Italcable | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 1921 aMilano |
Fondata da | Ing.Giovanni Carosio |
Chiusura | 1994 (fusione inTelecom Italia) |
Sede principale | Milano |
Gruppo | STET |
Settore | Telecomunicazioni |
Prodotti | Telecomunicazioni intercontinentali |
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Italcable - Servizi cablografici, radiotelegrafici e radioelettriciS.p.A. era un'aziendaitaliana che operava nel campo deiservizi per letelecomunicazioni.
Era la società concessionaria dello Stato Italiano per i servizi internazionali di telecomunicazioni (telefono,telegrafo,telex edati) da e per l'Italia[1], esclusi i paesi esteri di competenzaASST e dell'Amministrazione Poste e Telegrafi (ovvero gli StatiEuropei e quelli affacciati sulMar Mediterraneo[2], ad eccezione diIsraele, assegnato a Italcable).
Italcable nasce il 9 agosto 1921 con il nome di Compagnia Italiana dei Cavi Telegrafici Sottomarini, fondata dall'ingegnerGiovanni Carosio, imprenditore diArona trapiantato aBuenos Aires nel 1900, con l'obiettivo di realizzare il primocavo sottomarino transatlantico per lecomunicazioni viatelegrafo che congiungesse l'Italia agliStati Uniti d'America e al Sud America.Il 12 settembre 1921 fu firmata la prima convenzione fra loStato Italiano e Compagnia Italiana dei cavi Telegrafici Sottomarini.
Nel 1925 viene inaugurato il collegamentoAnzio-Buenos Aires ed Anzio-New York (gli unici di quel genere all'epoca), anche grazie al contributo finanziario dei cittadini italiani emigrati inArgentina, azionisti di Italcable[3]. L'anno successivo, diventa Compagnia per Cavi Telegrafici Sottomarini (Italcable).
Nel 1941 l'azienda assunse il nome Italcable in seguito allafusione con laSocietà Italo Radio, espandendo il suo settore oltre agli impianti telegrafici a quelli telefonici via radio.
Durante ilsecondo conflitto mondiale tutti i cavi sottomarini a nord dell'equatore vennero tagliati o interrotti e quindi Italcable svolse il servizio ditelecomunicazioni intercontinentali solo attraverso i collegamenti radio.
L'Italia, al termine della guerra, con iltrattato di pace firmato alPalazzo del Lussemburgo nel 1947, poté ricostruire la propria rete di cavi sottomarini transoceanica, tranciati dagliinglesi nell'Atlantico.
L'Italcable così poté ridare "voce" alle proprie stazioni di comunicazione intercontinentali riaprendo nuovi e vecchi collegamenti con le altre nazioni.
In particolare ricordiamo le figure dell'IngegnerCarlo Enrico Martinato e dell'ingegner Cesare Fantò che contribuirono alla rinascita dei collegamenti tra l'Italia e l'altra sponda dell'Atlantico.
Con l'avvento delle prime telecomunicazioni via satellite, l'Italcable e laRai diedero vita nel 1961 allaTelespazio, di cui ricordiamo le figure dell'Ingegner Piero Fanti e dell'ingegner Cesare Benigni.
Nel 1965 Italcable entra nell'orbita diSTET, che ne deteneva il 47,45% delcapitale sociale. La restante parte era detenuta dallaBanca d'Italia (2,75%) e daazionisti minori (49,80%). STET finanzia l'acquisto di Italcable grazie agli indennizzi ricevuti in seguito allanazionalizzazione dell'energia elettrica del 1962, ricevuti daSIP.
Negli anni settanta l'Italcable realizzava in Italia la prima "città delle telecomunicazioni intercontinentali" nella borgata diAcilia, un quartiere periferico nel Municipio X situato a sud ovestRoma.
Questi Centri Operativi Intercontinentali dell'Italcable (COA) vennero progettati dallo studio dell'architettoPier Luigi Nervi.
Negli anni seguenti questa città delle telecomunicazioni ha ospitato i più avanzati sistemi di commutazioneelettronica e d'informatica, divenendo anche uncentro di formazione professionale nel settore delle telecomunicazioni intercontinentali, soprattutto per i paesi in via di sviluppo.
Sempre nel 1970 partecipa all'installazione delTAT-5[4].
In virtù della Convenzione stipulata con ilMinistero delle Comunicazioni, Italcable offriva servizi di telecomunicazioni ad uso pubblico, installando e gestendo i relativi impianti, con la maggior parte dei paesi extraeuropei. Era inoltre competenza della società il servizio ditelegrammi con gran parte dei paesieuropei.
IlMinistero della Difesa, in virtù dell'importanza strategica delservizio, assicurava la difesa del Centro Operativo, affidata a turni settimanali ai vari reparti di stanza a Roma ed hinterland (ad esempio la SCA di Bracciano, la scuola di Fanteria di Cesano ecc). Il personale militare comandato in servizio di guardia era alloggiato presso strutture prefabbricate, si avvaleva della mensa aziendale e, armato confucili mitragliatori, montava di sentinella in ampie torrette d'acciao circolari collocate lungo la cinta.
Al 1983 Italcable contava 3.356 dipendenti e più di 11.575 azionisti, titolari complessivamente del 43.3% del capitale sociale: il resto è in mano a STET. Chiude il 1990 con unfatturato pari a 708 miliardi dilire e 165 miliardi di utile[5].
Nel 1994 venne fusa inTelecom Italia: la sua eredità è stata raccolta daTelecom Italia Sparkle.
Come si legge sul giornaleIl Piccolo diSan Paolo del 1º febbraio 1925, il rappresentante generale della "Compagnia Italiana dei Cavi Telegrafici Sottomarini" per il Brasile era l'ingegner Italo De Giuli.
Sullo stesso giornale, nell'edizione del 20 ottobre 1925 apparve il seguente articolo:
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