Istrorumeni Rumeri/Rumâri | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
![]() | ||||||
Luogo d'origine | ![]() | |||||
Lingua | istrorumeno,croato (ciacavo),italiano | |||||
Religione | cattolicesimo | |||||
Gruppi correlati | arumeni,meglenorumeni,romeni,moldavi | |||||
Distribuzione | ||||||
| ||||||
Manuale |
Gliistrorumeni (anche detticicci[1], inistrorumenorumeri orumâri; incroatoIstrorumunji,Ćiribirci oĆići) sono ungruppo etnico d'originerumena stanziato nell'Istriacroata. Gli istrorumeni sono circa un migliaio, esclusa la diaspora.[2] Si dividono in due rami principali: gli istroromeni del nord, detti anche Cici, stanziati nellaCicceria, maggioritari nell'insediamento diSeiane; e gli istroromeni del sud, stanziati inValdarsa, ai piedi delMonte Maggiore (insediamenti diSusgnevizza,Villanova).Gli istroromeni del sud nella letteratura e nella pubblicistica vengono spesso erroneamente chiamati Ciribiri: in realtà con il termine "ciribiri" gli alloglotti dei paesi circostanti indicano la lingua parlata dagli istroromeni e non la popolazione.A questi due gruppi oggi si deve aggiungere un gruppo di 300/400 persone che vivono a New York in seguito alla diaspora sopravvenuta dopo la seconda guerra mondiale, oltre ad altre persone disperse per tutto il mondo.
Nel XV secolo gruppi di pastori parlanti lingue del gruppo rumeno si trasferirono nella lontanaIstria sfuggendo le invasioniottomane neiBalcani. Alcuni linguisti (Densusianu e Neiescu) credono che originariamente siano migrati dall'area diAlba Iulia inRomania e che intorno al1420 si siano insediati intorno al monte Maggiore, in aree istriane spopolate dalle epidemie. Anche molti profughi morlacchi ed uscocchi, in concomitanza con l'avanzata dei Turchi nei Balcani, ripararono nella penisola istriana, dopo lo spopolamento dell'Istria determinato dalle terribili pestilenze degli anni1427,1437,1465 e1466. Questi pastori e profughi si mescolarono con i pochi croati sopravvissuti inIstria e crearono il popolo istrorumeno. Ervino Curtis scrive a proposito:
(da:La lingua, la storia, la tradizione degli istroromeni di Ervino Curtis.)
Gli istrorumeni (detti anche "Cici") popolavano vaste aree dell'Istria nelXIX secolo, ma hanno subito un'assimilazione linguistica da parte della maggioranza slava. Ancora oggi una vasta area dell'Istria traTrieste eFiume si chiamaCicceria. L'area abitata dal popolo istrorumeno si è via via ridotta fino a ridursi al villaggio diSeiane e ad alcuni villaggi dellaval d'Arsa.
Nel breve periodo (1918 -1943) sotto ilRegno d'Italia, in cui si creò il comune istrorumeno diValdarsa e si aprì una scuola inlingua istroromena[3], la popolazione che si dichiarava istrorumena aumentò fino a circa 4000 persone.Andrea Glavina, il primo sindaco di Valdarsa, fu il principale promotore della rinascita dei Cici in quegli anni: nel1905 pubblicò il "Calendario lu Rumen din Istria", dove raccolse vocaboli, proverbi e racconti in uso tra i Cici per tramandarne la memoria.
ATrieste abitano circa 300 esuli istrorumeni ed esiste dal1994 un'associazione, intitolata adAndrea Glavina, a tutela di questa etnia neolatina che fino all'Ottocento popolava una buona parte dell’attuale Istria croata.
L'istroromeno è una lingua non scritta: non esistendo una tradizione scritta, non esiste neppure un alfabeto codificato e accettato unanimemente da tutti gli studiosi. Chi ritiene che l'istroromeno sia un dialetto romeno, in genere preferisce il metodo di scrittura fissato dall'Atlasul lingvistic român. Ma accade anche che gli studiosi croati e quelli italiani usino scritture lievemente diverse, con segni diacritici diversi. Del resto, pur essendo leziosa la distinzione tra lingua e dialetto, talvolta si preferisce definire l'istroromeno una lingua piuttosto che un dialetto, in considerazione dei molti secoli trascorsi senza contatti con gli altri dialetti romeni.
Altri progetti