Gliitaliani nella guerra di secessione americana combatterono, sia nello schieramentounionista, la maggior parte dei quali facendo parte dellaItalian legion e del39th New York volunteer infantry regiment (Garibaldi guards), sia in quelloconfederato, in particolare nelle truppe dellaLouisiana.
Circa un migliaio di italiani, emigrati o discendenti da emigrati, o con nomi italiani, si arruolarono nelle forze armate della Confederazione. Le unità militari del Sud con il maggior numero di italiani provenivano dalla Louisiana, lo Stato confederato con la maggiore presenza di immigrati italiani. New Orleans, che era allora la città più popolosa degli Stati Confederati, aveva una percentuale molto alta di stranieri, e quando cominciò la secessione, praticamente ogni gruppo etnico formò le sue unità. Gli italiani già presenti in Louisiana tentarono di formare un battaglione, chiamato "Garibaldi Legion" o, in alternativa, “Garibaldi Guards”: circa 170 italiani si offrirono volontari. Il 21 febbraio 1861 fu preparata e perfettamente equipaggiata la "prima compagnia delle Garibaldi Guards" o semplicemente “Garibaldi Guards”. Il 19 marzo 1861 la “Garibaldi Guards” sfilò per le strade di New Orleans, in uniformi che richiamavano i volontari garibaldini d’Italia, giacca rossa e coccarda tricolore. Gli ufficiali, tutti italiani, erano: il capitano Gaudenzio Marzoni (o Manzoni, entrambi cognomi prevalentemente lombardi), poi divenuto maggiore e sostituito dal citato capitano Giuseppe (o Joseph), Santini (originario della Corsica), il sottotenente Ulisse Marinoni (di Brescia, esule politico dopo i moti del 1848, in America dal 1850) e il sottotenente Ernesto Baselli (cognome prevalentemente lombardo). Non avendo raggiunto il numero di uomini necessario per formare un’unità autonoma, la "prima compagnia Garibaldi Guards", fu incorporata nel reggimento dei “Cazadores Españoles-Spanish Hunters”, di cui divenne la compagnia F; Infine, caduta New Orleans nelle mani dell’Unione, all’inizio del maggio 1862 la Garibaldi Guards si sciolse. Molti altri nominativi italiani si ritrovano nelle liste di altri reparti confederati. Si trattava di immigrati già residenti negli Stati del Sud.[1] La milizia della European Brigade non fu coinvolta in combattimenti, ma si occupò di mantenere l'ordine pubblico. Distrutte le armi e i rifornimenti, le unità della milizia furono disciolte il 2 maggio[2][3].
Un'altra unità confederata che includeva soldati italiani era il 10th Louisiana Infantry Regiment, chiamato anche la "legione straniera di Lee". Esso includeva stranieri di 22 nazionalità diverse, con due compagnie di cittadini della Louisiana, cinque di Irlandesi, una di Francesi e Tedeschi, una di Ispanici, e infine una, la compagnia I, a maggioranza italiana. Infatti conteneva "almeno 25 uomini provenienti dall'Italia", mentre altri erano sparsi nelle altre compagnie.Questa compagnia, nello schieramento confederato, dopo la resa del reggimento italiano della European Brigade della milizia di New Orleans, rimaneva l'unità con la maggior percentuale di Italiani[4].

La maggior parte degli italiani che combatterono sul fronte unionista furono reclutati nell'area diNew York.Degno di nota tra essi è il generaleLuigi Palma di Cesnola, il quale rimase ferito, ricevette laMedaglia d'Onore e più tardi fu il primo direttore delMetropolitan Museum of Art di New York[5].
Tra i generali unionisti vi fu anche il sicilianoEnrico Fardella che, dopo aver combattuto a capo di una brigata dell'Esercito meridionale a fianco di Garibaldi, si trasferì in America e organizzò un corpo di fanteria di volontari. IlReggimento Fardella, con 1040 volontari, combatté nell'Armata del Potomac. Nel1864 creò un nuovo reggimento di fanteria, l'85° Volontari di New York. Sconfitto e reso prigioniero nellabattaglia di Plymouth, fu rinchiuso nellaprigione di Andersonville, per poi tornare libero il 3 agosto in seguito a uno scambio di prigionieri. Nella primavera del1865 venne promosso generale daAbramo Lincoln[6].
Il 25 maggio del1862 ebbe luogo laPrima battaglia di Winchester, inVirginia Occidentale. La battaglia fu vinta dai 16.000 sudisti guidati dal famoso generaleStonewall Jackson, che sconfissero i 6.500 unionisti[7]. A questa battaglia non presero parte né l'Italian Regiment della European Brigade, disciolto dopo la presa di New Orleans da parte delle truppe unioniste, né il 10th Louisiana[8], né il39th New York volunteer infantry regiment[9].
In settembre, gli unionisti furono nuovamente attaccati dalle truppe di Jackson, ora circa 26.000 uomini, e, circondati adHarper's Ferry, si arresero, distruggendo le proprie armi. Buona parte del39th New York volunteer infantry regiment fu fatto prigioniero in quella circostanza, insieme a quasi tutta la guarnigione unionista di 12.000 uomini[10] e inviato nel campo di prigionia di Camp Douglas, nei pressi diChicago, nel settembre 1862. Ottennero la libertà tre mesi dopo, grazie a uno scambio di prigionieri[11]. Dopo il rilascio il39th New York volunteer infantry regiment venne costituito in brigata con altri reggimenti di New York, il 111th, il 125th e il 126th, che si erano tutti arresi ed erano stati fatti prigionieri adHarper's Ferry[12]. L'intera brigata ricevette quindi il, secondo alcuni ingiusto, soprannome di "Vigliacchi di Harpers Ferry"[13]. Il 39th New York volunteer infantry regiment prestò successivamente servizio con onore in numerose battaglie, compreseGettysburg eWilderness, subendo perdite[14].
Sul versante confederato il10th Regiment, Louisiana Infantry si guadagnò fama di unità particolarmente valorosa. Partecipò alla campagna dellaShenandoah Valley con il generale Early e adAppomattox. Perse il 27% degli effettivi ingaggiati (318 uomini) alla battaglia diMalvern Hill e subì serie perdite anche aSharpsburg,Chancellorsville e Gettysburg, dove tornò a perdere più del 25% dei propri effettivi (226 uomini in quell'occasione)[15].
url (aiuto).