Di originiberbere etedesche, è tra le attrici francesi più apprezzate e premiate della storia del cinema. Detiene il record assoluto diCésar vinti da un attore, ovvero cinque, ottenuti per le interpretazioni inPossession (1981),L'estate assassina (1983),Camille Claudel (1988),La regina Margot (1994) eLa journée de la jupe (2009). Per il medesimo premio ha inoltre ottenuto altre quattro nomination.
Cresce con il padre meccanico, la madre casalinga ed il fratello minore Éric Hakim in una casa popolare nella periferia nord della capitale, aGennevilliers, imparando a parlare sia il francese che il tedesco. Oltre a queste due lingue, imparerà ad esprimersi fluentemente ininglese, idioma con il quale reciterà in alcuni dei suoi film più famosi. Frequenta il liceo prima aCourbevoie e poi aReims. Proprio durante il periodo scolastico si approccia alla recitazione, partecipando ad una messa in scena dell'opera teatraleLa casa di Bernarda Alba.
A quattordici anni ottiene il suo primo ruolo in un film per bambini,Le Petit Bougnat (1970). Nel1972 si fa notare nella commediaI primi turbamenti, film nel quale incrocia per la prima volta la collegaIsabelle Huppert, altra futura stella del cinema mondiale.
Il 1974 è l'anno della prima affermazione cinematografica. Dopo aver recitato inAriane, Isabelle Adjani si rivela al grande pubblico conLo schiaffo diClaude Pinoteau, nel quale interpreta una ragazza in ribellione contro il padre (interpretato daLino Ventura). Il successo deLo schiaffo pone Isabelle Adjani nella cerchia delle attrici francesi più popolari e le fa vincere nel1975, appena ventenne, unDavid di Donatello speciale come migliore attrice straniera esordiente. Ha così inizio la grande ascesa dell'attrice, ricercata da molti dei registi più importanti del panorama internazionale.
Il primo celebrato regista a sceglierla èFrançois Truffaut, che di lei - non ricambiato - si innamora.[7] Il cineasta francese la sceglie per interpretare la drammatica vicenda diAdèle Hugo. Nel 1974 Truffaut scrive alla diciannovenne Adjani, invitandola ad accettare la parte. L'attrice parigina è attirata dal ruolo, ma anche molto combattuta per via dei vincoli della Comédie-Française. Il regista non demorde e scrive all'attrice:
(francese)
«Votre visage tout seul raconte un scénario, vos regards créent les situations dramatiques, vous pourriez même vous permettre de jouer un film sans histoire, ce serait un documentaire sur vous et cela vaudrait toutes les fictions.»
(italiano) «Il suo viso racconta da solo una sceneggiatura intera, i suoi sguardi creano situazioni drammatiche, potrebbe anche permettersi di recitare in un film senza storia, sarebbe un documentario su di lei e varrebbe più di qualsiasi storia romanzata.»
Isabelle Adjani infine accetta e diviene la protagonista diAdele H. - Una storia d'amore (1975), optando per l'uscita dalla Comédie-Française e per la consacrazione alla carriera cinematografica a discapito di quella teatrale. La drammaticità della vicenda narrata esalta l'intensità recitativa dell'attrice. Adjani sembra posseduta dal personaggio, e questa circostanza colpisce l'intera troupe. Ostinandosi a rifiutare di ripetere le scene, l'attrice di origine berbera si impegna moltissimo durante le riprese, fino a trascinare l'équipe in uno stato di profonda tensione.[9] Quello di Adèle Hugo è il primo esempio di personalità fragile e problematica, ai limiti della follia, interpretato da Isabelle Adjani nel corso della sua carriera al cinema. Una tipologia di ruolo che, forte della sua intensità recitativa, l'attrice si ritroverà ad interpretare con estremo successo molte volte in carriera.
Il film segna la ribalta internazionale dell'attrice. Premiata - tra gli altri - dalNational Board of Review, nel1976 Isabelle Adjani si aggiudica ilDavid di Donatello per la migliore attrice straniera, ottiene la sua prima candidatura alCésar per la migliore attrice e, soprattutto, la sua prima nomination all'Oscar alla miglior attrice. Appena ventenne, Adjani diviene la più giovane candidata della storia all'Oscar alla migliore attrice protagonista, un record detenuto per ventotto anni, fino alla nomination della tredicenneKeisha Castle-Hughes nel2004.[1] Adjani è anche la prima candidata francese all'Oscar per un film interpretato in lingua madre.
La ribalta internazionale ottenuta conAdele H. porta l'attrice a collaborare conRoman Polański nelthriller psicologico in lingua ingleseL'inquilino del terzo piano (1976), film nel quale compare nel ruolo di Stella. Malgrado lo scarso successo al botteghino, con il tempo il film - terza pellicola della cosiddetta "trilogia dell'appartamento" del regista polacco - si affermerà come uncult movie.
Tornata in Europa, nel1979 Adjani è impegnata inNosferatu, il principe della notte del regista tedescoWerner Herzog. Il film è il primoremake dello storicoNosferatu il vampiro (1922). L'attrice interpreta, contemporaneamente in inglese e tedesco, i panni della protagonista femminile, succedendo idealmente aGreta Schröder, protagonista del capolavoro diFriedrich Wilhelm Murnau. Tra le interpretazioni più celebri ed importanti della carriera di Isabelle Adjani, quella inNosferatu, il principe della notte è una performance fortemente influenzata dallo stile dell'espressionismo tedesco. In merito all'interpretazione di Adjani nel film di Herzog, parlando dell'attrice, il noto critico cinematografico americanoRoger Ebert esaltò la sua «curiosa qualità che sembra farla esistere su un piano etereo».[11]
Nel 1979 l'attrice parigina interpreta ancheEmily Brontë nel film di André TéchinéLes Sœurs Brontë. Nello stesso anno diventa madre di Barnabé, nato dall'unione con il direttore della fotografiaBruno Nuytten, conosciuto sul set diBarocco.
Dopo due anni di assenza, Isabelle Adjani fa ritorno al cinema nel1981 con la commediaClara et les Chics Types, ma soprattutto con la controversa pellicola in lingua inglesePossession, diretta dal polaccoAndrzej Żuławski e girata aBerlino Ovest. Dopo avere in un primo momento rifiutato l'offerta per il film, spingendo la produzione a considerareJudy Davis, l'attrice francese ebbe infine un ripensamento sulla decisione iniziale (favorito anche dal compagno Bruno Nuytten), decidendo di accettare il difficile ruolo di Anna.[12] Nel film - che vede nel cast ancheSam Neill - Adjani sfoggia la più iconica performance della sua carriera, interpretando con radicale intensità una donna lacerata da una profonda crisi spirituale e psicologica.
L'interpretazione dell'attrice francese inPossession, molto acclamata dalla critica internazionale, viene considerata tra le più sconvolgenti in assoluto nella storia del cinema horror, nonché tra le migliori interpretazioni femminili di tutti i tempi.[4][5] Il film valse all'attrice vari premi, ma il vero trionfo è ilPrix d'interprétation féminine alFestival di Cannes 1981, nel quale Adjani stabilisce un altro primato, venendo premiata come migliore attrice per due film nel corso della stessa edizione del festival. Oltre aPossession, Adjani è infatti premiata anche perQuartet, film diretto daJames Ivory. Nel1982, per l'interpretazione inPossession, l'attrice conquista anche il suo primo Premio César.
Il ruolo di Anna, reso ancora più esasperante dallo stile recitativo sopra le righe voluto dal regista Żuławski, si rivelò profondamente debilitante sul piano psicologico per Isabelle Adjani. In un’intervista rilasciata anni dopo l'attrice ha dichiarato che le ci vollero anni per riprendersi dall’esperienza del film. «Possession - spiegò Adjani nel 2002 - era un film impossibile da realizzare, e ciò che ho fatto in quel film era altrettanto impossibile. Eppure, l’ho fatto, e mi è costato carissimo. Nonostante tutti i premi, tutti gli onori che ho ricevuto, mai più un trauma del genere, nemmeno in un incubo».[13] Non mancarono le voci, confermate dal regista, secondo cui l'attrice avrebbe tentato il suicidio dopo le riprese del film.[14] L'iconica interpretazione di Isabelle Adjani inPossession, divenuta una vera e propria performancecult, ha ispirato ilvideoclip del singolo deiMassive Attack (feat.Young Fathers)Voodoo in My Blood (2016), che vede come protagonistaRosamund Pike.[15] L'interpretazione di Adjani inPossession, inoltre, è stata fonte di ispirazione perLily-Rose Depp in occasione delle riprese del filmNosferatu (2024) diRobert Eggers.[16]
Dopo il flop hollywoodiano diIshtar (1987), nel1988 Adjani diventa anche produttrice, finanziando il film biograficoCamille Claudel, nel quale recita la parte dell'omonimascultrice al fianco di Gérard Depardieu. Per questo film - diretto dall'ex compagno Bruno Nuytten - l'attrice ottiene nel1989 l'Orso d'argento per la migliore attrice ed il suo terzo Premio César. Nel1990 arriva anche la seconda candidatura all'Oscar. A inizioanni novanta riduce le sue apparizioni cinematografiche per dedicarsi alla vita privata, contraddistinta dalla nuova relazione con l'attoreDaniel Day-Lewis.
Nel 2022, in collaborazione conOlivier Steiner, lavora al monologo teatraleLe Vertige Marilyn, dedicato aMarilyn Monroe.[17] Dal monologo è tratto il primo libro dell'attrice,Du côté de chez Marilyn, pubblicato nel 2024 e scritto a quattro mani con lo stesso Steiner.
Come molte sue colleghe, anche Isabelle Adjani si fa tentare dalla canzone: èSerge Gainsbourg che la fa esordire in questa disciplina nel 1974, facendole registrare, per uno show televisivo diMaritie eGilbert Carpentier, la canzoneRocking Chair.[18] Nel 1983 realizza un intero album,Isabelle Adjani, sotto la direzione di Gainsbourg e ottiene il primo posto nella hit parade dei 45 giri conPull Marine, che si avvale di un videoclip realizzato da Luc Besson.
Alcuni anni dopo, farà uscire un singolo scritto senza Gainsbourg,La princesse au petit pois (La principessa sul pisello), che non otterrà grande successo. Nel 2006 si è parlato di un suo nuovo album, scritto daJacno, dopo che dei tentativi precedenti conPascal Obispo si erano rivelati infruttuosi. Dopo alcune collaborazioni musicali tra il 2002 ed il 2022, nel 2023 esce il suo secondo album,Adjani, bande originale, nel quale duetta con cantanti di fama internazionale comeSeal,Simon Le Bon,Youssou N'Dour,Peter Murphy eBenjamin Biolay.
A inizio carriera Isabelle Adjani è stata legata sentimentalmente a due colleghi della Comédie-Française: primaAndré Dussollier e poiFrancis Huster. Dopo la relazione con il regista e direttore della fotografia Bruno Nuytten, padre del primo figlio Barnabé, a metà anni ottanta si è legata al collega americanoWarren Beatty.
Nel 1989, dopo la prima inglese diCamille Claudel, ha avviato una relazione con Daniel Day-Lewis, interrotta via fax dall'attore nel 1995, prima della nascita del figlio della coppia Gabriel-Kane.[19] Nel 1996, per sottrarsi all'assedio difans e giornalisti che le rendeva impossibile la vita a Parigi, l'attrice si è trasferita inSvizzera, aGinevra, dove ha cresciuto il figlio.[18]Per dieci anni ha frequentato il musicistaJean-Michel Jarre e poi il neurochirurgo Stéphane Delajoux[senza fonte].
Spesso in contrasto con l'invadenza dei media nella sua vita privata, l'attrice è stata al centro delle polemiche alFestival di Cannes 1983, quando si rifiutò di partecipare al tradizionalephotocall dopo la conferenza stampa di presentazione deL'estate assassina. In segno di protesta contro l'attrice, i fotografi decisero di boicottarla al suo arrivo sulred carpet per la prima del film: posarono le macchine fotografiche e le voltarono le spalle.[20]
Tra il1986 e l'inizio del1987 l'attrice è stata vittima di una grave campagna diffamatoria, secondo la quale sarebbe stata malata diAIDS o addirittura già morta. Il 18 gennaio 1987 Adjani intervenne suTF1, intervistata daBruno Masure, per smentire le illazioni e condannare l'accaduto.[21] Il sociologo Jean-Noel Kapferer ha attribuito l'origine della campagna diffamatoria alle posizionixenofobe delFront National, che si sarebbero riversate contro l'attrice dopo una sua intervista nella quale parlava del padre algerino.[22]
La nipote Zoé Adjani-Vallat, figlia del fratello Éric Hakim, ha intrapreso a sua volta la carriera di attrice.[23]
Figura di spicco delladiaspora algerina in Francia, Isabelle Adjani ha mantenuto un legame molto forte con il paese d'origine del padre. Nel 1988 si reca in Algeria e partecipa ad un comizio nel campus diBouzaréah, alla vigilia del referendum proposto dal presidenteChadli Bendjedid, con l’intento di sostenere l'affermazione del sistema democratico.[24]
Nel 1999 rifiuta di recarsi all’Eliseo per la cerimonia ufficiale in onore del presidente algerinoAbdelaziz Bouteflika.[18] Già nel 1997, sostenendo la manifestazione parigina «per la pace in Algeria», aveva rilasciato un'intervista di grande risonanza che le valse l'affetto del popolo algerino, con un titolo in prima pagina suLe Figaro: «L’Algeria mi impedisce di dormire, e a voi?». Nel 2009 partecipa all’inaugurazione delFestival panafricano di Algeri.
Premio César 1976 – Candidatura per lamigliore attrice perAdele H. – Una storia d'amore 1977 – Candidatura per la migliore attrice perBarocco 1982 – Migliore attrice perPossession 1984 – Migliore attrice perL'estate assassina 1986 – Candidatura per la migliore attrice perSubway 1989 – Migliore attrice perCamille Claudel 1995 – Migliore attrice perLa regina Margot 2010 – Migliore attrice perLa journée de la jupe 2019 – Candidatura perMigliore attrice non protagonista perLe monde est à toi
Deutscher Filmpreis 1979 – Candidatura per la miglior attrice protagonista perNosferatu, il principe della notte 1982 – Candidatura per la miglior attrice protagonista perPossession
Premio Bambi 1978 – Premio Bambi perAdele H. – Una storia d'amore