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Ippicoltura

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L'ippicoltura consiste nell’allevamento degliequini con finalità economiche. Le specie allevate sono ilcavallo, l’asino e i loroibridi (mulo ebardotto). Gli equini allevati sono destinati principalmente al lavoro (soprattutto agricolo), alla produzione alimentare (carne e latte) e, nel caso dei cavalli, alla pratica sportiva (equitazione ed ippica).

Storia

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L’allevamento degli equini è praticato fin dall’antichità.

L’addomesticamento del cavallo sarebbe avvenuto fra l’Europa orientale e l’Asia centrale; secondo diversi studiosi, sarebbe stata lacultura Botai, inKazakistan, ad utilizzare per prima il cavallo come animale domestico, nel IV millennio a.C.[1] Il cavallo sarebbe stato allevato inizialmente allo stato brado per il latte e la carne; gli allevatori avrebbero successivamente iniziato a montare alcuni animali per controllare il bestiame al pascolo. In seguito il cavallo si diffuse verso ovest e verso sud. Lacultura Kurgan allevò il cavallo tra l’Ucraina orientale e laRussia sud-orientale, mentre l’animale fu importato dagliIttiti inAsia minore, da cui si diffuse nelMedio oriente.[2] Il cavallo si rivelò inadatto per i lavori agricoli, ma utilissimo per trasportare velocemente persone da un posto all’altro. I cavalli furono usati inguerra per il traino di carri leggeri, che vennero successivamente abbandonati perché non adatti ai terreni scoscesi. GliAssiri cominciarono a montare il cavallo per lacaccia ed iniziarono a praticare l’allevamento selettivo per ottenere animali più robusti che sopportassero agevolmente il peso del cavaliere;[1] i carri da guerra furono così affiancati dai primi reparti dicavalleria montata, con uomini a cavallo che combattevano con arco e frecce. Anche nell’antica Grecia i cavalli furono usati in guerra; i cavalieri erano chiamatihippikon e durante laguerra del Peloponneso si distinsero i contingenti dicavalleria pesante originari dellaTessaglia. I Greci usavano il cavallo anche per gare sportive eSenofonte scrisse nel 350 a.C. il saggioSull'equitazione, una delle prime opere sulla scelta, gestione e addestramento dei cavalli. Nelregno di Macedonia fu costituito uno speciale reparto di cavalleria pesante, i cui cavalieri furono chiamatihetairoi (etèri). Anche nell’antica Roma il cavallo fu utilizzato per scopi militari; lacavalleria romana era inserita ai lati dellafanteria legionaria, che costituiva il nerbo dell’esercito romano. Il cavallo fu usato anche per scopi sportivi, come lecorse dei carri effettuate nelCirco Massimo. In epoca romana, con la costruzione di una fitta rete di strade, si ebbe lo sviluppo di carri trainati da cavalli per il trasporto di merci e persone. NelMedioevo il cavallo fu impiegato soprattutto a scopi militari, per cui fu decisiva l’introduzione dellastaffa. Lacavalleria medievale divenne un gruppo elitario, dato che il mantenimento e l’addestramento del cavallo era molto costoso. In quest’epoca il cavallo cominciò ad essere impiegato anche nei lavori agricoli, grazie all’introduzione dellaferratura e delcollare da spalla.[3] Si ebbe anche un uso sportivo dei cavalli in occasione deiPalii. Nell’età moderna, con l’avvento delle armi da fuoco, la cavalleria militare cominciò a declinare, tuttavia sopravvisse fino agli inizi del XX secolo. NelRinascimento, con la nascita dell’assolutismo e le esigenze militari, in alcune nazioni lo stato cercò di controllare e centralizzare l'allevamento dei cavalli; in Francia nacquero le scuderie nazionali e gli allevatori privati furono penalizzati. NelSeicento cominciarono a nascere scuole di equitazione a scopo ludico-sportivo; anche la viabilità riprese a svilupparsi e i veicoli trainati dai cavalli divennero il più importante mezzo di trasporto fino all’avvento della ferrovia nell’Ottocento.[4] NelSettecento, nelle zone dove l’agricoltura era più produttiva, i cavalli sostituirono i bovini come animali da lavoro, perché erano in grado di eseguire il lavoro più velocemente; ciò portò ad un incremento della produzione. Con laprima guerra mondiale scomparve l’uso del cavallo sui campi di battaglia. La diffusione deiveicoli a motore e dellameccanizzazione agricola portò alla scomparsa del cavallo nei settori dei trasporti e dell’agricoltura, per cui nella seconda metà delNovecento il cavallo finì per essere utilizzato principalmente per attività ludico-sportive.

L’addomesticamento dell’asino sarebbe invece avvenuto fra il VI e il V millennio a.C., cioè prima del cavallo, in Africa, probabilmente nella parte nord-orientale del continente; da lì si sarebbe diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo e nel sud dell’Europa, dove sarebbe arrivato nelNeolitico. L’asino era utilizzato in agricoltura come animale da lavoro (ad esempio per fare girare la macina), da trasporto merci (come animale da traino e da soma) e persone e in misura minore per il latte e la carne.[5] Per la sua rusticità e il minor costo del suo mantenimento era preferito al cavallo dalle persone meno abbienti, tanto da essere definito "il cavallo del povero". In seguito l’asino venne allevato anche per la produzione di muli. La meccanizzazione dei trasporti e dell’agricoltura ha posto le condizioni per un declino dell’allevamento di questo animale; in tempi recenti si è avuta una sua riscoperta come animale da tempo libero, per passeggiate edescursioni.[6]

Sistemi di allevamento

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Gli equini possono essere allevati allo stato brado, semi-brado e stallino. Nell’allevamento allo stato brado, essi vivono all’aperto per tutto l’anno e si alimentano soprattutto alpascolo. L’area destinata al pascolamento deve essere circondata da una recinzione e disporre di una protezione naturale (es. alberatura) o artificiale contro il caldo, la pioggia e il vento; la protezione è importante soprattutto per gli asini, che si ammalano facilmente se sono esposti alla neve o alla pioggia prolungata. Nell’allevamento semi-brado, gli equini vivono all’aperto per la maggior parte dell’anno e nei mesi invernali stanno nei ricoveri (dettiscuderie) dove vengono alimentati confieno emangimi concentrati (principalmenteavena ecrusca). Nell’allevamento stallino, gli animali vivono nei ricoveri per tutto l’anno. I ricoveri devono essere dotati di abbeveratoi, dimangiatoie per i mangimi concentrati e per il fieno e unarastrelliera per il fieno. Dato che gli equini hanno bisogno di movimento, è opportuno che ci sia una zona all’aperto adiacente alla scuderia, delimitata da una recinzione, a cui gli animali possano accedere liberamente. È sconsigliabile tenere i cavalli legati in modo permanente all’interno dei ricoveri, ma è possibile farlo per brevi periodi, come in occasione di un’esposizione.

La scelta del sistema di allevamento dipende dal clima, dalla disponibilità di vaste aree pianeggianti e dallo scopo per cui si allevano gli animali: ad esempio, l’allevamento stallino è indicato per gli equini da lavoro, mentre per gli equini da carne è preferibile l’allevamento brado o semi-brado. Anche la razza influenza la scelta delle condizioni di allevamento.

Nel mondo, il cavallo è maggiormente allevato in USA, Cina, Messico, Brasile e Argentina, l’asino in Cina, Etiopia, Messico, Brasile e Iran. Nell’Unione europea, le nazioni con il maggior numero di cavalli sono la Germania, la Francia, il Regno Unito, l’Italia e la Polonia, mentre quelle con il maggior numero di asini sono la Bulgaria, la Spagna, il Portogallo, la Grecia, l’Italia e la Francia. InItalia l’allevamento del cavallo è maggiormente presente in Lazio, Lombardia, Sicilia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, quello dell’asino in Lazio, Lombardia, Piemonte, Campania, Emilia-Romagna, Abruzzo, Sicilia e Sardegna.[7][8]

Destinazione degli animali

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Ippica

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Nell’ippica i cavalli sono utilizzati per corse algaloppo o altrotto, che vengono effettuate su una pista dettaippodromo. Nelle corse al galoppo si utilizzano i cavalli purosangue, mentre nelle corse al trotto si utilizzano i cavallitrottatori.

Equitazione

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Inequitazione, i cavalli vengono utilizzati per ilsalto ostacoli, ildressage e ilconcorso completo. I cavalli da tiro sono impiegati nella disciplinaattacchi sportivi.

Ippoterapia

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Nell’ippoterapia, i cavalli e gli asini vengono impiegati per migliorare lo stato di salute di un soggetto umano.

Lavoro

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Cavalli che attraverso il loro movimento alimentano unatrebbiatrice .

Tradizionalmente, gli equini sono stati usati inagricoltura soprattutto per il trasporto dei carichi. I cavalli erano impiegati come animali da tiro; fra icavalli da tiro sono state selezionate diverse razze, fra cui ilcavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido. Gli asini e i muli venivano invece usati comeanimali da soma. In alcuni Paesi (soprattutto gliStati Uniti d'America e l’Argentina) il cavallo veniva usato daimandriani per condurre al pascolo il bestiame (composto soprattutto dabovini) e sorvegliarlo. La meccanizzazione dell’agricoltura ha ridotto fortemente l’uso degli equini per il lavoro. In alcune regioni della Spagna e della Francia l’uso del cavallo da parte dei mandriani per la conduzione del bestiame sopravvive ancora per motivi tradizionali e folcloristici, come aSegorbe (dove si celebra la festa dell'Entrada de toros y caballos) e nellaCamargue.

Produzioni alimentari

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Distribuzione dell'allevamento di equini in Italia per regione (1970, 1986).[9]

Gli equini sono allevati anche per la produzione dicarne elatte.

In passato la carne equina proveniva da animali a fine carriera, oggi cavalli e asini sono allevati anche per la produzione di carne e vengono macellati entro i tre anni di età.La carne è destinata al consumo fresco e alla produzione disalumi. Nel mondo, si consuma carne equina soprattutto in Asia (specialmente Cina e Giappone), Sudamerica ed Europa orientale; nell’Europa occidentale è consumata soprattutto in Italia, Francia, Germania e Spagna. Il consumo di carne equina è vietato nell’ebraismo; nell’islam è vietato il consumo dicarne di asino perché l'animale costituisce una risorsa per la popolazione, mentre il consumo dicarne di cavallo è sconsigliato.[10] Nei paesi anglosassoni il consumo di carne equina non è vietato, ma è frenato da remore di natura culturale.[11] In Italia il consumo di carne equina è minoritario rispetto al consumo della carne di altri animali ed è concentrato in alcune regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Sicilia, Sardegna) dove ha dato luogo anche ad alcuni piatti tipici come iltapulon, lostufato d'asino, lastraecca di cavallo, lapastissada di cavallo, ibigoli al ragù di cavallo, ipezzetti di cavallo al sugo e lo spezzatino di cavallo in umido.[12]

Il latte equino è indicato per l’allattamento artificiale dei bambini allergici al latte vaccino. In Europa è più utilizzato illatte di asina, mentre illatte di giumenta è più diffuso in Asia, dove è usato anche per preparare una bevanda fermentata, ilkumis.

Note

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  1. ^abAddomesticazione e uso del cavallo
  2. ^Origine e storia del cavallo domestico
  3. ^Il cavallo in agricoltura
  4. ^Il cavallo nella storia
  5. ^L’asino e la sua storia
  6. ^Gli asinelli
  7. ^Il declino della popolazione equina
  8. ^La popolazione asinina in Italia (PDF), suelearning.unite.it.URL consultato il 23 novembre 2018(archiviato dall'url originale il 23 novembre 2018).
  9. ^Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1990.
  10. ^Cibo e religione:i cibi proibiti per ebraismo, islam e buddismo
  11. ^Carne di cavallo: perché in America mangiarla è tabù
  12. ^La carne equina:Caratteristiche e storia

Bibliografia

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  • John Hickman,Il cavallo e il suo management, Edagricole, 1994
  • Raffaele Baroncimi,L’asino, il mulo e il bardotto, Edagricole, 2014
  • Dialma Balasini,Zootecnica applicata. Equini, cavali, asini, muli, bardotti, Edagricole Scolastico, 2000

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