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José Gervasio Artigas

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Artigas en la Ciudadela, diJuan Manuel Blanes, 1884.

José Gervasio Artigas Arnal (Montevideo,19 giugno1764Asunción,23 settembre1850) è stato unmilitare,politico ederoe nazionaleuruguaiano.

Agì durante la Guerra d'Indipendenza delleProvince Unite del Río de la Plata e si distinse per essere il precursore del federalismo nel paese. Ricevette il titolo di "Jefe de los Orientales" (Capo degli Orientali) e "Protector de los Pueblos Libres” (Protettore dei popoli liberi). È stato fondamentale per la nascita dell'Uruguay, ma è considerato un eroe anche inArgentina.

Biografia

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Famiglia

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Documento di battesimo di Artigas

José Gervasio Artigas nacque aMontevideo il 19 giugno1764, terzo di sei figli, da Martín José Artigas e Francisca Antonia Arnal, come riportato nel libro di battesimi della chiesa madre della parrocchia dell’Immacolata Concezione di Montevideo a pagina 209.[1] I suoi fratelli erano: Martina Antonia, José Nicolás, Manuel Francisco, Pedro Ángel e Cornelio Cipriano. Gli ultimi due morirono prima del 1806.Suo padre era un proprietario terriero e primo capitano della Milizia, nonché funzionario del re. La sua famiglia era tra le più benestanti di Montevideo. I suoi nonni, Juan Antonio Artigas Ordobas e Ignacia Xaviera Carrasco, furono tra i primi coloni della città. Erano originari diSaragozza,Buenos Aires eTenerife ed avevano combattuto nellaGuerra di successione spagnola migrando, successivamente, nell’America spagnola per scappare dalla povertà.

Primi anni

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José ricevette la migliore istruzione possibile per l’epoca impartita daiPadri Francescani del convento diSan Bernardino e crescendo trascorse la sua adolescenza occupandosi delle attività rurali nei possedimenti di suo padre, vicino al ruscello Carrasco, dove le autorità locali, poco più che nominali, erano incapaci di badare ai "guachos" (delinquenti), di contenere l’avanzata di gruppi indiani chuarras e di impedire lo scambio dei contrabbandieri portoghesi.

Nel1778 si iscrisse allaConfraternita del Santo Rosario.

José Artigas è stato anche associato ai Charruas indiani. Secondo molti ricercatori, tra i quali Carlos Maggi, nel periodo prima di entrare nel Corpo dei Blandegues, Artigas avrebbe vissuto con i Charruas.[2]

È stato durante questo periodo che ha incontrato Isabel Sánchez Velásquez, nata nel1760 e separata dal marito Julián Arrúa, col quale aveva avuto cinque figli. Isabel e Artigas iniziarono una relazione durata più di dieci anni e da cui ebbero quattro figli: Juan Manuel (nato il 3 luglio 1791), Mary Clemencia (nata 14 agosto 1793, uccisa durante l'infanzia), María Agustina (nata il 4 agosto 1795, morta anche lei giovane) e María Vicenta (nata 24 ottobre 1804). Nel 1792, Artigas ha avuto un altro figlio con una donna sconosciuta di nome Peter Monico.[3]

Carriera militare

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La carriera militare di José Gervasio iniziò il 10 marzo1797, quando entrò a far parte del Corpo dei Blandengues, milizie autorizzate dal re di Spagna, che miravano a proteggere i confini. In questo modo Artigas iniziò la lotta contro il contrabbando e il saccheggio.

Poco prima della fine del XVIII secolo, Artigas aveva trovato su quella frontiera, un afro-montevideano che era stato catturato dai portoghesi e ridotto in schiavitù. Decise di acquistarlo per donargli la libertà. Da allora Joaquín Lenzina, meglio conosciuto come "il nero Ansina"[4] accompagnò Artigas per il resto della sua vita, diventando il suo migliore amico, il suo compagno d'armi e cronista.

Entrato nel Corpo come “controllore dei campi,” salì successivamente ad “aiutante di campo delle milizie di cavalleria”.

Alla morte di Isabel Sánchez, José Artigas chiese licenza nel suo campo per sposarsi con la cugina Rafaela Rosalia Villagrán. Il matrimonio, organizzato secondo lo stile del tempo, ebbe luogo il 31 dicembre 1805.[3]

Artigas in un ritratto di J. M. Blanes

La coppia ebbe tre figli, José María (nato 24 settembre 1806), Francisca Eulalia (nata il 13 novembre 1807, morta a pochi mesi nel 1808) e Petrona Josefa (nata nel 1809, morta a quattro mesi nel 1810). La morte prematura dei due figli, una febbre mal guarita di Rafaela Rosalia e l'avanzare di una grave malattia mentale, fecero sì che il loro matrimonio finisse.

Carriera politica

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Rivoluzione di Maggio

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Nel1808Napoleone approfittando delle controversie nella lotta per il trono spagnolo traCarlo IV e il figlioFerdinando VII, li costrinse ad abdicare, aBayonne, in favore di suo fratelloGiuseppe Bonaparte. Il fatto diede inizio ad un lungo conflitto tra l'esercito francese e la resistenza spagnola, coordinata da una Suprema Giunta installatasi a Siviglia; la notizia di questa rivoluzione arrivò a Buenos Aires il1º febbraio1810, portata dalle navi inglesi.

In assenza di un’autorità che li gestisse e con la prigionia di Fernando VII, i popoli dell'America spagnola, sotto la direzione di un gruppo di avvocati e di militari di origine creola, iniziarono una serie di insurrezioni. La prima rivolta, avvenuta il 25 maggio1809 nella città diChuquisaca, nelVicereame del Río de la Plata, diede il via ad altre ribellioni in tutto il continente fino a sfociare nelleGuerre d'indipendenza ispanoamericane.

Il 25 maggio1810 la gente diBuenos Aires, capitale del Vicereame del Rio de la Plata, depose il viceréBaltasar Hidalgo de Cisneros ed elesse laPrima Giunta per sostituirlo, iniziando così laRivoluzione di Maggio.

Immediatamente, laSpagna installò la sua sede del potere aMontevideo e ordinò l'invio di un nuovo viceré, truppe e armi per reprimere la rivolta.

In quello stesso anno, il 5 settembre1810, José Artigas fu promosso capitano ed inviato nellaprovincia di Entre Ríos nel tentativo di sedare le rivolte, ma fu sconfitto da signori della guerra locali.

Sotto il comando di José Muesas aColonia del Sacramento, Artigas abbandonò le file spagnole nel febbraio del1811, attraversando ilfiume Uruguay verso Buenos Aires per offrire la sua spada alla madrepatria.

Fu accettato dal Consiglio rivoluzionario il15 febbraio[5] ed ebbe il compito di preparare la rivolta nellaBanda Oriental usando la sua reputazione in patria, 200 pesos e 150 soldati del Batallón de Patricios.[6]

Artigas assunse la direzione dell’avanguardia patriottica iniziando ad avviarsi verso sud.

Solo alcune città importanti, con Montevideo come roccaforte principale, rimasero sotto l'obbedienza delle autorità spagnole. Le prime ostilità si verificano presto, registrando vittorie per Artigas in Colla, Porongos,Paso del Rey sul fiume San José -21 aprile- e nell'attacco e la cattura della Villa de San José, mentre i suoi ufficiali vinsero gli spagnoli a Maldonado e San Carlos.

Esodo del Popolo Orientale

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Battaglia di Las Piedras

Trasferita la sua sede a San José, Artigas raccolse le forze insieme a Manuel Antonio Artigas e, avanzando con mille uomini versoCanelones, ottenne il 18 maggio1811, la vittoria diLas Piedras, battaglia campale in cui il leader spagnolo cedette la sua spada al soldato montevideano.

Continuando la sua marcia verso sud, Artigas, promosso colonnello, iniziò l’assedio di Montevideo dopo il mancato accordo con il delegato spagnolo. Il1º giugno al campo Cerrito, arrivò un nuovo capo inviato dalla Giunta Rivoluzionaria, il generaleJosé Rondeau, che prese subito la direzione delle forze patriottiche.

Dopo mesi di assedio partirono delle trattative dalle quali uscì l'armistizio del 20 ottobre1811, con il quale si stipulava la fine dell'assedio a Montevideo, il ritiro delle truppe dalla Banda Oriental e fu riconosciuta, così, l'autorità spagnola. Inoltre le truppe dovettero lasciare indifesa anche Buenos Aires. Vista la disfatta dei popoli orientali, Rondeau fu sostituito daCarlos María de Alvear.

Il Consiglio nominò Artigas governatore diYapeyú. Ma Artigas, accettando la posizione che gli era stata affidata riuscì a sottrarre i contadini al giogo degli spagnoli diventando capo di un intero popolo.

Artigas si diresse, quindi, a nord, costeggiando ilFiume Uruguay, e si portò dietro tremila uomini dell'esercito ai suoi ordini, ma anche un convoglio di quindicimila persone[7], di ogni età e di tutte le classi sociali, che stabilirono lo storico episodio chiamato l'esodo del popolo orientale. Dopo tre mesi di marcia, da ottobre a dicembre1811, Artigas si accampò con il suo popolo nell'Ayui, nelle terre sotto la giurisdizione di cui era governatore.

Istituzioni dell'Anno XIII

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Firma di Artigas del 1813

Nei primi mesi del1812, rotto l'armistizio, le truppe di Buenos Aires ripresero l'assedio di Montevideo. Ma il loro capo politico,Manuel de Sarratea, fece tutto il possibile per indebolire le forze di Artigas. Solo dopo il ritiro di Sarratea, Artigas si unì all'assedio di Montevideo con le sue truppe.

Dopo varie vicissitudini, Artigas ritenne che fosse giunto il momento di essere rappresentato nell’Assemblea generale che legiferava per tutti. In quest’ottica la gente della Banda inviò i propri delegati al Congresso di Peñarol, il 4 aprile1813. Il Congresso designò cinque deputati alla Costituente di Buenos Aires, ciascuno corrispondente ad un comitato esistente nella Provincia. Tale congresso fu aperto personalmente da Artigas:[8]

(spagnolo)
«Mi autoridad emana de vosotros y ella cesa ante vuestra presencia soberana. Vosotros estáis en el pleno goce de vuestros derechos: ved ahí el fruto de mis ansias y desvelos, y ved ahí también todo el premio de mi afán»
(italiano)
«La mia autorità viene da voi e cessa dinanzi alla vostra presenza sovrana. Siete nel pieno godimento dei vostri diritti: vedete lì c'è il frutto delle mie paure e le ansie, e vedete anche lì tutta la mia ricompensa per la mia fatica.»

I deputati orientali tornarono verso le loro destinazioni forniti di un programma specifico passato alla storia con il nome diIstruzioni dell'Anno XIII.[9]

Le clausole fondamentali delle istruzioni Artigas erano:

  • indipendenza assoluta delle coloni
  • libertà civile e religiosa
  • libertà, uguaglianza e sicurezza degli individui di ogni provincia, che doveva costituire la base dei governi locali e del governo centrale
  • indipendenza dei tre poteri di Stato
  • esclusione di Buenos Aires come capitale federale
  • garanzie di commercio con certi porti orientali.
Stemma della Liga Federal

Con diversi pretesti, ma con il vero scopo di neutralizzare l'ondata federale, l'assemblea non accettò i deputati orientali. Dinanzi a questo rifiuto, Artigas, il 20 gennaio1814, si ritirò dall'assedio di Montevideo portando con sé più di tre mila uomini. Gervasio Antonio Posadas,Director supremo delle Province Unite del Río de la Plata rispose con un decreto che lo dichiarava traditore e nemico della patria (traidor a la Patria) offrendo una somma di denaro a chi lo trovasse vivo o morto[10]. Artigas dal canto suo dichiarò guerra al Directorio preparandosi a combatterlo.

La caduta di Montevideo nelle mani degli argentini sembrò portare alla fine del conflitto. In città ci furono elette nuove autorità eNicolás Rodríguez Peña, fu nominato capo del Supremo Consiglio.

Liga Federal

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Artigas spostò la sua sede ad Arerunguá, mentre Torgués e Rivera (suoi uomini) operavano nel sud con un'eccellente mobilità. Alvear inviò un esercito per cercare di reprimere la rivolta, ma le truppe comandate dal colonnelloIgnacio Álvarez Thomas cercarono accordi con Artigas, che, però, rifiutò. Alvear fu costretto a rinunciare e al suo posto fu richiamato il generale Rondeau, mentre Álvarez prese il potere come luogotenente di Rondeau e invaseSanta Fe ripristinando il potere unitario.

Bandiera di Artigas

Per contrastare la politica del governo di Buenos Aires, Artigas riunì le province sotto il suo controllo nellaLiga Federal, o Unión de los Pueblos Libres (“Unione dei Popoli Liberi”). Il Consiglio, rendendosi conto che era finita, propose un compromesso basato sul riconoscimento dei diritti della Provincia Oriental (attualeUruguay) di autogovernarsi. Le truppe argentine furono ritirate e il giorno dopo Torgués entrò a Montevideo con il titolo di Governatore Militare. Per dichiarare l’indipendenza anche dalla Spagna, Artigas convocò, il 29 giugno1815, il Congresso d’oriente, che si riunì aConcepción del Uruguay, capitale di Entre Ríos. In questo primo governo locale, il potere fu esercitato da Torgués e Miguel Barreiro, in base alla delega di Artigas, e in questo periodo fu istituita la primaBandiera e il primo stemma della Provincia Orientale. In questo cruciale momento storico Artigas acquisisce un titolo che supera il semplice capo di una provincia, diventando Protector de los Pueblos Libres (protettore dei popoli liberi).

Le provincie del Rio de la Plata si ritrovarono divise in due fazioni: la Liga Federal, sotto il comando e la protezione di Artigas, e le province controllate dal Direttorio, con centro a Buenos Aires.

Guerra luso-brasiliana

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Nel mese di agosto del1816 molte truppe lusitane invasero la provincia orientale, dando il via all’Invasione luso-brasiliana, con la tacita complicità di Buenos Aires. Con l'intento di distruggere il leader e la sua rivoluzione, le truppe luso-brasiliane attaccarono via terra e via mare e, a causa della loro superiorità numerica e materiale, le forze luso-brasiliane sconfissero Artigas e occuparono Montevideo il 20 gennaio1817.

Indignato per la passività di Buenos Aires, Artigas dichiarò guerra anche al governo unitario nonostante sul fronte luso-brasiliano continuasse a subire dure sconfitte.

Dopo tre anni e mezzo di resistenza, labattaglia di Tacuarembó, nel gennaio del1820, designò la definitiva sconfitta di Artigas, che dovette lasciare il territorio orientale. Molti dei suoi luogotenenti furono fatti prigionieri o abbandonarono la lotta. Artigas attraversò il fiume Uruguay e si accampò in un luogo chiamato Avalos, nei pressi diCuruzú Cuatiá. All'incirca nello stesso periodo, i membri della Lega Federale,Francisco Ramírez, governatore di Entre Rios, eEstanislao López, governatore di Santa Fe, vinsero contro le truppe Unitarie. LaBattaglia di Cepeda incentivò la caduta del Consiglio. Entrambi i leader federali, sapendo della disfatta di Artigas, si accordarono con il nuovo governatore della città di Buenos Aires, Manuel de Sarratea, firmando con lui ilTrattato del Pilar. La disobbedienza di Ramírez, fece scatenare un'ennesima guerra, dalla quale Artigas ne uscì sconfitto. Fu, così, costretto ad abbandonare le Province Unite per andare in esilio inParaguay.

Esilio in Paraguay

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Confinato nella remota e inospitale Villa di San Isidro Labrador Curuguaty, visse gli ultimi anni della sua vita coltivando la terra. Fu in questa città dove Artigas, nel1825, sposò Clara Gómez Alonso[3], sua compagna fino alla morte; da questa unione nacque nel1827 Juan Simeón, l'ultimo della sua numerosa prole, tenente colonnello in Paraguay e confidente del marescialloFrancisco Solano López.

José Gervasio Artigas morì il 23 settembre1850 a 86 anni.

Monumenti ad Artigas

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Monumento a Artigas, collocato in Plaza Independencia, Montevideo - Uruguay

Un monumento equestre che omaggia Artigas si erge nellaPlaza Independencia della capitale uruguaianaMontevideo. La statua bronzea, su piedistallo in granito, alta 17 metri, è opera della scultoreAngelo Zanelli che vinse il concorso bandito nel1913 e fu inaugurata dieci anni più tardi.

Anche in gran parte delle principali città argentine ci sono monumenti, strade o quartieri dedicati ad Artigas. Nel1955 il governo argentino ha ordinato la costruzione di un monumento in Plaza República Oriental del Uruguay a Buenos Aires, nel famoso quartiere diRecoleta.

InParaguay, un importante viale diAsunción porta il suo nome[11] e nel novembre del2002 è stato inaugurato, anche, un monumento in Plaza Uruguaya.

ASantiago del Cile, si trova una statua in onore di José Gervasio Artigas nella zona centrale della Alameda ("via") del LibertadorBernardo O'Higgins.

NegliStati Uniti d'America ci sono statue suConstitution Avenue aWashington[12], sullaSixth Avenue aManhattan,Newark (New Jersey) e aMontevideo (Minnesota)[13].

Anche a Roma è presente un monumento a lui dedicato a Villa Borghese.[14]

Statue of Jose Artigas Villa Borghese

InSpagna vi è una statua del generale Artigas nelParque del Oeste aMadrid, donata dall'ambasciata uruguaiano nel1975.

L'8 giugno2016, aPechino inCina, è stata inaugurata una statua ad Artigas in un Parco Popolare, la prima nelContinente asiatico[15].

Note

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  1. ^(ES)Biografia de José Gervasio Artigas, subiografiasyvidas.com.URL consultato il 3 febbraio 2017.
  2. ^ Carlos Maggi,Artigas y su hijo, el Caciquillo, p. 18.
  3. ^abcLas Mujeres de Artigas, suletras-uruguay.espaciolatino.com.URL consultato il 3 febbraio 2017.
  4. ^ Guillermo Font,Don Joaquín Lenzina (Ansina), suchasque.net.URL consultato il 3 febbraio 2017.
  5. ^ Acevedo,José Artigas. Jefe de los orientales y protector de los pueblos libres, pp. 174-175.
  6. ^(ES) Gregorio Cardozo,La proclama de Artigas (PDF), inRevista Historica de Soriano, II, n. 4, 1961, pp. 3-8.
  7. ^Territorio Digital. com «« Internet con contenidos »», suterritoriodigital.com.URL consultato il 3 febbraio 2017.
  8. ^ Pacho O´Donnell,Artigas, la versión popular de la Revolución de Mayo, Montevideo, AGUILAR, 2012, p. 199,ISBN 9789974955950.
  9. ^INSTRUCCIONES DEL AÑO XIII, suurured.com, 9 maggio 2007.URL consultato il 3 febbraio 2017(archiviato dall'url originale il 9 maggio 2007).
  10. ^(ES)Decreto di Gervasio Posadas dell'11 febbraio 1814 che dichiarava traditore Artigas, suartigas.org.uy.URL consultato il 3 febbraio 2017(archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
  11. ^Artigas en Paraguay, suhistorico.elpais.com.uy.URL consultato il 7 febbraio 2017.
  12. ^Scultura Artigas a Washington D.C., susiris-artinventories.si.edu.
  13. ^Statua ad Artigas, Montevideo(Minnesota), susiris-artinventories.si.edu.
  14. ^ mw-parser-output .commons-creator-table{background-color:#f0f0ff;box-sizing:border-box;font-size:95%;text-align:start;color:inherit}.mw-parser-output .commons-creator-table>tbody>tr{vertical-align:top}.mw-parser-output .commons-creator-table>tbody>tr>th{background-color:var,English: Statue of José Gervasio Artigas in the garden of Villa Borghese in Rome, Italy (JPG), 18 novembre 2018.URL consultato il 15 agosto 2024.
  15. ^(ES) elpais.com.uy,China homenajeó a Uruguay con una estatua de José Artigas en Pekín, suelpais.com.uy.URL consultato il 7 febbraio 2017.

Bibliografia

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Voci correlate

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