Icona della gioventù francese negli anni dellaseconda guerra mondiale, si affermò poi come eroe popolare dei film d'avventura in costume, per approdare neglianni '60 a pellicole d'azione e di spionaggio. Determinante nella carriera e nella vita fu l'incontro conJean Cocteau, suopigmalione e suo compagno.
Figlio del veterinario Alfred Marais, Jean aveva quattro anni quando il padre ritornò dal fronte della prima guerra mondiale[1]. I genitori si separarono; Alfred Marais rimase aCherbourg, mentre il piccolo Jean si trasferì con la madre e il fratello maggiore Henri nei pressi diParigi[2]. Il rapporto madre-figlio, complesso, appassionato e intenso anche a causa dell'assenza del padre, lo condizionò tutta la vita: da bambino iniziò a interpretare personaggi per divertimento, indossando abiti da lei dismessi e recuperati dalla soffitta di casa; andava spesso al cinema, guidato dalla madre.
Si innamorò dell'attrice americanaPearl White per le sue fantastiche cavalcate e le sue doti di stuntwoman, e decise di voler fare lo stesso lavoro. Più tardi dichiarò di essere rimasto deluso nell'apprendere che nelle scene più avventurose veniva sostituita da una controfigura.«Insomma», dichiarò,«tutta la mia carriera è iniziata dalla mia ammirazione per questa donna che non faceva quello che vedevamo sullo schermo».[2]. Gli anni della scuola furono abbastanza turbolenti, tra un collegio e l'altro, fino alla decisione di interrompere gli studi a 16 anni.
Dopo un breve periodo in un laboratorio di apparecchi radio, cominciò a lavorare in uno studio fotografico con il compito di ritoccare le immagini. Henri Manuel, titolare dello studio, gli consigliò i primi libri da leggere e lo incoraggiò a fare un'audizione per una scuola d'arte drammatica aMontmartre. L'audizione andò male, tuttavia Marais comprese che il mestiere di attore era quello che desiderava intraprendere[2]. Nel 1932, a diciannove anni, fu chiamato per il servizio di leva.
Partecipò come figurante ad alcuni film diMarcel L'Herbier senza pronunciare alcuna battuta (la sua voce, ancora acuta e immatura, era in stridente contrasto con il suo aspetto fisico imponente, per cui il regista non ritenne opportuno assegnargli dei ruoli "recitati") e compì il proprio apprendistato artistico sui palcoscenici francesi[3] con piccoli ruoli[4]. fino all'incontro, avvenuto nella primavera del 1937, con il poeta e commediografoJean Cocteau, che divenne il suopigmalione[4]. Allievo diRaymond Rouleau, Marais si trovò tra i partecipanti alla realizzazione dell'operaŒdipe-Roi nel teatro allestito all'interno dell'Esposizione Internazionale. Cocteau, autore della pièce, si recò all'audizione e rimase affascinato dal giovane e ancora sconosciuto attore[5]. Divenuto suo amante e suo mentore, si occupò della sua formazione letteraria e artistica senza mai prendersi gioco della sua mancanza di cultura. Da parte sua, Marais non smise mai di contrastare la dipendenza di Cocteau dall'oppio e rifiutò sempre di entrare nella spirale delle droghe, confermando la sua determinazione e la sua forza di carattere.
Nell'Œdipe-Roi gli fu assegnato un ruolo muto. Marais infatti non controllava ancora bene la sua voce e cercò deliberatamente di "migliorarla" con le sigarette, col rischio di nuocere alla sua salute. In scena vestiva un costume a strisce creato daCoco Chanel, amica di Cocteau. Sfoggiando la sua fisicità fece subito parlare di sé. Una sua fotografia, che lo ritraeva seminudo in questo abito di scena, fu pubblicata su numerosi giornali dell'epoca. Subito dopoŒdipe-Roi, il drammaturgo offrì al suo pupillo la prima parte importante della sua carriera, quella di Galaad (dettoBiancarmatura), nella pièceChevaliers de la table ronde[6]. Ancora giovane e inesperto, Marais venne stroncato dalla critica, ma il suo bell'aspetto e il suo talento erano ormai entrati nell'immaginario mitico di Cocteau, consentendogli di aderire allo stile visionario del drammaturgo e ai disegni poetici da lui tessuti per le scene[7].
Nel 1938, Cocteau scrisse espressamente per luiI parenti terribili, che lo consacrò come attore dandogli i primi riconoscimenti professionali. Marais interpretava il ruolo di Michel, un giovane di ventidue anni che esibisce i suoi sentimenti estremi, ride, piange, urla, si rotola per terra. Lo spettacolo fu censurato per immoralità (accennava a un incesto tra madre e figlio), ma l'interpretazione "sopra le righe" di Marais fu un successo.
Nell'estate 1939 fu assegnato al 107º battaglione aereo adAmiens, poi trasferito aMontdidier, nel nord della Francia. La sua missione era quella di osservare l'arrivo degli aerei tedeschi dellaLuftwaffe dall'alto del campanile della chiesa diRoye; la sua compagnia lo dimenticò lì fino all'arrivo dei tedeschi e all'armistizio. Tornato a casa nel settembre 1940, andò a vivere con Cocteau in un piccolo appartamento che affacciava sulPalais-Royal.
Nel 1941 destò grandi polemicheLa macchina da scrivere, dramma scritto da Cocteau ispirato a un fatto di cronaca avvenuto nella provincia francese. Il ventottenne Marais vi interpretava il ruolo di due gemelli. La critica si divise nettamente in due e non mancarono le allusioni al legame omosessuale fra il drammaturgo e l'attore, tanto che quest'ultimo, incrociando in un ristorante uno dei suoi peggiori detrattori, lo aggredì fisicamente e l'episodio finì sulle pagine di tutti i giornali.[8] Intanto, anche il cinema reclamava la presenza di Jean Marais sugli schermi e, a partire da quell'anno, il suo nome e la sua immagine cominciarono a fare la loro comparsa sui cartelloni delle grandi sale cinematografiche deiboulevards.
Durante l'occupazione nazista della Francia, Marais si mantenne neutrale e non prese posizione malgrado le sollecitazioni del suo collegaLouis Jourdan. Quando però il suo amicoMax Jacob venne arrestato dallaGestapo e trasferito nel campo diDrancy dove morì qualche mese dopo, dovette fare i conti con l'orrore del regime nazista e, dopo laliberazione di Parigi alla quale prese parte, si arruolò nellaseconda divisione corazzata delgenerale Leclerc e fu messo alla guida di un mezzo che forniva viveri ai soldati impegnati nei carri armati. Per essere stato l'unico a rimanere al volante sotto il bombardamento della cittadina diMarckolsheim inAlsazia, guadagnò lacroce di guerra francese e continuò a servire la patria fino all'aprile 1945.
Nel 1948 Marais decise di andare ad abitare da solo in una casa galleggiante sullaSenna aNeuilly-sur-Seine. Con l'allontanamento da Cocteau, l'intenso legame affettivo si trasformò in una solida amicizia, alla quale l'attore restò fedele fino all'ultimo giorno della vita del poeta. L'intesa artistica tra Marais e Cocteau rimase salda negli anni e improntata alla comune passione per il teatro. Cocteau continuò a ritenere Marais il proprio miglior interprete e il suo doppio perfetto[9]. Nel suo diario datato domenica 7 luglio 1957,Noël Coward descrisse una visita conGreta Garbo alla residenza di Cocteau aVillefranche-sur-Mer: "Dopo cena ci fu mostrata, privatamente, la piccola cappella che era stata appena disegnata da Jean Cocteau. È molto ben fatta, graziosamente decorata e dai colori tenui, ma non avevo assolutamente idea che tutti gli apostoli fossero così somiglianti a Jean Marais"[senza fonte].
Nel 1950 Marais conobbe il ballerino americano George Reich, insieme al quale rimase per nove anni. Negli anni cinquanta il suo aspetto seducente e il volto intenso dalla mascella squadrata dominavano il grande schermo. Già nel 1943L'immortale leggenda lo aveva trasformato in un idolo delle platee[3]; la coppia Jean Marais-Michèle Morgan neL'amante di una notte (1950) venne definita "la coppia ideale del cinema francese" e una lunga serie di drammi e avventure dicappa e spada, comeIl segreto di Mayerling (1949) diJean Delannoy,Naso di cuoio (1951) eIl conte di Montecristo (1954), consacrò Jean Marais come protagonista di ruoli da eroe romantico.
La spada degli Orléans (1959) segnò per lui una nuova fase artistica: il suo nuovo registro, più familiare, gli permise di attirare un pubblico ancora più vasto. Come in altri film del genere, l'attore si arrampicava, scartava, galoppava, combatteva a fil di spada, il tutto con un minimo utilizzo di controfigure; tuttavia la sua trasformazione in un deforme conte di Lagardère sorprese il pubblico che gli tributò un altro grande successo, affiancato dall'attoreBourvil. Marais continuò a migliorare la propria tecnica di interprete e si cimentò anche in nuovi stili[3], lavorando sotto la direzione di autori comeJean Renoir inEliana e gli uomini (1956) eLuchino Visconti inLe notti bianche (1957), tratto daDostojevski[4].
All'inizio degli anni sessanta Marais restò ancora legato al filone delle avventure in costume, interpretando fra gli altri i filmIl capitano del re (1960), in cui compie una pericolosa arrampicata a cavallo sulle fortificazioni di un castello,Capitan Fracassa (1961) eL'uomo dalla maschera di ferro (1962), in cui a quasi cinquant'anni impersona il ruolo did'Artagnan[4]. Tramontato il genere cappa e spada, dopo la scomparsa nel 1963 del suo mentore Jean Cocteau, Marais tentò un cambio di registro interpretando film di spionaggio sull'onda del successo internazionale diJames Bond, ma tornò al grande successo commerciale solo quando diede vita in modo scanzonato a uno degli eroi delfeuilleton francese,Fantômas, nelle pellicoleFantomas 70 (1964),Fantomas minaccia il mondo (1965) eFantomas contro Scotland Yard (1966), tutte e tre al fianco diLouis de Funès, per la regia diAndré Hunebelle.
Nel 1965, quando i consensi e i contratti cinematografici cominciarono a declinare, acquistò un terreno aCabris nei pressi dellaCosta Azzurra, con l'intenzione di farsi costruire la sua residenza definitiva con piscina e con quello che divenne il suo hobby una volta abbandonato il cinema: un laboratorio di scultura completo di forno per la produzione di ceramiche. Ci fu un ritorno al teatro e, tra i progetti non andati a buon fine, due proposte diLuchino Visconti: una perMorte a Venezia per il ruolo di protagonista poi assegnato aDirk Bogarde, la seconda per una trasposizione cinematografica dellaRecherche diProust, che non fu mai realizzata.
Nel 1970Jacques Demy lo chiamò perLa favolosa storia di Pelle d'Asino nel suo ultimo ruolo da protagonista al fianco diCatherine Deneuve. L'opera fu profondamente influenzata daLa bella e la bestia, realizzata proprio da Jean Cocteau venticinque anni prima. Questo tuttavia non servì a risollevarlo dalle difficoltà economiche, determinate dal suo tenore di vita, dalla sua prodigalità e dalla proprietà di due ville, una aMarnes-la-Coquette nei pressi diParigi, la seconda ormai ultimata in Costa Azzurra. Con la vendita della prima delle due, Marais saldò il suo cospicuo debito con il fisco francese, ritirandosi a vivere nella seconda. Nella vicinaVallauris, località resa celebre daPablo Picasso, grazie a una coppia di amici che gli rimasero affezionati fino alla sua morte e che egli nominò unici eredi nel suo testamento, l'attore imparò a modellare e a scolpire in maniera professionale, anche se ebbe più volte modo di precisare di avere solo velleità di artigiano e non di artista.
Di questo "artigianato" tuttavia, a Parigi rimane una traccia molto importante: aMontmartre, nella piazza dedicata allo scrittoreMarcel Aymé, campeggia su un muro di cinta una scultura che Marais, suo amico, gli dedicò nel 1989. La scultura, che rappresenta un uomo (con le sembianze di Aymé) nell'atto di attraversare una parete, è ispirata a Dutilleul, protagonista del raccontoL'attraversamuri (Le passe-muraille) che, nel film che ne fu tratto nel 1950, fu interpretato daBourvil, anche lui grande amico di Marais.[10]
Pur non essendo detentore dei diritti legali, per tenere viva la memoria del suo mentore e compagno di vita Jean Cocteau, nel 1983 allestì in teatro lo spettacoloCocteau-Marais, un testo in cui recitava da solo, e nel 1989 mise in scenaLa macchina infernale, con testo sempre di Cocteau. Altri progetti cinematografici non trovarono uno sbocco negli anni ottanta: un folleGiulio Cesare inDue ore meno un quarto avanti Cristo (1982), ruolo poi affidato aMichel Serrault; Giuseppe inJe vous salue, Marie (1985); l'assassino neIl nome della rosa (1986);Auguste Rodin inCamille Claudel (1988).
Dopo un lungo periodo di allontanamento dalle scene, Marais si riaffacciò al cinema, invecchiato ma sempre incisivo, con il ruolo di Monsignor Myriel, il vescovo che fa ritrovare la coscienza a Jean Valjean (Jean-Paul Belmondo) neI miserabili (1995) diClaude Lelouch, e con un'ultima significativa apparizione inIo ballo da sola (1995) diBernardo Bertolucci[4].
Nel 1983Jean-Claude Brialy organizzò alThéâtre des Bouffes-Parisiens una festa a sorpresa per i 70 anni di Marais, in presenza della celebre partner Michèle Morgan e con la partecipazione di tutto il mondo artistico parigino. Poco tempo dopo cominciò a manifestarsi unasciatalgia ribelle alle cure: era il primo sintomo di unmieloma, malattia che aveva già colpito inesorabilmente il suo amico Bourvil nel 1970. Il suo medico, consapevole del suo carattere determinato, temendo che potesse anticipare deliberatamente la sua fine, non volle rivelargli la verità e attribuì i dolori alle numerose cadute da cavallo che lo avevano reso celebre nei suoi film.
Nel 1997 il suo nome era ancora sui cartelloni: avrebbe dovuto interpretare il vecchioProspero in una versione teatrale deLa tempesta diShakespeare, ma durante una delle ultime prove crollò a terra e venne immediatamente trasportato in ospedale percorrendo in ambulanza le strade di Parigi già ormai tappezzate dai suoi manifesti. Stabilizzato e rinviato a Vallauris con un corsetto ortopedico, dovette seguire una chemioterapia. Morì all'Hôpital des Broussailles diCannes un mese prima di festeggiare il suo ottantacinquesimo compleanno. Ai suoi funerali parteciparono numerose personalità del mondo del cinema e della cultura. Il sindaco di Vallauris, dove fu sepolto, disse: «Jean Marais non è morto, è passato nel paese che ha popolato di stelle: l'altro lato dello specchio».
Giulio Panicali inL'immortale leggenda,Carmen,La bella e la bestia,L'aquila a due teste,L'amante di una notte,I miracoli non si ripetono,Eliana e gli uomini
Giuseppe Rinaldi inI parenti terribili,Agli ordini del re,Ponzio Pilato,La congiura dei potenti,Fantomas minaccia il mondo (come Fandor),Il Santo prende la mira,Fantomas contro Scotland Yard (come Fandor)
Emilio Cigoli inLa spada degli Orléans,L'uomo dalla maschera di ferro,Fantomas 70 (come Fantomas),Fantomas minaccia il mondo (come Fantomas)
Sergio Graziani inFantomas 70 (come Fandor),La favolosa storia di Pelle d'Asino