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Johann Joachim Becher

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Johann Becher

Johann Becher, noto anche comeSolin Salzthal di Regiomontus[1] (Spira,6 maggio1635Londra,ottobre1682), è stato unalchimista,chimico,economista e avventurierotedesco, meglio conosciuto per il suo sviluppo della teoria della combustione delflogisto e il suo avanzamento delcameralismo austriaco.

Pagina delTheatrum Chemicum Volume VI (1659), che mostra la prima pagina delDiscursus Solini Saltztal Regiomontani De potentissima philosophorum medicina universali, lapis philosophorum trismegistus dicta.

Biografia

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Becher nacque aSpira durante laguerra dei trent'anni. Suo padre era unministroluterano e morì quando Becher era un bambino. All'età di tredici anni Becher si ritrova responsabile non solo del proprio sostegno ma anche di quello della madre e dei due fratelli. Imparò e praticò diversi piccoli mestieri, dedicò le sue notti allo studio delle descrizioni più varie e guadagnò una miseria insegnando.

Nel 1654, all'età di diciannove anni, pubblicò iDiscurs von der Großmächtigen Philosophischen Universal-Artzney / von den Philosophis genannt Lapis Philosophorum Trismegistus (discorsosull'onnipotente medicina filosofica e universale del filosofo Lapis Philosophorum Trismegistus) sotto lo pseudonimo diSolin Salzthal di Regiomontus.[1] Fu pubblicato in latino nel 1659 comeDiscursus Solini Saltztal Regiomontani de potentissima philosophorum medicina universali, lapis philosophorum trismegistus dicta (tradotto da Johannes Jacobus Heilmann) in vol. VI delTheatrum Chemicum.

Nel 1657 fu nominato professore di medicina all'Università di Mainz e medico dell'arcivescovoelettore. La suaMetallurgia fu pubblicata nel 1660; l'anno successivo apparve il suoCharacter pro notitia linguarum universali, in cui fornisce 10.000 parole da usare comelingua universale. Nel 1663 pubblicò il suoOedipum chemicum e un libro su animali, piante e minerali (Thier- Kräuter- und Bergbuch).

Nel 1666 fu nominato consigliere del commercio (in tedescoCommerzienrat) aVienna, dove aveva ottenuto il potente sostegno del primo ministro dell'imperatoreLeopoldo I. Inviato dall'imperatore in missione neiPaesi Bassi, vi scrisse in dieci giorni il suoMethodus Didactica, seguito dalRegeln der Christlichen Bundesgenossenschaft e ilPolitischer Discurs von den eigentlichen Ursachen des Auf- und Abblühens der Städte, Länder und Republiken. Nel 1669 pubblicò la suaPhysica subterranea; lo stesso anno fu impegnato con ilconte di Hanau in un piano per acquisire la colonizzazione olandese dellaGuiana dallaCompagnia olandese delle Indie occidentali.

Nel frattempo era stato nominato medico dell'elettore diBaviera; ma nel 1670 era di nuovo a Vienna come consigliere per la fondazione di una fabbrica diseta e proporre progetti per una grande compagnia di commercio con iPaesi Bassi e per un canale per unire ilReno e ilDanubio.

Nel 1678 attraversò l'Inghilterra. Viaggiò inScozia dove visitò le miniere su richiesta delprincipe Ruperto. In seguito viaggiò per lo stesso scopo inCornovaglia e vi trascorse un anno. All'inizio del 1680, presentò allaRoyal Society un documento in cui tentò di privareChristiaan Huygens dell'onore di applicare il pendolo allamisurazione del tempo. Nel 1682 tornò aLondra, dove scrisseNärrische Weisheit und weise Narrheit (in cui, secondoOtto Mayr fece ampi riferimenti a forni termoregolati),[2] il libroChymischer Glücks-Hafen, Oder Grosse Chymische Concordantz Und Collection, Von funffzehen hundert Chymischen Processen e morì nell'ottobre dello stesso anno.

Eredità

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Cameralista austriaco

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Becher fu il teorico più originale e influente delcameralismo austriaco. Cercò di trovare un equilibrio tra la necessità di ripristinare i livelli di popolazione e di produzione del dopoguerra sia nelle campagne sia nelle città.[3] Appoggiandosi più seriamente al commercio, il cameralismo austriaco contribuì a concentrare l'attenzione sui problemi delle economie urbane della monarchia.Ferdinando II aveva già preso alcune misure correttive prima della sua morte, tentando di alleggerire i debiti delle città boeme e di porre limiti ad alcuni dei diritti commerciali della nobiltà terriera. Anche se i predecessoriAsburgo avevano ritenuto le corporazioni responsabili della loro limitatezza, spreco e scarso valore della merce che creavano, Ferdinando II aumentò la pressione estendendo i diritti agli artigiani privati che di solito si guadagnavano l'appoggio dei potenti locali comefeudatari, comandanti militari, chiese e università. Un editto diLeopoldo I nel 1689 aveva concesso al governo il diritto di monitorare e controllare il numero dei maestri e di ridurre gli effetti di monopolio delle operazioni delle corporazioni. Anche prima di questo, Becher, che era contro ogni forma dimonopolio, aveva ipotizzato che un terzo dei 150.000 artigiani delle terre austriache fossero "Schwarzarbeiter" che non facevano parte di una corporazione.

«Immediatamente dopo la guerra dei trent'anni le città boeme avevano chiesto a Ferdinando di raffinare le proprie materie prime in più prodotti finiti per l'esportazione. Becher divenne la forza trainante nel tentativo di questa conversione. Nel 1666 aveva ispirato la creazione di una Commissione per il commercio (Kommerzkollegium) a Vienna, nonché il ripristino della prima piantagione di seta del dopoguerra nelle tenute della Bassa Austria del presidente della Hofkammer Sinzendorf. Successivamente Becher contribuì a creare una Kunst- und Werkhaus in cui maestri stranieri formavano artigiani non corporativi nella produzione di prodotti finiti. Nel 1672 aveva promosso la costruzione di una fabbrica di lana a Linz. Quattro anni dopo fondò un laboratorio tessile per vagabondi nella città boema di Tabor che era arrivato ad impiegare 186 filatrici sotto la sua direzione.

Alcuni dei progetti di Becher ebbero un successo limitato. Col tempo il nuovo lanificio di Linz divenne persino uno dei più grandi e importanti d'Europa. Eppure la maggior parte delle iniziative del governo si concluse con un fallimento. La Commissione del Commercio era condannata dalla corruzione e dall'indifferenza di Sinzendorf. La fabbrica Tabor è quasi crollò dopo soli cinque anni a causa della mancanza di fondi governativi, ed venne poi distrutta due anni dopo durante l'invasione turca. La Compagnia Orientale fu fatalmente ostacolata da una combinazione di cattiva gestione, divieti di esportazione del governo contro la Turchia, l'opposizione dei mercanti ottomani (principalmente greci) e, infine, dallo scoppio della guerra. Anche la Kunst-und Werkhaus si chiuse durante gli anni ottanta del Seicento, in parte a causa della riluttanza del regime a importare un numero significativo di insegnanti e lavoratori qualificati stranieri protestanti.[3]»

Chimico e alchimista

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Physica subterranea, edizione 1738

William Cullen considerava Becher un chimico di primaria importanza ePhysica subterranea come il più considerevole degli scritti di Bechers.[2]

Bill Bryson, nella suaBreve storia di (quasi) tutto, osserva:

«Si dice spesso che la chimica come scienza seria e rispettabile risalga al 1661, quandoRobert Boyle di Oxford pubblicòIl chimico scettico - la prima opera per distinguere tra chimici e alchimisti - ma questa fu una transizione lenta e spesso discontinua. Nel Settecento gli studiosi potevano sentirsi stranamente a proprio agio in entrambi i campi: come il tedesco Johann Becher, che produsse un'opera sobria e ineccepibile di mineralogia intitolataPhysica Subterranea, ma che era anche certo che, con i materiali giusti, avrebbe potuto rendersi invisibile.[4]»

Opere

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Note

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  1. ^abSmith, Pamela H. (2016).The Business of Alchemy: Science and Culture in the Holy Roman Empire. Princeton: Princeton University Press.ISBN 9780691173238, p. 40/41; vedi anche: 'The Emperor's Mercantile Alchemist' in:Greenberg, Arthur (2006) -From Alchemy to Chemistry in Picture and Story. Hoboken N.J. : John Wiley & Sons.ISBN 978 0 470 08523 3. p. 231f. Chisholm scrive nellaEncyclopædia Britannica Eleventh Edition che Becher “published an edition of Salzthal’sTractatus de lapide trismegisto.”
  2. ^ab Otto Mayr,Adam Smith and the Concept of the Feedback System: Economic Thought and Technology in 18th-Century Britain, inTechnology and Culture, vol. 12, n. 1, 1971, pp. 1-22,DOI:10.2307/3102276,ISSN 0040-165X (WC ·ACNP).
  3. ^abCharles W. Ingrao,The Habsburg Monarchy: 1618-1815, New York: Cambridge University Press, Second edition.ISBN 0-521-78505-7; p. 92-93.
  4. ^Bill Bryson,A Short History of Nearly Everything, London: Black Swan, 2003 edition.ISBN 0-552-99704-8; p. 130.

Bibliografia

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Approfondimenti

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  • Anthony Endres,Neoclassical Microeconomic Theory: the founding Austrian version (London: Routledge Press, 1997).
  • Erik Grimmer-Solem,The Rise of Historical Economics and Social Reform in Germany 1864-1894 (New York: Oxford University Press, 2003).

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