Beato Josef Mayr-Nusser | |
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Martire | |
Nascita | Bolzano, 27 dicembre1910 |
Morte | Erlangen, 24 febbraio1945 (34 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | Bolzano, 18 marzo2017 dapapa Francesco |
Manuale |
Josef Mayr-Nusser (Bolzano,27 dicembre1910 –Erlangen,24 febbraio1945) è venerato comebeato emartire dallaChiesa cattolica, morto vittima delnazismo.
Nato in una famiglia dicontadini profondamente cattolica dell'Alto Adige, nel1934 divenne dirigente dell'Azione Cattolica nella parte sudtirolese dell'arcidiocesi di Trento (di cui all'epoca facevano parte laBassa Atesina,Bolzano,Merano e laVal Venosta). Fu tra gli esponenti più importanti dell'Azione Cattolicasudtirolese (Katholische Aktion) e laVinzenzkonferenz, la Conferenza altoatesina dellaSocietà di San Vincenzo de' Paoli.
Assieme ai giovani di Azione Cattolica approfondì lo studio delle teorie hitleriane, riconoscendo la loro radicale inconciliabilità con la fede cristiana e il magistero della Chiesa cattolica.
In occasione delleOpzioni in Alto Adige del1939 si schierò con iDableiber, ovvero coloro che, contrari all'emigrazione verso ilTerzo Reich, vollero mantenere la cittadinanza italiana[1] e aderì segretamente al movimentoantinazista "Andreas-Hofer-Bund". Lavorò presso le ditte Eccel e Amonn di Bolzano. Sposò nel 1942 Hildegard Straub e nel 1943 diventò padre di un bimbo (Albert Mayr).
Dopo la creazione inAlto Adige-Südtirol della ZOP (Zona d'operazioni delle Prealpi settembre 1943, posta sotto il diretto controllo del Reich) fu arruolato forzatamente nelleSS combattenti e il 7 settembre1944 partì dalla stazione di Bolzano, per recarsi su di un treno formato da tre vagoni bestiame inGermania, a Konitz inPrussia Occidentale (oggiChojnice), presso una caserma di addestramento. Alla vigilia del giuramento, il 4 ottobre 1944, dichiarò di rifiutarsi di giurare fedeltà a Hitler, per motivi di coscienza. Fu per questo processato e condannato a morte[1]. Imprigionato, fu poi avviato su un treno merci verso ilcampo di concentramento di Dachau, ma morì il 24 febbraio1945 aErlangen, durante il viaggio, per i maltrattamenti subiti, la fame e la sete.
Fu dapprima sepolto nel cimitero di Erlangen. La salma fu traslata aBolzano nel1958 e poi nella piccola chiesa di San Giuseppe, a Stella diRenon, sopra Bolzano.
La memoria è stata coltivata in particolare dai suoi compagni dell'Azione Cattolica, finché verso la fine del '900 e soprattutto nei primi anni del nuovo millennio la sua figura è stata riconosciuta per l'attualità della sua testimonianza. In primo piano in particolare il primato della coscienza e l'opposizione ai regimi totalitari.
La sua storia e la sua testimonianza di fede e di coraggio civile sono state raccolte dal gesuita austriaco Reinhold Iblacker e dai giornalisti altoatesini Josef Innerhofer, Francesco Comina e Paolo Valente[2].
La causa dibeatificazione ha portato al riconoscimento delmartirio in odio alla fede con decreto dellaCongregazione delle cause dei santi dell'8 luglio2016[3][4].
Da partestoriografica è stato invece criticata la ritualità della beatificazione cattolica in quanto essa - frutto di una «lettura semplicistica, riduttiva che non rende giustizia allo spessore dell’uomo» (Hannes Obermair) - sia l'espressione concreta di una depoliticizzazione di Mayr-Nusser da parte di quella istituzione che si era invece macchiata dicollaborazionismo col regime nazifascista, nonché di una riappropriazione cattolica «in forma monca e strumentale»[5][6][7].
Josef Mayr-Nusser è stato dichiarato solennemente beato dal cardinaleAngelo Amato, prefetto dellaCongregazione delle cause dei santi, su mandato dipapa Francesco; la celebrazione ha avuto luogo il 18 marzo2017 alla presenza del vescovoIvo Muser nelduomo di Bolzano, dove la salma del nuovo beato è stata traslata[8][9].
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