Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Istanbul

Coordinate:41°01′N 28°58′E41°01′N,28°58′E (Istanbul)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediIstanbul (disambigua).
Istanbul
comune metropolitano
(TR) İstanbul
Istanbul – Veduta
Istanbul – Veduta
Localizzazione
StatoTurchia (bandiera) Turchia
RegioneMarmara
ProvinciaIstanbul
DistrettoNon presente
Amministrazione
SindacoNuri Aslan(ad interim)[1] (CHP) dal 26-3-2025
Data di istituzione660 a.C.
Territorio
Coordinate41°01′N 28°58′E41°01′N,28°58′E (Istanbul)
Altitudine40 m s.l.m.
Superficie5 343km²
Abitanti15 701 602 (31-12-2024)
Densità2 938,72 ab./km²
Altre informazioni
Lingueturco
Cod. postale34010 a 34850 / 80000 a 81800
Prefisso(+90) 212(Eur) / 216(Asia)
Fuso orarioUTC+2
Targa34
Nome abitantiistanbulioti (in turco:İstanbullu), costantinopolitani
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Turchia
Istanbul
Istanbul
Istanbul – Mappa
Istanbul – Mappa
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
 Bene protetto dall'UNESCO
Aree storiche di Istanbul
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturale
Criterio(i)(ii)(iii)(iv)
PericoloBene non in pericolo
Riconosciuto dal1985
Scheda UNESCO(EN)Historic areas of Istanbul
(FR)Scheda
Manuale

Istanbul (in turcoİstanbul, pronuncia[isˈtanbuɫ]), precedentementeCostantinopoli (in latinoCōnstantīnopolis, ingreco antico:Κωνσταντῑνούπολις?,Kōnstantīnoúpolis; in turco ottomanoقسطنطينيه,Kostantîniyye) e ancor primaBisanzio (ingreco antico:Βυζάντιον?,Byzántion, in latinoByzantium), ancheIstambul (forma italianizzata, ma rara)[2], è lacittà più popolosa dellaTurchia ecapoluogo dellaprovincia omonima, oltre a essere il principale centroindustriale,finanziario eculturale dello Stato.

Con unapopolazione di circa 16 000 000 di abitanti[3], Istanbul (considerando però anche i quartieri asiatici) è ilcentro municipale più popoloso d'Europa (settimo nel mondo) davanti aMosca eLondra. È unamegalopoli situata nel Nord-ovest del paese, la quale si estende lungo lostretto delBosforo, alla cui estremità meridionale si situa il porto naturale delCorno d'Oro, e lungo la sponda settentrionale delMar di Marmara. La città, divisa dalBosforo, si estende sia in Europa (Tracia) sia in Asia (Anatolia), risultando l'unica metropoli al mondo appartenente a duecontinenti. Istanbul è considerata unacittà globale.

Durante la sua storia fu la capitale:

  • dell'Impero romano (330-395), comeConstantinopolis;
  • dell'Impero bizantino (395-1204 e 1261-1453), come Κωνσταντινούπολις (Kōnstantinúpolis) dal 610;
  • dell'Impero latino (1204-1261), comeConstantinopolis;
  • dell'Impero ottomano (1453-1922), come قسطنطينيه (Kostantîniyye).

Conosciuta anche con l'appellativo di "secondaRoma" o "Nuova Roma", è stata fino allaconquista ottomana nel 1453 una tra le più grandi città dellacristianità, divenendo in seguito per quasi cinquecento anni la capitale di uno deipiù grandi imperi della storia e crocevia di culture. Quando è stata proclamata laRepubblica di Turchia, il 29 ottobre 1923, Istanbul fu considerata ormai troppo vulnerabile, potendo finire sotto tiro delle marine militari che avevano dimostrato di poter violare gli accordi stretti durante la prima guerra mondiale, e cosìAnkara, che in precedenza aveva servito comequartier generale del movimento cittadino turco durante laguerra d'indipendenza turca, è stata scelta come capitale del nuovo Stato turco. L'attuale nome della città venne ufficializzato dal Governo il 28 marzo 1930.[4]

Sin dal 1985 le aree storiche di Istanbul fanno parte della listaUNESCO deipatrimoni dell'umanità.[5]. Nel 2024, la metropoli eurasiatica è stata la secondacittà al mondo più visitata da turisti stranieri (circa 23 milioni)[6], mentre nel 2010 è stata una dellecapitali europee della cultura.[7]

Geografia fisica

[modifica |modifica wikitesto]

Territorio

[modifica |modifica wikitesto]

L'attuale area urbana si estende su entrambe le sponde delBosforo, lo stretto che divide l'Europa dall'Asia e unisce ilMar Nero alMar di Marmara, e sul Mar di Marmara stesso. Il "Corno d'Oro" (in Turco 'Halic') è il nome del porto naturale nella parte europea e all'imbocco delBosforo su cui si affaccia il centro storico.

La città si trova ai margini dellafaglia sismica dell'Anatolia settentrionale, che corre nel Mar di Marmara. Recenti studi[8], prendendo in esame una serie diterremoti iniziatasi nel 1939 e proseguita nei successivi decenni, ritengono probabile che un evento sismico di notevoli proporzioni possa colpire Istanbul in un prossimo futuro.

La città è servita dalnuovo Aeroporto di Istanbul (nella parte europea) e dall'Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen (nella parte asiatica).

Clima

[modifica |modifica wikitesto]
Il clima di Istanbul, secondo laclassificazione climatica di Köppen:
Cfb:clima oceanico
Cfa:clima subtropicale umido
Csa:clima mediterraneo

Ilclima di Istanbul può essere definitooceanico,subtropicale umido emediterraneo di transizione, dato che presenta inverni abbastanza freddi, che non c'è una stagione secca e che le estati hanno precipitazioni significative, ma per il resto ha caratteristiche mediterranee: le stagioni più piovose sono l'autunno e l'inverno, e l'estate è calda e soleggiata (media annuale +14,3 °C).

L'inverno è freddo e umido ed è caratterizzato da un'alternanza fra periodi miti e piovosi (quando soffiano i venti umidi e tiepidi dalMar Mediterraneo) e periodi invece più rigidi e nevosi (con minime anche di -8 °C) quando soffiano i venti dalpolo nord o dall'Est. In gennaio e in febbraio le temperature medie possono variare tra i +3 °C e i +8 °C. Durante l'inverno cadono mediamente 60 cm di neve sulla zona dell'aeroporto[9], anche se le temperature medie non sono particolarmente basse, grazie ai temporali nevosi generati dal passaggio dell'aria polare o artica sulMar Nero. Occasionalmente le nevicate possono essere anche abbondanti.[10]

L'estate è calda e molto umida ed è caratterizzata da precipitazioni minori rispetto agli altri periodi, ma sempre significative. In luglio e in agosto le temperature medie possono variare tra i +18 °C e i +28 °C.

Laprimavera e l'autunno sono miti e confortevoli e sono caratterizzate da un'alternanza di giornate piovose e soleggiate.

La città riceve circa 844 mm di precipitazioni con un massimo d'inverno e un minimo d'estate. Ci sono molti giorni piovosi in autunno, in inverno e in primavera.[11] In inverno sono comuni le gelate e non è raro assistere ad abbondanti nevicate.[12]

In un anno a Istanbul, mediamente, ci sono cinque giorni in cui la temperatura è superiore ai 32 °C, e ventuno giorni in cui la temperatura è inferiore a 0 °C.[12]

La più altatemperatura registrata a Istanbul è stata di 40,5 °C, mentre la più bassa è stata di -16,1 °C.[13]

L'umidità relativa è costantemente elevata e l'umidità media annuale è del 72%. Le temperature invernali ed estive raramente sono estreme, ma l'elevata umidità relativa le fa percepire in modo molto più severo.[12]

Caratteristica importante del clima di Istanbul è la presenza del vento. I più famosi sono ilPoyraz (vento fresco da nord-est) e ilLodos (vento caldo da sud-ovest).[14]

Istanbul[15][16][17]MesiStagioniAnno
GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDicInvPriEstAut
T. max. media (°C)8,79,111,216,521,426,028,428,525,020,115,29,79,216,427,620,118,3
T. media (°C)5,85,97,612,116,721,023,423,620,216,011,98,26,612,122,716,014,4
T. min. media (°C)2,92,83,97,712,016,018,518,715,212,08,55,33,77,917,711,910,3
T. max. assoluta (°C)18,324,026,232,933,040,240,538,833,634,227,221,224,033,040,534,240,5
T. min. assoluta (°C)−10,4−16,1−7,0−0,63,68,010,58,25,21,0−4,0−9,4−16,1−7,08,0−4,0−16,1
Precipitazioni (mm)1028070463634384861101110124306152120272850
Giorni di neve6630000000041630019

Origini del nome

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Nomi di Istanbul, Bisanzio e Costantinopoli.
Ingrandisci
IlPalazzo di Dolmabahçe e i grattacieli del quartiere finanziarioLevent sulla sponda europea delBosforo[18]

Il nome İstanbul venne dato alla città ufficialmente solo nel 1930.[4] I diversi nomi che ha avuto Istanbul riflettono il succedersi delle civiltà che ne hanno segnato la storia nel corso dei secoli. Fondata daicoloni greci diMegara, nel667 a.C., viene chiamata originariamente Βυζάντιον (Byzántion) in onore del loro reByzas. DivenneByzantium inlatino e successivamenteBisanzio initaliano.

Il nome greco di Κωνσταντινούπολις (Konstantinoupolis), da cui il latinoConstantinopolis e l'italianoCostantinopoli, significa "Città di Costantino". Tale nome le fu dato in onore dell'imperatore romanoCostantino I quando la città divenne capitale dell'Impero romano, l'11 maggio 330. Costantino la ribattezzòNovaRoma, ma questa denominazione non entrò mai nell'uso comune, sebbene ancora oggi la denominazione ufficiale secondo laChiesa ortodossa e ilPatriarcato ecumenico sia "Costantinopoli Nuova Roma". Costantinopoli divenne successivamente la capitale dell'Impero bizantino fino a quando, nel 1453, venneespugnata daiturchi ottomani.

La forma "Costantinopoli" è attestata in uso ufficiale sotto l'imperatoreTeodosio II (408-450);[19] restò il nome ufficiale principale della città per tutto il periodo bizantino e anche il nome più comune utilizzato in Occidente fino al XX secolo. Fu utilizzato (compresa la sua varianteKostantiniyye) anche dall'Impero ottomano, fino all'avvento della Repubblica di Turchia.[20]

Il nome İstanbul potrebbe derivare dalla frase grecamedievale "εἰς τὴν Πόλιν" (da leggersi con la pronuncia "istinˈpolin"), oppure da quella in dialettoionico "εἰς τὰν Πόλιν" (pron. "istamˈbolin"), che significa "verso la Città" o "nella Città".[21][22] In questo modo i Greci si riferivano alla "Città delle Città", come Costantinopoli era conosciuta durante l'era bizantina e anche in seguito.

Potrebbe altresì trattarsi di una semplice corruzione del greco [Kon]stan[tinou]pol[is] dove "pol" è diventato "bul". La riluttanza araba, persiana e turca a pronunciare una parola iniziante con due consonanti potrebbe aver indotto a premetter loro unaalif (che può essere letta a volte "A", altre "I" e altre ancora "U") e ciò potrebbe spiegare il motivo di quella "I" per l'antica Costantinopoli turchizzata.[23][24] Il nomeStamboul oStambul denominava in passato la penisola storica, cioè la città all'interno delle mura.

Kostantiniyye (arabo: القسطنطينية, al-Qusṭanṭiniyah; turco ottomano: قسطنطينيه, Kostantiniyye) è il nome con cui la città divenne nota nel mondo islamico. Si tratta di un calco arabo di "Costantinopoli", con la desinenza araba -ye ('posto di') al posto della desinenza greca -polis. Dopo la conquista ottomana del 1453, venne utilizzato come nome ufficiale formale inturco ottomano[25] e restò in uso per la maggior parte del tempo fino alla caduta dell'Impero ottomano nel 1923. Tuttavia, durante alcuni periodi le autorità ottomane favorirono altri nomi.

La città fu chiamata, nel corso dei secoli, con svariati altri nomi:Nèa Ròmē o "Nuova Roma" come si è detto,Polis o "La città" (per eccellenza, come giàRoma),Rūmiyya al-Kubrā ("la maggior Roma" inarabo),Qustantiniyya ("Costantinopoli" inarabo), e inturcoİslambol ("Centro dell'Islam"), perché fu sede, dal 1527 al 1924, delCaliffato ottomano,Pây-i taht ("Il piede del trono" inpersiano),Mikligardur ("Città grande" deimercenariVariaghi, che parlavano l'anticogermaniconorreno),Car(i) grad (cioè "Città degli imperatori", in generale nellelingue slave),Gostandnubolis (inarmeno).

Nomi diversi da استانبول (Istanbul) erano diventati obsoleti in lingua turca durante la fine dell'era ottomana e il primo periodo della repubblica. Tuttavia, la variante "Costantinopoli" era ancora usata quando si scriveva il nome della città in caratteri latini. Nel 1928 l'alfabeto turco adottò i caratteri latini al posto della scrittura araba. Dopo di che, la Turchia cominciò a spingere gli altri Paesi a utilizzare nomi turchi per le città turche, invece di altre traslitterazioni per la scrittura latina che erano state in uso in epoca ottomana.[26] Lettere e pacchi inviati a "Costantinopoli" invece di "Istanbul" non furono più recapitati dalle poste turche, il che contribuì all'adozione definitiva a livello mondiale del nuovo nome.

Ingrandisci
IlPonte sul Bosforo (1973) è uno dei treponti sospesi che attraversano lo stretto delBosforo e permettono di collegare l'Europa con l'Asia: gli altri due sono ilPonte di Fatih Sultan Mehmet (1988) e ilPonte di Yavuz Sultan Selim (2016). Inoltre, l'Europa e l'Asia sono collegate daltunnel ferroviario sottomarinoMarmaray (2013), che connette le parti europee e asiatiche delle linee ferroviarie e le linee dellametropolitana di Istanbul, e dall'Eurasia Tunnel (2016), dedicato al traffico automobilistico.
Ingrandisci
Istanbul Financial Center (IFC) e i grattacieli del distrettoAtaşehir nella parte asiatica della città. Le torri del complesso Metropol Istanbul (la Torre A raggiunge un'altezza di 301 metri con i suoi 70 piani)[27][28][29] sono a sinistra, mentre la Torre della Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT Tower), attualmente il grattacielo più alto del paese con un'altezza di 352 metri,[30][31][32] è al centro dell'immagine.

Storia

[modifica |modifica wikitesto]

La Bisanzio greco-romana

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Bisanzio.
Resti di una colonnabizantina trovata nell'acropoli di Bisanzio, che si trova oggi all'interno del complesso delPalazzo di Topkapı

La fondazione di Bisanzio, da parte deicoloni greci diMegara, risale al667 a.C. Grazie alla posizione di controllo sulBosforo, la città si sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante leguerre del Peloponneso. Possesso indiretto delRegno di Pergamo, la città venne ceduta dal reAttalo III nel suo testamento allaRepubblica Romana. Dopo essersi schierata conPescennio Nigro contro il vittoriosoSettimio Severo, la città fu assediata e largamente distrutta fra il 193 e il 195. Nel 196 Bisanzio fu ricostruita dallo stessoSettimio Severo, divenuto imperatore, riottenendo rapidamente la sua precedente prosperità.

La Costantinopoli romano-bizantina

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Costantinopoli.
Creata nel 1422 daCristoforo Buondelmonti, questa è la più antica mappa sopravvissuta di Costantinopoli e l'unica che precede la conquista ottomana

La posizione strategica di Bisanzio attrasse anche l'imperatoreCostantino I che, l'11 maggio 330, la rifondò come "Nova Roma", anche se la città prese presto il nome di Costantinopoli. Il modello a cui l'imperatore si ispirò fu Roma: venne quindi eretto un enorme palazzo imperiale, un Foro, un ippodromo, il quale fu testimone nel corso dei secoli di sommosse e assemblee popolari, e un numero impressionante di palazzi e chiese. La città continuò a crescere anche dopo Costantino, e dopo un secolo furono erette daTeodosio II nuove mura che quasi raddoppiarono la superficie della città.

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la posizione strategica di Costantinopoli, posta al crocevia fraMar Mediterraneo eMar Nero e fraEuropa eAsia fece della città un centro commerciale, culturale e politico di rilievo mondiale. Costantinopoli controllò per lungo tempo il commercio lungo la via della seta e fra il Mediterraneo e la Russia.

A Costantinopoli nasce ciò che è considerato il fondamento del diritto romano, ilCorpus iuris civilis, voluto daGiustiniano I tra il 528 e il 565.

L'assedio finale del 1453 in una miniatura francese delXV secolo

Durante il Medioevo, Costantinopoli fu la più grande e ricca città d'Europa: si pensa che nel X secolo potesse avere fino a un milione di abitanti. La maggior basilica costantiniana,Hagia Sophia (Divina Sapienza), monumento di estrema rilevanzaarchitettonica dedicato alLogos, da sempre centro religioso della città, divenne il centro della cristianità greco-ortodossa. Nonostante le aspre lotte interne per il potere e la scarsa autorità individuale dell'imperatore, l'oligarchia bizantina mantenne una stabile struttura politica durante i quasi mille anni dell'impero.

Dotata di un notevole impianto di fortificazioni, la città rimase inespugnata fino al 1204, quando venne saccheggiata dagli eserciti dellaquarta crociata che instaurarono per poco più di mezzo secolo "l'Impero latino". Per Costantinopoli fu l'inizio del suo declino. Dopo la riconquista greca nel 1261, la città, spopolata e centro di uno Stato ormai di scarsa importanza, conobbe tuttavia una grande rinascita artistica e culturale. Circondata dal potente impero turco ottomano, il 29 maggio 1453 Costantinopoli venne infine espugnata dal SultanoMaometto II, detto a causa di ciò il Conquistatore (Fatih), che ne fece la capitale dell'Impero ottomano. Lacaduta di Costantinopoli, e quindi la fine dell'Impero bizantino, è indicata talvolta come l'evento che convenzionalmente chiude ilMedioevo e comincia l'Età moderna.

L'Istanbul ottomana e turca

[modifica |modifica wikitesto]
Grande Rue de Péra (1912) nel distretto diPera sulla sponda nord delCorno d'Oro. L'ingresso dellaBasilica di Sant'Antonio di Padova è a sinistra. Si nota una pubblicità dellaNestlé affissa sul palazzo in fondo.

Sotto isultaniottomani, Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di splendore, diventando sedede facto delcaliffato nel 1517, ma mantenendo la sede delPatriarcato greco-ortodosso (nonostante la forzata conversione dellaBasilica di Santa Sofia in moschea) e in generale il carattere cosmopolita che la caratterizzò nei secoli precedenti. Subito dopo la conquista, e sino all'inizio del XVII secolo, vennero costruite le grandi moschee imperiali:quella del conquistatore, diSelim I, diBeyazit,di Solimano (Suleymaniye, la più grande moschea di Istanbul), diAhmet (Sultanahmet), e lamoschea nuova. Queste erano parte di complessi (kulliye) comprendenti ospedali, cucine per i poveri (imaret) e scuole coraniche (madrase). Questi complessi erano amministrati da fondazioni religiose (vakif) le quali ricavavano il denaro necessario al loro funzionamento da rendite fondiarie e immobiliari. Parallelamente, la città venne dotata di strutture per il commercio, come ilGran Bazaar e ilBazar Egiziano, e tornò a essere il crocevia dei traffici fra Europa e Asia.

Ponte di Galata alla fine delXIX secolo

L'Impero ottomano, sconfitto durante laprima guerra mondiale, finì ufficialmente il 1º novembre 1922. Quando nel 1923 fu fondata la Repubblica diTurchia, la capitale venne spostata da Costantinopoli adAnkara. L'attuale nome di Istanbul fu adottato nel 1930.[33] In un primo tempo trascurata in favore della nuova capitale, Istanbul passò attraverso un periodo di grandetrasformazione neglianni cinquanta eanni sessanta. Prima degli anni sessanta, in particolare, il governo diAdnan Menderes perseguì lo sviluppo economico del paese attraverso la costruzione di nuove strade e industrie. Anche nel centro storico, moderne pavimentazioni stradali rimpiazzarono l'acciottolato e una larga parte dei vecchi quartieri venne demolita.[senza fonte]

Dagli anni settanta, la popolazione di Istanbul sta subendo una rapida crescita in seguito alla forte immigrazione dall'Anatolia. Nuovi quartieri (molto spesso abusivi, i cosiddetti "gecekondu") e zone industriali sono sorti alla periferia della città e molti dei villaggi limitrofi sono stati incorporati nella grande area metropolitana.

Istanbul è tuttora sede delPatriarcato ecumenico di Costantinopoli, una delle antichesedi apostoliche.

Anni recenti

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Colpo di Stato in Turchia del 2016, Attentato di Istanbul del 12 gennaio 2016 e Attentato di Istanbul del 28 giugno 2016.
Veduta delBosforo
İstiklal Caddesi nel 1999
Lamoschea di Nusretiye fotografata daPaolo Monti nel 1962

In anni recenti la città è stata oggetto di diversi attacchiterroristici, come il massacro di piazza Taksim avvenuto nel 1977, e gli attacchi del 1999, del 2003 e del 2008, per un totale di più di 120 vittime e 1 000 feriti.[34][35][36][37]

Nell'estate del 2008 si è verificata inoltre una sparatoria fuori dalconsolato degliStati Uniti d'America, con ilrapimento di tre turistitedeschi.[38]

Nel giugno 2010 un attentato contro unminibus ha portato alla morte di quattro persone; potrebbe essersi trattato di unarappresaglia in seguito agli scontri fra esercito ePKK che nel solo giugno hanno portato alla morte di 18 militari.[39]

Un nuovo attentato compiuto da unkamikaze inpiazza Taksim porta, nell'ottobre 2010, alla morte del kamikaze e al ferimento di 15 agenti di polizia e 17 civili.[40]

Il governo del presidenteErdoğan ha ultimato, proposto o sta portando avanti una serie di grandi opere (Tunnel ferroviario sotto il Bosforo,terzo ponte sul Bosforo,terzo aeroporto, diverse linee di metropolitana, canale navigabile per decongestionare il Bosforo) le quali, se da una parte costituiscono un potente stimolo per l'economia, dall'altra stanno alterando irreparabilmente l'immagine della città, sfregiata al tempo stesso da una speculazione edilizia ormai senza freni.[41]

Conseguenza di ciò sono stati fra l'altro iviolenti scontri avvenuti nel giugno 2013 a piazza Taksim e aBeşiktaş tra studenti, intellettuali, e cittadini da una parte e la polizia dall'altra in difesa delparco di Gezi (e dei suoi 600 alberi) che il governo cittadino vuole distruggere per ricostruire antiche caserme ottomane che dovranno ospitare un centro commerciale e una moschea.

Quella che doveva essere una semplice protesta ha provocato manifestazioni in tutta la Turchia, approfittando del malcontento generale causato da varie misure attuate dal governo diAnkara.[senza fonte]

Il 28 giugno 2016, all'aeroporto Atatürk, due attentatori suicidi affiliati all'ISIS si sono fatti saltare in aria dopo aver aperto il fuoco sui passeggeri nel terminal voli internazionali. La polizia avrebbe sparato per neutralizzare i sospetti a un varco d'ingresso. Tutti i voli sono stati cancellati. Nell'attacco sono morte 41 persone, mentre 239 sono state ferite.[senza fonte]

Nella notte di Capodanno fra il 2016 e il 2017 alle ore 1:40 locali, un uomo armato diKalašnikov ha aperto il fuoco dentro il night club 'Reina', nel quartiere Beşiktaş, nella zona europea della città. Si sono contati 39 morti (la maggior parte stranieri) e una cinquantina di feriti.[senza fonte]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica |modifica wikitesto]

Istanbul è principalmente conosciuta per la suaarchitettura bizantina eottomana, ma i suoi edifici riflettono i vari popoli e imperi che l'hanno governata. Strutturegenovesi eromane rimangono visibili in città, a fianco dei più frequenti edifici relativi al periodo ottomano. Allo stesso modo, mentreHagia Sophia e le moschee imperiali dominano gran parte del panorama cittadino, si possono trovare anche una serie di storiche chiese esinagoghe.

Nessun edificio preromano è sopravvissuto a Istanbul. Esempi di architettura romana pre-bizantina sono risultati più durevoli. In piazza Sultanahmet, sul luogo dell'ippodromo di Costantinopoli (realizzato sul modello delCirco Massimo diRoma), è ancora visibile l'obelisco di Teodosio. Nella parte occidentale del quartiere Fatih rimane l'acquedotto di Valente, costruito alla fine delIV secolo, pur 50 metri più breve che in passato. Allo stesso modo, lemura di Costantinopoli, erette in gran parte daTeodosio II, sono ancora in gran parte visibili. Infine, laColonna di Costantino, eretta nel 330 d.C. al centro dell'omonimo foro per celebrare la nuova capitale romana, è ancora in loco, fra l'ippodromo e il Gran Bazar.

Ingrandisci
Veduta panoramica delCorno d'Oro dallaTorre di Galata, edificata daigenovesi nel 1348, con ilPonte di Galata sulla destra

Chiese ed ex chiese

[modifica |modifica wikitesto]
Originariamente una chiesa, poi una moschea, e dal 1935 un museo, dal 2020 tornata una moschea, laSanta Sofia costruita dall'imperatorebizantinoGiustiniano fra il 532 e 537 fu la cattedrale più grande del mondo per quasi mille anni, fino al completamento dellaCattedrale di Siviglia nel 1507
LaBasilica di Sant'Antonio di Padova a Istanbul, disegnata dall'architetto italo-turcoGiulio Mongeri e costruita tra il 1906 e il 1912

La chiesa cristiana più antica di Istanbul ancora esistente èSan Giovanni di Studion, trasformata in moschea e nel 2014 in restauro. Altri edifici religiosi del primo periodo bizantino comprendono laChiesa di Santa Irene, capolavoro dell'architettura bizantina, trasformata dai turchi prima in un deposito d'armi e attualmente in una sala di concerti, laBasilica di San Polieucto, oggi in rovina, e laChiesa dei Santi Sergio e Bacco oggi "Küçük Aya Sofya Camii", "Moschea della piccola Santa Sofia". Fra le chiese del periodo Comneno sopravvissute spiccano laChiesa del Pantocratore oggi moschea (Molla Zeyrek Camii), la Chiesa della Theotokos Kiriotissa (oggiMoschea Kalenderhane), laMoschea Gül (di identificazione incerta) e la Chiesa di Santa Tecla (Moschea di Atik Mustafa Pascià), mentre laChiesa di San Salvatore in Chora, (poi "Kariye Camii", già museo, oggi di nuovo moschea) dagli importanti affreschi, laMoschea Arap ("Moschea degli Arabi", già chiesa cattolica di San Paolo e Domenico) e laChiesa della Theotokos Pammacaristos, già sede del Patriarcato dal 1456 al 1578, poi trasformata in moschea ("Fethiye camii") e oggi parzialmente museo, risalgono nella loro forma attuale al periodo paleologo. Va segnalata inoltre laChiesa di Santa Maria dei Mongoli, nel quartiere Fener, risalente all'inizio del VII secolo, l'unica chiesa d'epoca bizantina della città a non essere mai stata convertita in moschea.

Fondata da Costantino e ricostruita nel 537 da Giustiniano, laBasilica di Santa Sofia è uno dei principali monumenti di Istanbul. Già considerata dai bizantini un capolavoro di architettura in virtù specialmente della sua enorme cupola, fu trasformata in moschea dopo la caduta della città nel 1453. Diventata museo per volere del primo presidente turcoMustafa Kemal Atatürk, negli anni quaranta e cinquanta del Novecento ha beneficiato di restauri grazie ai quali sono stati riscoperti preziosimosaici. Nel 2020 essa è stata di nuovo convertita in moschea.

Durante l'epoca ottomana, specialmente nell'Ottocento, decine di chiese greco-ortodosse, armene e cattoliche furono costruite nella città storica, a Galata/Pera e lungo il Bosforo, per venire incontro alle esigenze spirituali delle comunità greche, armene e levantine, a quel tempo numerose e potenti. Nonostante il declino numerico di queste comunità nel corso del Novecento, questi edifici sono sempre mantenuti in efficienza e danno alla città una decisa impronta multiculturale.

Nel quartiereFener sorge lacattedrale di San Giorgio, sede dal 1600 delPatriarcato ecumenico di Costantinopoli. Tra le chiesecattoliche vanno ricordate laCattedrale dello Spirito Santo nel quartierePangaltı, sede delvicariato apostolico di Istanbul, e laBasilica di Sant'Antonio di Padova, aBeyoğlu, affacciata suİstiklal Caddesi.

Moschee

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Moschee di Istanbul.
Moschea Blu (1616)
Moschea di Dolmabahçe (1855) nello stileneobarocco ottomano

A partire dal loro arrivo nel 1453, nel corso dei successivi quattro secoli, gli Ottomani hanno contribuito a delineare il panorama della città di Istanbul dandogli un'impronta indelebile, in particolar modo con la costruzione di grandi moschee. Una delle più celebri è laMoschea Blu, voluta dal sultanoAhmed I e terminata nel 1616, la quale si trova a pochi passi da Santa Sofia. LaMoschea di Fatih (in lingua turcaFatih Camii, cioè la "Moschea del Conquistatore", epiteto di Maometto II), sebbene ricostruita alla fine del Settecento, è uno dei maggiori esempi di architettura turco-islamica in città e ha rappresentato una tappa importante nello sviluppo dell'architettura ottomana. LaMoschea di Solimano (costruita tra il 1550 e il 1557) opera realizzata dall'architettoMimar Sinan per il sultanoSolimano il Magnifico è considerata la più bella fra le moschee imperiali di Istanbul.

Moschea di Ortaköy (1856)
Yeni Cami ("Moschea nuova", 1665)

Più recente, terminata nel 1665, laYeni Cami (in Italiano "Moschea Nuova") che si trova sulCorno d'Oro all'estremità meridionale del ponte di Galata ed è uno dei siti più visitati di Istanbul. Tra le altre importanti moschee, possiamo citare laMoschea di Dolmabahçe (1855) e laMoschea di Eyüp, dove i sultani andavano a pregare subito dopo l'incoronazione.

Lamoschea Nur-i-Osmaniye ("la luce di Osman") del diciottesimo secolo, e laMoschea di Ortaköy (1856), rompono con la tradizionale architettura ottomana, abbracciando unostile europeo neobarocco. Questa trasformazione di stile sarà presente in numerosi altri edifici costruiti nelXIX secolo nella città. Unica moschea repubblicana post ottomana in stile contemporaneo è laMoschea di Şakir del 2009.

Palazzi

[modifica |modifica wikitesto]
Palazzo di Topkapı
Palazzo di Dolmabahçe, di stile eclettico (barocco,rococò eneoclassico), è stata la residenza principale dei sultani ottomani a partire dalXIX secolo
Palazzo di Çırağan

Caratteristica della Istanbul ottomana è la quasi totale assenza di un'architettura civile in pietra. Infatti gli Ottomani usavano come materiale di costruzione per le case il legno, così che il tempo, i terremoti e i numerosi incendi hanno fatto scomparire quasi dovunque le abitazioni della città ottomana, sostituite oggi da anonimi caseggiati. I Sultani risiedevano sino alla metà dell'Ottocento nelPalazzo di Topkapı (letteralmente "Porta del Cannone"). Esso consiste di una serie di edifici, giardini e chioschi situati sulPromontorio del Serraglio ("Saray Burnu"), il quale divide il Corno d'Oro e il mar di Marmara, e prende il nome da una porta (oggi scomparsa) delle mura che lo proteggono. Fondato nel 1459, crebbe inglobando il sito dell'antica acropoli greca e bizantina, ed è oggi trasformato in un museo.

Nei secoli successivi, e soprattutto dopo le riforme del Tanzimat, l'architettura ottomana è stata soppiantata da stili europei. In contrasto con gli elementi tradizionali del Palazzo di Topkapi e delle moschee della penisola storica ilPalazzo di Dolmabahçe e ilPalazzo di Yıldız (con ilParco di Yıldız accanto) sono chiaramente di stileneobarocco. Allo stesso tempo, la zona intornoİstiklal Caddesi ("Viale dell'Indipendenza", già "Gran Via di Pera") è caratterizzata da grandiosi palazzi che ospitavano ambasciate europee (dopo il trasferimento della capitale scadute al rango di consolati) perlopiù in stileneoclassico e, più tardi,Art Nouveau.

Altri edifici

[modifica |modifica wikitesto]
Case costiere (yalı) dell'epocaottomana sulBosforo

Tra gli altri principali edifici di interesse architettonico presenti in città si può menzionare laTorre di Galata, eretta nel 1348, ultimo resto delle mura che proteggevano il quartieregenovese omonimo. Molto più antica laYerebatan Sarayı (Cisterna Basilica) una grande cisterna sotterranea per la raccolta delle acque, costruita daGiustiniano I nel 532, la quale oggi si presenta come un enorme spazio sotterraneo di circa 140 metri per 70 metri, le cui volte sono sorrette da dodici file di 28colonne alte 9 metri e distanziate l'una dall'altra di 4,90 m.

Dell'epoca ottomana sono ancora in funzione ilGrande Bazar d'Istanbul e ilBazar delle spezie d'Istanbul, grandi mercati al coperto dove si trovano numerosissimi negozi caratteristici e che attirano costantemente folle di turisti.

Parchi

[modifica |modifica wikitesto]
Ingresso principale delParco di Yıldız

IlParco di Yıldız si estende alle spalle delPalazzo di Çırağan, sulle pendici della riva europea del Bosforo. Il parco presenta alcuni palazzi sultanali, tra cui ilPalazzo di Yıldız. A questo si aggiungono un teatro, una moschea e una fabbrica. Questo parco si estende per circa 160 ettari ed è stato originariamente progettato dall'architetto e paesaggista francese G. Le Roy che aveva fatto piantare rari ed esotici alberi, arbusti e fiori. Il parco è stato illuminato con la nuova tecnologia elettrica e dotato di scarichifognari che lo mantengono asciutto. Il parco è stato ristrutturato nel 1980 dall'Automobile Club turco.

Il Parco di Gülhane

IlParco di Gülhane, situato sul pendio diEminonu tra le mura merlate esterne del Palazzo di Topkapi, occupa la parte occidentale del Serraglio. Esso faceva parte del giardino esterno del Palazzo di Topkapi e una sua parte è stata aperta al pubblico nel 1912. In precedenza fu luogo per i giochi cavallereschi e gare ditiro con l'arco. Ora è un parco alberato pubblico che ospita concerti e altre attrazioni. Il Parco è stato oggetto di restauri negli ultimi anni.

La cittadella diGalata sulla costa nord delCorno d'Oro a Istanbul (opposta alla penisola storica diCostantinopoli sulla costa sud) fu una colonia dellaRepubblica di Genova dal 1273 al 1453

IlMiniatürk, con la sua superficie di sei ettari, è il più grande parco contenente miniature di edifici del mondo. Lungo il suo percorso ci sono più di 105 modelli in miniatura, che rappresentano tutte le epoche architettoniche dell'Impero ottomano, tra cui 45 modelli in miniatura di Istanbul. Essi comprendono la Basilica di Santa Sofia e il Palazzo di Topkapi, ma anche duemeraviglie del mondo antico, ilMausoleo di Alicarnasso e ilTempio di Artemide aEfeso. Sono presenti anche modelli di importanti architetture al di fuori della Turchia, come laCupola della Roccia diGerusalemme e laMoschea al-Aqsa.

Nel punto più alto di Istanbul, a 267 metri di altezza, si estende il parco diBüyük-Çamlıca. Tre caffetterie in stile delXVIII secolo sono qui conservate, insieme con pini, querce e cipressi. Questo luogo era una volta il ritrovo preferito del sultanoMahmud II.

Società

[modifica |modifica wikitesto]

Evoluzione demografica

[modifica |modifica wikitesto]

Abitanti prima del 1900 (migliaia)[42]

Abitanti censiti (migliaia)[43]

Il quartiere finanziarioLevent nella parte europea di Istanbul[44]

La popolazione della metropoli è più che triplicata in 25 anni tra il 1980 e il 2005. Circa il 70% di tutti gli abitanti vivono nella parte europea e il 30% nella parte asiatica. A causa della disoccupazione e della guerriglia nel Sud-est della Turchia, molte persone di quella regione sono migrate a Istanbul, dove si sono stabilite nella periferia della città. I migranti, in prevalenza dall'Anatolia orientale, arrivano a Istanbul con aspettative di miglioramento della qualità della vita e di occupazione.

Grattacieli del quartiere finanziarioLevent

Secondo una rilevazione dell'Istituto di statistica, il comune metropolitano (tutta la provincia di Istanbul) aveva una popolazione di 13 255 685 persone nel 2010[45], rendendo la città una delle più grandi aree metropolitane mondiali di oggi. All'ultimo censimento del 2000 Istanbul aveva una popolazione di 8 803 468 abitanti.[46] Secondo le stime attuali il tasso di crescita della popolazione in città è al 3,45% all'anno in media, soprattutto a causa dell'afflusso di persone dalle aree rurali della Turchia. La densità di popolazione è di 1 700 per km² superando di gran lunga il resto della Turchia che si attesta a 81 abitanti per km².[47]

Istanbul Financial Center (IFC) è un nuovo centro finanziario nella parte asiatica della città[48]

Durante ilMedioevo Istanbul è stata la più grande città del mondo, ed è stata una delle città più grandi e importanti per gran parte della sua storia (con l'eccezione del periodo del crollo dell'Impero bizantino, prima dell'arrivo degli Ottomani). La sua importanza geopolitica, sin dai tempi antichi, ha portato in questa città rappresentanti di gruppi etnici provenienti da tutta Europa, Asia eAfrica, molti dei quali finirono per essere assimilati alle popolazioni locali.

La panoramica qui a lato mostra il numero di abitanti per anno. I conteggi della popolazione fino al 1914 sono stimati con variazioni fino al 50% a seconda della ricerca. I valori per il periodo 1927-2000 sono i risultati di censimenti. I valori del 2005 e il 2006 si basano su stime. Il raddoppio della popolazione di Istanbul tra il 1980 e il 1985 è dovuto a una crescita naturale della popolazione, nonché all'ampliamento dei limiti comunali.

Nel 2014, la popolazione di Istanbul contava 14 221 482 persone, delle quali solo 2 162 588 erano nate nella città.

Etnie

[modifica |modifica wikitesto]
Una coppiaarmena in città all'inizio delXIX secolo
Circassi commemorano a Istanbul ilgenocidio circasso nell'Impero russo

Istanbul è stata una città cosmopolita e multietnica per gran parte della sua storia, ma è diventata più omogenea a partire dalla fine dell'Impero ottomano. Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453,Maometto II invitò musulmani, cristiani ed ebrei a venire ad abitare in città. Numerose comunità musulmane dall'Anatolia interna e dalla regione delPonto vennero ad abitare a Costantinopoli.

Costantinopoli aveva una popolazione a maggioranzagreca fin dall'VIII secolo a.C. Dopo il 1453, rimase in città un gruppo di eminenti famiglie cristiane ellenofone, ifanarioti, con sede nel quartiere diFener, situato aFatih.[49] I massacri dellaprima guerra mondiale, loscambio di popolazioni tra Grecia e Turchia del 1923 (dal quale i greci di Istanbul furono comunque esclusi), lealte tassazioni alle quali fu soggetta la comunità e infine ilpogrom d'Istanbul portarono la stragrande maggioranza della comunità greca cittadina a emigrare nel giro di pochi decenni. All'inizio del XXI secolo, la popolazione greca di Istanbul contava 3 000 (scesi dai 260 000 del censimento ottomano del 1910 e dai 350 000 del 1919).[50][51]

Nel 1492, in seguito aldecreto dell'Alhambra, il sultanoBayezid II accolse a braccia aperte i rifugiatiebrei sefarditi. Il sultano istituì un invito formale e mandò l'ammiraglioKemal Reis a prelevare gli ebrei dai porti spagnoli e portarli in salvo nelle terre ottomane. La comunità sefardita si stabilì aBalat, superando di numero i localiebrei romanioti e gliaschenaziti (arrivati anch'essi nel XIV secolo).[52][53] In seguito alla nascita delloStato di Israele, la comunità ebraica turca cominciò a emigrare, scendendo dalle 100 000 unità nel 1950 a 18 000 nel 2005, per la maggioranza residenti a Istanbul eSmirne.[54]

La città ospita una cospicua comunitàarmena, che raggiunse le 164 000 unità nel 1913 (il 14,5% della popolazione). Oggigiorno il numero degli armeni in città è stimato a 50 000-90 000 persone.[55] Al momento la comunità armena dispone di 20 scuole, 17 associazioni culturali, tre giornali (Agos,Jamanak eMarmara), due associazioni sportive (Şişlispor eTaksimspor) e due ospedali.[56]

Ilatini levantini, cattolici latini di origini europee stabilitisi aGalata durante il periodo ottomano, svolsero un ruolo fondamentale nel plasmare la cultura e l'architettura di Costantinopoli durante il XIX e l'inizio del XX secolo. La comunità levantina a Istanbul è oggi ridotta, ma rimangono in città in piccoli numeri.[57] Nel XIX secolo, lalingua franca di riferimento tra le minoranze non musulmane era lalingua francese, ampiamente utilizzata nei giornali e nel campo dell'educazione. La città attrasse numerosi imprenditori francesi.[58] Il giornalismo francofono si diffuse a Costantinopoli a partire dagli anni 1860, provenendo daSmirne.[59]

La città accolse migliaia di rifugiati musulmani delCaucaso e deiBalcani, tra i qualicircassi,bosgnacchi (che rappresentano oggi una cospicua componente della popolazione diYenibosna eBayrampaşa),[60] ealbanesi (stabilitisi aArnavutköy).

Gruppi dipolacchi stabilirono il villaggio diPolonezköy.

La più vasta minoranza etnica di Istanbul sono oggi icurdi, provenienti dalle regioni sud-orientali del Paese. Anche se la presenza curda in città risale al primo periodo ottomano,[61] l'afflusso di curdi nella città accelerò dall'inizio delconflitto curdo-turco alla fine degli anni 1970.[62] Istanbul è oggi considerata la città con più curdi al mondo, con una comunità stimata tra i due e i quattro milioni di membri.[63][64][65][66][67][68]

Religione

[modifica |modifica wikitesto]
Santa Sofia

La quasi totalità della popolazione di Istanbul è di fedemusulmana, ma la città è anche abitata da altre comunità religiose, di solito retaggio del suo passato ottomano. Le minoranze includono: igreco-ortodossi, gliarmeno-ortodossi, icaldei, icattolici-levantini e gliebrei sefarditi.

Secondo il censimento del 2000, a Istanbul sono attive:

LaCattedrale di San Giorgio (Istanbul) è la sede delPatriarcato ecumenico di Costantinopoli, il cui patriarca è la più alta carica religiosa riconosciuta dai cristiani-ortodossi

Sino alla seconda metà del ventesimo secolo ogni minoranza si concentrava in uno o più quartieri; per esempio,Kumpaki era abitato da molti armeni (ed è ancora sede del Patriarcato armeno),Balat aveva una notevole popolazione ebraica, aFener e Samathia vi erano molti greci, mentre i Levantini si concentravano aNişantaşı eBeyoğlu. In alcuni quartieri, come aKuzguncuk, una chiesa armena è posta di fianco a una sinagoga e dall'altra parte della strada una chiesa greco-ortodossa è di fianco a una moschea.

Moschea Blu

La sede delpatriarcato ecumenico di Costantinopoli, sede del leader spirituale dei greco-ortodossi, è localizzato nel distretto diFener (in greco Phanar). Istanbul è anche sede dell'arcivescovato della comunitàturco-ortodossa, delpatriarcato armeno di Costantinopoli e delGran Rabbinato di Turchia.

Islam

[modifica |modifica wikitesto]
Interno della moschea di Sinan Pascià

I musulmani sono il più grande gruppo religioso di Istanbul. In questa comunità isunniti sono la maggioranza mentre una parte sonoaleviti. Nel 2007 a Istanbul erano attive ben 2 944 moschee.

Istanbul era anche la sede delCaliffato Islamico tra il 1517 e il 1924, fino a quando il califfato venne sciolto e i poteri passati al parlamento turco. Il 2 settembre 1924 leTekkè e leTarikat furono bandite e le loro attività dichiarate incompatibili con lalaicità della nuova Repubblica di Turchia; in particolare con l'educazione laica e con il controllo laico dello Stato sugli affari religiosi attraverso la Direzione degli Affari Religiosi. Molti fedeli delsufismo e di altre forme diIslam mistico praticarono clandestinamente la loro religione, reclutando ancora molti fedeli. Per superare questi divieti, che esistono ancora, i praticanti si presentano come "associazioni culturali".

Cristianesimo

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Pogrom d'Istanbul e Scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia.
Interno dellacattedrale di San Giorgio, sede del patriarca greco-ortodosso

La città è fin dalIV secolo sede delpatriarcato ecumenico, e continua a essere la sede di altre chiese ortodosse come laChiesa greco-ortodossa e ilPatriarcato armeno. Istanbul fu anche la sede dellaChiesa ortodossa bulgara prima che venisse riconosciuta dalle altre chiese ortodosse.

La vita dei cristiani, soprattutto quella deigreci e degliarmeni, peggiorò in maniera molto significativa con l'andata al potere nell'Impero ottomano del "Comitato di unione e progresso", il partito dei "Giovani Turchi", di indirizzo nazionalista, che ordinò le prime stragi di armeni in Anatolia. Il conflitto raggiunse il culmine tra il 1912 e il 1922, durante leguerre balcaniche, laprima guerra mondiale e laguerra greco-turca. Il 24 aprile del 1915 più di800 intellettuali armeni vennero uccisi a Istanbul. La comunità greca della città, fondamentale per l'economia turca di allora, fu esentata dalloscambio di popolazioni tra Grecia e Turchia del 1923. Dopo un periodo di distensione seguito al miglioramento dei rapporti fra Grecia e Turchia, durante la seconda guerra mondiale furono approvate una serie di restrizioni e di tasse speciali: dal 1955, le ricorrenti crisi di Cipro guidarono la politica turca verso i greci di Istanbul, visti ormai come stranieri: ilPogrom d'Istanbul nel 1955, causato dal problema cipriota, causò la morte di 15 greci e l'incriminazione per altri 32; questo fece aumentare notevolmente l'emigrazione da Istanbul per laGrecia. Nel 1964, a causa di un'altra recrudescenza della crisi cipriota, tutti i greci privi di cittadinanza turca (circa 12 000) furono espulsi.[69] Oggi i turchi di etnia armena che vivono a Istanbul sono circa 45 000.[70] Inoltre, vivono in città 40 000 lavoratori armeni arrivati dall'Armenia dopo il 1991.[71] La comunità greca, che contava 150 000 persone nel 1924, è ridotta a circa 3 000 persone, per lo più di età avanzata, ed è ormai sull'orlo dell'estinzione.

Icattolici levantini, discendenti dei cattolici europei (genovesi, veneziani, greci cattolici e francesi) che si stabilirono nella città durante i periodi bizantino e ottomano, sono anch'essi quasi totalmente emigrati. Oltre a essi, esiste un piccolo numero ditedeschi del Bosforo e dipolacchi (questi ultimi abitanti nel villaggio diPolonezköy) insediatisi a Istanbul nell'Ottocento.

Ebraismo

[modifica |modifica wikitesto]
LaScalinata di Camondo, costruita nel XIX secolo dal banchiere ebreo (veneziano-ottomano) Abraham Salomon Camondo, sul Corso delle Banche (Bankalar Caddesi) aGalata

Gli ebrei - stanziati nel quartiere diBalat - vivevano nella città già durante il periodo bizantino, e furono gli unici abitanti a cui fu permesso di rimanere a Istanbul dopo la conquista. Gliebrei sefarditi hanno vissuto nella città per oltre 500 anni. Essi lasciarono lapenisola iberica durante l'inquisizione spagnola del 1492, quando dopo la caduta delRegno moresco di Andalusia furono costretti a convertirsi al cristianesimo oppure morire. Ilsultano ottomanoBayezid II (1481 - 1512) inviò unaflotta di notevoli dimensioni comandata daKemal Reis con l'ordine di salvare gli ebrei sefarditi. Più di 200 000 ebrei si diressero prima versoTangeri, l'Algeria,Genova eMarsiglia, per poi proseguire versoSalonicco e infine stabilirsi a Istanbul.

Il sultano diede la possibilità di rifugiarsi nell'Impero ottomano a più di 93 000 ebrei spagnoli.

Un'altra grande ondata di ebrei arrivò dalSud Italia. LaSicilia era sotto diretto controllo spagnolo e gliebrei che vivevano in quella regione furono sottoposti alle stesse leggi dellaSpagna venendo cacciati nel 1492. Negli anni successivi gli ebrei vennero espulsi da tutto il Mezzogiorno italiano e molti di questi si diressero a Istanbul. Lasinagoga italiana diGalata è frequentata dai discendenti di questi ebrei italiani. Vennero fondate delle sinagoghe che riportavano i nomi delle zone o delle città da cui gli ebrei italiani vennero cacciati, comeSicilia,Calabria,Otranto.

La Sinagoga Zülfaris a Istanbul, l'attuale Museo della comunità ebraica di Turchia

Più di 20 000ebrei sefarditi vivono ancora a Istanbul, 20sinagoghe sono attive, di queste la più importante è laNeve Shalom inaugurata nel 1951 nel quartiereBeyoğlu. IlGran rabbino turco di Istanbul (adessoIshak Haleva) dirige gli affari della comunità. Gli ebrei sefarditi e quelli italiani contribuirono molto ad aumentare la potenza dell'Impero ottomano, introducendo nuove idee, tecniche e attività. Il primotorchio tipografico inventato da Gutenberg fu introdotto dagli ebrei sefarditi nel 1493 che dimostrarono eccellenti qualità nella medicina, nel commercio e nelle attività bancarie.

Accanto agli ebrei sefarditi esiste anche una comunità più piccola diashkenaziti che vivono in città dal XIX secolo. Istanbul accolse anche gli ebrei ashkenaziti del Centro ed Est europeo perseguitati dainazisti durante gli anni trenta e quaranta del Novecento.

Sanità

[modifica |modifica wikitesto]

La città ha moltiospedali sia pubblici sia privati, cliniche e laboratori all'interno dei suoi confini e numerosi centri di ricerca medica. Molti di questi impianti possiedono apparecchiature ad alta tecnologia, ciò ha contribuito alla recente crescita del "turismo medico" a Istanbul,[72] in particolare dai paesi dell'Europa occidentale come ilRegno Unito e laGermania dove i governi inviano i pazienti a basso reddito[73]. Istanbul è diventata in modo particolare una destinazione mondiale per la chirurgia laser oculare e lachirurgia plastica.[72] La città ha anche un ospedale dei veterani dell'esercito ospitato nel centro medico militare.

Connessi all'elevato inquinamento cittadino vi sono dei problemi di salute pubblica che si amplificano in particolare in inverno, quando l'utilizzo deicombustibili tende ad aumentare. Il crescente numero di nuove auto in città e il lento sviluppo del trasporto pubblico urbano sono spesso causa di condizioni dismog. L'uso obbligatorio dibenzina verde è stato programmato per cominciare solo nel gennaio 2006.[74]

Servizi

[modifica |modifica wikitesto]
Basilica Cisterna

I primi sistemi di rifornimento idrico risalgono alla fondazione della città. I due più grandiacquedotti di epoca romana sono l'acquedotto Mazulkemer e l'acquedotto di Valente. Questi sono stati progettati per incanalare l'acqua dalla zona Halkalı, nel bordo occidentale della città, al quartiere Beyazıt, nel centro della città.[75] Dopo aver raggiunto il centro della città, l'acqua era in seguito raccolta in numerose cisterne, come la famosa cisterna di Filosseno e lacisterna Basilica. IlsultanoSolimano il Magnifico commissionò aSinān, il suo capo ingegnere e architetto, di migliorare il sistema idrico della città. Sinan costruì il sistema di approvvigionamento idrico Kırkçeşme (che significa "Quaranta Fontane") nel 1555[75], con l'obiettivo di rispondere alla sempre crescente richiesta del pubblico di acqua.

Oggi, Istanbul ha una fornitura di acquaclorata e filtrata e un sistema di smaltimento delleacque reflue gestito dall'agenzia governativa ISKI.[76] Ci sono anche diverse organizzazioni nel settore privato per la distribuzione di acqua potabile, dal momento che l'acqua proveniente dagli acquedotti non è potabile. Servizi di distribuzione dienergia elettrica sono coperti dalla statale TEK. Il primo impianto di produzione di energia elettrica in città, è stato fondato nel 1914 e continuò a erogare energia fino al 1983.[77]

Il Ministero delle Poste e Telegrafi ottomano è stato istituito nella città il 23 ottobre 1840.[78] Il primo ufficio postale è stato ilPostahane-i Amire vicino al cortile dellamoschea nuova.[78] Nel 1876 è stata resa operativa la prima rete postale internazionale tra Istanbul e le terre al di là del vasto Impero ottomano.[78] Nel 1901 vengono resi possibili i trasferimenti di denaro tramite gli uffici postali.[78] Nel luglio 1881 è stata installata la prima retetelefonica di Istanbul, tra il Ministero delle Poste e dei Telegrafi in Sogukcesme e la Postahane-i Amire inYenicami.[79] Il 23 maggio 1909, la prima centrale telefonica manuale con una capacità di 50 linee è stata realizzata presso le poste di Sirkeci.[79]

Criminalità

[modifica |modifica wikitesto]

Il tasso dicriminalità è sceso del 35%, passando da 76 285 reati fatti registrare a Istanbul nel 2006 a 57 123 reati registrati nel 2007.[80] Nel 2009, l'amministrazione della città di Istanbul ha incominciato un progetto di installazione di circa 800-900 telecamere di sicurezza.[80]

Cultura

[modifica |modifica wikitesto]

Istruzione

[modifica |modifica wikitesto]
L'Università Boğaziçi
Ingresso principale del Rettorato dell'Università di Istanbul aPiazza Beyazıt (Forum Tauri)

Istanbul ospita alcuni dei migliori istituti di istruzione superiore della Turchia, tra cui più di 35università pubbliche e private. La maggior parte delle università pubbliche sono di buon livello, ma negli ultimi anni c'è stata anche una crescita notevole del numero di università private. L'Università di Istanbul, fondata come unamadrasa nel 1453, è il più antico istituto educativo turco della città,[81] mentre l'Università tecnica di Istanbul (1773) è la terza università tecnica più antica del mondo interamente dedicata alle scienzeingegneristiche.[82] LaMarmara Üniversitesi è un'altra grande università con circa 60 000 studenti e 12 campus in tutta l'area urbana. L'Università del Bosforo (in lingua turca Boğaziçi Üniversitesi) è un'altra antica istituzione educativa di Istanbul, situata sul lato europeo del Bosforo.L'Università Medipol è composta da 12 facoltà, 5 istituti e 4 istituti professionali e conta circa 40 000 studenti.

Quasi tutte le scuole private turche superiori e le università di Istanbul insegnano una o due lingue straniere, di solitoinglese,tedesco ofrancese.

Biblioteche

[modifica |modifica wikitesto]

Istanbul possiede inoltre numerosebiblioteche, molte delle quali contengono vaste collezioni di documenti storici del periodo romano, bizantino e ottomano, così come di altre civiltà del passato. Le biblioteche più importanti in termini di raccolte di documenti storici includono la biblioteca del Palazzo di Topkapı, la biblioteca del Museo Archeologico, la biblioteca del Museo Navale, la biblioteca di stato Bayezıd, la biblioteca Nuruosmaniye, la biblioteca Süleymaniye, la biblioteca dell'Università di Istanbul e quelle di Köprülüzade Fazil Ahmed Paşa, di Atatürk e di Çelik Gülersoy. IlfilologotedescoEric Auerbach, in esilio a Istanbul dal 1936 poiché di origini ebraiche, scriverà qui il suo capolavoroMimesis tra il 1942 e il 1945; sarà proprio nelle biblioteche della città che potrà reperire i testi utili, seppur poco fornite al tempo per gli studi europeistici.

Musei

[modifica |modifica wikitesto]

Media

[modifica |modifica wikitesto]

Il primoquotidiano turco, ilTakvim-i Vekayi, è stato stampato il 1º agosto 1831 nel distretto Bâbıâli. Bâbıâli divenne il centro principale per la stampa. Istanbul è anche la capitale della Turchia per quanto riguarda la stampa, con una grande varietà di periodici nazionali ed esteri che esprimono diversi punti di vista e giornali nazionali estremamente competitivi. La maggior parte dei giornali a livello nazionale hanno sede a Istanbul.[74] I principali quotidiani includono: Hürriyet, Milliyet, Sabah, Radikal, Cumhuriyet,Zaman, Türkiye, Aksam, Bugün, Stella, Dünya, Tercüman, Güneş, Vatan, Posta, Takvim, Vakit, Yeni Safak, Fanatik e Turkish Daily News. Ci sono anche numerose emittenti locali e nazionali televisive e radiofoniche che si trovano a Istanbul, come ad esempio: Star TV, TV Show, Sky Türk, MTV Türkiye, Türkiye Fox, Fox Sports Türkiye, NTV, Samanyolu TV, Kanal D, ATV, CNBC-e, CNN Türk, Cine5, TGRT Haber, Kanal 7, Kanal Turk, Flash TV e molti altri. Nella città di Istanbul, ci sono oltre un centinaio di stazioni radioFM.[83]

Musica

[modifica |modifica wikitesto]
L'Opera di Süreyya

Istanbul ha ospitato l'Eurovision Song Contest 2004 grazie alla vittoria della cantante localeSertab Erener con la canzoneEveryway That I Can.

Cucina

[modifica |modifica wikitesto]

Famoso in tutto il mondo è ilLokum, pasticcino creato a Istanbul a fine 1700.

Bagni turchi

[modifica |modifica wikitesto]
L'Hammam voluto daRoxelana ed eretto daSinān

Una significativa cultura si è sviluppata intorno all'Hammam, cioè il bagno turco. Esso ha rappresentato uno dei luoghi preferiti dove passare il tempo libero durante tutto il periodo ottomano, uno dei più begli esempi è ilÇemberlitaş Hamamı (1584), situato presso la piazza Çemberlitaş, l'anticoforo di Costantino[84]. Un altro ottimo esempio delXVII secolo è ilGalatasaray Hamami, che si trova nel quartiere di Beyoğlu, noto per la qualità del servizio e la sua pulizia. Durante l'Impero ottomano, molti Hammam sono stati costruiti accanto alle moschee, come parte della "külliye" (complesso). Un bellissimo esempio di ciò è l'Hammam della moschea di Kilic Ali Pasa, costruita daSinān.

Geografia antropica

[modifica |modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative

[modifica |modifica wikitesto]
Distretti di Istanbul

Amministrativamente Istanbul è uncomune metropolitano (inturcobüyükşehir belediyelesi) che comprende i centri urbani di tutti i 39distretti dellasua provincia. Il principale organo decisionale del comune è il Consiglio comunale, guidato dal sindaco. Fra le sue responsabilità il controllo degli appalti, la decisione dei prezzi dei biglietti sui mezzi pubblici e la regolazione delle tasse.[85][86] Tutti i membri del consiglio, tra cui il sindaco, sono eletti per cinque anni.

Dal 26 marzo 2025 il sindaco di Istanbul è Nuri Aslan delCHP, subentrato nella carica di primo cittadino dopo il controverso arresto diEkrem İmamoğlu (eletto nel 2019 e rieletto nel 2024), che era stato il primo repubblicano a vincere le elezioni municipali dopo 25 anni di dominio del partito islamico AKP. Dal 5 giugno 2023 il governatore dellaprovincia di Istanbul è invece Davut Gül.

La struttura di governo metropolitano è composto da tre organi principali: (1) il Sindaco (eletto ogni cinque anni), (2) il Consiglio Metropolitano (organo decisionale con il sindaco), (3) il comitato esecutivo metropolitano. Ci sono tre tipi di enti locali: (1) comuni, (2) le amministrazioni provinciali speciali, (3) le amministrazioni villaggio. Tra le autorità locali, i comuni stanno acquisendo maggiore importanza con l'aumento dell'urbanizzazione.

L'attuale edificio del municipio, iniziatosi il 17 dicembre 1953 e inaugurato il 26 maggio 1960, si trova nel Municipio diFatih.

Distretti e quartieri

[modifica |modifica wikitesto]
Le singole voci sono elencate nellaCategoria:Quartieri di Istanbul.
Mappa con i distretti di Istanbul
İstiklal Caddesi (Grande Rue dePéra) nel distrettoBeyoğlu (Péra) a Istanbul. Durante il periodoottomano, la sede delBailo dellaRepubblica di Venezia si trovava a questo distretto.

Amministrativamente il comune metropolitano di Istanbul si estende su tutti i distretti dellaprovincia, comprendendo i distretti interamente urbani diAvcılar,Bağcilar,Bahçelievler,Bakırköy,Bayrampaşa,Beşiktaş,Beylikdüzü,Beyoğlu,Büyükçekmece,Esenler,Esenyurt,Fatih,Gaziosmanpaşa,Güngören,Kağıthane,Küçükçekmece,Sultangazi,Şişli,Zeytinburnu sulla sponda europea delBosforo, e diAdalar,Ataşehir,Kadıköy,Kartal,Maltepe,Sultanbeyli,Tuzla,Ümraniye,Scutari (Üsküdar) sulla sponda asiatica. Il comune amministra anche i centri urbanidegli altri distretti della provincia.

Fra i quartieri storici più noti di Istanbul vi sono:

  • Eminönü, corrispondente al cuore storico di Istanbul, nel distretto diFatih;
  • Bebek, quartiere molto elegante e centro residenziale di lusso posto sulla riva europea tra i due ponti sul Bosforo;
  • Galata (il cui nome si dice derivi dalla parola greca "galà-ktòs", che vuol dire latte), l'anticacolonia genovese sulCorno d'Oro, oggi noto comeKaraköy;
  • Fener, uno dei quartieri più popolari dentro le mura, un tempo centro dell'etnia greca e ripopolato recentemente da immigrati dal Sud-est del paese, sede delPatriarcato greco, e uno dei pochi luoghi dove si è conservata la vecchia Istanbul, nel distretto di Fatih;
  • Samathia, sulMar di Marmara, caratterizzato da molte chiese greche e armene, oggi noto comeKoca Mustafa Pasha, nel distretto di Fatih;
  • Beyoğlu, al di là del Corno d'Oro, l'anticaPera, il cui tessuto urbanistico è prevalentementeLiberty;
  • Nişantaşı, anch'esso risalente alla fine dell'Ottocento, e che oggi è il quartiere piùglamour della città;
  • Etiler, centro direzionale e residenziale di lusso;
  • Sulukule, storico quartiereRom nel distretto di Fatih.

Economia

[modifica |modifica wikitesto]
Bankalar Caddesi (Viale delle Banche) aGalata fu il centro finanziario dell'Impero ottomano. La sede (inaugurata nel 1892) della Banca Centrale dell'Impero ottomano si trova a sinistra.

Oltre a essere la più grande città ed ex capitale politica del paese, Istanbul è sempre stata il centro della vita economica della Turchia in virtù della sua posizione di incrocio di terre internazionali e rotte commerciali del mare. Istanbul è anche il più grande centro industriale della Turchia. Essa occupa circa il 20% della manodopera industriale e contribuisce al 38% del lavoro industriale di tutto il paese. Istanbul e la sua provincia produconocotone,frutta,olio di oliva,seta etabacco. La trasformazione alimentare, la produzione tessile, i prodotti petroliferi, lagomma, laceramica,cuoio, industriechimiche,farmaceutiche,elettroniche, delvetro,automobili, prodotti dicarta e lebevande alcoliche sono tra i principali prodotti industriali della città.

Il quartiere finanziarioLevent nella parte europea di Istanbul

Nata come la Borsa Ottomana di Istanbul (Dersaadet Tahvilat Borsası) nel 1866 e riorganizzata la sua struttura attuale nel 2013, laBorsa Istanbul (BIST) è l'unico mercato di titoli di Turchia.[87] Nel corso delXIX secolo e nei primi delXX secolo,Bankalar Caddesi (Corso delle Banche) aGalata è stato il centro finanziario dell'Impero ottomano, dove vi era la sede centrale dellaBanca Ottomana e Borsa Ottomana di Istanbul.[88] Bankalar Caddesi ha continuato a essere il principale quartiere finanziario di Istanbul fino al 1990, quando la maggior parte delle banche turche hanno cominciato a spostare il loro quartier generale per presso i moderni quartieri diLevent eMaslak.[88] Nel 1995, la Borsa di Istanbul si è trasferita nella suo attuale edificio nel quartiere di İstinye sulla costa europea del Bosforo.[89]

Istanbul Cevahir nel distrettoŞişli fu il centro commerciale più grande d'Europa dal 2005 al 2011
La stazione Gayrettepe dellametropolitana di Istanbul

Oggi, la città genera il 55% del commercio della Turchia e il 45% del commercio all'ingrosso del paese e genera il 21,2% delprodotto nazionale lordo della Turchia. Istanbul raccoglie il 40% di tutte le imposte riscosse nella Turchia e produce il 27,5% del prodotto nazionale. Nel 2005 il Comune di Istanbul produceva un PIL di 133 miliardi di dollari.[90] Nel 2005 le società con sede a Istanbul hanno effettuato esportazioni per il valore di 41 397 milioni di dollari e le importazioni di un valore 69 883 milioni di dollari. Questi dati corrispondevano al 56,6% e 60,2% delle esportazioni e delle importazioni rispettivamente di tutto il paese, in quell'anno.[91]

Turismo

[modifica |modifica wikitesto]

Istanbul è uno dei luoghi turistici più importanti della Turchia. Vi sono migliaia di alberghi e imprese turistiche in città. Nel 2006 un totale di 23 148 669 turisti hanno visitato la Turchia, la maggior parte dei quali sono entrati nel paese attraverso i porti e gli aeroporti di Istanbul eAntalya.[92] Il numero totale di turisti che sono entrati in Turchia attraverso l'Aeroporto Internazionale Atatürk e diSabiha Gökçen ha raggiunto 5 346 658, passando dai 4 849 353 del 2005.[93] Istanbul è anche un centro per le grandi conferenze e come sede per le principali associazioni internazionali del mondo.[94]

LeIsole dei Principi (quiBüyükada) si trovano nelMar di Marmara, a sud-est della penisola storica di Istanbul

Recentemente, nella vecchia parte della città sono state riaperte alcunespiagge. I luoghi più popolari per bagnarsi sono in Bakırköy, Küçükçekmece e Sariyer. Fuori dalla città vi sono leIsole dei Principi e Kilyos eŞile sul Mar Nero.

Le Isole dei Principi (Adalar) sono un gruppo diisole in cui è proibito il trasporto a motore: sono situate nel Mar di Marmara, a sud dei quartieri asiatici di Kartal e Pendik.Pini ecembri, palazzi in stileneoclassico eArt Nouveau in stile ottomano delXIX secolo e inizio delXX secolo, carrozze trainate da cavalli e ristoranti di pesce li rendono una destinazione molto popolare. Sono raggiungibili con i traghetti per pendolari o con ilcatamarano ad alta velocità (Deniz otobüsü) da Eminönu e Bostancı.

Şile è una lontana e rinomata località balneare turca sul Mar Nero, a 50 chilometri da Istanbul, dove possono essere trovate spiagge incontaminate di sabbia bianca. Kilyos è una piccola località balneare tranquilla, situata in Europa, non lontano dall'ingresso settentrionale del Bosforo, sul Mar Nero. Il luogo è diventato popolare negli ultimi anni tra gli abitanti di Istanbul come meta di escursioni. Kilyos offre una spiaggia con ristoranti di pesce e locali notturni, particolarmente attivo in estate con molte feste notturne e concerti dal vivo sulla spiaggia.

Acquisti

[modifica |modifica wikitesto]
IlGrand Bazaar è uno dei più grandi mercati coperti del mondo
Interno delGrande Bazar di Istanbul

Istanbul ha numerosi centri commerciali storici, come ilGran Bazar (fondato nel 1461), il Mahmutpasa Bazar (1462) e ilBazaar egiziano (1660). Il primo centro commerciale moderno in Turchia è stata la galleria Ataköy (1987), che è stata seguita da decine di altri centri sorti negli ultimi decenni, come Akmerkez (1993), Metrocity (2003), Mall Cevahir (2005) che è il più grande centro commerciale in Europa, e il mercato Kanyon (2006). Nişantaşı Istinye (2007) e City (2008) sono due nuovi centri commerciali dedicati ai consumatori di fascia alta e propongono quasi esclusivamente celebribrand dialta moda.

Ristoranti

[modifica |modifica wikitesto]
I quartieri di Bebek, Arnavutköy e Yeniköy sulBosforo sono famosi per i loro ristoranti di pesce

Insieme con i ristoranti tradizionali turchi, molti ristoranti europei, dell'Estremo Oriente e numerose altre cucine internazionali sono fioriti in città. La maggior parte dei locali epub storici della città si trovano nelle zone intornoIstiklal Caddesi a Beyoğlu.

Altri pub storici si trovano nelle zone intorno Pasaji Tünel e nelle vicinanze della Asmalimescit Sokagi. Alcuni quartieri storici intorno aIstiklal Caddesi sono stati recentemente riqualificati, con diversi livelli di successo, per offrire pub, ristoranti, caffetterie e locali con musica dal vivo.[95]

A Istanbul, soprattutto nella zona di Beyoĝlu, esistono anche numerose Meyhane, semplici locali dove si va a bere vino e ascoltare musica turca.

Istanbul è anche famosa per i suoi storici ristoranti di pesce, ad esempio, il quartiere diKumkapı ha una zona pedonale che è dedicata esclusivamente a questa tipologia di locali. Circa 30 ristoranti di pesce si trovano lì. Molti altri, e di alto livello, si trovano lungo le rive del Bosforo, in particolare a Bebek, Arnavutköy, Yeniköy, Beylerbeyi e Çengelköy, e aYeşilköy, in riva al Mar di Marmara verso l'ovest della città.[96][97] Buyukada, la più grande delle Isole dei Principi, nel Mar di Marmara, è tra le più rinomate località per chi ama la cucina di mare.

Vita notturna

[modifica |modifica wikitesto]

Ci sono molti locali notturni, pub, ristoranti e taverne con musica dal vivo in città. Le zone intorno Istiklal Caddesi, Nişantaşı, Bebek e Kadıköy offrono tutti i tipi di caffè, ristoranti, pub e discoteche, nonchégallerie d'arte, teatri e cinema. Il "Babilonia"[98] e "Nu Pera" a Beyoğlu sono i locali notturni più in voga sia in estate sia in inverno.

I più popolari dei locali estivi a cielo aperto si trovano sul Bosforo, come "Sortie"[99][100], "Reina"[101][102] e "Anjelique"[103] nel quartiereOrtaköy. Il "Jazz Bar Q" in Ortaköy offre musicajazz dal vivo in un ambiente elegante.

Luoghi come l'Istanbul Arena Maslak e Kurucesme Arena[104] sul Bosforo frequentemente ospitano concerti dal vivo di cantanti famosi e band provenienti da ogni angolo del mondo. Parkorman'[105] in Maslak ha ospitato l'isola diMTV nel 2002 ed è un popolare luogo di ritrovo per concerti dal vivo efeste rave in estate.

Infrastrutture e trasporti

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Trasporti a Istanbul.

Aeroporti

[modifica |modifica wikitesto]
Il nuovoAeroporto di Istanbul, situato nella parte europea, una volta completato sarà il principale scalo del pianeta

Fino al 2018, Istanbul disponeva di due aeroporti internazionali: il più grande era l'Aeroporto Internazionale Atatürk, che si trova nel quartiere diYeşilköy sul versante europeo a circa 24 chilometri a ovest dal centro della città. Quando fu costruito, l'aeroporto era situato al margine occidentale dell'area metropolitana ma ora si trova entro i confini della città. Più piccolo è l'Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen[106] situato neldistretto di Pendik nella parte asiatica, vicino alcircuito di Formula 1, si trova a circa 20 chilometri a est della parte asiatica e a 45 km a est del centro della città europea. Per rispondere all’insufficienza delle infrastrutture esistenti, è stato recentemente attivato unterzo aeroporto, situato sulla sponda europea del Mar Nero. L'aeroporto Atatürk è rimasto aperto solo per manutenzione / tecnica, aviazione generale, e voli speciali.

Navigazione

[modifica |modifica wikitesto]
Traghetti per pendolari operano sulBosforo dal 1837

Iltrasporto navale è stato in passato fondamentale per Istanbul, in quanto la città è praticamente circondata dal mare su tutti i lati: ilMar di Marmara, ilCorno d'Oro, ilBosforo e ilMar Nero. Molti cittadini vivono nella parte asiatica della città ma si spostano per lavoro in quella europea (o viceversa) e prima della costruzione dei tre ponti, della lineaMarmaray e dell'Eurasia Tunnel, dedicato al traffico automobilistico, i traghetti rappresentavano la spina dorsale del trasporto di massa. Adesso l'importanza dei traghetti è molto diminuita, ma essi rappresentano sempre un mezzo per i pendolari, turisti e persone che hanno paura dei terremoti, e insieme con ilcatamarano ad alta velocitàSeabus' (Deniz Otobüsü), formano anche il collegamento principale tra la città e le sponde del Bosforo e leIsole dei Principi.

I traghetti a vapore hanno fatto la loro prima apparizione sul Bosforo nel 1837 ed erano gestiti da aziende private.[107] Il 1º gennaio 1851, una società di trasporto pubblico fu istituita dalloStato ottomano.[107] Questa azienda ha operato fino ai primi anni della storia repubblicana dello Stato per poi essere sostituita dallaTürkiye Denizcilik İşletmeleri (Linee Marittime di Stato).[107] Dal mese di marzo 2006, i traghetti vengono gestiti dallaİstanbul Deniz Otobüsleri.[107]

Il porto di Istanbul è il più importante del paese. Il vecchio porto sul Corno d'Oro serve principalmente per la navigazione privata, mentre quello diKaraköy (Galata) è utilizzato dalle navi da crociera di grandi dimensioni. Esistono servizi di trasporti sia regolari sia di crociera per diverse città portuali delMar Mediterraneo e delMar Nero. Il porto mercantile principale di Istanbul si trova nel quartiere diHarem nella parte asiatica della città. Istanbul ha anche molti porti turistici di varie dimensioni per la navigazione privata.

In avanzato stato di progettazione è Kanal Istanbul, un canale fra il Mar di Marmara e il Bosforo che avrebbe un impatto ambientale devastante sulla città e la regione circostante.[108]

Ingrandisci
Veduta panoramica delBosforo, con ilPonte di Fatih Sultan Mehmet (1988) a destra

Ferrovie

[modifica |modifica wikitesto]
Lastazione di Sirkeci è stata inaugurata nel 1890 come capolinea dell'Orient Express ed è attualmente (2025) in restauro in attesa della riapertura
La stazione ferroviaria di Haydarpaşa, già capolinea del traffico asiatico, chiusa nel 2012 e attualmente (2025) in via di riapertura.

Nel 1883, un imprenditorebelga,Georges Nagelmackers, cominciò un servizio ferroviario traParigi e Istanbul, con una nave a vapore che trasportava i passeggeri daVarna aCostantinopoli. Nel 1889 la linea ferroviaria è stata completata collegando direttamente Istanbul aBucarest, rendendo il viaggio via terra interamente possibile. Il percorso era conosciuto comeOrient Express, reso ancor più celebre dalle opere diAgatha Christie eGraham Greene.[109]

Lastazione di Sirkeci delleFerrovie dello Stato turche (TCDD), che era stata originariamente aperta nel 1890 come capolinea dell'Orient Express, era il capolinea dei collegamenti ferroviari fra Istanbul e il resto d'Europa, i quali corrono lungo la linea Istanbul-Salonicco, in Grecia, ma è stata chiusa con l'entrata in funzione della linea Marmaray. I treni provenienti dall'Europa si fermano adesso alla stazione di Halkali, capolinea ovest di Marmaray.

Di là dal Bosforo, lastazione di Haydarpaşa, sulla sponda asiatica, serviva la linea perAnkara (anche laferrovia ad alta velocità Istanbul-Ankara) e per altre città dell'Anatolia, ma è stata anch'essa chiusa dopo l'apertura di Marmaray. Le reti ferroviarie sui lati europei e asiatici sono collegate dal tunnel sottomarino di collegamento del progettoMarmaray. La stazione ferroviaria di Haydarpaşa è stata chiusa per lavori di restauro. I servizi ferroviari in partenza da qui vengono effettuati dalla stazione ferroviaria di Halkalı e dalla stazione ferroviaria di Söğütlüçeşme nella parte europea di Istanbul. I treni ad alta velocità in partenza dalla stazione ferroviaria di Istanbul Halkalı operano quotidianamente verso città metropolitane comeEskişehir eKonya, in particolareAnkara, la capitale dellaRepubblica di Turchia. Il percorso più popolare utilizzato in questa linea ferroviaria è il servizio ferroviario ad alta velocità tra Istanbul e Ankara. La lunghezza della linea ferroviaria, che effettua 12 corse al giorno, è di 623 km. Il viaggio in treno dura circa 4,5 ore[110].

Due linee ferroviarie suburbane (Banliyö Treni) univano il centro della città alla periferia:la prima correva lungo la sponda del Mar di Marmara tra la stazione centrale della parte europea, il Terminal di Sirkeci, e il sobborgo diHalkalı a ovest del centro della città, con 18 stazioni lungo i suoi 30 km di lunghezza.La seconda correva nella parte anatolica, dal terminal ferroviario diHaydarpaşa sino aGebze all'estremità orientale della conurbazione. 720 000 passeggeri utilizzavano le linee ferroviarie urbane sul lato europeo della città ogni giorno.[111] Le due linee, opportunamente ammodernate, fanno parte adesso della lineaMarmaray.

Tram

[modifica |modifica wikitesto]

Il primotram è entrato in servizio a Istanbul il 3 settembre 1869 fraTophane eOrtaköy[112]. Larete tranviaria di Istanbul è stata ampliata negli anni successivi.

Un tram veloce (T1) è entrato in servizio nel 1992 nella parte europea della città. La linea ha 24 stazioni su una lunghezza di 14 km. Un intero viaggio dura 42 minuti. La capacità di trasporto giornaliera è di 155 000 passeggeri. Nel settembre 2006, una seconda linea di tram (T2) è stata aggiunta sempre in Europa, unendoZeytinburnu aBagcilar, ed è stata poi fusa con la T1. Altre due linee in Europa, laT4 (Topkapı - Mescid-i Selam, considerata però una metropolitana leggera)[113] e laT5 (Eminönü - Alibeyköy Cep Bus Terminal) che nel primo tratto corre lungo ilCorno d'Oro,[114] sono state inaugurate rispettivamente nel 2007 e nel 2021. Inoltre due cosiddette linee del tram nostalgico, laT3 e laT2, la prima in Asia e la seconda in Europa, provvedono al trasporto locale rispettivamente aKadıköy e aBeyoğlu.[115][116] È in costruzioneuna sesta linea di tram (o metropolitana leggera), che collegherà la stazione diKazlıçeşme e quella di Sirkeci utilizzando i binari dismessi della ferrovia suburbana di Istanbul.[117]

Funicolari

[modifica |modifica wikitesto]
La storica stazione delTünel aKaraköy
Funicolare moderna che connette il porto di Kabataş con la stazione della metropolitana sotto laPiazza Taksim

Istanbul è servita da quattrofunicolari sotterranee, di età e stile molto diverse. La più vecchia di queste linee è la F2, chiamata ancheTünel (letteralmenteTunnel). Inaugurata il 17 gennaio 1875,[118] ilTünel è la seconda più antica linea ferroviaria sotterranea urbana nel mondo dopo lametropolitana di Londra (1863) e la prima linea ferroviaria sotterranea urbana in Europa continentale, anche se la prima linea della metropolitana completa con più stazioni dell'Europa continentale è stata la linea 1 dellametropolitana di Budapest (1896). La linea Tünel è di 573 m di lunghezza e affronta un dislivello di 60 metri senza alcuna stazione intermedia.[118] È in servizio permanente dal 1875.[118] Il servizio è realizzato con due treni su di un unico binario che passano ogni 3,5 minuti e un viaggio dura 1,5 minuti.[118] Ogni anno vengono realizzati 64 800 viaggi per un totale di 37 066 km l'anno, la linea Tünel trasporta 15 000 passeggeri al giorno.[118]

Una seconda linea funicolare, laF1 Kabataş-Taksim, è entrata in servizio il 29 giugno 2006 e collega Kabataş eTaksim.[119] La sua lunghezza è di circa 600 metri e sale a circa 60 metri in 110 secondi, portando 9 000 passeggeri al giorno.[119]

La terza linea funicolare,la F3, conosciuta anche comeVadistanbul Skyrail, è una funicolare lunga 750 metri situata a Sarıyer, sul lato europeo delBosforo, ed è stata inaugurata il 29 ottobre 2017.[120]

La quarta funicolare, lalinea F4, è una funicolare lunga 850 metri situata a Beşiktaş, anch'essa sul lato europeo del Bosforo.[121] Essa è stata inaugurata il 28 ottobre 2022.[121]

Ferrovia leggera

[modifica |modifica wikitesto]

La ferrovia leggera di Istanbul è un semplice sistema di trasporto ferroviario composto da due linee, che corrono nella parte europea della città. La prima linea (M1) è entrata in servizio il 3 settembre 1989 traAksaray e Kartaltepe. La linea è stata successivamente sviluppata fino a raggiungere l'aeroporto Atatürk il 20 dicembre 2002. L'altra linea (T4) è stata inaugurata nel 2007 tra Edirnekapi e Mescid-i Selam. Le due linee sono completamente separate dal traffico automobilistico, senza passaggi a livello e hanno un percorso sotterraneo di 10,4 km.

Metropolitana

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Metropolitana di Istanbul.
Mappa della rete ferroviaria di Istanbul (non comprese alcune delle linee dimetropolitana attualmente in costruzione) a fine 2022
La stazione4. Levent (linea M2) dellametropolitana di Istanbul, nella parte europea della città

La metropolitana di Istanbul nel gennaio 2023 comprendeva undici linee: quelle denominateM1ᴀ,M1ʙ,M2,M3,M6,M7,M9 eM11 si trovano sul lato europeo del Bosforo, mentre le lineeM4,M5 eM8 sono sul lato asiatico.[122] La rete, con l'eccezione della linea M11, è gestita daMetro İstanbul, un'impresa pubblica controllata dalla municipalità metropolitana di Istanbul. La sezione più antica della metropolitana è la linea M1, inaugurata nel 1989; il sistema contava a gennaio 2023 135 stazioni in servizio, altre 81 in costruzione e 1 stazione appaltata.

A causa della geografia unica e difficile di Istanbul, città divisa dallo stretto delBosforo, le reti europee e asiatiche non si collegano direttamente, ma dal 2013 sono collegate tra loro attraverso la linea B1, chiamata ancheMarmaray. Tre linee della metropolitana sono in costruzione sul lato asiatico:M10 (Pendik Merkez-Fevzi Çakmak),[123]M12 (60. Yıl Park-Kazim Karabekir)[124] eM14 (Altunizade-Kazim Karabekir)[125] e i lavori di estensione su M1ʙ, M3, M4, M5, M7, M9 e M11 sono in corso.

Oltre che con Marmaray (che collega le linee sul lato europeo e asiatico della città) il sistema è collegato con le linee funicolari F1,Tünel (F2) e F4 e con la rete di superficie delle linee tranviarie T1, T4 e T5.

Ingrandisci
Linee dellaMetropolitana di Istanbul (2020)

Ferrovia suburbana

[modifica |modifica wikitesto]

La linea B1, chiamata originariamenteMarmaray (comprendente un tunnel ferroviario sotto ilBosforo) lunga 76,6 km, espleta il collegamento urbano e suburbano fra le zone asiatiche e quelle europee della città lungo ilMar di Marmara. La linea è stata inaugurata il 12 marzo 2019.

Funivie

[modifica |modifica wikitesto]

A Istanbul sono in esercizio due funivie a gondola, entrambe sul lato europeo. LaTF1, detta anche Gondola di Maçka, è situata nel quartiere di Harbiye, nel distretto di Şişli.[126] Essa opera tra Maçka e Taşkışla ed è entrata in servizio l'11 aprile 1993. LaTF2, detta anche Gondola di Eyüp, è situata nel distretto di Eyüp. Inaugurata il 30 novembre 2005, la linea serve la collina di Piyerloti partendo daEyüp lungo la costa delCorno d'Oro.[127]

Metrobus

[modifica |modifica wikitesto]

Il Metrobus di Istanbul è una linea diBus Rapid Transit lunga 50 km con quarantaquattro stazioni che percorre l'anello stradale daAvcılar aZincirlikuyu passando per ilPonte sul Bosforo sino a Söğütlüçeşme, unendo così Europa e Asia, e usando corsie dedicate per gran parte della tratta.[128] La prima sezione ha aperto nel 2007 dopo due anni di lavori e trasporta quotidianamente 800 000 persone.

Amministrazione

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Sindaci di Istanbul.

Gemellaggi

[modifica |modifica wikitesto]
Europa
Americhe
Asia
Africa

Sport

[modifica |modifica wikitesto]
LaTürk Telekom Arena, nuovo stadio delGalatasaray

Durante il periodo romano e bizantino, gli eventi sportivi più importanti erano le corse sui carri dibighe e quadrighe, che si svolgevano presso l'Ippodromo di Costantinopoli, il quale poteva ospitare oltre 100 000 spettatori.[132] Oggi, sport comecalcio,pallacanestro,pallavolo e ippica sono molto popolari in città.

Nelcalcio ricordiamo i club sportivi più importanti: ilGalatasaray vincitore di 23Campionati turchi e che gioca allo stadioTürk Telekom Arena, ilFenerbahçe vincitore di 19 Campionati Turchi e che gioca alloStadio Şükrü Saraçoğlu; ilBeşiktaş vincitore di 16 Campionati Turchi e che gioca allaVodafone Arena; ilKasimpaşa che gioca alloStadio Recep Tayyip Erdoğan e ilBaşakşehir, vincitore di un campionato turco, che gioca alloStadio Başakşehir Fatih Terim, oltre all'İstanbulspor, ilFatih Karagümrük e ilPendikspor, tutte partecipanti alla massima serie turca, laSüper Lig, mentrel'Eyüpspor, ilTuzlaspor e ilÜmraniyespor giocano nellaTFF 1. Lig, la seconda serie nazionale. Contando l'area metropolitana, nella contigua città diİzmit, possiamo contare per ultimo ilKocaelispor, vincitore di dueCoppe di Turchia, e l'Izmitspor.

Nel basket, nellamassima lega ci sono l'Efes Pilsen vincitore di 16Campionati turchi e dueEurolega, ilFenerbahçe vincitore di 10Campionati turchi e unaEurolega, ilGalatasaray vincitore di cinque Campionati turchi e ilBeşiktaş vincitore di due Campionati turchi.

NelCampionato di pallavolo ci sono ilVakıfbank,Fenerbahçe oltre alle sezioni delGalatasaray eIstanbul B.B. Nelcampionato femminile sono presenti:Eczacıbaşi, ilVakıfbank,Fenerbahçe, ilGalatasaray e ilBesiktas. Le corse di cavalli si svolgono nell'ippodromo di Veli Efendi (l'anticoCampus Tribunalium bizantino, dove l'esercito acclamava l'Imperatore).

Ilcircuito di Istanbul Park

Lostadio Olimpico Atatürk è il più grande stadio polivalente della Turchia, classificato come 4 stelle dallaUEFA e di prima classe sede per l'atletica leggera, avendo raggiunto i più alti standard richiesti stabiliti dalComitato olimpico internazionale. Lo stadio ha ospitato lafinale della UEFA Champions League 2005 e avrebbe dovuto ospitare lafinale della UEFA Champions League 2020, finendo invece per ospitare lafinale della UEFA Champions League 2023. Lostadio Şükrü Saraçoğlu, casa del Fenerbahçe, è anch'esso un 4 stelle UEFA e ha ospitato lafinale di Coppa UEFA 2009. IlSinan Erdem Spor Salonu è una dellearene più grandi d'Europa, e ospita numerosi eventi sportivi.

Istanbul ospita numerosi eventi annuali motoristici come ilGran Premio di Turchia diFormula 1 (non più in calendario dal 2012), laMotoGP, ilcampionato del mondo turismo, laGP2 e laLe Mans Series 1 000 km presso ilcircuito di Istanbul Park. Di tanto in tanto Istanbul ospita anche la tappa turca delcampionato del mondo formula 1 motonautica F1 sul Bosforo. Diverse le gare annuali di vela e yacht svolte sul Bosforo e sulMar di Marmara. IlCorno d'Oro è sede di gare dicanottaggio. Il 29 luglio 2006, Istanbul ha ospitato la quinta tappa dello spettacolareRed Bull Air Race.

Sport individuali comegolf,equitazione e iltennis stanno guadagnando popolarità. Per l'aerobica e ilbody building, sono disponibili moltifitness club. In diversi centri cittadini si praticano learti marziali e altre discipline orientali come l'aikidō e loyoga.

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^Eletto dal Consiglio comunale di Istanbul dopo la decadenza dalla carica diEkrem İmamoğlu
  2. ^Bruno Miglioriniet al.,Scheda sul lemma "İstanbul", inDizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010,ISBN 978-88-397-1478-7.
    Google Books Ngram Viewer dà il 97% perIstanbul, il 3% perIstambul nel 2022.
  3. ^(EN)Büyükşehir belediyeleri ve bağlı belediyelerin nüfusları - 2009, sureport.tuik.gov.tr.URL consultato il 7 novembre 2010(archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2011).
  4. ^ab Ivanka Garcia Mancebo,Storia di Istanbul - Dall'antica Bisanzio alla moderna Istanbul.URL consultato il 7 gennaio 2025.
  5. ^UNESCO, suwhc.unesco.org.URL consultato il 28 maggio 2009.
  6. ^ Maureen O'Hare,World’s top 100 cities revealed – and London isn’t in the top 10, suedition.cnn.com, 4 dicembre 2024.URL consultato il 7 dicembre 2024.
  7. ^ACES > Home, suaces-europa.eu, ACES.URL consultato il 5 dicembre 2010.
  8. ^Quake increases risk for temblor in Istanbul - MIT News Office.
  9. ^Rivista Ligure di Meteorologia 44 - La neve sulle coste del Mediterraneo, sunimbus.it.URL consultato il 27 gennaio 2022.
  10. ^La neve ha paralizzato Istanbul, migliaia bloccati nelle strade, suAgi.URL consultato il 27 gennaio 2022.
  11. ^Yıllık Toplam Yağış Verileri - İstanbul (Data of total annual rainfall of Istanbul, sumeteor.gov.tr, Turkish State Meteorological Service (DMI)(archiviato dall'url originale il 31 marzo 2013).
  12. ^abcStatistics: Historical Weather Information for Istanbul.
  13. ^Extreme Temperature Records Worldwide - Istanbul, sumeteorologyclimate.com.URL consultato il 22 agosto 2010(archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2007).
  14. ^Scoprire Istanbul, suscoprireistanbul.com.
  15. ^Weather Information for Istanbul, suworldweather.org.
  16. ^Ölçülen En Düşük Sıcaklıklar (Lowest Recorded Temperatures): 30.01.2012 06:00 - 31.01.2012 06:00 (UTC) - İstanbul, sudmi.gov.tr(archiviato dall'url originale il 26 settembre 2013).
  17. ^BBC - Weather Centre - World Weather - Average Conditions - Istanbul, subbc.co.uk.URL consultato il 2 maggio 2019(archiviato dall'url originale il 18 maggio 2006).
  18. ^Veduta panoramica della parte europea di Istanbul, con il Palazzo Dolmabahçe e i grattacieli di Levent al centro, e il Ponte sul Bosforo (1973) a destra (JPG), sufarm8.staticflickr.com.URL consultato il 2 dicembre 2020.
  19. ^Necdet Sakaoğlu (1993/94a): "İstanbul'un adları" ["I nomi di Istanbul"]. In: 'Dünden Bugüne İstanbul Ansiklopedisi', ed. Türkiye Kültür Bakanlığı, Istanbul.
  20. ^Finkel, Caroline,Osman's Dream, (Basic Books, 2005), p. 57; "Istanbul fu adottato come il nome ufficiale della città nel 1930..".
  21. ^"Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi" ("I Nomi di Istanbul"), volume 5, Ciltli, 1994
  22. ^Tommaso Braccini (a cura di),Il povero Leone. Ptocholeon, Einaudi, Torino 2020, pag. 69.
  23. ^Room, Adrian (2006). Placenames of the World: Origins and Meanings of the Names for 6,600 Countries, Cities, Territories, Natural Features, and Historic Sites (2nd ed.).[pp.177] Jefferson, N.C.: McFarland & Company.ISBN 978-0-7864-2248-7.
  24. ^La cosa vale anche in altri adattamenti di nomi greci come i toponimiSmirne,Nicea o Stenia (diventateİzmir,İznik eİstinye in turco).
  25. ^G. Necipoğlu. "From Byzantine Constantinople to Ottoman Kostantiniyye: Creation of a Cosmopolitan Capital and Visual Culture under Sultan Mehmed II" Ex. cat. "From Byzantion to Istanbul: 8000 Years of a Capital", June 5 - September 4, 2010, Sabanci University Sakip Sabanci Museum, Istanbul. Istanbul: Sakip Sabanci Museum, 2010 p. 262
  26. ^Stanford and Ezel Shaw (1977): History of the Ottoman Empire and Modern Turkey. Cambridge: Cambridge University Press. Vol II, p. 386; Robinson (1965), The First Turkish Republic, p. 298
  27. ^Metropol İstanbul, sugapinsaat.com.URL consultato il 16 maggio 2023.
  28. ^Metropol Istanbul (JPG), suresidenceindex.com.URL consultato il 19 maggio 2023.
  29. ^Metropol Istanbul (JPG), suresidenceindex.com.URL consultato il 19 maggio 2023.
  30. ^Central Bank of the Republic of Turkey, suskyscraperpage.com.URL consultato il 20 maggio 2023.
  31. ^Central Bank of the Republic of Turkey, suskyscrapercenter.com.URL consultato il 20 maggio 2023.
  32. ^Central Bank of the Republic of Turkey Campus Phase I-II, sulimak.com.tr.URL consultato il 15 maggio 2023.
  33. ^Storia di Istanbul.
  34. ^(TR) Mavioglu, Ertugrul, Sanyer, Ruhi,30 yıl sonra kanlı 1 Mayıs (1), inRadikal, 29 aprile 2007.URL consultato il 1º luglio 2008(archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
  35. ^BBC NEWS.
  36. ^AFP: Kurdish rebels condemned at funeral of Istanbul bomb victims(archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011).
  37. ^BBC NEWS.
  38. ^Istanbul, attacco al consolato Usa Pkk rapisce tre turisti tedeschi - esteri - Repubblica.it>.
  39. ^Turchia, attentato contro un minibus a Istanbul: quattro morti tra cui una 17enne - Adnkronos Esteri.
  40. ^Attentato nel cuore di Istanbul Morto il kamikaze, 32 feriti - Corriere della Sera.
  41. ^(DE) Veronika Hartmann,Brachiale Erneuerung in Istanbul. Wem gehört die Stadt?, sunzz.ch, Neue Zürcher Zeitung, 6 maggio 2013.URL consultato il 25 giugno 2015.
  42. ^Historical demographical data of the urban centers, supopulstat.info.
  43. ^Historical demographical data of the urban centers, supopulstat.info.
  44. ^Veduta panoramica dei grattacieli di Levent, vista dal Parco degli Atleti (Sporcular Parkı) (JPG), sui.hizliresim.com.URL consultato il 2 dicembre 2020.
  45. ^OracleAS Reports Services - Servlet, sutuikrapor.tuik.gov.tr(archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2011).
  46. ^Turkey (Census Population): Provinces, Major Cities & Towns - Statistics & Maps on City Population, sucitypopulation.de.
  47. ^(TR)Presentation of Reference City: Istanbul, suurge-project.ufz.de, Urban Green Environment.URL consultato il 27 settembre 2007(archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2012).
  48. ^Istanbul Financial Center: Properties, suifm.gov.tr.URL consultato il 14 giugno 2023.
  49. ^ Kaloudis, George,Modern Greece and the Diaspora Greeks in the United States, Lexington Books, 20 febbraio 2018, p. 7,ISBN 9781498562287.
  50. ^ Athanasopulos, 2001, p. 82.Parametrotitolo vuoto o mancante (aiuto)
  51. ^The Greek Minority and its foundations in Istanbul, Gokceada (Imvros) and Bozcaada (Tenedos), suwww1.mfa.gr, Hellenic Republic Ministry of Foreign Affairs, 21 marzo 2011(archiviato dall'url originale il 26 luglio 2012).
  52. ^ Rôzen, 2002, pp. 49-50, 55–58.Parametrotitolo vuoto o mancante (aiuto)
  53. ^ Brink-Danan, 2011, p. 176.Parametrotitolo vuoto o mancante (aiuto)
  54. ^ ʻAner, 2005, p. 367.Parametrotitolo vuoto o mancante (aiuto)
  55. ^Istanbul Population 2015, suworldpopulationreview.com, World Population Review, 7 luglio 2015.
  56. ^Ana Sayfa - T.C. Kültür ve Turizm Bakanlığı, sukultur.gov.tr.
  57. ^ Schmitt, 2005.Parametrotitolo vuoto o mancante (aiuto)
  58. ^ Lorans Tanatar Baruh e Sara Yontan Musnik,Francophone press in the Ottoman Empire, suheritage.bnf.fr,Biblioteca nazionale di Francia.
  59. ^Kendall, p.331.
  60. ^ Elma Gabela,Turkey's Bosniak communities uphold their heritage, traditions,Today's Zaman, 5 giugno 2011(archiviato dall'url originale il 23 agosto 2011).
  61. ^ Bruce Alan Masters e Gábor Ágoston,Encyclopedia of the Ottoman Empire, 2009, pp. 520.-21.
  62. ^ 2000 Wedel, p. 182.Parametrotitolo vuoto o mancante (aiuto)
  63. ^ Bahar Baser, Mari Toivanen, Begum Zorlu e Yasin Duman,Methodological Approaches in Kurdish Studies: Theoretical and Practical Insights from the Field, Lexington Books, 6 novembre 2018, p. 87,ISBN 978-1-4985-7522-5.
  64. ^ Amikam Nachmani,Turkey: Facing a New Millenniium : Coping With Intertwined Conflicts, Manchester University Press, 2003, p. 90,ISBN 978-0-7190-6370-1.
  65. ^ Milliyet Konda Araştırma,Biz Kimiz: Toplumsal Yapı Araştırması (PDF), sukonda.com.tr, 2006.URL consultato il 9 novembre 2020(archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2017).
  66. ^ Bekir Agirdir,Kürtler ve Kürt Sorunu (PDF), sukonda.com.tr, KONDA, 2008.URL consultato il 9 novembre 2020(archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  67. ^ Bekir Agirdir,Kürtlerin nüfusu 11 milyonda İstanbul"da 2 milyon Kürt yaşıyor.
  68. ^ Christiane Bird,A Thousand Sighs, A Thousand Revolts: Journeys in Kurdistan, Random House Publishing Group, 18 dicembre 2007, p. 308,ISBN 978-0-307-43050-2.
  69. ^euborderconf.bham.ac.uk (PDF).URL consultato il 1º luglio 2009(archiviato dall'url originale il 26 marzo 2009).
  70. ^todayszaman.com(archiviato dall'url originale il 1º maggio 2010).
  71. ^armeni in Turchia, sueconomist.com.
  72. ^ab Dış Ekonomik İlişkiler Kurulu,Emerging Turkey, Oxford Business Group, 2006, p. 176,ISBN 1-902339-47-9.
  73. ^ Helen Briggs,Health – Personal story: IVF in Istanbul, BBC News, 19 dicembre 2006.URL consultato il 28 maggio 2009.
  74. ^abCIA – The World Factbook, sucia.gov, CIA.URL consultato l'11 marzo 2006(archiviato dall'url originale il 27 maggio 2016).
  75. ^abİSKİ İstanbul Su ve Kanalizasyon İdaresi: Tarihce, suiski.gov.tr, Istanbul water and sewerage administration (history).URL consultato l'11 marzo 2006(archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  76. ^İSKİ Administration, suiski.gov.tr, Istanbul water and sewerage administration.URL consultato l'11 marzo 2006(archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  77. ^(EN) Gül Demİr e Niki Gamm,Silahtarağa Santral becomes Santralistanbul Museum, suturkishdailynews.com.tr, Turkish Daily News, 8 settembre 2007.URL consultato il 27 dicembre 2015(archiviato dall'url originale l'11 settembre 2007).
  78. ^abcd(TR)Cronologia dell'organizzazione postale turca, suptt.gov.tr, Ptt.URL consultato il 27 dicembre 2015(archiviato dall'url originale il 22 agosto 2007).
  79. ^ab(EN)Le tappe fondamentali della Telekom turca, suturktelekom.com.tr, Türk Telekomünikasyon A.Ş..URL consultato il 27 dicembre 2015(archiviato dall'url originale il 3 marzo 2006).
  80. ^ab(TR)İstanbul'da suç oranları yüzde 25 düştü, suZaman Gündem, 11 ottobre 2007.URL consultato l'11 ottobre 2022(archiviato dall'url originale il 18 aprile 2013).
  81. ^ İ.Ü. Bilgisayar Bilimleri,History of Istanbul University (Turkish), suistanbul.edu.tr.URL consultato il 20 giugno 2009.
  82. ^World Oldest Universities, sutopuniversities.com.URL consultato il 20 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 26 maggio 2008).
  83. ^Radiomap.eu – Radio Stations in Istanbul, suradiomap.eu.com, Radiomap.eu.URL consultato il 24 febbraio 2010(archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
  84. ^Istanbul's Hamam, suWhere to go in Istanbul.URL consultato il 22 febbraio 2007(archiviato dall'url originale il 7 maggio 2008).
  85. ^The Municipal Council, suibb.gov.tr, Istanbul Metropolitan Municipality.URL consultato il 13 marzo 2011.
  86. ^Legal Frame, suibb.gov.tr, Istanbul Metropolitan Municipality.URL consultato il 13 marzo 2011.
  87. ^Istanbul Stock Exchange: History of the Istanbul Stock Exchange, suimkb.gov.tr.URL consultato il 14 luglio 2009(archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2012).
  88. ^abOttoman Bank Museum, suobmuze.com, Ottoman Bank Museum.URL consultato il 18 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 18 maggio 2009).
  89. ^Istanbul Stock Exchange: "İMKB’nin Kuruluşundan İtibaren Önemli Gelişmeler" (Timeline of important events since 1985), suimkb.gov.tr, 31 luglio 2000.URL consultato il 14 luglio 2009(archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2012).
  90. ^PricewaterhouseCoopers:U.K. Economic Outlook and Global City GDP Ranking 2005–2020 Full Report (PDF) (PDF)(archiviato dall'url originale il 27 maggio 2008).
  91. ^CNN Türk: Dış ticaretin lokomotifi İstanbul (Istanbul is the locomotive of foreign trade)(archiviato dall'url originale il 17 giugno 2008).
  92. ^Hürriyet: 2006’da Türkiye’ye gelen turist başına harcama 728 dolara indi, suhurriyet.com.tr.URL consultato il 28 maggio 2009.
  93. ^Turist sayısı genelde düştü İstanbul'da arttı, susabah.com.tr, Sabah.URL consultato il 28 maggio 2009(archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2008).
  94. ^EIBTM 2007 – The Global Meetings & Incentive Exhibition for the MICE Industry, sueibtm.com, Reed Exhibitions Limited (member of the Association of Event Organisers (AEO)).URL consultato l'11 marzo 2006(archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  95. ^Fransız Sokağı, suistanbul.gov.tr, Governorship of Istanbul.URL consultato il 13 luglio 2009(archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2010).
  96. ^ Zeynep Üner,En iyi balıkçılar, sutimeoutistanbul.com, TimeOut Istanbul, febbraio 2008.URL consultato il 13 luglio 2009(archiviato dall'url originale il 17 luglio 2011).
  97. ^ Dale M. Brown,Hooked on Istanbul seafood, CNN TravelGuide, 14 ottobre 1999.URL consultato il 13 luglio 2009.
  98. ^Official website of Babylon night club in Istanbul, subabylon.com.tr.URL consultato il 24 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 1º agosto 2009).
  99. ^Official website of Sortie Beyoğlu and Sortie Ortaköy night clubs in Istanbul, susortie.com.tr.URL consultato il 24 giugno 2009.
  100. ^Fashion TV Formula 1 Grand Prix Party at Sortie, Istanbul, suyoutube.com, Fashion TV, 2007.URL consultato il 24 giugno 2009.
  101. ^Official website of Reina night club in Ortaköy, Istanbul, sureina.com.tr.URL consultato il 24 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2008).
  102. ^Formula 1 Party at Reina, Istanbul, suyoutube.com, F1 TV, 2006.URL consultato il 24 giugno 2009.
  103. ^Official website of Istanbul Doors – Anjelique night club in Istanbul, suistanbuldoors.com.URL consultato il 24 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 12 luglio 2009).
  104. ^Official website of Kuruçeşme Arena, sukurucesmearena.net.URL consultato il 24 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
  105. ^Official website of Parkorman, suparkorman.com.tr.URL consultato il 24 giugno 2009.
  106. ^(TR)Sabiha Gökçen Havaalanı - NeredenNereye.com, suNeredenNereye.URL consultato il 10 agosto 2016(archiviato dall'url originale il 12 agosto 2016).
  107. ^abcdŞirket-i Hayriye, susirketihayriye.com, Şirket-i Hayriye.URL consultato il 18 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 20 maggio 2009).
  108. ^Kanal Istanbul, come Erdogan vuole distruggere una città. Il regime in affari edilizi col Qatar, suGreenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, 3 gennaio 2020.URL consultato il 5 giugno 2020.
  109. ^Orient Express, subritannica.com, Britannica Online, settembre 2007.URL consultato il 27 settembre 2007.
  110. ^(TR)Orari dei treni ad alta velocità Istanbul-Ankara, sue-yasamrehberi.com, e-yasamreberi.com.URL consultato il 25 marzo 2023(archiviato il 25 marzo 2023).
  111. ^Raylı Sistemler Günde 90.000 Özel Aracın Trafiğe Çıkmasını Önlüyor, suistanbul-ulasim.com.tr, Istanbul Metropolitan Municipality, Department of Urban Transportation, 25 luglio 2008.URL consultato il 3 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2020).
  112. ^İstanbul'da ulaşımın miladı, suiett.gov.tr, İ.E.T.T..URL consultato il 18 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 18 marzo 2009).
  113. ^(TR)T4 (Topkapı - Habibler)], suistanbululasim.com.tr, Istanbul Ulaşım AŞ.URL consultato il 13 febbraio 2023(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  114. ^(TR)Arşivlenmiş kopya, sumetro.istanbul.URL consultato il 25 agosto 2019(archiviato dall'url originale il 19 settembre 2019).
  115. ^(TR)T3 Kadıköy - Moda Tramvay Hattı, sumetro.istanbul,Metro İstanbul(archiviato dall'url originale il 16 aprile 2020).
  116. ^(TR)İstanbul’da Tarihte Yolculuk: Nostaljik Tramvay, suistanbul.gov.tr.URL consultato il 20 gennaio 2023.
  117. ^(TR) Onur Uysal,2023te neler olacak, suRail Turkey Tr, 26 settembre 2021.URL consultato il 17 febbraio 2023.
  118. ^abcdeThe Tunnel, suiett.gov.tr, IETT.URL consultato il 20 giugno 2009.
  119. ^ab(EN)Kabataş – Taksim Funicular Line, sumetro.istanbul, Metro İstanbul.URL consultato il 15 febbraio 2023(archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2023).
  120. ^(TR)Vadistanbul havaray hattı Mart 2017 de hizmete giriyor, surayhaber.com, 6 dicembre 2016.URL consultato il 4 gennaio 2018.
  121. ^ab(EN)F4 Bogazici University/Hisarustu-Asiyan Funicular Line, sumetro.istanbul.URL consultato il 15 febbraio 2023(archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2022).
  122. ^(EN)Lines, sumetro.istanbul, Metro İstanbul.URL consultato il 12 febbraio 2023.
  123. ^(TR)İBB 2020-2021 Almanak (PDF), suibb.istanbul, İBB.URL consultato il 28 giugno 2022(archiviato il 28 giugno 2022).
  124. ^(TR)Arşivlenmiş kopya, suntv.com.tr.URL consultato il 12 settembre 2017(archiviato il 12 settembre 2017).
  125. ^(TR)Büyük Çamlıca Raylı Sistem Hattı'nı Ulaştırma ve Altyapı Bakanlığı tamamlayacak, suaa.com.tr.URL consultato il 7 gennaio 2023.
  126. ^(TR)TF1 Maçka - Taşkışla Teleferik Hattı, sumetro.istanbul,Metro İstanbul.URL consultato il 22 marzo 2022(archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2022).
  127. ^(EN)Eyüp-Piyerloti Aerial Cable Car Line, sumetro.istanbul, Metro İstanbul.URL consultato il 15 febbraio 2023(archiviato dall'url originale il 16 luglio 2020).
  128. ^(EN)BRT in Istanbul: Mercedes-Benz CapaCity highly effective and popular as a comfortable rapid transit bus with a high capacity, suomnibusarchiv.de,omnibusarchiv.de, 22 agosto 2009.
  129. ^abcdefghijklmnopqrstuvwxyzaaabacadaeafagahaiajakalamanaoapaqarasIstanbul Metropolitan Municipality: Cities which signed Sistership, Cooperation and Goodwill treaties with Istanbul (PDF).
  130. ^Città partner
  131. ^città gemellate dal sito di Costanza, suprimaria-constanta.ro.URL consultato il 25 luglio 2010(archiviato dall'url originale il 25 luglio 2010).
  132. ^ Sarah Guberti Bassett,The Antiquities in the Hippodrome of Constantinople, inDumbarton Oaks Papers, vol. 45, Dumbarton Oaks, Trustees for Harvard University, 1991, pp. 87-96,DOI:10.2307/1291694,ISSN 0070-7546 (WC ·ACNP),JSTOR 1291694.

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Edmondo De Amicis,Costantinopoli, Torino, Einaudi, 2007,ISBN 978-88-06-19047-7. Sei capitoli degli originali 17 pubblicati nel 1878, con un saggio introduttivo diUmberto Eco (Istanbul, Una e Trina) e uno di Luca Scarlini (Costantinopoli: un viaggio per libri e per mare).
  • Aleksandr Petrovič Každan,Bisanzio e la sua civiltà, traduzione di Giovanna Arcetri, Bari, Laterza, 1995,ISBN 88-420-4691-4. Saggio sulla cultura bizantina tra il X e il XII secolo.
  • Philip Mansel,Costantinopoli - Splendore e declino della capitale dell'impero ottomano - 1453-1924, traduzione di Carla Lazzari, Milano, Mondadori, 1997,ISBN 88-04-41795-1.
  • Orhan Pamuk,İstanbul: Hatıralar ve Şehir, Istanbul, Yapi Kredi Yayinlari, 2003. Tradotto in italianoIstanbul. I ricordi e la città, Torino, Einaudi, 2006,ISBN 88-06-17899-7. Una sorta di "guida" alla storia culturale e sociale della città attraverso le memorie di uno dei maggiori scrittori turchi contemporanei.
  • Silvia Ronchey e Tommaso Braccini,Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d'Oriente, Torino, 2010,ISBN 978-88-06-18921-1.
  • Cristobal de Villalón,Dal viaggio in Turchia, selezione e introduzione diAntonio Gasparetti, Bari, Edizioni Paoline, 1962,SBN TO00898299. Selezione dal resocontoViaje de Turquia pubblicato dal viaggiatore spagnolo Cristobal de Villalón nel 1557.
  • Peter Clark,Istanbul. Ritratto di una città, prefazione di Moris Farhi; traduzione di Massimiliano Marconi, Bologna, Odoya, 2012,ISBN 978-88-6288-140-1.
  • AA.VV.,Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul, a cura di Tania Velmans, traduzione di Lucia Mezzetti e Chiara Formis, Jaca Book, Milano, 2008.

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
UNESCOPatrimoni dell'umanità inTurchia


Afrodisia ·Aree storiche di Istanbul ·Bursa eCumalıkızık ·Città di Safranbolu ·Collina di Arslantepe ·Efeso ·Fortezza di Diyarbakır eGiardini Hevsel ·Göbekli Tepe ·Gordio ·Grande moschea edOspedale di Divriği ·Ḫattuša ·Hierapolis-Pamukkale ·Moschea Selimiye e suo complesso sociale ·Moschee ipostile in legno dell'Anatolia medievale ·Nemrut Dağı ·Parco nazionale di Göreme eSiti rupestri della Cappadocia ·Pergamo e il suo paesaggio culturale multistratificato ·Sardi etumuli lidi di Bin Tepe ·Sito archeologico di Ani ·Sito archeologico di Troia ·Xanthos-Letoon
V · D · M
Capitali europee della cultura
Atene (1985) ·Firenze (1986) ·Amsterdam (1987) ·Berlino Ovest (1988) ·Parigi (1989) ·Glasgow (1990) ·Dublino (1991) ·Madrid (1992) ·Anversa (1993) ·Lisbona (1994) ·Lussemburgo (1995) ·Copenaghen (1996) ·Salonicco (1997) ·Stoccolma (1998) ·Weimar (1999) ·Avignone,Bergen,Bologna,Bruxelles,Cracovia,Helsinki,Praga,Reykjavík eSantiago di Compostela (2000) ·Porto eRotterdam (2001) ·Bruges eSalamanca (2002) ·Graz (2003) ·Genova eLilla (2004) ·Cork (2005) ·Patrasso (2006) ·Lussemburgo eSibiu (2007) ·Liverpool eStavanger (2008) ·Linz eVilnius (2009) ·Essen,Istanbul ePécs (2010) ·Tallinn eTurku (2011) ·Guimarães eMaribor (2012) ·Košice eMarsiglia (2013) ·Riga eUmeå (2014) ·Mons ePlzeň (2015) ·Breslavia eSan Sebastián (2016) ·Aarhus ePafo (2017) ·Leeuwarden eLa Valletta (2018) ·Matera ePlovdiv (2019) ·Fiume eGalway (2020-21) ·Esch-sur-Alzette,Kaunas eNovi Sad (2022) ·Eleusi,Timișoara eVeszprém (2023) ·Bad Ischl,Bodø eTartu (2024) ·Chemnitz eNova Gorica-Gorizia (2025)
Designate:
Oulu eTrenčín (2026) ·Évora eLiepāja (2027) ·České Budějovice,Bourges eSkopje (2028) ·Lublino eKiruna (2029) ·Lovanio eNikšić (2030)
Controllo di autoritàVIAF(EN135931454 ·ISNI(EN0000 0001 2164 1665 ·SBNTO0L000827 ·BAV497/1383 ·CERLcnl00030429 ·LCCN(ENn79034985 ·GND(DE4027821-9 ·BNE(ESXX451084(data) ·BNF(FRcb11864652s(data) ·J9U(EN, HE987007559529905171 ·NSK(HR000245610 ·NDL(EN, JA00628218
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Istanbul&oldid=147926722"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp