro-Libertad, al Partito Comunista dei Lavoratori Dominicani (Partido de los Trabajadores Dominicanos), all'Unione dei Giovani Dominicani (Unión de Jóvenes Dominicanos). È stato ed è tuttora critico fervente della politica di immigrazione degli Stati Uniti.[36] Attualmente è presidente onorario del Progetto DREAM, un programma di istruzione no profit, dedicato a giovani immigrati negli Stati Uniti.[37]
Il 22 maggio 2010 il suo nome è stato selezionato per la giuria del Premio Pulitzer: è il primo membro di origini latinoamericane scelto a far parte della commissione del prestigioso premio, un fatto per cui si dichiarerà incredibilmente onorato.[38][39]
Nel 2013, in seguito a una decisione del governo dominicano di rendere di fatto apolidi i cittadini dominicani di discendenza haitiana,[40][41] Díaz firma un articolo con i colleghi scrittoriEdwige Danticat,Julia Alvarez e Mark Kurlansky in cui definisce la sentenza "razzismo istituzionalizzato," paragonandolo a quanto successo in passato in Germania, nei Balcani e in Sudafrica.[42] Dopo l'uscita dell'articolo, alcune personalità di spicco della comunità dominicana hanno attaccato direttamente lo scrittore. In una lettera pubblicata online dalla testata7 Dias, 8 scrittori dominicani tra cui Efraim Castillo e Eduardo Gautreau de Windt, hanno accusato Díaz di "non conoscere il contenuto e la portata della decisione, destinata a rendere migliore la situazione degli immigrati e dei loro discendenti." La lettera si conclude sostenendo che l'interesse dell'autore nei confronti della madrepatria è "finto", "inutile" e "offensivo."[43]
Nell'ottobre 2015, Eduardo Selman, Console Generale della Repubblica Dominicana a New York, ha definito Junot Díaz un "anti-Dominicano" e gli ha revocato l'Ordine del Merito della Repubblica Dominicana conferitogli nel 2009.[44][45]
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