Irvin Kershner, talvolta accreditato comeIrv Kershner (Filadelfia,29 aprile1923 –Los Angeles,27 novembre2010), è stato unregista,direttore della fotografia,produttore cinematografico e occasionalmenteattorestatunitense, noto soprattutto per aver diretto il secondo film della serie diGuerre stellari,L'Impero colpisce ancora.
Alcune delle altre opere per le quali è noto sonoOcchi di Laura Mars,Robocop 2 eMai dire mai (uno dei pochi film non ufficiali della serie diJames Bond).
Nato nel 1923 aFiladelfia da unafamiglia di religione ebraica diKiev, Kershner studia fin da giovane la musica (impara a suonare ilviolino, laviola, e a comporre), una delle attività più importanti della sua giovinezza. Frequenta in seguito laTemple University - Tyler School of Fine Arts. Si trasferisce poi aNew York, dove collabora con il pittore Hans Hofmann, e aLos Angeles, dove studia fotografia all'Art Center College of Design.
La sua carriera cinematografica incomincia alla scuola di cinema dellaUniversity of Southern California, dove insegna fotografia e contemporaneamente segue il corso di cinema diSlavko Vorkapić. In quel periodo Kershner accetta un lavoro da fotografo per la sezione cinematografica del dipartimento di stato, che gli assegna dei documentari, di cui cura la regia e la fotografia, inIran,Grecia eTurchia.[1]
Ma la sua carriera avrebbe raggiunto il successo prima con la regia televisiva, dirigendo episodi di note serie televisive comePeyton Place ePhilip Marlowe, poi cinematografica, un'attività incominciata nel1958 e proseguita fino agli anni 90. I suoi primi film più famosi sonoLa vendetta dell'uomo chiamato Cavallo del1976 conRichard Harris eOcchi di Laura Mars del1978 conFaye Dunaway eTommy Lee Jones.
Nel1977 dirige il film TVI leoni della guerra nominato per noveEmmy Awards.
Kershner è però conosciuto principalmente per aver direttoL'Impero colpisce ancora, da molti giudicato il miglior film diGuerre stellari.
Ho accettato di fare il film perché mi piaceva l'idea di fare unafiaba. Di fare qualcosa d'immaginativo, che i bambini avrebbero amato. E l'idea mi ha dato molto piacere. Molta gente la chiamafantascienza, ma io la vedo come una fiaba. Nella fantascienza si è preoccupati di lasciare un'astronave su un pianeta perché la gravità è diversa e va tutto preso in considerazione. Ma nella fiaba quello è l'ambiente, quello è il contesto. Puoi letteralmente fare di tutto e se io ci credo, il pubblico tende a seguirmi. |
| Irvin Kershner, suL'Impero colpisce ancora.[2] |
George Lucas vessato dalla supervisione del suo impero in costante crescita, dalla riorganizzazione dellaLucasFilm fino alla creazione di nuove imprese, decise di non dirigere il film, preferendo ricoprire il ruolo delproduttore esecutivo.[3] Il produttoreGary Kurtz descrisse quel periodo di ricerca come un momento stressante, perché «La percezione comune è quella per cui se un sequel funziona è merito del regista originale, se invece fallisce è colpa tua».[4] Dopo aver preso in considerazione vari nomi (tra cui un giovanePaul Verhoeven),[5] Lucas e Kurtz dopo aver vistoOcchi di Laura Mars, offrirono il posto a Kershner, che era già statoprofessore di Lucas ed era particolarmente apprezzato per la sua capacità di esplorazione dei personaggi,[6] una caratteristica fondamentale per il secondo capitolo della saga nelle intenzioni di Lucas.[1][7] Kershner rifiutò, credendo che nessuno avrebbe mai potuto realizzare un film migliore diGuerre stellari, ma dopo l'insistenza dell'ex-allievo e del suo stesso agente, accettò l'ingaggio imponendo l'assoluta libertà creativa nel fare ciò che riteneva fosse meglio per la pellicola durante le riprese, incluse eventuali riscritture.[8][9] Lucas accettò di buon grado, limitandosi a supervisionare gli effetti speciali.[10][11] Sullo svolgimento del loro rapporto, l'artistaJoe Johnston affermò: «Penso ci siano un sacco di cose che non sapremo della loro relazione professionale. Credo che George fosse occasionalmente frustrato con lo stile di Kershner. Si rifiutava di girare itotali, un peccato capitale nel manuale da regista di George».[10]
Per KershnerL'Impero colpisce ancora avrebbe dovuto essere un film più tetro, concentrato sulle psicologie dei personaggi: «Sentivo di aver bisogno di umorismo, ma non di gag. Sentivo di aver bisogno di una storia d'amore, ma non di smancerie, doveva essere tutto più implicito. E sapevo di aver bisogno che qualcosa di potente accadesse nell'animo di Luke».[12] La pellicola, inoltre, avrebbe dovuto avere le caratteristiche del secondo atto di undramma, in cui la situazione iniziale si complica e gli equilibri vengono meno. Kershner la definì «Il secondomovimento della sinfonia, per questo volevo che alcune cose rallentassero, che finisse in un modo che ti facesse venir voglia di sentire ilvivace, il prossimo film, l'allegretto».[12] Per questo la sceneggiatura venne inoltre revisionata da Kershner durante le riprese: «Lavoro così a lungo sul copione che so cosa ci aspetta da una scena quando la giro. Ma quando giro il mio concetto cambia per via di quello che ho già girato o capisco che quella scena non serve, che devo mostrare meglio un personaggio. Ci sono centinaia di considerazioni da fare prima di girare una scena».[2]Yoda, per esempio, veniva introdotto in maniera molto più seriosa e fu Kershner a ideare la scena dell'incontro con Luke, in cui il maestro Jedi si comporta in maniera dispettosa.[13] Ancora, la sequenza in cui Ian viene congelato nella grafite avrebbe dovuto avere un dialogo diverso: alla dichiarazione d'amore di Leila avrebbe dovuto rispondere «Ti amo anch'io»,[14] ma il regista capì che la battuta non era adeguata al personaggio. Dopo un colloquio privato con Kershner, Ford elaborò il serafico commento «Lo so»,[14] ritenuto da Lucas «Una battuta della quale la gente avrebbe riso», salvo poi convincersi della bontà della scena grazie a una proiezione con un pubblico di prova.[11]
Il film presenta per la prima volta il malvagio imperatorePalpatine, interpretato originariamente dalla moglie del truccatoreRick Baker pesantemente truccatasovrapponendo alla faccia della donna gli occhi di uno scimpanzé, per renderla più aliena e inquietante[15]. La regia di Kershner si sofferma spesso sui volti degli attori, Kershner affermerà:«Mi piace riempire il telaio con le facce dei personaggi. Non c'è niente di più interessante del panorama del volto umano», inoltreutilizza inquadrature di piccole cose o oggetti in qualche modo importanti e riprese zoomate. Va inoltre ricordato a questo proposito il lavoro svolto daldirettore della fotografiaPeter Suschitzky, i cui lavori sono considerati tra i più impressionanti, per l'uso della luce, dei colori vibranti e dei grandangoli. Il regista canadeseDavid Cronenberg, a cui fu offerto di dirigereIl ritorno dello Jedi, ha affermato più volte che il lavoro di Suschitzky inL'Impero colpisce ancora lo ha reso il miglior film di fantascienza che abbia mai visto.
DopoGuerre stellari, Kershner lavorò in svariate produzioni cinematografiche e televisive, dirigendo tra gli altriMai dire mai del1983, l'ultimoJames Bond conSean Connery eRobocop 2, e lavorando a nuovi progetti, nell'ambito della fotografia e del cinema.[1]
Kershner sposò Jean W. Staude, cugina di Angela Terzani Staude, moglie del giornalista e scrittore italianoTiziano Terzani.
È scomparso nel2010 dopo una lunga malattia all'età di 87 anni[16].
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