
Joseph Butler (Wantage,18 maggio1692 –Bath,16 giugno1752) è stato unfilosofo eteologoinglese, vescovo ecappellano della casa reale.
Nel1713 dapresbiteriano passò allachiesa anglicana di cui divenne sacerdote nel1718. Nel1736 fu segretario della reginaCarolina. Nominato vescovo diBristol nel1738, diventò, dal1746, segretario diGiorgio II. Nel1750 fu nominato vescovo diDurham.
Secondo Butler «la religione consiste nella sottomissione e nella rassegnazione alla volontà divina»[1] poiché molti sono i limiti della nostraragione che, contrariamente a quanto credono ideisti, non riuscirà mai a penetrare i misteri della religione e della natura. Dio stesso «l'Onnipotente può circondarsi di nubi e di oscurità per ragioni e propositi di cui non abbiamo la minima immagine o idea.»[2]
Non resta quindi che affidarsi alla religionerivelata che può essere considerata come una religione naturale. Butler sostiene infatti che tra quanto noi osserviamo nellanatura, ben regolata e ordinata dalle sue leggi, e quanto proclamato agli uomini dalla Rivelazione c'è una stretta analogia tanto che Dio comanda agli uomini prescrizioni che rientrano nella loro naturalità e perciò attuabili.
Butler quindi si oppone al deismo radicale che negava la Rivelazione ma concorda con loro e con iliberi pensatori che cercavano di fondare la morale riferendola alla natura; non si può però essere del tutto d'accordo con le loro tesi, eccessivamente ottimistiche, e con quella naturale predisposizione alla benevolenza di cui parlavaShaftesbury in quanto secondo Butler la natura umana è inevitabilmente volta alpeccato. Tuttavia l'uomo quando compie ilmale è sensibile alla voce di Dio che parla alla suacoscienza e che lo rende consapevole della sua imperfezione terrena ma anche della sua aspirazione albene soprannaturale.
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