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Jacques Bahar

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Jacques Bahar

Jacques Bahar detto anche Jacob Ben-Bahar (Marsiglia,25 gennaio1858Parigi,26 dicembre1923) è stato unoscrittore egiornalistafrancese di origini ebraico-tunisine.

Di tendenze anarchico-socialiste, Jacques Bahar fu un personaggio molto attivo politicamente nella Parigi di inizio Novecento. Intimo amico diBernard Lazare, Bahar ne condivise in parte la parabola politico-intellettuale avvicinandosi al sionismo sulla scia del crescente antisemitismo in Francia a seguito all’Affaire Dreyfus. Partecipò al Primo Congresso Sionista a Basilea (1897) come rappresentante degli ebrei algerini,[1] tuttavia la sua adesione al movimento fu di breve durata, rassegnando le sue dimissioni assieme all'amicoLazare già nel 1899.[2]

Negli anni successivi, pur non accantonando l'interesse per la questione ebraica, Bahar iniziò a interessarsi alla causa tunisina, per passare poi a interessarsi ai movimenti nazionali sorti e diffusisi nel mondo arabo dopo la Prima guerra mondiale.

Bahar morì a Parigi a causa di una congestione cerebrale.[3] Sembra che, per suo stesso volere, tutte le sue carte furono bruciate da un suo amico dopo la sua morte.[4]

Biografia

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Jacques Bahar fu uno scrittore e giornalista di origini ebraiche franco-tunisine, intimo amico diBernard Lazare. Sulla scia di Lazare, anch’egli seguì un analogo percorso politico-intellettuale, divenendo un giornalista molto attivo negli anni in cui imperversò in Francia il notoAffare Dreyfus (1894-1906). Di spiritoilluminista, con tendenze anarchico-libertarie, Bahar si batte sempre contro le ingiustizie sociali e le varie forme di discriminazione, finendo più volte nelle mire della polizia per le sue attività eversive. La necessità di adoperarsi per un rinnovamento religioso nella società fu un tema costante di tutta la sua produzione intellettuale. Secondo Bahar, infatti, soltanto attraverso un rinnovamento religioso sarebbe stato possibile istituire una nuova società priva di discriminazioni.

I primi scritti conservati di Bahar risalgono al 1897, nel bel mezzo dell'affare Dreyfus. Trattasi di una serie di pamphlet scritti in difesa del capitanoAlfred Dreyfus (1859-1935), contro l’antisemitismo e la propaganda mediatica che lo alimentava. Tra questi figuranoEtrennes à Dreyfus (1897) in difesa di Dreyfus,Le crepuscule des juifs (1897) scritto per mettere in guardia la società francese dal crescente antisemitismo e altri comeEsternazy contre lui-meme (1897),Le traitre (1897) eLe premier Uhlan de France (1898) che miravano a illuminare vizi e faziosità della stampa francese.

Durante l’infiammato dibattito giornalistico legato all’Affaire Dreyfus, Bahar lesseDer Judenstaat diHerzl e inizialmente fu assai critico verso la soluzione alla questione ebraica qui proposta. Scrisse così un pamphlet critico in risposta al progetto diHerzl dal titolo significativo:Restons! reponse au projet d'exode des juifs (1897). Lo stesso anno, tuttavia, decise di partecipare al primo congresso sionista aBasilea (29-31 agosto 1897), dove finì per farsi coinvolgere nel nascente movimento sionista. Fu infatti eletto delegato del Comitato d’Azione per l’Africa del Nord. Iniziò così il periodo sionista di Bahar che lo vide collaborare attivamente con il giornale «Die Welt», il settimanale fondato dallo stesso Herzl.[5]

Nel 1898 uscì su «Le Matin» il suo racconto utopico in puntante che si presentava come un ironico rovesciamento dell’antisemitismo del tempo in un ipotetico «antigoismo» futuro in terra palestinese nel 1997.[6] L’anno successivo Bahar decise, infine, di fondare una rivista sionista di orientamento socialista che chiamò «Le Flambeau. Organe du judaïsme sioniste et social». Si trattava di un mensile che annoverava tra i suoi collaboratori, personaggi comeNathan Birnbaum eMax Nordau, oltre all’amicoBernard Lazare. Il suo impegno per la causa sionista fu però di breve durata. A pochi mesi dopo la fondazione della rivista, si dimise assieme a Lazare dal Comitato d'azione sionista e prese le distanze dal sionismo.

Pur non accantonando del tutto il suo interesse per la questione ebraica, Jacques Bahar continuò a occuparsi di politica dedicandosi alla causa tunisina, su cui pubblicò un opuscoloLe protectorat tunisien: ses fruits, sa politique (1904).[7] Di spirito combattivo e polemico, Bahar ebbe in più occasioni problemi con la giustizia francese, venendo arrestato in diverse occasioni sia prima che durante la Prima guerra mondiale, tanto da meritarsi l'appellativo di 'avventuriero'[5]: durante la guerra fu, ad esempio, sospettato di collaborazionismo con la Germania, oppure venne accusato di appropriazione indebita.[8] Durante gli anni di guerra, Bahar iniziò a collaborare con alcune riviste vicine al mondo arabo come «La petite Tunise», «Judaïsme Tunisien» e «L’oriente arabe».[2] Lo scopo principale di quest’ultimo giornale era quello di far conoscere in Europa, e soprattutto in Francia, le aspirazioni della nazione e del popolo arabo, i suoi interessi economici, i suoi bisogni e il suo valore politico-intellettuale.[9] Bahar aderì a questa nuova causa politica: a suo dire, nei paesi arabo era in corso un processo di civilizzazione analogo a quello avvenuto nelle società occidentali e nel mondo ebraico. La Prima guerra mondiale aveva fatto conflagrare il precedente assetto coloniale europeo, liberando i paesi arabi dalla loro condizione di subalternità politica.[10] In modo piuttosto insolito, trascorse così gli ultimi anni della sua vita a militare per la causa del nazionalismo arabo, recuperando tuttavia alcune idee che aveva già espresso durante la sua militanza sionista.

Bahar visse buona parte della sua vita in condizioni di precarietà ed ebbe alcuni problemi di salute che lo costrinsero all’inattività.[2] Quel poco che si sa sulle circostanze della sua morte lo si deve a un trafiletto su «Le Matin», quotidiano con cui Bahar aveva collaborato, in cui si dava conto della sua morte avvenuta per una congestione cerebrale il 26 dicembre 1923.[3]

Opere

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  • Etrennes à Dreyfus, 1897
  • Le crepuscule des juifs, 1897
  • Esternazy contre lui-meme, 1897
  • Le Traître, 1898
  • Le premier Uhlan de France, 1898
  • Restons! reponse au projet d'exode des juifs, Société libre d'édition des gens de lettres, Paris 1897.
  • L’antigoyisme à Sion, in «Le Siècle» 20-25 marzo 1898; trad. ted. su «Die Welt».
  • Le protectorat tunisien: ses fruits, sa politique, 1903.
  • Necrologie. Le sionisme, in «L’oriente arabe», 5 avril- 20 mai 1917.

Note

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  1. ^Jacques Bahar Bio, suposenlibrary.com.URL consultato il 3 ottobre 2025.
  2. ^abc(FR)Jacques Bahar – Dictionnaire de l'affaire Dreyfus, sudicoaffairedreyfus.com.URL consultato il 3 ottobre 2025.
  3. ^ab(FR)Le Matin : derniers télégrammes de la nuit, suGallica, 29 dicembre 1923.URL consultato il 3 ottobre 2025.
  4. ^Le Madécasse : journal indépendant, politique, littéraire et financier ["puis" le journal pour tous... "puis" journal de défense des intérêts français et madécasses], suGallica, 20 aprile 1933.URL consultato il 3 ottobre 2025.
  5. ^ab Stefania Ragaù,Il pensiero politico-religioso di Jacques Bahar e il "Nationalhumanismus" nell'intellighenzia ebraico-sionista di fine Ottocento (1897-99), inAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, vol. 10, n. 1, 2018, pp. 227–256.URL consultato il 3 ottobre 2025.
  6. ^(FR) Yehuda Moraly,Rêves viennoise: antisémitisme et anticipation, inPerspective, n. 17, Jerusalem, pp. 151-173.
  7. ^ Jacques Bahar,Le protectorat tunisien: ses fruits, sa politique, Paris, Dujarric & Cie, 1904.
  8. ^(FR)L'Action française : organe du nationalisme intégral / directeur politique : Henri Vaugeois ; rédacteur en chef : Léon Daudet, suGallica, 20 agosto 1918.URL consultato il 3 ottobre 2025.
  9. ^(FR)Notre programme, in L'Orient arabe : politique, économique et littéraire / directeur I. S. Naggiar ; rédacteur en chef Eugène Jung, suGallica, 20 gennaio 1917.URL consultato il 3 ottobre 2025.
  10. ^(FR) Jacques Bahar,Le monde arabe, in L'Orient arabe : politique, économique et littéraire / directeur I. S. Naggiar ; rédacteur en chef Eugène Jung, suGallica, 20 gennaio 1917.URL consultato il 3 ottobre 2025.

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