| Isole Ogasawara (JA) 小笠原諸島 (Ogasawara Shotō) | |
|---|---|
| Geografia fisica | |
| Localizzazione | Oceano Pacifico |
| Coordinate | 27°00′00″N 142°10′00.01″E27°00′00″N,142°10′00.01″E |
| Superficie | 84 km² |
| Geografia politica | |
| Stato | |
| Regione | Kantō |
| Prefettura | |
| Sottoprefettura | Ogasawara |
| Fuso orario | UTC+9 |
| Cartografia | |
| voci di isole del Giappone presenti su Wikipedia | |
Leisole Ogasawara (小笠原諸島?,Ogasawara Shotō), note anche comeIsole Bonin, sono unarcipelago di oltre 30 isole tropicali e sub-tropicali situate a sud della capitale giapponeseTokyo. Amministrativamente, appartengono alla città di Tokyo, di cui formano uno dei villaggi, il villaggio Ogasawara.
Il nome giapponese èisole Ogasawara (小笠原諸島?,Ogasawara shotō). Il nome di isole Bonin deriva dai caratteri 無人 (oggigiorno pronunciatimujin omunin), che vuol direniente persone, odisabitate.
Le isole hanno una superficie di circa 84 km². Le uniche isole permanentemente abitate sonoChichi jima (父島?) eHaha-jima (母島?). Vi è anche una base militare aIwo Jima con un personale di circa 400 individui. L'arcipelago più vicino è quello delleisole Izu, ma geologicamente i due arcipelaghi sono separati.
Le isole Ogasawara si suddividono in quattro gruppi principali, in grassetto sono indicate le isole principali, sotto le isole satelliti:
Vi sono poi altre isole appartenenti all'arcipelago amministrativamente ma non geograficamente o geologicamente:
Le isole del gruppo vulcano si trovano a sud degli altri gruppi principali, mentreOkino Torishima si trova altri 700 km più a sud, eMinami Torishima si trova circa a 1900 km ad est del gruppo principale.
La prima scoperta dell'isola da parte di navigatori di origine europea si ritiene fosse nel1543, coll'esploratore spagnoloBernardo de la Torre.[1]
Nei secoliXVIII eXIX gli spagnoli si riferirono a queste isole comeIslas del Arzobispo ("Isole dell'Arcivescovo"), mentre i riferimenti contemporanei nella cartografia giapponese sono meno accurati, al punto da essere considerati da alcuni[2] come intesi a fuorviare, forse coll'intenzione scoraggiare tentativi di colonizzazione da parte di altre nazioni. L'autoreFrederick William Beechey utilizzò il nome spagnolo fino al1831, e credeva che il termine giapponese "Boninsima" (isole Bonin) si riferisse ad altre isole.
Il primo insediamento alle isole fu di un americano,Nathaniel Savory, che fondò la prima colonia a Chichi-jima nel1830. Nel1853, il commodoroPerry visitò le isole, acquistandole da Savory per $50, ma i discendenti di Savory vivono ancora sulle isole[3].
Durante laseconda guerra mondiale, la maggior parte degli abitanti delle isole Ogasawara furono trasferiti nelle isole principali del Giappone. Le basi militari giapponesi di questo periodo comprendevano grandi fortificazioni.
Il 2 settembre1944 il futuro presidente statunitenseGeorge H. W. Bush, che pilotava un aerosilurante, fu colpito durante un attacco a Chichi jima. Bush completò il bombardamento e dovette abbandonare l'aereo paracadutandosi nel mare, mentre gli altri due membri del suo equipaggio non sopravvissero. Bush fu poi riportato in salvo da un sottomarino statunitense.
Tra il febbraio e il marzo1945, l'isola diIwo Jima fu teatro di una famosa battaglia. I giapponesi combatterono molto duramente, tanto che i sopravvissuti furono meno del cinque per cento, circa mille su ventiduemila.
Le isole furono occupate e amministrate dallamarina degli Stati Uniti fino al1968, quando furono restituite al Giappone. Attualmente gli abitanti dell'arcipelago sono cittadini giapponesi, e il giapponese è la lingua corrente. Esiste anche un dialetto locale che contiene forme derivate sia dal giapponese, sia dall'inglese che parlavano i primi coloni, ma questo dialetto è usato soprattutto dai residenti più anziani. Nel2005, Daniel Long e Naoyuki Hashimoto hanno pubblicato un dizionario bilingue,Talking Dictionary of the Bonin Islands Language (with CD-ROM). Annualmente il numero di turisti è di circa diciassettemila[4]. Chichijima ha unradiotelescopio con un diametro di 25 m che appartiene alla reteVERA (VLBI Exploration of Radio Astrometry), parte dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone.
Ilministero dell'ambiente del Giappone e ilministero dell'agricoltura, foresteria, e pesca del Giappone hanno proposto le isole Ogasawara comePatrimonio dell'umanità in base a criteri geologici, ecologici e di biodiversità.[4]
Le isole sono collegate alle isole principale del Giappone dalla naveOgasawara Maru, di 6700 tonnellate di stazza e capace di 1031 passeggeri[5]. Le partenze settimanali sono dal porto di Takeshiba nella baia di Tokyo, e, tempo permettendo, la nave arriva al porto di Chichi jima circa 25 ore più tardi. Da Chichi jima, laHahajima maru collega al porto di Haha jima. Servizio di ambulanza per emergenze mediche viene provveduto dalleforze di autodifesa del Giappone, utilizzando aerei o elicotteri basati aIwo Jima o aIwakuni.
L'isola di Chichi jima ha un servizio di autobus e di taxi. Vi si trovano anche servizi di autonoleggio e noleggio motocicli e biciclette. Nel luglio2005 fu cancellato il progettoSuper Liner Ogasawara, che avrebbe dovuto essere completato nel2006, citando aumenti nel prezzo del petrolio.Se fosse stato completato, avrebbe accorciato la durata del tragitto a circa 17 ore. Le due isole ufficialmente abitate delle Ogasawara non hanno aeroporto. L'unico aeroporto si trova aIwo Jima. Aeroporti proposti per Chichi jima e Anijima non sono stati mai costruiti, in parte per motivi di protezione dell'ambiente. Nel 2017 ilGoverno metropolitano di Tokyo ha annunciato che stava valutando l'apertura di una linea aerea fra Tokyo e le isole Bonin usando una pista di 1200 m, da costruire su Chichi jima. La pista avrebbe consentito l'atterraggio di velivoli fino a 50 passeggeri. Il Governo metropolitano ha subordinato il progetto a unavalutazione di impatto ambientale e di fattibilità economica. Il villaggio di Ogasawara ha approvato il progetto della pista di atterraggio, preferendola all'espansione dell'eliporto o al potenziamento dei collegamenti marittimi.[6] Nel 2019, 490 milioni di yen sono stati stanziati per uno studio di fattibilità e sopralluoghi su Chichi jima per individuare il sito migliore per la costruzione della pista di atterraggio.[7] Nell'agosto del 2020 il Governo metropolitano di Tokyo ha ribadito la sua volontà di costruire l'aeroporto, ma ha chiarito che il progetto non vedrà la luce prima del 2030.[8] Per rispondere alle istanze ambientali, hanno proposto di accorciare la pista a circa 500 m, e utilizzareconvertiplani.[8]
Le isole Ogasawara principali emersero nell'Eocene, circa 48 milioni di anni fa. Si trovano in una zona disubduzione in cui laplacca del Pacifico sta in subduzione sotto laplacca delle Filippine. Le isole furono formate da attività vulcanica verso l'inizio di questo periodo. La roccia è soprattutto una forma diandesite nota comeboninite, contenente soprattuttoossido di magnesio,cromo esilice. È possibile che le isole Ogasawara principali siano parte di un'ofiolite. Le rocce delle isole del gruppo vulcano sono molto più recenti. Iwo Jima è un vulcano non attivo ma con sorgenti calde che indicano attività in periodi recenti.
Le isole Ogasawara hanno una propriaecoregione diforesta subtropicale umida a latifoglie con notevolebiodiversità (circa 500 specie di piante) edendemismo (circa il 43% delle specie).
Le foreste principali sono di tre tipi:
Vi sono molte specie di uccelli che dimorano o dimoravano alle isole Ogasawara. Fra le specie estinte si contano ilChaunoproctus ferreorostris (famigliaFringillidae) e loZoothera terrestris (famigliaTurdidae), ambedue a Chichi jima.
L'isola di Chichi jima comprende una stazione di ripopolamento ditartarughe marine. Le tartarughe vivono in questa stazione fino al raggiungimento di un certo grado di maturità, il che in teoria diminuisce il rischio da predatori che tendono ad uccidere le tartarughe giovani.
Ilcalamaro gigante (Architeuthis) fu filmato per la prima volta in natura, nei pressi delle isole Ogasawara il 27 settembre2005 (per molti si trattò di una coincidenza eccezionale, dato che le isole Ogasawara sono il luogo dove sono stati confinatiGodzilla e i suoi mostri compagni nel filmGli eredi di King Kong). Un esemplare fu catturato nel dicembre 2006.[9]
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