Nato inSpagna e giunto inArgentina all'età di 13 anni, Lago Millán praticòatletica leggera eciclismo sia nel proprio Paese natale che in Argentina.[3] Laureato ineducazione fisica, svolgeva l'incarico diprofessore diCultura Física allaYMCA; era esperto dicallistenia,pallacanestro, atletica leggera enuoto, e aveva inoltre delle nozioni dipsicologia.[1] Lavorava come preparatore atletico;[4][5] così come già era avvenuto perÁngel Vázquez, a guidare la selezione argentina fu chiamato un esperto di preparazione fisica, così che i giocatori si allenassero al meglio e si presentassero alle competizioni nella migliore condizione possibile.[6] Lago Millán debuttò sulla panchina della Nazionale il 14 luglio 1927, nella partita giocata contro l'Uruguay aMontevideo, valida per laCopa Newton e vinta per 1-0 dalla formazionealbiceleste.[2] Dopo aver perso il successivo incontro diCopa Lipton, sempre contro l'Uruguay ma tenutosi aBuenos Aires, il CT argentino dovette selezionare 15 giocatori per il Campeonato Sudamericano del 1927.[7] Lago Millán decise di schierare la sua formazione secondo lo schema2-3-5, il più diffuso in Sudamerica a quel tempo, ed esordì contro laBolivia il 30 ottobre aLima.[7] La vittoria per 7-1 evidenziò le doti realizzative della prima linea argentina, con Luna e Carricaberry autore di due reti ciascuno.[7] Il seguente incontro vide l'Argentina superare per 3-2 l'Uruguay, davanti a 26.000 spettatori (la più alta affluenza di pubblico in quel torneo); la partita finale si disputò tra Argentina ePerù, padrone di casa: la Nazionale di Lago Millán vinse per 5-1, ottenendo il titolo di campione continentale.[7] Dopo un'amichevole contro ilPortogallo aLisbona, giocata il 1º aprile 1928, il tecnico dellaselección stilò la lista dei convocati perAmsterdam 1928, prima edizione dei Giochi olimpici a vedere la partecipazione della squadra di calcio argentina.[8] Scelse 22 giocatori, la maggior parte dei quali selezionati daBoca Juniors,Estudiantes eRacing.[8] L'esordio vide l'Argentina avere la meglio sugliStati Uniti con il punteggio di 11 reti a 2; seguirono altre due larghe vittorie controBelgio (6-3) eEgitto (6-0).[8] La prima finale con l'Uruguay terminò in parità, 1-1; l'infortunio di Roberto Cherro privò l'Argentina di uno degli elementi ritenuti più importanti da Lago Millán,[9] e l'incontro terminò con una sconfitta per 2-1, l'unico insuccesso della Nazionale argentina in quei Giochi.[10] Dopo aver disputato le edizioni 1928 di Copa Newton e Copa Lipton, Lago Millán lasciò l'incarico di CT.[2] DuranteArgentina 1937 fu assistente diManuel Seoane.[2]