Il nome ufficiale inlingua ingleseFalkland deriva dal capitano ingleseJohn Strong che nel 1690 chiamò lo stretto tra due isole "Falkland Sound", in onore dell'ufficiale di bordo Anthony Cary, quinto visconte di Falkland, che a sua volta prende il nome dal paese diFalkland (Fáclann) inScozia; il nome è poi passato ad indicare le isole principali oltre che lo stretto[4].
Il nomeMalvine (inspagnoloMalvinas, utilizzato inArgentina e in tutti i Paesi ispanofoni[5]) deriva dal nome inlingua franceseÎles Malouines coniato nel 1764 dal navigatore franceseLouis Antoine de Bougainville; il nome deriva dal fatto che i primi colonizzatori europei delle isole si riteneva fossero provenienti dalla cittadina francese diSaint-Malo (Bretagna), e detti quindiMalouin; a sua volta il nome della cittadina francese derivava da sanMaclovio - in franceseMalo oMaclou - un monaco peraltro di natali britannici (Mac Low, dalGalles)[4][6].
L'arcipelago delle Falkland è formato dall'isola diFalkland Occidentale (Gran Malvina/West Falkland), dall'isola diFalkland Orientale (Isla Soledad/East Falkland) e da circa 200 isole minori, tra cui l'isola dei Leoni Marini (Isla de los Leones Marinos/Sea Lion Island). Il territorio delle due isole principali, separate dallostretto di Falkland (Estrecho de San Carlos/Falkland Sound), è montuoso-collinare (le cime più alte sono: ilMonte Adam (Monte Independencia/Mount Adam),698 m, nell'isola Occidentale e ilMonte Usborne (Cerro Alberdi/Mount Usborne),705 m, nell'isola Orientale), con fasce costiere pianeggianti, a tratti paludose. Le coste sono molto articolate. Altre isole nell'arcipelago sono l'Isola Weddell e l'Isola West Point.
Ilclima presenta aspetti di transizione tra il tipo atlantico e quello subartico. L'escursione termica stagionale è limitata; la temperatura media giornaliera, durante i mesi centrali dell'inverno, si mantiene attorno ai2 °C mentre quella del mese di gennaio, il più caldo dell'anno, non supera gli11 °C, le precipitazioni sono tendenzialmente regolari e non si registrano minimi o massimi stagionali significativi, ma i quantitativi pluviometrici medi si mantengono da moderati a modesti, anche se possono variare da località a località a seconda della posizione dei rilievi rispetto alla costa e quindi dall'esposizione degli stessi alle correnti prevalenti (occidentali e meridionali). A causa della forte influenza delle temperature superficiali oceaniche (di qualche grado sopra gli0 °C anche nel pieno dell'inverno australe) le precipitazioni consistono prevalentemente in piogge.
Le nevicate tuttavia sono relativamente frequenti e si possono verificare per gran parte dell'anno (diventando eccezionali solo nel periodo centrale dell'inverno australe), gli accumuli però sono di regola scarsi e il manto nevoso ha una durata breve e incostante, in genere limitata a pochi giorni lungo le coste, mentre la persistenza della neve può mantenersi a lungo solo sui rilievi più elevati e in generale solo al di sopra dei400 m. Nel complesso i regimi termici e precipitativi si presentano del tutto simili a quelli della vicina regione dellaTerra del Fuoco distinguendosene solo per alcuni tratti di maggiore marittimità. I forti venti, le basse temperature medie giornaliere (inferiori ai10 °C per 10-11 mesi all'anno), la modestissimaeliofania, fanno sì che la stagione vegetativa sia molto breve e non consentono la crescita di vegetazione arborea.
Recenti ritrovamenti dimostrano che le popolazioni indigene provenienti dallaPatagonia arrivarono sulle isole in tempi antichi. Ciò è verificato dalla presenza di reperti quali punte difrecce e resti di unacanoa[7].
Sulla scoperta da parte degli europei vi sono numerose ipotesi: nel 1520 il navigatore portogheseEsteban Gómez, disertando la prima circumnavigazione diMagellano, avrebbe avvistato le isole[8]; oltre a lui altri navigatori comeSimón de Alcazaba y Sotomayor (prima del 1540),John Davis (che nel 1592 si limitò alla sola annotazione sulle carte nautiche) eRichard Hawkins avrebbero le credenziali per accreditarsi la scoperta dell'arcipelago. Solo 170 anni dopo, nel 1690,John Strong vi mise piede, denominandole Falkland in onore del politicoAnthony Cary, 5ºVisconte di Falkland.
I primi coloni francesi giunsero nel 1763, guidati daLouis Antoine de Bougainville. Essendo quasi tutti deimalouins, provenienti cioè dal porto diSaint-Malo, le isole assunsero il nome francese diÎles Malouines, da cui è poi derivata la denominazione usata dalla maggior parte dellelingue romanze. Già nel 1766, comunque, la colonia fu ceduta dallaFrancia allaSpagna dopo la sua partecipazione a fianco della Francia nellaGuerra dei sette anni contro ilRegno Unito, usciti poi vincitori dal conflitto.
LeProvincias Unidas del Rio de La Plata (odierna Argentina), dichiarando la propria indipendenza nel 1810, rivendicarono la sovranità alle isole e l'Argentina si considerò in seguito (assieme con altri paesi residui ai possedimenti spagnoli) continuatrice dei territori spagnoli in quella parte del continente.
Le Falkland alla fine degli anni '20
Nell'anno 1820 il governo di Buenos Aires inviò una nave militare argentina sulle isole a prenderne possesso, subentrando alla Spagna. Successivamente, nel 1823, Luis María Vernet fu nominato governatore dell'arcipelago, ottenendo concessioni riguardanti diritti commerciali e industriali, quindi dai territori argentini giunsero autonomamente nelle isole dal 1825 alcuni gruppi di coloni, che praticarono in massima parte la pastorizia come mezzo di sostentamento. Il 10 giugno 1829 venne istituito il Governatorato con base sull'isola Soledad "Comandancia Política y Militar de las islas Malvinas", con giurisdizione sulle isole adiacenti al Cabo de Hornos, un ente di controllo che sorvegliava la regione di pesca marina, e la regolamentava[9][10]. Il 30 di agosto del 1829 Vernet proclamò la fondazione di Puerto Luis.
Successivamente fu la volta dei britannici che, nel 1833, occuparono le isole espellendo i militari argentini e il loro comandante designato,José María Pinedo[11]. Dichiararono inoltre la propria sovranità su tutto l'arcipelago, occupando e rivendicando la sovranità anche sulle isoleGeorgia del Sud e leisole Sandwich Australi, che erano disabitate[12]. Una volta espulsa la guarnigione militare, restavano sull'isola principale una trentina di persone di origine varia (argentini, uruguaiani, brasiliani, uno scozzese). Dopo la conquista britannica, due di queste (un uruguaiano e un brasiliano) decisero di abbandonare l'isola, mentre tutti gli altri accettarono l'invito dei nuovi occupanti a rimanere (l'ultimo morì nel1871)[13].
Soldati argentini durante l'occupazione delle isole
Il 2 aprile 1982 le isole furono occupate da una spedizione militare argentina inviata dalladittatura militare al governo. Con risoluzione 502 del 3 aprile 1982, approvata a maggioranza, l'ONU chiese l'immediato ritiro dell'Argentina dalle isole.[14]
La reazione del governo britannico all'invasione fu assai decisa: il primo ministroMargaret Thatcher inviò navi da guerra,un sottomarino nucleare, aerei e truppe che in alcune settimane riconquistarono il territorio. Questa sconfitta contribuì alla crisi e alla fine della dittatura militare inArgentina (1976-1983).[14]
Oggi le isole sono uno dei territori non autonomi sottoposti alla supervisione delComitato speciale di decolonizzazione (Comité de descolonización oSpecial Committee on Decolonization) delle Nazioni Unite, che ha lo scopo di controllare annualmente il rispetto delle azioni tese a evitare il colonialismo. A questo comitato, tuttavia, partecipavano nel 2017 solo 29 membri delle Nazioni Unite.
La misura principale presa dal governo britannico,nel senso di escludere relazioni di subordinazione delle isole[non chiaro], è stato il ripristino e il perfezionamento, per i cittadini residenti, dello status di cittadini britannici a pieno titolo, senza ricorrere ad autonomia di governo. Per il resto, come reazione ai trascorsi, è stata sensibilmente aumentata la presenza militare britannica sulle isole e nei mari circostanti. IlRegno Unito rivendica per i cittadini delle isole, in grandissima parte di origine britannica, ildiritto di autodeterminazione.
L'Argentina ha promosso in varie sedi alcuni pronunciamenti internazionali per la questione delle isole, alcuni di merito, altri di natura simbolica. Nel 2007 l'Uruguay negò l'accesso al porto diMontevideo a una nave militare britannica che era di pattuglia presso le Falkland, l'HMS Gloucester, e che aveva richiesto assistenza e rifornimento[15]. Il 19 febbraio 2010 il presidente venezuelanoHugo Chávez ha dichiarato che il Regno Unito deve restituire le Falkland/Malvine all'Argentina, aggiungendo "che l'occupazione britannica delle isole è antistorica e dovuta unicamente all'avidità dei britannici in quanto nel sottosuolo delle Malvine si trova un ricchissimogiacimento di petrolio e gas naturale".[16][17][18] Il 3 luglio dello stesso anno le autorità dellaSiria si sono dette impegnate nel difendere il diritto di sovranità argentino sulle Falkland[19]. Inoltre, dall'agosto 2010 ilMercosur, l'Unasur, l'Alleanza Bolivariana per le Americhe, l'Organizzazione degli Stati americani e ilMarocco appoggiano il reclamo argentino delle isole[20][21]. Da parte sua il governo della Repubblica Argentina continua a ribadire la propria sovranità sulle isole, sia in forma ufficiale[22] che nella comunicazione sui social media[23].
Tra gli stati membri delCommonwealth, in alcuni dei quali è sovrano il reCarlo III del Regno Unito, vi sono molti che hanno aderito alla petizione argentina riguardo all'invito delleNazioni Unite, di stabilire un dialogo tra i due contendenti delle isole. Tali paesi (Bahamas,Barbados,Dominica,Grenada,Guyana,Giamaica,Saint Lucia,Saint Kitts e Nevis eSaint Vincent e Grenadine), avendo partecipato al XXII vertice dellaComunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), tenutosi nel 2010 aPlaya del Carmen,Messico, hanno approvato l'ordine del giorno nel quale era presente la rivendicazione argentina.[24][25]Nel febbraio del 2012, un gruppo di intellettuali argentini ha chiesto una revisione della politica del governo in carica, che ha rivendicato nuovamente la sovranità sull'arcipelago.[26][27] Per tutta risposta il governo di Buenos Aires ha emesso una moneta che commemora il tentativo di conquista delle isole da parte della giunta militare nel 1982.[28]
Con ilreferendum del 10 marzo 2013 il 99,8% della popolazione locale ha votato per mantenere sull'arcipelago lo status politico diterritorio britannico d'oltremare. Infatti dei 1517 votanti (il 92% degli aventi diritto), solo tre hanno risposto in modo negativo alla richiesta di conferma della situazione attuale[29][30]. Il governo argentino ha reagito al risultato disconoscendo la validità dell'esito del voto,[31] giudicato dalla presidente argentinaKirchner come una "parodia".[32]
Le isole contavano 3 398 abitanti nel 2016; in massima parte di origine britannica (in particolarescozzese). A differenza dei residenti in altri territori d'oltremare delRegno Unito, e nelCommonwealth, che hanno varie forme di autonomia, in risposta alla respinta invasione argentina, gli abitanti delle Falkland hanno ora la piena cittadinanza britannica in virtù delBritish Nationality (Falkland Islands) Act 1983[33] (Legge sulla Nazionalità[34] Britannica (Isole Falkland) del 1983).
Le principali fonti di sostentamento dell'arcipelago sono lapesca e l'allevamento; si ritiene inoltre che nel sottosuolo dell'area vi sianogiacimenti petroliferi.
Grazie anche alla base militare costruita dai britannici dopo il 1982 e allo sviluppo turistico, l'economia dell'arcipelago è in costante miglioramento.
I collegamenti aerei regolari dall'Europa per le Isole Falkland sono gestiti dallaRoyal Air Force britannica tramite la compagnia di leasing aereo AirTanker, con due voli settimanali dalla base aerea di Brize Norton, accessibili anche a passeggeri civili. I collegamenti aerei regolari dal Sud America sono invece gestiti dalla compagnia aerea cilenaLATAM Airlines, con un volo settimanale daSantiago del Cile viaPunta Arenas, che una volta al mese aggiunge uno scalo aRío Gallegos per i passeggeri argentini. Non esistono collegamenti navali regolari, anche se le isole sono scalo relativamente frequente di navi mercantili e occasionalmente da crociera.[35]
^(ES)Malvinas, inDiccionario panhispánico de dudas, 1ª ed., Madrid, Real Academia Española y Asociación de Academias de la Lengua Española, 2005.URL consultato il 3 aprile 2016.