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Isole Tremiti

Coordinate:42°07′N 15°30′E42°07′N,15°30′E (Isole Tremiti)
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Isole Tremiti
comune
Isole Tremiti – Stemma
Isole Tremiti – Veduta
Isole Tremiti – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Puglia
Provincia Foggia
Amministrazione
SindacoAnnalisa Lisci (lista civica Progetto Tremiti Bene Comune) dal 08-06-2024
Data di istituzione1932
Territorio
Coordinate42°07′N 15°30′E42°07′N,15°30′E (Isole Tremiti)
Altitudine70 m s.l.m.
Superficie3,18km²
Abitanti476[3] (31-7-2025)
Densità149,69 ab./km²
FrazioniSan Domino,San Nicola (sede comunale)[1]
Comuni confinantiNessuna (località oltremare più vicina:Torre Mileto, distanza pari a 11 miglia nautiche o 20 chilometri)
Altre informazioni
Cod. postale71051
Prefisso0882
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT071026
Cod. catastaleE363
TargaFG
Cl. sismicazona 2(sismicità media)[4]
Cl. climaticazona C, 953GG[5]
Nome abitantitremitesi
PatronoSanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
PIL procapite(nominale) 18 641(anno d'imposta 2022)[2]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Isole Tremiti
Isole Tremiti
Isole Tremiti – Mappa
Isole Tremiti – Mappa
Posizione delle Isole Tremiti nella provincia di Foggia
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Leisole Tremiti (AFI:/ˈtrɛmiti/)[6],localmenteTrèmmëtë[7], (o, letterariamente,Diomedee/di.omeˈdɛe/[8], dalgreco anticoΔιομήδεες?,Diomḗdees) sono unarcipelago delmare Adriatico, a22 km a nord delpromontorio delGargano (costapugliese) e45 km a est daTermoli (costamolisana).

Amministrativamente, l'arcipelago costituisce ilcomune sparso diIsole Tremiti di 476 abitanti[3] dellaprovincia di Foggia inPuglia. Il capoluogo è San Nicola, sull'omonima isola. Il comune fa parte delparco nazionale del Gargano. Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce lariserva naturale marina Isole Tremiti.

Isole Tremiti è il comune più settentrionale della Puglia. I principali porti di imbarco per l'arcipelago sono quello diManfredonia,Vieste,Rodi Garganico e quello diTermoli, l'unico che ne permetta il collegamento alla terraferma tutto l'anno.

Geografia fisica

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Territorio

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Arcipelago delle isole Tremiti, con evidenziata l'isola di San Nicola, sede del municipio e delsantuario di Santa Maria a Mare

L'arcipelago è composto dalleisole di:

  • San Nicola, sede comunale, dove si trovano i principali monumenti dell'arcipelago. La superficie è di 0,456826 km² (45,6826 ha);
  • San Domino, la più grande e la più abitata, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell'unicaspiaggiasabbiosa dell'arcipelago (Cala delle Arene). La superficie è di 2,0745 km² (207,45 ha);
  • Capraia (detta anche Caprara o Capperaia), la seconda per grandezza, disabitata. La superficie è di 0,486970 km² (48,6970 ha);
  • Pianosa, un pianoro roccioso anch'esso completamente disabitato e distante una ventina di chilometri dalle altre isole. La superficie è di 0,124902 km² (12,4902 ha);
  • IlCretaccio, un grande scoglioargilloso a breve distanza da San Domino e San Nicola. La superficie è di 0,034841 km² (3,4841 ha);
  • La Vecchia, uno scoglio più piccolo del Cretaccio e prossimo a questo.

La superficie totale dell'arcipelago che corrisponde alla superficie del comune di Isole Tremiti è di 3,1780 km² (317,80 ha).

Clima

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Le isole Tremiti, da un punto di vista generale, presentano marcatamente unclima mediterraneo, e nel dettaglio caratterizzato dai seguenti aspetticlimatologici:

  • temperatura: andamento annuale riconducibile a inverni miti ed estati calde. Mancanza di un prolungato e marcato periodo di aridità estiva[N 1];
  • piovosità: quasi esclusivamente concentrata nel periodo autunno-invernale, risulta limitata (~476 mm medi annuali)[N 1];
  • ventosità: il regime anemologico è dominato dai venti provenienti dal 2º (Levante,Scirocco, ecc.) e dal 4º quadrante (ponente,tramontana,maestrale, ecc.)[N 2];
  • stato del mare: soprattutto favorevoli nel periodo estivo, mentre mareggiate e burrasche sono più frequenti nel periodo autunno-invernale[N 2].

Dalpunto di vista legislativo le isole Tremiti ricadono nella fascia climatica "C", in quanto igradi giorno sono 953[9].

Fauna e flora

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La Fauna

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La fauna delle Isole Tremiti è ricca sia in mare che sulla terraferma. Nell'ambiente marino si trovano molte specie di pesci comecernia,corvina,dentice,donzella,grongo,murena,orata,palamito,perchia,rana pescatrice,ricciola,sarago fasciato,sciarrano,scorfano nero erosso,sparaglione etriglia di scoglio. Sono presenti anchemolluschi comeanemone di mare,cratena,flabellina,nacchera,polpo,seppia evacchetta di mare, oltre acrostacei tra i qualiaragosta,astice,galatea,gambero meccanico,granceola,granchio facchino,magnosa emagnosella edechinodermi come giglio di mare,martasteria, riccioriccio e stella rossa. Inoltre, si citano avvistamenti difoca monaca, in particolare a Punta del Cimitero e Punta del Faro nell’Isola di San Nicola[10].

Sulla terraferma sono presenti diverse specie direttili, come lalucertola campestre, ilgeco verrucoso e ilbiacco. Poco rappresentati sono imammiferi, per lo piùroditori: ilconiglio selvatico, ilratto nero e il topolino domestico. Gliinvertebrati comprendono lamalmignatta, ilragno più pericoloso presente in Italia, alcune specie di piccoliscorpioni e lascolopendra, oltre adinsetti tra cui lecavallette, lefarfalle, igrilli, lamantide religiosa, gliscarabeidi e l’insetto stecco. Le Isole sono frequentate dall’avifauna migratoria che, lungo la rotta Europa-Africa, trova nell’unico arcipelago italiano dell’Adriatico un importante punto di sosta. Le specie più importanti sono le bertemaggiore eminore, ilfalco pellegrino, ilfalco della Regina, ilgabbiano corallino, ilgabbiano corso, ilgabbiano reale, ilgabbiano roseo, ilmarangone dal ciuffo, la rondine di mare e ilgheppio.

Laberta maggiore (Calonectris diomedea) nidifica in gran numero nelle isole Tremiti, che per questo motivo note anche come "Diomedee". Questo legame è dovuto a una leggenda che vuole i compagni diDiomede, l’eroe della mitologia greca compagno diUlisse, trasformati daAfrodite in questi uccelli marini, condannati a piangere eternamente il loro capo, sepolto sulle isole. Quando tornano ai nidi sulle scogliere nella notte, le berte comunicano tra loro emettendo versi striduli, scambiati in passato per lamenti funebri dei compagni di viaggio di Diomede[11].

La Flora

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Nell’isola diSan Domino è presente ilpino d'Aleppo, talvolta misto aleccio, consottobosco dialaterno,caprifoglio,lentisco,mirto,pungitopo e robbia selvatica. Comune è lamacchia mediterranea formata dafillirea,lentisco,olivastro,euforbia arborea edafne olivella. Lungo la fascia costiera domina lagariga aelicriso italiano, mentre la scogliera è colonizzata da vegetazione fortemente influenzata dallasalsedine, come l’endemicolimonium. Tra le altre specie vegetali spiccano endemismi quali il fiordaliso delle Tremiti, la stellina delle Tremiti, l’alisso di Leuca e l’aglio delle Isole Tremiti. Tra lespecie alofile, il centauro maggiore, lasalicornia e l’atriplice alimo.

Le alghe più comuni comprendono le seguenti:Acetabularia, Acetabulum, Codium adhaerens,Dictyota dichotoma,Halimeda tuna,Padina pavonia, Palla marina,Posidonia oceanica,Pseudolithophyllum edExpansum[12].

Origini del nome

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«L'isola che giace inEtolia protetta dalle inquiete tempeste del mare e che fu diDiomede, questa ora l'hanno chiamata Tremite dal monte a tre punte, alla quale la schiera di Aurelio dà gli sproni del potere. Felice lei che dall'alto è protetta dalla Regina, la abbellisce, la fa prosperare nel suo abbraccio ornata dell'eccelsa spada, o chiarissimo vescovo Celso, ecco ti manca questo libro, che ti chiedo di studiare. Sotto questa guida vedrai in quale ordine sia mantenuto questo luogo: le mura, gli edifici, i marmi, i chiostri, la dimora. Materia certamente degnissima di una nobile trattazione. Più degnamente quest'isola non avrebbe potuto essere cantata.»

(Epigramma del canonico Basilio Sereno da Milano allo stesso chiarissimo vescovo.[13])

SecondoGiovanni Alessio il toponimo deriva dalgreco anticoΤρίμερος?,Trímeros,Trimerus in latino[14], di origine incerta e comunque non legata atermes,termitis ‘olivo’. Invece Colella eOlivieri lo collegano proprio a quest'ultimo termine latino, da cui le voci meridionali e pugliesitèrmete otèrmiti, ‘oleastro’[15][16][17] con riflessi nella toponomastica pugliese[18].

Storia

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Mappa delle isole Tremiti tratta dall'Atlas Maior diJoan Blaeu (1662)
«[...] non va dimenticata la dimensione storica delle isole. Ciò che consiglio è di fare una vacanza della conoscenza, per ricostruire la memoria storica dell'arcipelago, protagonista, nei secoli scorsi, di rilevanti avvenimenti storici. Queste isole sono così ricche di storia, di cultura e di leggende che vale la pena conoscerle per poterne godere a piene mani.»

(Lucio Dalla, in un'intervista sulweb, suparcogargano.it. del maggio 2002.)

Abitate già in antichità (IV-III secolo a.C.), le isole per secoli furono soprattutto un luogo di confino. In epoca romana le isole erano note con il nomeTrimerus. L'imperatoreAugusto vi relegò la nipoteGiulia che vi morì dopo vent'anni di soggiorno forzato. Nel 780Carlo Magno vi esiliòPaolo Diacono che, però, riuscì a fuggire.

La storia dell'arcipelago non è però solo legata agli esiliati, più o meno illustri, che qui furono confinati, ma soprattutto alle vicende storiche, politiche ed economiche dell'abbazia di Santa Maria a Mare (definita daÉmile Bertaux in una sua opera «laMontecassino in mezzo al mare»[19]).

Secondo ilChartularium Tremitense, il primo centro religioso fu edificato nel territorio delle isole adriatiche nel IX secolo per opera deibenedettini come dipendenza diretta dell'abbazia di Montecassino. Certo è che nell'XI secolo il complesso abbaziale raggiunse il massimo splendore, aumentando a dismisura possedimenti e ricchezze, cosa che portò alla riedificazione da parte dell'abate Alderico della chiesa con consacrazione nel 1045 effettuata dalvescovo di Dragonara.

La magnificenza di questo periodo è testimoniata dalla presenza tra le mura del monastero di ospiti illustri, tra i quali Federico di Lorena (divenuto poipapa Stefano IX) e Dauferio Epifani (successivamentepapa Vittore III). Con la bolla diAlessandro IV del 22 aprile 1256 venne confermata la consistenza dei beni posseduti dalla comunità monastica. L'intero complesso rimase un possedimento dell'abbazia di Montecassino per circa un secolo, nonostante le pressanti richieste di autonomia e le proteste dei religiosi tremitesi.

Nel XIII secolo, oramai svincolata dal monastero cassinese, aveva possedimenti in terraferma dalBiferno fino alla città diTrani. Secondo le cronache dell'epoca, le tensioni mai sopite con il monasterolaziale e i frequenti contatti con idalmati, invisi allaSanta Sede, portarono i monaci del complesso a una decadenza morale che spinse nel 1237 il cardinaleRaniero da Viterbo a incaricare l'alloravescovo di Termoli di sostituire alla guida dell'abbazia l'ordine di San Benedetto con iCistercensi.

In seguito,Carlo I d'Angiò munì il complesso abbaziale di opere di fortificazione. Nel 1334 l'abbazia fu depredata dal corsaro dalmata Almogavaro e dalla sua flotta, proveniente dalla città dalmata diAlmissa, i quali trucidarono i monaci mettendo fine alla presenza cistercense nell'arcipelago.

Nel 1412, in seguito a pressioni e lettere apostoliche, e su diretto ordine dipapa Gregorio XII, dopo il rifiuto di diversiordini religiosi, una piccola comunità dicanonici regolari, proveniente dalla canonica diSanta Maria di Frigionaia in Lucca e guidata da Leone da Carrara si trasferì sull'isola per ripopolare l'antico centro religioso. I lateranensi restaurarono il complesso abbaziale, ampliandone le costruzioni, soprattutto con la realizzazione di numerose cisterne funzionanti ed estesero i possedimenti dell'abbazia sulGargano, inTerra di Bari,Molise eAbruzzo.

Nel 1566 l'abbazia-fortezza di San Nicola riuscì a resistere agli attacchi della flotta diPiyale Paşa.

L'abbazia fu soppressa nel 1783 dal reFerdinando IV di Napoli, che nello stesso anno istituì sull'arcipelago unacolonia penale. Nel periodonapoleonico l'arcipelago fu occupato daimurattiani che si trincerarono all'interno della fortezza di San Nicola resistendo validamente agli assalti di una flotta inglese (1809). Di questi attacchi sono visibili i buchi delle palle di cannone inglesi sulla facciata dell'abbazia. In seguito a tale evento, Murat concesse la grazia ai deportati che avevano collaborato alla resistenza contro gli inglesi. Fu così che ebbe fine la prima colonizzazione delle Tremiti, effettuata mediante l'insediamento di colonie penali.

Nel 1843 il reFerdinando II delle Due Sicilie, con l'intento di ripopolare le isole, vi fece insediare molti pescatori provenienti daIschia che poterono così sfruttare proficuamente la pescosità di quell'area marittima e da famiglie del regno, dando luogo così a una seconda colonizzazione delle Tremiti.

Prigionieri arabi vicini al campo di concentramento delle isole Tremiti

Nel 1911, dopo labattaglia di Sciara-Sciat, furono deportati alle Tremiti circa milletrecento prigionierilibici che si erano opposti all'occupazione coloniale italiana[20]. A distanza di un anno circa, un terzo di questi erano morti ditifo esantematico.

L'autonomia comunale risale al 1932.

In epocafascista l'arcipelago continuò a essere un luogo di confino, ospitando – tra l'altro – anche il futuropresidente della Repubblica,Sandro Pertini, eAmerigo Dumini.

Mussolini fece deportare centinaia di omosessuali a San Domino nel 1938. Nessuna legge proibiva l'omosessualità all'epoca, ma Mussolini voleva nascondere l'esistenza stessa degli omosessuali, sostenendo che «In Italia ci sono solo uomini veri». Le condizioni sull'isola erano molto difficili e alcuni morirono. San Domino aveva la particolarità di essere l'unico campo di internamento in cui tutti i prigionieri erano uomini gay, paradossalmente formando una "comunità" gay[21]. I dormitori erano spartani, senza elettricità o acqua corrente. Una campana suonava alle 8 di sera ogni giorno, segnalando che non era più permesso di stare fuori[22]. Il confino terminò il 28 maggio 1940, per volontà del capo della polizia Bocchini, in accordo con il duce: l'Italia era in guerra e servivano uomini e spazi di detenzione. Il 7 giugno i confinati lasciarono l'isola e, a sorpresa, molti di loro ne furono rammaricati, dato che li aspettava il ritorno a casa dove, seppur liberi, non potevano essere sé stessi per via dell'omofobia dilagante[23].

Nell'autunno 1940 San Domino fu trasformato in un campo di internamento dove vennero reclusi politici anti-regime ed ebrei.

Nel 1987Muʿammar Gheddafi, in virtù delle deportazioni di cittadini libici effettuate soprattutto dalgoverno Giolitti a partire dal 1911, dichiarò che l'arcipelago era parte dellaLibia. Tali pretese territoriali seguivano la tensione diplomatica che sussisteva con l'Italia.

Nella notte fra il 7 e l'8 novembre 1987 due cittadini svizzeri, Jean-Louis Nater e Samuel Albert Wampfler, misero una bomba sul faro di San Domino. Il primo rimase ucciso nell'attentato, il secondo fu catturato e condannato. Sulle prime si pensò a un attentato libico, ma successive ipotesi giornalistiche suggerirono che i due attentatori, agenti segreti, collaborassero con i servizi francesi, nazione con la quale l'Italia aveva all'epoca una controversia diplomatica per la successione aHabib Bourguiba inTunisia. Tuttavia il processo al secondo attentatore, chiusosi nel 1990 con la condanna a dieci anni di reclusione (mai scontata), non condusse a nessuna certezza.

Il 28 ottobre 2008 una trentina di abitanti delle isole si sottoposero, volontariamente, all'esame del DNA allo scopo di stabilire se nel loro sangue vi fosse traccia di quei deportati libici del 1911. Il risultato fu negativo.

I miti legati a Diomede

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L'arcipelago ha legato nel corso dei millenni il suo nome a quello dell'eroe acheoDiomede, tanto che in antichità le isole furono chiamate "isole Diomedee" (Insulae Diomedeae inlatino o Διομήδειαι ingreco antico). In tale ambito rientra anche il nome della rarità botanica (endemismo) chiamata fiordaliso delle Tremiti (Centaurea diomedea Gasp.) presente sulle rupi calcaree delle isole[24].

La leggenda racconta che nacquero per mano di Diomede, quando gettò in mare tre giganteschi massi (corrispondenti a San Domino, San Nicola e Capraia), portati con sé daTroia e misteriosamente riemersi sotto forma di isole. Qui approdato, l'eroe ebbe il primo contatto con laDaunia, prima di sbarcare sul Gargano, nei pressi diRodi alla ricerca di un terreno più fecondo, peregrinando per la regione dauna e unendosi in matrimonio con la figlia (Euippe, secondo alcuni Drionna, secondo altri Ecania) di Dauno, re dei dauni.

Una variante di questo mito, con meno basiepiche, vuole che i tre massi fossero avanzati dal carico che l'eroeomerico aveva utilizzato per tracciare i confini del suo nuovo regno, la Daunia, quindi con collocazione dell'episodio già dopo il matrimonio con Euippe.

La leggenda, tuttavia, non lega soltanto la nascita delle Tremiti a Diomede, ma vuole anche che Diomede stesso sia morto nell'arcipelago pugliese[25].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Società

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San Nicola vista daSan Domino
San Domino vista daSan Nicola

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[27]

InDella descrizione geografica e politica delle Sicilie diGiuseppe Maria Galanti si citano soli 45 abitanti all'inizio del XIX secolo.

Dagli Atti Parlamentari del Senato del Regno della Legislatura XXIII - 1ª sessione 1909-910 - tornata del 23 febbraio 1910, risultano 845 abitanti al 1910[28].

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i datiISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 34 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  1. Bangladesh: 8 (1,65%);
  2. Albania: 7 (1,44%);
  3. Romania: 6 (1,23%);
  4. Polonia: 5 (1,03%).

Lingue e dialetti

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Nelle isole Tremiti la popolazione parla undialetto napoletano: l'ischitano, anziché il dialetto garganico, parlato nella vicina terraferma: questo è spiegabile in quanto l'isola fu popolata daFerdinando II nel 1843 con pescatori provenienti daIschia e da famiglie di mercanti delRegno delle Due Sicilie che continuarono a parlare e a diffondere la lingua d'origine anche a distanza di tempo.

Economia

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Turismo

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L'economia del comune si basa essenzialmente sulle attività turistiche. Per la qualità delle sue acque di balneazione è stato più volte insignito dellabandiera blu[N 3] per il suo carattere paesaggistico e storico di particolare pregio l'arcipelago è inserito nelparco nazionale del Gargano. Ma sin dagli anni cinquanta fu oggetto di particolari interessi per lo sfruttamento turistico, come testimonia un tentativo di progetto di una struttura ricettiva a metà anni cinquanta mai realizzata[31].

Amministrazione

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Di seguito è riportata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
22 giugno 198810 agosto 1989Giuseppe CalabreseDemocrazia CristianaSindaco[32]
10 agosto 198926 febbraio 1990Francesco CappettaComm. prefettizio[32]
26 febbraio 199018 giugno 1994Giuseppe CalabreseDemocrazia CristianaSindaco[32]
18 giugno 199421 novembre 1994Pasquale SantamariaComm. pref.[32]
21 novembre 199430 novembre 1998Antonio Federico GrecoLista civicaSindaco[32]
30 novembre 199827 maggio 2003Antonio Federico GrecoLista civicaSindaco[32]
27 maggio 200315 aprile 2008Giuseppe CalabreseUnione di CentroSindaco[32]
15 aprile 200828 febbraio 2011Giuseppe CalabreseLista civicaSindaco[32]
28 febbraio 20117 maggio 2012Carmela PalumboComm. straordinario[32]
7 maggio 201213 giugno 2022Antonio FentiniLista civicaVoltare pagina per TremitiSindaco[32]
13 giugno 202212 maggio 2023[N 4]Giuseppe CalabreseLista civicaTremiti prima di tutto -Lega[33]Sindaco[32]
12 maggio 20237 giugno 2024Luciano CafieroLista civicaTremiti prima di tuttoVicesindaco f.f.[32]
8 giugno 2024in caricaAnnalisa LisciLista civicaSindaca[32]

Gemellaggi

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Infrastrutture e trasporti

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Le isole sono collegate con la terraferma tramite navi, motonavi, traghetti, aliscafi, ecc., in partenza, a seconda dei periodi, dai porti dell'Abruzzo (Ortona,Pescara eVasto), delMolise (Termoli, unico scalo collegato tutto l'anno con l'arcipelago) e dellaPuglia, da diverse località delGargano (Manfredonia,Peschici,Rodi Garganico eVieste)[35].

Presso l'isola di San Domino è presente un eliporto sul quale opera la compagniaAlidaunia con voli quotidiani sulla rotta Foggia-Vieste-Isole Tremiti.

È presente un eliporto anche sull'isola di San Nicola.

Note

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Annotazioni

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  1. ^abI dati si riferiscono a misurazioni effettuate presso la stazione meteorologica di San Nicola per un ventennio (1959-1979) e pubblicati sugli annali meteorologici dell'ISTAT.
  2. ^abI dati si riferiscono a rilevazioni effettuate nel periodo 1930-1946 dalla stazione meteomarina dell'isola diPelagosa (posta a circa 37 miglia nautiche o 69 chilometri a est-nord est dalle Tremiti) e pubblicati dall'istituto idrografico della marina diGenova.
  3. ^Riconoscimento ottenuto – tra gli altri – nel 2002, 2003 e 2006[29][30].
  4. ^Deceduto in carica.

Fonti

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  1. ^Comune di Isole Tremiti – Statuto (PDF), suincomune.interno.it.URL consultato il 14 gennaio 2018(archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2018).
  2. ^Quanto guadagnano i foggiani? La mappa dei redditi comune per comune, inFoggiaToday, 08 giugno 2024.URL consultato il 29 agosto 2024.
  3. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  4. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^Luciano Canepari,tremiti, inIl DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999,ISBN 88-08-09344-1.
  7. ^ Teresa Cappello eCarlo Tagliavini,Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, p. 264,SBN UMC0979712.
  8. ^Bruno Miglioriniet al.,Scheda sul lemma "diomedeo", inDizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010,ISBN 978-88-397-1478-7.
  9. ^Classificazione climatica di Isole Tremiti, suTuttitalia.URL consultato il 27 luglio 2023.
  10. ^La Biodiversità della Riserva Marina, suIsole Tremiti Un angolo di Paradiso.URL consultato il 7 novembre 2025.
  11. ^La Fauna terrestre, suMinistero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Ente parco nazionale del Gargano.URL consultato il 1º novembre 2025.
  12. ^La Flora, suMinistero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Ente parco nazionale del Gargano.URL consultato il 1º novembre 2025.
  13. ^ Benedetto Cocarella,Descrizione accuratissima delle isole Tremiti, un tempo isole Diomedee, a cura di Giuseppe Radicchio, traduzione di Anna Maria Buonanome, Bari, Palomar, 1998, p. 25,SBN NAP0216892.URL consultato il 27 luglio 2023.
  14. ^Giovanni Alessio,Appunti sulla toponomastica pugliese (PDF), inIapigia, vol. 13, n. 3, Bari, Alfredo Cressati, 1942, p. 188.URL consultato il 28 luglio 2023.
  15. ^ Giovanni Colella,Toponomastica pugliese: dalle origini alla fine del Medio Evo, Trani, Vecchi & C., 1941, p. 333,SBN NAP0135093.
  16. ^Dante Olivieri,Appunti e questioni di toponomastica pugliese, inIstituto lombardo di scienze e lettere: rendiconti; classe di lettere, vol. 89-90, Milano, Istituto lombardo Accademia di scienze e lettere, 1956, p. 379.
  17. ^Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 392,ISBN 88-02-07228-0.
  18. ^ Ciro Santoro,Note di fitonomastica apula-salentina, inStudi linguistici salentini, vol. 7, Lecce, Associazione linguistica salentina Oronzo Parlangèli, 1974-1975, pp. 202-203.
  19. ^(FR)Émile Bertaux,L'Italie inconnue (Voyages dans l'ancien Royaume de Naples) IV Le mont Gargano et les îles Tremiti, inLe tour du monde: journal des voyages at des voyageurs, Paris, Hachette, p. 286.URL consultato il 27 luglio 2023.
    «fut un Mont-Cassin en pleine mer»
  20. ^I deportati libici in Italia negli anni 1911- 1912(archiviato dall'url originale il 19 settembre 2018)..LaVeja, 11 novembre 2016.
  21. ^(EN)World Fascism, a historical encyclopedia, vol. 1, p. 322.
  22. ^(EN) Alan Johnston,A gay island community created by Italy's fascists, suBBC News, 12 giugno 2013.URL consultato il 13 giugno 2013(archiviato dall'url originale il 31 marzo 2019).
  23. ^Isole Tremiti: un luogo di confino per gay nell'Italia fascista, suthevision.com.URL consultato il 12 maggio 2020.
  24. ^Sandro Pignatti,Flora d'Italia, vol. 3, Milano, Edagricole, 2018, p. 1001,ISBN 978-88-506-5244-0.
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Bibliografia

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  • Francesco Delli Muti,Le isole Tremiti, 3ª ed., Torino/Roma, Marietti, 1961,SBN NAP0136571.
  • Armando Di Chiara,La Montecassino in mezzo al mare, Lucera, Catapano, 1980,SBN RAV0186408.
  • Enzo Mancini,Isole Tremiti, sassi di Diomede: natura, storia, arte, turismo, Milano, Mursia, 1979,SBN NAP0063643.
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