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La sua vita fu caratterizzata da attività e interessi personali diversi, coerenti con uno stile di vita vagabondo: fu strillone di giornali, pescatore clandestino di ostriche, lavandaio, cacciatore di foche, corrispondente di guerra (guerra russo-giapponese), agente di assicurazioni, pugile, coltivatore e cercatore d'oro, prima di realizzarsi, dopo innumerevoli tentativi, come scrittore di successo; infine si suicidò nel 1916.
Jack London nacque aSan Francisco inCalifornia nel 1876, figlio naturale (secondoClarice Stasz e altri biografi professionisti) di un astrologo ambulante irlandese,William Henry Chaney, e diFlora Wellman figlia di un ricco inventore dell'Ohio. Il padre si disinteressò di lui, anche perché otto mesi dopo la sua nascita la madre si risposò con John London, contadino vedovo con due figli. Jack venne cresciuto dalla madre e dal padre adottivo. Terminata la scuola elementare nel 1889, London iniziò a passare da un lavoro all'altro frequentando compagnie assai poco raccomandabili, come ladri e contrabbandieri. Dopo numerose esperienze lavorative, tornò aOakland per frequentare la Oakland High School, dove partecipò alla redazione del giornale scolastico,The Aegis.
Durante la gioventù, London venne mandato in diversi centri di rieducazione dove visse per diversi mesi.
A partire dal 1894 London aderì al socialismo sulle idee diKarl Marx, battendosi in difesa delle fasce deboli della società, partecipando ad esempio a una marcia di disoccupati suWashington per chiedere al Presidente il finanziamento di programmi di lavori pubblici contro la povertà e la mancanza di lavoro (richiesta che precorreva di decenni ilNew Deal Roosveltiano). Abbandonata questa marcia, si diede al vagabondaggio per gli USA, di cui tenne un diario trasformato anni dopo nel romanzo itineranteThe Road.
Nel 1894, volendo iscriversi allaBerkeley University, decise di concludere gli studi secondari, finanziandosi con lavoretti di pulizia nella scuola, sul giornale della quale scrisse alcuni racconti ispirati soprattutto aStevenson eKipling. Si iscrisse a Berkeley, due anni dopo e si diede a un'intensa e variegata attività politica, con orizzonti la giustizia sociale e corrispondenti lotte organizzate, interessandosi anche aDarwin,Herbert Spencer,Nietzsche e all'evoluzionismo condividendo le teorie relative alla sopravvivenza del più forte sul più debole proprie deldarwinismo sociale e condividendo anche la teoria dell'oltreuomo, la quale sostiene che il concetto di lotta per la vita e la morte debba essere la regola delle comunità umane. Nel 1897 lasciò l'università a causa di problemi finanziari.
Il 12 luglio 1897, il ventunenne London venne a conoscenza della scoperta di ricchi giacimenti d'oro nelKlondike, sul confine fraCanada eAlaska, e con il marito di sua sorella, il capitano Shepard, salpò per unirsi alla Klondike Gold Rush,corsa all'oro che aveva il suo centro aDawson City, dove incappò in avventure e disavventure d'ogni tipo, spesso tragiche e crudeli, che sarebbero state fonti ispiratrici di molti suoi scritti. Come tanti altri malnutriti cercatori d'oro, London sviluppò loscorbuto.
Nel 1898 rientrò a San Francisco con un misero sacchetto d'oro, che gli fruttò pochi dollari. Si dedicò allora intensamente al lavoro letterario, riuscendo a far pubblicare solo una minima parte dei suoi numerosi scritti. Fra la fine del XIX secolo e il 1916 London giunse finalmente al successo, seppur con alti e bassi notevoli, come scrittore, giornalista e inviato speciale, e ben presto divenne uno tra i più prolifici, famosi e meglio retribuiti scrittori del suo tempo: in tutta la sua carriera letteraria scrisse oltre 50 volumi.
Nel 1903, dopo un viaggio nelRegno Unito, scrisseIl richiamo della foresta, pubblicato in seguito in circa 6.500.000 di copie solo in lingua inglese, ma pagato all'autore una somma irrisoria, diritti compresi. Dopo il successo del suo romanzo più famoso, London si dedicò interamente all'attività letteraria, trattando i temi sociali che suscitavano via via i suoi interessi. Tra gli appassionati di fantascienza tuttavia i suoi racconti godono fama di classici in netto anticipo sui tempi, sebbene questo lato della sua attività sia poco noto al grande pubblico. In numerosi di questi scritti ricorre il tema del 'giorno dopo', che descrive un'umanità ritornata ai primordi o in procinto di farlo e prospetta anticipazioni dell'ancora inesistente 'guerra batteriologica', contro unaCina divenuta enormemente popolosa e pericolosamente concorrenziale sul piano produttivo.
Nel 1904 salpò per laCorea, dove seguì, come corrispondente, laguerra russo-giapponese. L'esperienza durò circa sei mesi, durante i quali fu più volte arrestato dalle autorità giapponesi. Dopo il primo arresto fu rilasciato attraverso l'intervento dell'ambasciatore statunitense Lloyd Griscom. Durante il viaggio in Corea, fu nuovamente arrestato dalle autorità per essersi avvicinato troppo al confine con laManciuria senza il permesso ufficiale e fu rimandato aSeul. Rilasciato gli fu permesso di viaggiare con l'esercito imperiale giapponese fino al confine e di osservare la battaglia di Yalu. Del terzo arresto non si sa nulla, mentre il quarto ed ultimo avvenne per aver aggredito i suoi assistenti giapponesi, che accusò di aver rubato il foraggio per il suo cavallo. Per liberarlo fu necessario l'intervento personale del presidenteTheodore Roosevelt. London nel giugno 1904 lasciò definitivamente il fronte.
Nel 1905, acquistò un ranch di 1.000 acri (4,0 km quadrati) ubicato aGlen Ellen,Sonoma County,California sul versante orientale del Monte Sonoma, ma fu un disastro finanziario.Stasz, suo simpatizzante, considera il suo progetto potenzialmente fattibile ma attribuisce il successivo fallimento a sfortuna o all'essere stato in anticipo sui tempi.Kevin Starr invece ritiene che London fosse stato distratto da altre occupazioni e soprattutto dal suo problema di sempre: l'alcolismo. L'area costruita fu chiamata Wolf House ma, proprio mentre l'edificio stava per essere ultimato, fu distrutto da un incendio. I resti di pietra del ranch sono ora un monumento storico nazionale protetto nel Jack London State Historic Park.
Nel 1906 decise di farsi costruire unoyacht per effettuare, in sette anni, il giro del mondo, cosa che non farà mai. Fra il 1907 e il 1909 viaggiò e soggiornò nei Mari del Sud e inAustralia e nel frattempo diede alle stampeIl tallone di ferro, romanzo fantapolitico che immagina la presa del potere, negliStati Uniti d'America, da parte di una ristretta oligarchia dittatoriale, con situazioni che sembrano precorrere la nascita dei regimi nazi-fascisti ma anche mettere in evidenza il carattere disumano e dispotico della stessa società capitalistica.
Nel 1909 venne pubblicato il lungamente preparatoMartin Eden, una sorta di libera autobiografia in terza persona, che ottenne grande successo di pubblico.
Durante l'ultimo viaggio, avvenuto nel 1915, London incontrò il surfistaKahanamoku, il principe Jonah Kūhiō Kalaniana'ole, la reginaLili'uokalani e molti altri, per poi tornare nel suo ranch nel luglio 1916.
Il 22 novembre 1916 venne ritrovato cadavere in un cottage nel suo ranch, probabilmente a causa di un'overdose di antidolorifici. Aveva solo 40 anni. Pur essendo stato sempre un uomo robusto, nell'arco della sua travagliata esistenza era stato colpito da gravi malattie tra cui lo scorbuto, contratto nel Klondike e da infezioni tropicali durante i viaggi sullo Snark. Soffriva inoltre di insufficienza renale, ma nonostante tutti questi problemi non smise mai di lavorare. Va ricordato inoltre che al momento della sua morte l'alcolismo era in fase avanzata e per alleviare le sofferenze assumeva molti antidolorifici, tra cui morfina e oppio, sostanze allora liberamente vendute in farmacia.
Si è dibattuto a lungo sulla sua morte. Si è sostenuta particolarmente la tesi del suicidio, quella di un'overdose puramente accidentale e quella di una necessità di assumere molti farmaci, a causa del dolore fisico, anche sfiorando il limite e alla fine superandolo e incorrendo nell'overdose fatale.[1] Il certificato di morte riporta invece come causa del decesso l'uremia come conseguenza diinsufficienza renale cronica.[2]
Un recente studio realizzato negliStati Uniti d'America da medici della divisione dinefrologia eipertensione della facoltà di Medicina dellaUniversity of North Carolina, partendo dal fatto che lo scrittore in una fotografia presenta sul viso i segni di unadermatite damercurio, metallo utilizzato nella terapia dellasifilide, ha sostenuto che è verosimile che questa malattia venerea possa essere stata la causa della sua morte assieme all'avvelenamento da mercurio la cui tossicità avrebbe accelerato il decorso fatale, anziché rallentarlo.[3]
Come riportato nel suo romanzoIl tallone di ferro, Jack London conosceva leconfraternite filomatiche, in particolare quella diChicago. La sua appartenenza all'ordine filomatico, comunque, non è stata mai smentita dall'Associazione Filomati, che in Italia ha sempre promosso i libri del romanziere, in particolare, per l'attenzione che lo scrittore volse verso i disagiati e gli emarginati. Questo particolare piglio "socialista" di London è stato ripreso inIl popolo dell'abisso, testo redatto in forma diaristica ed in cui egli stesso ne è protagonista in un suo soggiorno aLondra, dove tra l'altro conobbe l'Esercito della Salvezza.
Eyes of Asia, 1924. [lasciato incompiuto, col titolo diCherry, completato dalla moglieCharmian Kittredge London]
The Assassination Bureau, Ltd iniziato da Jack London e terminato su note di Jack London dopo la sua morte da Robert L. Fish. È stato pubblicato nel 1963.
Il titolo principale è riferito alla prima raccolta in volume; ad esso segue l'elenco dei racconti contenuti, con eventualmente la data della precedente pubblicazione in rivista del singolo racconto.[4][5]
The Kempton-Wace Letters, 1903. [dialogo epistolare scritto in collaborazione conAnna Strunsky]
Il popolo degli abissi oIl popolo dell'abisso (The People of the Abyss, New York, Grosset & Dunlap, 1903), Milano, Corticelli, 1928. [studio sociologico sulle condizioni di vita dell'East End di Londra]
Guerra di classe (War of the Classes, New York, The Regent Press, 1905), Camerano, Gwynplaine, 2009.
Rivoluzione (Revolution and Other Essays, New York, Macmillan, 1910), Fidenza, Mattioli 1885, 2007.
Rivoluzione (Revolution)
Il sonnambulo (The Somnambulists)
La dignità dei dollari (The Dignity of Dollars)
Goliah (Goliah, 1908)
Il papavero d'oro (The Golden Poppy)
Il pianeta si restringe (The Shrinkage of the Planet)
La casa bellissima (The beautiful house)
I cercatori d'oro del Nord (The Gold Hunters of the North)
Foma Gordeev (Fomá Gordyéeff)
Queste ossa risorgeranno (These Bones Shall Rise Again)
Gli altri animali (The Other Animals)
Il pericolo giallo (The Yellow Peril)
Cos'è la vita per me (Pubblicato anche con il titolo: Il senso della vita, 1906) (What Life Means to Me)
Il flusso umano (The Human Drift, New York, Macmillan, 1917).
Saggi non pubblicati:
L'azione efficace e la stupidità collettiva (1902-1903)
La valle della luna, trad. G. Delchiaro,Monanni 1928
L'avventura di Giovanna Lackland, trad. Gianni D'Arezzo, Modernissima 1928
La rivolta dell'Elsinore (stampato anche comeL'ammutinamento dell'Elsinore), trad.Mario Benzi, Modernissima 1928; trad. Giuseppina Taddei, Bietti 1931; Barion 1940; trad. Mario Malatesta, Sonzogno 1931, trad. Mario Malatesta, 1952, trad. Livio Crescenzi e Silvia Zamagni, Mattioli 1885 - 2011
Tre cuori in lizza, Modernissima 1928
La figlia delle nevi, trad. Giovanni Marcellini, Modernissima 1928; trad. Adelel Levi, Barion 1929
Il vagabondo delle stelle, trad. di G. Delchiaro,Monanni 1928; trad. di S. Manferlotti, Adelphi 2005
La guardia di pesca, trad. Gastone Rossi, Sonzogno 1928
Jerry delle isole, trad. Gian Dàuli, Modernissima 1928
Zanna bianca, trad. Gian Dàuli, Modernissima 1928
Il lupo dei mari (stampato anche comeIl lupo di mare), trad. Gastone Rossi, Sonzogno 1928; trad. Mario Benzi, Barion 1929; trad. Amy Coopmans De Yoldi, Longanesi 1972
Martin Eden, trad. Gastone Rossi, Sonzogno 1928; trad. Gian Dàuli, Modernissima 1928; trad. Mario Benzi, Bietti, 1928; trad. Amy Coopmans de Yoldi, Longanesi 1972; trad. Giovanni Baldi, Garzanti 1989; trad. C. Scerbanenco, Frassinelli 1997.
Nella tempesta, trad. Dienne Carter e Gian Dàuli, Modernissima 1928
La peste scarlatta, trad. Dienne Carter e Gian Dàuli, Modernissima 1928
La piccola signora della grande casa, trad.Aldo Traverso e Gian Dauli, Modernissima 1928
Tre cuori in lizza, trad. Mario Benzi, Modernissima 1928
Quando Dio ride, trad. Gian Dàuli, Modernissima, 1928; Bietti 1930; Edizioni Lindau 2017
Il popolo dell'abisso, trad. Gianni D'Arezzo, Corticelli 1928; trad. Giovanni Marcellini, Modernissima 1928; Bietti 1930
I cercatori d'oro, trad. G. Delchiaro,Monanni 1929
La strada, trad. L. Viscardini, Modernissima 1930
Fumo Bellew, Barion 1931
Memorie, Monanni 1931
Il figlio del lupo, Barion 1936
La peste scarlatta, Barion 1936 (comprende altri otto racconti), Adelphi 2000 (a cura diOttavio Fatica).
Sui mari del sud, Sonzogno 1961
" Michael cane da circo", titolo originale: Michael brother of Jerry, traduzione Carla Ferri,prefazione e note Gemma Villa Guglielmetti,Milano Bietti 1967
Assassini S.p.A., traduzione di Maria Gallone, I Delfini Fabbri Editori, 2003, Bergamo
Le mille e una morte, a cura di O. Fatica, Adelphi 2006
Guerra di classe. Il sogno di Debs. Saggi sulla lotta di classe negli Stati Uniti e un racconto, a cura di Orlando Micucci, prefazione di Valerio Evangelisti, traduzione di Laura Emilia Barchiesi, Gwynplaine, 2009.
Opere complete di Jack London a cura diGian Dàuli: Confessione, Sul treno, Figure, Acciuffato, Il Penitenziario, Vagabondi che passan nella notte, Sbarazzini e ladruncoli, Duemila vagabondi, Poliziotti, Radiosa aurora; Appunto di Mamas Patata per Mavalepami.
Guerra alla Cina. L'inaudita invasione, O barra O Edizioni, Milano, 2012
L'avventura, Leone Editore, Milano, 2014.
Prima di Adamo, Leone Editore, Milano, 2011.
Preparare un fuoco, Mattioli 1885, Fidenza 2007 traduzione di Davide SapienzaISBN 978-88-89397-65-7
Cacciatore di anime, Mattioli 1885, Fidenza 2009 traduzione di Davide SperanzaISBN 978-88-6261-053-7
Nei fumetti, Jack London appare all'interno dellaSaga di Paperon de' Paperoni diDon Rosa nell'episodioCuori nello Yukon, come cronista al seguito del colonnello delleGiubbe RosseSam Steele. Al termine del fumetto, c'è anche un accenno ad uno dei più famosi romanzi dell'autore: egli afferma, infatti, di voler intitolare il suo romanzo ispirato alle sue avventure nelKlondikeIl richiamo del papero.
Altra apparizione di Jack London nell'universo dei fumetti la troviamo nel volumeLa giovinezza, avventura retrospettiva diCorto Maltese scritta e disegnata daHugo Pratt. La vicenda si svolge inManciuria durante laguerra russo-giapponese e lo scrittore statunitense ne è praticamente il protagonista. Hugo Pratt aveva già ripreso l'idea alla base del raccontoPerdifaccia (che si può trovare nella raccolta di raccontiLe mille e una morte) nella storiaTeste e funghi, con Corto Maltese come protagonista.
Nell'albo a fumettiL'Uomo di Tsushima, scritto e disegnato daBonvi, appare anche Jack London nei panni dell'alter ego dell'autore.
Jack London appare anche in un doppio episodio della serie TVStar Trek: The Next Generation dal titoloUn mistero dal passato (Time's Arrow), ambientato nel passato. Viene rappresentato come un giovane tuttofare che deve ancora scoprire il suo talento di scrittore.
Jack London è stato uno degli autori preferiti diChristopher McCandless, il ragazzo statunitense che nel 1990, dopo la laurea, abbandona la società per andare a vivere nelle terre selvagge, in Alaska. La storia è raccontata nel celebre filmInto the Wild - Nelle terre selvagge, diretto daSean Penn e tratto dall'omonimo libro diJon Krakauer (uscito in Italia con il titoloNelle terre estreme).
Nel fumettoLa pista dei molti soli diNick Carter diBonvi, ai protagonisti si affianca un soggetto che solo alla fine della storia si scopre essere Jack London.
Dizionario LetterarioBompiani degli autori di tutti i tempi e di tutte le letterature, vol. II, 1957, voce London, Jack
Jack London,Il richiamo della foresta, Zanna Bianca e altre storie di cani, saggio introduttivo diMario Picchi, premesse diGoffredo Fofi e Mario Picchi, Newton Narrativa, 2011
Carlo Izzo,La letteratura americana, Sansoni/Accademia, 1967