
Jacob Hermandszoon (Oudewater,1560 circa –Leida,1609) è stato unpastore protestante eteologoolandese.
È noto anche comeArminio – da cui l'arminianesimo – o comeJacobus Arminius,latinizzazione delpatronimicoHermandszoon, ovvero "figlio di Herman".
Indro Montanelli lo ha definito «ultimo epigono diErasmo» per il suo appellarsi inOlanda allo spirito del compromesso contro gli opposti fanatismi.[1] Di fatto un riavvicinamento alla teologia cattolica romana, nella quale lo sforzo umano ("avvicinarsi" a Dio con il proprio "libero" arbitrio) dovrebbe essere premiato in qualche modo da Dio.
Il suo nome è legato alla posizione teologica che prevedeva l'apporto umano nella salvezza e la possibilità di perdere quest'ultima, in opposizione a quellacalvinista che esaltava l'integrale opera di Dio nel salvare l'uomo secondo il Suo Disegno (elezione, predestinazione e perseveranza finale). I successori di Arminio proseguirono con la controversia sullapredestinazione, che infiammò il dibattito teologico delcalvinismo sino alSinodo di Dordrecht, nel1618-1619.
Nasce da una famiglia della mediaborghesia. In gioventù subisce diversi gravi lutti. Il padre, Herman, un produttore di utensili da cucina, muore lasciando lavedova con diversi figli da crescere: fra questi, il giovane Jakob viene adottato da un prete, Theodorus Aemilius, che provvede a farlo studiare mandandolo a scuola aUtrecht.
La madre, e con lei tutti i suoi fratelli e sorelle, viene brutalmente uccisa durante il massacro spagnolo diOudewater, nel 1575 quando Giacomo ha appena 15 anni. Tuttavia, per interessamento di Rudolph Snellius, viene mandato a studiareteologia all'Università di Leida. Riceve così un'educazione umanistica classica e, come molti umanisti, latinizza il suo nome inArminius, che fu un capo delle tribù germaniche del primo secolo d.C., famoso per la sua resistenza al potere diRoma.
A Leida rimane sino al 1585, studiando con notevole profitto. Tra i suoi insegnanti di teologia merita ricordareLambertus Danaeus,Johannes Drusius,Guillaume Feuguereius, eJohann Kolmann. Kolmann, in particolare, credeva che il Calvinismo estremo avesse reso Dio untiranno e unboia e il suo insegnamento influenza certamente il pensiero di Arminio. Questi continua gli studi con il successore diGiovanni Calvino,Teodoro di Bèze, a Ginevra nel 1582.
Teodoro di Bèze (noto anche come Beza) aveva raccolto l'eredità di Calvino continuando sulla stessa linea del predecessore. In quegli anni il dibattito sul ruolo della predestinazione dell'uomo rispetto alla salvezza e della libertà del suo arbitrio cominciava a dividere gli animi in modo sempre più violento.
Giacomo termina gli studi con grande successo e viene calorosamente raccomandato da Beza stesso. Viene infine richiamato come pastore adAmsterdam, dove riceve l'ordinazione nel 1588. Due anni dopo sposaLijsbet Reael, figlia di una potente famiglia di mercanti e di un membro del consiglio cittadino.
Arminio, terminati gli studi, fa un viaggio in Italia, dove viene in contatto con l'ordine dei Gesuiti, esperienza che gli comporta l'accusa di scendere a compromessi con laChiesa cattolica e di avere perso la sua fede (calvinista). Ritorna adAmsterdam dove viene ordinato pastore della Chiesa Vecchia, nel centro della città. Manterrà la carica di pastore per tutta la vita, con 15 anni di lavoro ad Amsterdam 6 a Leida.
A Leida, dal 1603 al 1609, copre anche la carica di professore diTeologia e di Rettore della facoltà. Sarà qui, ad un solo anno dalla morte, che pubblicherà la sua opera maggiore, laDichiarazione di Sentimenti''.
Sebbene l'opera di Arminio venga comunemente legata al rifiuto del Calvinismo, è un fatto il vivo apprezzamento del pastore per le opere di Calvino:
Nonostante questo il suo pensiero non può evitare di venire coinvolto nelle controversie aspre del tempo. La più grave di queste si genera sulla sua interpretazione dellaLettera ai Romani. In essa l'apostolo Paolo parla della difficoltà insormontabile di servire Dio con il corpo, che è soggetto al peccato. Sul testo, e sulle sue molteplici traduzioni e interpretazione, si scontrano due visioni opposte.Da un lato la visione di Calvino, influenzata da quella diSant'Agostino, che sostiene cheDio scelse Cristo come mediatore della salvezza dell'uomo e decise di accogliere e salvare quanti, pentiti, avrebbero creduto in Cristo, rifiutando chi non si sarebbe pentito. Dio diede all'uomo gli strumenti per potersi pentire e credere e decretò la salvezza di alcuni specifici individui, lasciando a sé stessi gli altri.
Dall'altra la visione di Arminio, influenzata probabilmente daTommaso d'Aquino, che sottolineava come Dio scegliesse gli elettiperché aveva previsto che essi avrebbero perseverato nella santità sino alla fine (in un'altra forma, ma comunque sempre una salvezza per meriti - una fede antropocentrica).
Le implicazioni delle due diverse impostazioni teologiche non sono trascurabili:
In ultima analisi per Calvino (come per Agostino) noi scegliamoDio perché Egli, per imperscrutabili motivi, ha scelto noi nella notte dei tempi. Per Arminio Dio sceglie noi perché noi abbiamo scelto Lui, e Lui, già nella notte dei tempi, lo aveva previsto.
Nel 1610 quarantadue ministri del culto stilarono, firmarono e inviarono un documento al governo della città. Il documento, dettoRimostranza, riassumeva la loro posizione in 5 punti nodali, e chiedeva protezione alle autorità per la teologia che vi era espressa. A seguito di questo gli aderenti vennero dettiRimostranti.I Calvinisti replicarono con un contro-documento l'anno successivo. I 5 contro-punti che ne emersero sono oggi detti iCinque punti del Calvinismo.
Nel 1618, a seguito di un cambio di governo, venne convocato ilSinodo di Dordrecht, dove i teologi convenuti stilarono i canoni del Calvinismo e le conseguenti obiezioni all'Arminianesimo.
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