Antonescu nacque in una famiglia piccolo borghese con tradizione militare. Frequentò la scuola militare aCraiova e aIași, dove si diplomò come migliore della classe alla Scuola di Cavalleria nel1904; quindi, nel1911, si diplomò all'accademia militare.
In qualità di tenente, Antonescu prese parte alla repressione dellarivolta dei contadini del 1907 in Romania nella città diGalați e nei dintorni. Nel1913 partecipò allaseconda guerra dei Balcani contro laBulgaria, ottenendo la più alta decorazione militare romena. Durante il coinvolgimento romeno nellaprima guerra mondiale (1916-1918), Antonescu funse da Capo di Stato Maggiore del marescialloConstantin Prezan. In questa posizione fu l'artefice della riuscita difesa romena dellaMoldavia dal tentativo di invasione da parte delle truppe tedesche guidate dal maresciallo di campovon Mackensen, nella seconda metà del1917. Il resto della Romania era già stato occupato dai tedeschi alla fine del1916.
Antonescu aveva una brillante intelligenza e godeva di una reputazione di comandante molto abile e pragmatico, ma anche di spietata freddezza quando lo reputava necessario. Negli incontri internazionali aveva fama di persona franca e leale, ben diversa da quella di altri esponenti politici romeni (anche del suo stesso governo), caratterizzati da bizantinismi e linguaggio ambiguo.
Tra il1922 e il1926 fuaddetto militare della Romania inFrancia e nelRegno Unito, Paesi verso i quali provava sentimenti non solo di ammirazione, ma anche di grande simpatia. Stimava ma non amava la Germania ed in seguito fu impressionato dalla macchina bellica nazista che riteneva invincibile. Diffidava dell'Unione Sovietica, che considerava il più pericoloso confinante della Romania. Dopo essere ritornato in Romania, divenne comandante della "Școala Superioară de Război" (Scuola Superiore di Guerra) dal1927 al1930, Capo di Stato Maggiore dal1933 al1934 e ministro della Difesa tra il1937 e il1938.
Antonescu incontraMussolini durante la sua visita aRoma nel novembre1940.
Il generale Antonescu venne nominato Primo ministro da reCarlo II nel settembre1940, in un momento particolarmente critico per la stessa sopravvivenza della Romania (Cecoslovacchia, Austria, Albania, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia erano sparite come entità politiche), dopo la sconfitta militare della Francia, che rappresentava il punto di riferimento nella politica estera romena e dopo che la Romania era stata costretta a cedere laBessarabia e laBucovina settentrionale all'URSS (28 giugno1940), la metà settentrionale dellaTransilvania all'Ungheria (30 agosto1940) e laDobrugia meridionale allaBulgaria. Solo due giorni dopo la sua nomina, costrinse re Carlo ad abdicare. Il figlio di Carlo,Michele, divenne il nuovo re. Antonescu si autoproclamòConducător (Duce) e assunse poteri dittatoriali, relegando il re ad un ruolo meramente "decorativo".
Fronteggiando la prospettiva di due minacce (Germania ad ovest e Unione Sovietica ad est), Antonescu optò per quello che gli sembrava allora il male minore per la Romania. La Germania mirava alle risorse naturali della Romania, ma dopo il trasferimento della Transilvania settentrionale all'Ungheria, imposto con il compromesso di Vienna, non rappresentava più un pericolo per i confini nazionali. Di contro le aspirazioni espansioniste dell'URSS, lungi dall'essersi placate con il diktat di Mosca, mettevano a repentaglio la regione moldava e la stessa indipendenza della Romania. Egli optò, quindi, per un'alleanza con laGermania nazista al fine di recuperare la Bessarabia e la Bucovina Settentrionale e sperando di ottenere dalla Germania un ritocco alla frontiera con l'Ungheria, decisa a Vienna. Questa alleanza era parimenti invitante per i tedeschi, date le importanti riserve petrolifere della Romania, la sua produzione di cereali ed il suo esercito, male armato, ma comunque ragguardevole per il numero dei soldati.
Antonescu avvicinò quindi il Movimento Legionario, di cui laGuardia di Ferro era il gruppo armato, fascista e antisemita, offrendogli dei posti nel governo (15 settembre1940). Antonescu desiderava portare la Guardia di Ferro sotto il suo controllo diretto, poiché le sue attività paramilitari e la furia antisemita stavano minando l'autorità dello Stato. Il periodo seguente divenne noto come "Stato Nazional Legionario" (Statul național-legionar). Alla fine, dopo che le richieste per poteri estesi vennero ripetutamente rigettate da Antonescu, la Guardia di Ferro si ribellò (21 gennaio1941). Antonescu schiacciò rapidamente la rivolta (con il consenso della Germania, il cui interesse economico e militare richiedeva stabilità in Romania), mise fuori legge la Guardia di Ferro e ne fece imprigionare o espellere dal Paese i capi.
Le truppe romene, unitamente a quelle finlandesi, si unirono allaWehrmacht tedesca nell'attacco contro l'Unione Sovietica (giugno1941) e rioccuparono i territori persi. Vennero inoltre conquistate laTransnistria e la città diOdessa nella quale, per ordine di Antonescu, fu perpetrato, per rappresaglia ad un grave attentato, l'eccidio noto comemassacro d'Odessa. Tuttavia, dopo aver occupato laBessarabia e laBucovina settentrionale, e occupato laPridniestrovia (Transnistria), Antonescu spinse le armate romene più in profondità nel territorio sovietico sino alCaucaso. Questa avventata decisione andò incontro alla disapprovazione dei partiti democratici romeni che erano all'opposizione e che pure non avevano disapprovato la riconquista dei territori persi a seguito del diktat sovietico. Nella fase successiva della guerra i romeni soffrirono pesanti perdite nellabattaglia di Stalingrado esi convinsero che la guerra era persa: di conseguenza la popolarità di Antonescu declinò rapidamente[senza fonte].
Nell'estate del1944, mentre l'Armata Rossa stava spingendo i tedeschi sempre più vicino ai confini orientali della Romania, Antonescu rifiutò di trattare la resa, pur essendo a conoscenza, non disapprovandoli, dei colloqui con gli Alleati nelle sedi neutrali. Il suo senso dell'onore gli impediva, come militare, di tradire l'alleato tedesco. Antonescu voleva che la Wehrmacht lasciasse il Paese, ma in maniera ordinata e senza subire attacchi da parte romena. Il governo di Mosca, a sua volta, si rifiutava di trattare con Antonescu, detestato dai comunisti per i suoi sentimenti antisovietici. Era quindi indispensabile la sua rimozione. Perciò, il 23 agosto1944, re Michele, sostenuto dai principali partiti politici romeni, seguendo l'esempio diVittorio Emanuele III con Mussolini, lo convocò a Palazzo Reale,lo destituì e lo fece arrestare.
Dopo essere stato arrestato, Antonescu venne consegnato ai sovietici. Nel maggio1946 venne messo a processo davanti al Tribunale del Popolo di Bucarest dal neonato governo comunista e riconosciuto colpevole di crimini contro la pace e per aver fatto partecipare la Romania all'invasione tedesca dell'URSS (operazione Barbarossa). Venne condannato a morte e fucilato il 1º giugno1946.
Il governo di Antonescu è stato accusato di aver causato la morte di 275 000 ebrei e di 5 000 rom. Un rapporto prodotto da una commissione ad hoc guidata dal premio NobelElie Wiesel (del quale il governo romeno prese atto nel 2004), affermava: "Irrefutabili e abbondanti prove documentali mostrano la responsabilità personale di Ion Antonescu nella deportazione e nella eliminazione di ebrei e rom che si trovavano sotto la giurisdizione rumena."[1]
Nel passato ci fu dibattito sul ruolo personale di Antonescu nella partecipazione rumena all'Olocausto. Il rapporto, basato su informazioni d'archivio rese disponibili dopo la caduta del comunismo inRomania, sembrerebbe confermare anche una responsabilità di Antonescu, ma non vi è unanimità di pensiero sulla sua fattiva collaborazione con la Shoah e sul suo presunto antisemitismo, in un Paese dove sentimenti di questo tipo erano diffusi anche fra gli stessi oppositori al regime.[2]
Immediatamente dopo essere salito al potere, Antonescu ampliò le leggi antiebraiche approvate da Gigurtu, anche se la matrigna di Antonescu, Frida Cuperman, era ebrea, così come la sua prima moglie, Rasela Mendel, che aveva sposato quando era addetto militare a Londra negli anni Trenta. Il suo migliore amico di gioventù era Wilhelm Filderman, che sarebbe diventato presidente delle comunità ebraiche di Romania. Durante il periodo1941-1942 vennero approvati 80 regolamenti antiebraici. A partire dalla fine di ottobre del1940 la Guardia di Ferro iniziò una massiccia campagna antisemita, aggredendo e malmenando gli ebrei e saccheggiando i loro negozi, che culminò in un fallito colpo di Stato e in unpogrom a Bucarest, nel quale vennero uccisi 120 ebrei. Antonescu fermò la violenza e il caos provocati dalla Guardia di Ferro e represse con durezza la ribellione, arrestando o esiliando in Germania i nazisti rumeni. Tuttavia, dal momento in cui la Romania entrò in guerra, le aggressioni contro gli ebrei erano diventate comuni, soprattutto durante ilpogrom di Iași, dove 13 266 ebrei vennero uccisi nel luglio1941.
Sempre nel1941, a seguito dell'esercito romeno in avanzata, come rappresaglia per i proditori attacchi subiti nel1940 dai militari rumeni in ritirata dopo l'ultimatum sovietico, per i quali era stata addossata la responsabilità a presunti "gruppi di resistenza" ebraici, Antonescu ordinò la deportazione inTransnistria di ebrei dalla Bessarabia e dalla Bucovina settentrionale (tra gli 80 000 e i 150 000). Questi ebrei vennero considerati "agenti comunisti" dalla propaganda ufficiale. "Deportazione", -affermava il citato rapporto- era un eufemismo, dato che parte del processo consisteva nell'uccidere quanti più ebrei possibile prima di deportare il resto a est sui "treni della morte". Di quelli che sfuggirono all'inizialepulizia etnica inBucovina eBessarabia, solo pochi riuscirono a sopravvivere nei campi di concentramento istituiti inTransnistria.
Ulteriori uccisioni bersagliarono la popolazione ebraica che l'esercito rumeno riuscì a catturare in Transnistria. Più di centomila vittime furono registrate in luoghi comeOdessa (si vedamassacro di Odessa),Bogdanovka eAkmecetka nel 1941 e nel 1942, sempre come rappresaglia per attentati ed attacchi subiti dall'esercito rumeno di occupazione presente in Ucraina. In parallelo, alcuni civili romeni, come l'infermieraViorica Agarici intervennero per salvare le vite degli ebrei,[3] mentre, dall'interno della comunità ebraica, ilrabbino capoAlexandru Șafran e l'attivistaMișu Benvenisti si unirono conWilhelm Filderman in proteste pubbliche contro le decisioni di Antonescu.[4] Nel 1943 Filderman fu deportato aMohyliv-Podil's'kyj, e alla fine ritornò.[5]
Antonescu pose fine alle deportazioni, nonostante le pressioni tedesche, nel1943, quando iniziò a ricercare la pace con gli Alleati, anche se allo stesso tempo fece gravare pesanti tasse e il lavoro forzato sullacomunità ebraica, per eludere i sospetti di Hitler sulla Romania. Inoltre, sotto il regime di Antonescu, tredici navi lasciarono la Romania con destinazione ilmandato britannico della Palestina trasportando 13 000 ebrei, ma il flusso migratorio venne bruscamente interrotto nel 1942, quando le autorità britanniche si rifiutarono di accogliere i rifugiati nel territorio da loro amministrato a seguito delle proteste della popolazione araba autoctona, preoccupata per gli effetti dei flussi migratori. LaRomania e la Bulgaria furono i due soli Stati nell'area danubiano-balcanica che non consegnarono ai nazisti i loro ebrei nel quadro del progetto "soluzione finale". Vennero invece falcidiate le comunità ebraiche presenti nei territori romeni ceduti nel1940 all'Ungheria (Transilvania settentrionale), e nei territori moldavi restituiti all'Unione Sovietica (Bessarabia e Bucovina Settentrionale).
^Final Report, pp. 287–312; Ancel (2005 a), pp. 288–299; Deletant, pp. 135–136. Una lista diGiusti tra le Nazioni romeni emoldavi si trova nelRapporto finale, pp. 303–312.
Jean Ancel,Transnistria, 1941-1942, The Romanian mass Murder Campaigns, 2003, Tel Aviv. Vol. I, (Inglese) pp. 860; Vol. II, (Rumeno) pp. 1044; Vol. III, (Rumeno) pp. 1048
Radu Ioanid,The Holocaust in Romania: The Destruction of Jews and Gypsies Under the Antonescu Regime, 1940-1944, Ivan R. Dee Publisher, dicembre 1999