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Irpinia

Coordinate:41°00′34″N 15°04′50″E41°00′34″N,15°04′50″E
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediIrpinia (disambigua).
Irpinia
Tipico paesaggio irpino
StatiItalia (bandiera) Italia (epoca contemporanea)
Lega sannitica(in origine)
Territoriogeografico:Appennino campano(in larga parte)
amministrativo:provincia di Avellino(a grandi linee)
Lingueufficiali:italiano,arbëreshe(nel comune diGreci)
non ufficiali:dialetti irpini(incluso l'arianese)
estinte:lingua osca
Nome abitantiIrpini
L'Irpinia nell'entroterraappenninico dellapenisola italiana, in posizione intermedia tra lapianura Campana e iltavoliere delle Puglie.

L'Irpinia è un distretto storico-geografico dell'Italia meridionale corrispondente, sia pur con notevole approssimazione, al territorio dell'odiernaprovincia di Avellino (giàPrincipato Ultra fino al 1860).

Ilcoronimo "Irpinia", benché di uso esclusivamente moderno[1], fa comunque riferimento al territorio occupato anticamente dagliIrpini (inlatinoHirpini), una tribù di stirpesannitica e dilingua osca stanziata in epoca preromana su vaste zone dell'Appennino campano.

Conosciuta nel suo complesso come "la verde Irpinia"[2], l'area dispone di notevoli valenze ambientali e paesaggistiche.

Geografia

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Territorio

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Montagne nella zona diBagnoli Irpino

L'Irpinia è situata approssimativamente nel settore centro-orientale dellaCampania, benché al tempo degli antichi Irpini fosse intimamente legata alSannio e inepoca imperiale fu aggregata per diversi secoli all'Apulia. Non ha (né ha mai avuto) uno sbocco al mare, presentando un territorio essenzialmente montuoso-collinare. I suoi limiti naturali sono costituiti daimonti della Daunia a nord-est (oltre i quali si estende ilTavoliere delle Puglie), dalVulture a sud-est (un vulcano spento sito al confine con laLucania) e daimonti Picentini-Partenio a sud-ovest (al di là dei quali si aprono le pianure e le coste della Campania), mentre il margine nord-occidentale è segnato da un complesso sistema fluviale (formato dalCalore e da numerosi suoi affluenti) imperniato suBenevento e condiviso con il Sannio propriamente detto[3].

Il territorio si presenta come un altipiano assai irregolare (il cosiddettoAltopiano irpino[4]), inciso da valli e punteggiato da rilievi, tra i quali serpeggiano numerosi fiumi e torrenti.

Idrografia

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Il principale corso d'acqua è il già citato Calore che, a partire dalle sue sorgenti (situate presso il Colle Finestra, sul versante orientale delmonte Accellica), attraversa il territorio trasversalmente in direzione sud-nord per diverse decine di chilometri. L'Ofanto nasce, invece, traNusco eTorella dei Lombardi e percorre per un lungo tratto la parte sud-orientale dell'Irpinia, prima in direzione ovest-est per poi deviare verso nord nei pressi della confluenza con l'Atella a causa dello sbarramento costituito dal Vulture. IlSele nasce aCaposele, dal monte Paflagone, contrafforte del Cervialto, e sbocca quindi nell'omonima piana del Salernitano.

L'ampiavalle dell'Ufita pressoAriano Irpino

Altri corsi di rilievo sono ilSabato e l'Ufita (entrambi affluenti del Calore) che nascono rispettivamente dal versante occidentale del monte Accellica e dal pianoro delFormicoso e scorrono all'interno di vaste vallate; notevole per la sua estensione soprattutto lavalle dell'Ufita, a tratti quasi pianeggiante. Poi ancora il fiumeMiscano (affluente dell'Ufita) che sorge nei monti della Daunia e solca l'omonima vallata ricca di eminenze archeologiche e nota per le tipichebolle della Malvizza (vulcanetti di fango di natura non vulcanica); quindi ilCervaro, un fiume che solca l'Irpinia nord-orientale per alcune decine di chilometri nel suo alto corso per poi discendere nel Tavoliere delle Puglie dopo aver percorsol'omonima valle boscosa e a tratti impervia; infine il Calaggio, che dalle sue sorgenti, in agro diVallata, attraversa per un breve tratto l'Irpinia orientale prima di penetrare a sua volta nel Tavoliere pugliese. I fiumi e i torrenti testimoniano l'abbondanza di risorse idriche nel territorio, le quali vengono sfruttate per "dissetare" le aree circostanti attraverso opere di canalizzazione. È questo il caso, infatti, delle sorgenti delSele e degli invasidi Conza edi San Pietro, in gran parte sfruttati dall'Acquedotto pugliese, o del "canale diSerino" utilizzato già in epocaromana per portare l'acqua nella piana campana.

Pochi sono invece i laghi naturali, per lo più localizzati in aree montane marginali. I principali sono: il lago di San Giorgio traCasalbore,Montefalcone eSan Giorgio La Molara, dunque sul confine storico con il Sanniopentro; i laghi vulcanici diMonticchio, al confine storico con la Lucania; illago Laceno, di origine carsica, nell'Irpinia meridionale (alle pendici dei monti Picentini); infine il laghettoLuza Aquafets, nell'Irpinia settentrionale (alle falde dei monti della Daunia, nelle vicinanze diGreci), la cui esistenza è documentata fin dal 1466[5].

Orografia e geologia

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Le cime più imponenti si innalzano nella zona sud-occidentale. È qui, infatti, che si ergono i montiCervialto (la cui cima si trova nel territorio comunale diCalabritto) eTerminio (traSerino eVolturara Irpina), massicci di originecarsica rispettivamente di 1809 e 1806 ms.l.m..

Nell'Irpinia centrale le montagne sono invece relativamente meno elevate, mentre le aree di fondovalle sono spesso ricoperte da depositipiroclastici (notevoli per il loro spessore soprattutto lepomici di Avellino). Fenomeni vulcanici secondari si evidenziano inoltre nellaValle d'Ansanto, ritenuta dagli antichi Irpini un luogo sacro dedicato alla deaMefite; nelle vicinanze, aVillamaina, vi è una sorgente termale. Assai più ampia è invece la diffusione dellesorgenti sulfuree.

Nel settore nord-orientale, infine, la conformazione orografica è decisamente di tipo argilloso-arenaceo (benché la matrice sia comunque calcarea), pertanto i rilievi raggiungono altezze inferiori; nonostante ciò, i centri abitati sorgono a quote mediamente più elevate. Tale territorio è percorso inoltre dalla dorsale spartiacqueappenninica, che si estende dallasella di Ariano a nord (pressoAriano Irpino, il comune montano più popoloso della regione[6]), passando per i rilievi dellaBaronia di Vico (ove vi èTrevico, il centro abitato più elevato in regione con i suoi1090 m s.l.m.[7]) e per l'altopiano delFormicoso (avente un'altitudine media di circa 800m s.l.m.), fino allasella di Conza, a sud.

Sismologia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Terremoti in Irpinia.

L'Irpinia costituisce un importantedistretto sismico. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia vi ha una propria sede aGrottaminarda, nellavalle dell'Ufita, con annesso un centro per la sismologia ed ingegneria sismica. Il centro, mediante una sala di monitoraggio sismico, collabora allo sviluppo di una rete sismica nazionale che consente l'immediata localizzazione automatica degli eventi sismici che avvengono nell'ambito del territorio nazionale.[8]

Storia

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La rupe gessosa deLa Starza, nellavalle del Miscano, presso cui si rinvengono le vestigia del più antico insediamento della regione

Le più antiche tracce umane nell'area risalgono alpaleolitico e sono riferibili a sporadici gruppi dicacciatori-raccoglitori, mentre i primi villaggi agro-pastorali sorsero nelneolitico in correlazione ad afflussi di genti provenienti dall'area adriatica. A partire dal XII-X secolo a.C. iniziarono poi a giungere, per successive ondate immigratorie, i primi popoli di ceppoindo-europeo.

Fu però soltanto tra il VI e il IV secolo a.C. che una tribùsannitica dilingua osca, gliIrpini, provenienti da territori più a nord occuparono progressivamente l'intera area. Il loro nome derivava da quello dellupo (hirpus in lingua osca), forse prescelto quale animaletotemico. Ad ogni modo gli Irpini, almeno fino al termine delleguerre sannitiche, non furono mai espressamente citati in quanto costituivano parte integrante dellaLega sannitica; essi comparvero per la prima volta col proprio nome soltanto al tempo della spedizione diPirro, nel 280 a.C.

I centri irpini più importanti furono (da nord a sud):Vescellium (presso imonti della Daunia, ai confini con l'Apulia),Aequum Tuticum (Sant'Eleuterio diAriano Irpino), inizialmenteMaleventum (Benevento, colonizzata comunque dai Romani fin dal 268 a.C.),Trivicum (Civita Superiore diSan Sossio Baronia),Aeculanum (Passo diMirabella),Aquilonia (Lacedonia),Abellinum (nei pressi dell'odiernaAtripalda, sul fiume Sabato),Fratuolum (forseCalitri),Compsa (Conza vecchia).

A seguito di ricerche archeologiche sono inoltre emersi altri insediamenti, ancor più antichi dei precedenti, dei quali però si ignorano i nomi; essi erano situati a Monte Rovitello (pressoGreci), aCasalbore (ove si rinvengono i resti di un tempio italico, l'unico superstite in tutta l'Irpinia), aMonte Castello (Savignano Irpino), a La Pezza (pressoMelito Irpino), aCastel Baronia, aCarife (assai cospicui i reperti rinvenuti nellalocale area archeologica), aBisaccia, aMorra De Sanctis, a Oppido Vetere (pressoLioni eCaposele), aCastelnuovo di Conza (ai confini con laLucania).

Ancora all'epoca delleguerre puniche gli Irpini (diversamente da altre tribù sannitiche) si dimostrarono assai ostili nei confronti deiRomani; costoro riuscirono però ad avere la meglio appropriandosi di vaste fette di territorio. Di origine prettamente romana (nonostante la presenzain loco di numerosi reperti scritti inosco, la lingua parlata dagli antichi Irpini) è, ad esempio, ilforumgraccano di Fioccaglie pressoFlumeri, il cui nome doveva corrispondere forse aForum Aemilii data la sua collocazione all'incrocio tra laVia Appia e laVia Aemilia (della quale ultima costituiva ilcaput viae)[9]. Al termine della sanguinosaguerra sociale (I secolo a.C.) gli Irpini furono poi costretti a sottomettersi definitivamente, perdendo così la loro cultura e la loro lingua ma ottenendo in compenso la tanto ambitacittadinanza romana.

Numerosestrade romane attraversarono il territorio irpino: le più antiche furono le già citateVia Appia eVia Aemilia, seguirono poi laVia Minucia (successivamente ribattezzataVia Traiana), laVia Aurelia e infine laVia Herculia. Inoltre alcuni indizi (tragitti degliitineraria, ruderi di ponti romani sul fiume Calore, frammenti di miliari) fanno presupporre l'esistenza anche di altre strade, delle quali però non si conoscono i nomi.

Fin dall'epoca imperiale l'Irpinia fu separata dal Sannio (che costituì laregio IV) e aggregata dapprima allaregio II Apulia et Calabria (ossia alla Puglia) dall'imperatoreAugusto, per poi passare almeno in parte allaCampania a seguito della riforma amministrativa operata daAdriano; tuttavia il settore orientale rimase legato alla provincia diApulia et Calabria (erede dellaRegio II) ancora per qualche secolo.[10]

In epoca medievale, con l'invasionelongobarda, i territori già irpini furono assoggettati fin dal VI secolo alducato di Benevento, ma in seguito ilprincipato di Salerno riuscì ad appropriarsene dapprima in parte (settori meridionali, secolo IX) e poi totalmente (a seguito dellaconquista normanna, secolo XI); tuttavia le stesse terre, a partire dall'epoca angioina (secolo XIII), furono distaccate anche da Salerno per costituire ungiustizierato a sé stante (denominatoPrincipato Ultra, o anchePrincipato Ulteriore) all'interno del neonatoRegno di Napoli.

A decorrere dal XV secolo ilPrincipato Ultra fu elevato a provincia e, a partire dalla fine del secolo successivo, la sua sede fu fissata stabilmente inMontefusco; fu soltanto dal 1806 cheAvellino divenne capoluogo provinciale. Dopo l'unità d'Italia la denominazionePrincipato Ultra fu abbandonata, ma lo stemma fu mantenuto; i confini provinciali furono comunque ripetutamente modificati nel corso dei secoli.

Nel 1942papa Pio XII nominòGuglielmo da Vercelli, fondatore delsantuario di Montevergine e dell'abbazia del Goleto, patrono dell'Irpinia[11].

Lingue e dialetti

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Lalingua osca, ossia l'idiomaindoeuropeo parlato dagli antichi Irpini e dalle altre popolazioni sannitiche e appartenente al gruppoosco-umbro, si estinse a seguito della colonizzazione romana; le ultime attestazioni scritte risalgono al I secolo a.C.

Nell'Irpinia moderna si parlano invece lalingua italiana e i varidialetti irpini, questi ultimi derivanti dalla sovrapposizione dellalingua latina sulsostrato osco e appartenenti al gruppo deidialetti italiani meridionali. Nelle fasce territoriali periferiche i vernacoli locali subiscono comunque diverse influenze; ad esempio, nella città diAriano Irpino (ai confini con laPuglia) è in uso una parlata di transizione con caratteri peculiari, ildialetto arianese.

Un diverso idiomaromanzo, quellofrancoprovenzale penetrato a seguito degliAngioini o deiValdesi, oltreché tuttora parlato nell'altaValmaggiore (un'area-cuscinetto a cavallo tra Irpinia eDaunia) era usato un tempo anche da alcune altre comunità vicine dell'Irpinia nord-orientale, ove permangono tracce della sua diffusione[12].

Segnaletica bilingue aGreci, isola linguisticaarbëreshë

Greci è invece l'unico paese irpino in cui si parla l'arbëreshë, un idioma antico-albanese. Oltre alla lingua, a Greci si sono mantenute intatte nel tempo anche molte tradizioni (ma non ilrito ortodosso). Lo stanziamentoarbëreshë risale al XV secolo, ma il toponimo "Greci" ha origini più antiche (essendo attestato fin dall'XI secolo) ed è piuttosto riferibile aiBizantini che nel IX-X secolo occuparono quel territorio. In linguaarbëreshë Greci è chiamata inveceKatundi, letteralmente "il borgo", "il paese".

In passato esistevano ancora altre isole linguistiche: si trattava deglischiavoni, un gruppo etnico di cepposlavo stanziato un tempo a Polcarino degli Schiavoni (la modernaVillanova del Battista), a Montemalo (l'attualeSant'Arcangelo Trimonte) e aGinestra degli Schiavoni, estintosi dopo le estese devastazioni provocate dall'epidemia dipeste del 1656.

Prodotti tipici

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Il biodistretto d'Irpinia, avente sede nella città diAriano Irpino, è incluso nel registro nazionale dei distretti biologici[13]. Di particolare rilevanza è la produzione divino: tra i più pregiati vi sono ilgreco di Tufo DOCG, iltaurasi DOCG, ilfiano di Avellino e l'aglianico. Tra i prodottiIGP vi è lacastagna di Montella, mentre l'olio extravergine d'olivaIrpinia - Colline dell'Ufita, che si caratterizza per i suoi colori intensi e per il sapore fruttato con note di pomodoro[14], si fregia del marchioDOP. Altri prodotti tipici sono ilcaciocchiato irpino, lacastagna di Trevico (soprattutto in forma dicaldarroste), ilpane di Calitri, ilpane di Montecalvo, lapatata di Trevico, ilpecorino bagnolese, ilpecorino di Carmasciano, ilprosciutto di Trevico, ilprosciutto di Venticano e il tartufo nero di Bagnoli Irpino, tutti riconosciuti qualiprodotti agroalimentari tradizionali (PAT).

Nei comuni diPietradefusi (in particolare la frazioneDentecane),Grottaminarda eOspedaletto d'Alpinolo sono presenti degli stabilimenti per la produzione del torrone; molto importante è anche la produzione di nocciole. Per quanto riguarda la pasta è diffuso il consumo deifusilli avellinesi; esclusivi dellaBaronia sono invece itrilli, un particolare tipo di pasta casereccia che si fregia del marchio PAT[15].

Inoltre l'artigianato ha rivestito da sempre un ruolo importante nell'economia locale; tra le numerose manifatture locali si segnala laceramica arianese, ben attestata fin dal XIII secolo[16].

Luoghi d'interesse

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Veduta diSavignano Irpino

Principali attrattive turistiche sono l'ex comprensorio sciistico delLaceno con il lago omonimo, il monteTerminio oltre ad alcuni borghi che fanno parte dell'associazione deiborghi più belli d'Italia, qualiFrigento,Gesualdo,Monteverde,Nusco,Savignano Irpino eZungoli (questi due ultimi si fregiano inoltre, rispettivamente, dellabandiera gialla e dellabandiera arancione).

Tra le strutture architettoniche di rilievo storico spicca ilcastello di Ariano, sede della primacontea normanna in terra italiana, presso cui furono convocate e promulgate le celebriassise di Ariano del 1140. Notevoli anche ilcomplesso monumentale del Monte aMontella, il castello diSan Barbato, costruito in epoca longobarda nell'849, e il castello aragonese diMonteverde, sede dal 1532 al 1641 della signoria deiGrimaldi principi di Monaco. Di rilievo, inoltre, sono ilborgo Castello diCalitri; il centro storico diGesualdo con il castello che fu dimora del "principe dei musici"Carlo Gesualdo; il palazzo Filangieri diLapio con i suoi affreschi.

Il santuario di Montevergine

Tra le mete religiose si citano ilsantuario di Montevergine in territorio diMercogliano, l'abbazia del Goleto pressoSant'Angelo dei Lombardi, ilsantuario di San Gerardo Maiella aCaposele, ilconvento di San Francesco a Folloni aMontella, lacollegiata di San Michele aSolofra, i due antichi santuari diSan Liberatore e dellaMadonna di Valleluogo pressoAriano Irpino, il santuario diCarpignano nei dintorni diGrottaminarda e ilsantuario di Santa Felicita nelle vicinanze diRocca San Felice. Notevoli per la loro imponenza e per le opere d'arte ivi custodite sono inoltre le cattedralidi Ariano Irpino,di Avellino edi Sant'Angelo dei Lombardi.

I poli museali più rilevanti sono ilmuseo irpino e ilmuseo d'arte di Avellino, ilmuseo della civiltà normanna e ilmuseo degli argenti di Ariano Irpino, nonché due musei della ceramica:a Calitri e ancoraad Ariano Irpino.

Note

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  1. ^In epoca romana, al tempo delleguerre sannitiche, si adoperava piuttosto la locuzioneSamnium Hirpinum (="Sannio irpino"), anche se in seguito si preferì utilizzare l'etnonimoHirpini per indicare tanto la popolazione quanto il suo territorio (ad esempio:in Hirpinis ="in Irpinia", letteralmente "negli Irpini"). Viceversa, la parola latinaHirpinia non indicava un'area geografica, ma piuttosto unagens romana –benché forse di origini irpine–, da cui anche ilcognomenHirpinianus.
    Totius latinitatis onomasticon, 1883, p. 409.
  2. ^ Antonio D'Amato,La verde Irpinia: cenni storici, geografici e letterari della provincia di Avellino: con un saggio di canti popolari e di folklore irpino, Collana scolastica delle Provincie d'Italia, 3ª ed., Federico & Ardia, 1924.
  3. ^È plausibile che in epoca pre-romana i principali fiumi convergenti nella conca beneventana fungessero da linee di confine tra le diverse tribù del Sannio sud-orientale. In particolare, si presume che il fiumeTammaro separasse gli Irpini daiPentri, che il fiumeSabato separasse gli Irpini daiCaudini e che lo stesso fiume Calore (a valle di Benevento) separasse Pentri e Caudini tra loro.
    Carlo Dotto de' Dauli,L'Italia dai primordii all'evo antico, vol. 1, Tipografia e litografia democratica di A. Danesi, 1879, p. 587.
  4. ^ Andrea Covino,Elementi di geografia colle più recenti indicazioni, 7ª ed., Torino, Vaccarino, 1871, p. 63.
  5. ^ Tommaso Vitale,Storia della regia città di Ariano e sua diocesi, Roma, Stamperia Salomoni, 1794, p. 408.
  6. ^Comuni montani, suComuniverso(archiviato dall'url originale l'11 giugno 2019).
  7. ^Comuni campani per altitudine, suTuttitalia.
  8. ^La sede Irpinia, suIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.URL consultato il 10 gennaio 2018(archiviato dall'url originale il 14 giugno 2018).
  9. ^La Magna Grecia da Pirro ad Annibale,Atti del cinquantaduesimo convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 27-30 settembre 2012, pp. 232-236(archiviato il 17 aprile 2022).
  10. ^ Antonio Canino,Campania, Touring club italiano, 1981, pp. 11-12,ISBN 9788836500185.
  11. ^Guglielmo da Vercelli, suenrosadira.it.
  12. ^Puglia, Touring club italiano, 1978, p. 62,ISBN 978-88-365-0020-8.
  13. ^Registro Nazionale Distretti Biologici, supoliticheagricole.it.URL consultato il Ministero dell'agricoltura,della sovranità alimentare e delle foreste(archiviato il 16 aprile 2024).
  14. ^Irpinia Colline dell'Ufita DOP, suagricoltura.regione.campania.it.
  15. ^Prodotti tipici irpini, suViaggio in Irpinia.
  16. ^ Guido Donatone,La Maiolica di Ariano Irpino, Cava dé Tirreni, Edizione Del Delfino, Adriano Gallina, 1980, p. 95.

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