Inverno (che una tradizione erudita fa risalire ,— senza fondamento — aHiberna Castra, accampamenti invernali romani[N 1]) nelX secolo era una dipendenza dell'anticaabbazia di Santa Cristina, il vicino monastero di fondazione longobarda, da cui passò all'epoca delleCrociate all'ordine deiCavalieri Ospitalieri (poiCavalieri di Malta), che fecero costruire l'attuale castello e da cui il paese dipese feudalmente nei secoli seguenti fino al 1786, anche se nel censimento del 1751 risultò essere feudo dei marchesi di Origo. Apparteneva allaCampagna Sottana di Pavia[4].
Il toponimoMonteleone è documentato comeMontis Luponi nel 999, in seguito comeMontis Olivonis (1374) e successivamente comeMons Oleonis (1428). Parte dellaCampagna Sottana pavese, era infeudato nel 1750 agli Este. Da Monte Leone dipendevano i tre piccoli comuni di Cantelma, Gatta e Ca del Rho[5].
Nel 1863 Monteleone cambiò denominazione inMonteleone sui Colli Pavesi e nel 1873 fu soppresso e aggregato a Inverno[6].
Il comune assunse l'attuale denominazione di Inverno e Monteleone solo nel 1961[7].
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 ottobre 1962.[8]
«Partito: il 1° d'azzurro, almonte di tre cime di verde, la vetta centrale più elevata sostenente unleone, rivoltato, d'oro; il 2º d'oro, alcastello di muraturaal naturale, fortificato di due torri (la sinistra quadrata) merlate di tre alla guelfa e finestrate di due; il tutto fondato sucampagna di verde e sormontato da un bisante [tortello] di rosso, caricato dellacroce ottagona bianca. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nella prima partizione il monte e il leone formano il nome Monteleone; nella seconda è simboleggiata la frazione di Inverno con la figura stilizzata del castello dominato dal simbolo dell'Ordine di Malta.
Databile al XV secolo, il castello di Inverno è una fortificazione dalle finalità prevalentemente rurali. Si presenta come un insieme di quattro edifici disposti attorno a un cortile in modo tale da formare una pianta quadrata, con torri cilindriche e torri a base quadrilatera. Su due lati del cortile si affaccia un porticato.[9]
^Tale ipotesi erudita sarebbe confermata dalla pianta, tuttora esistente, tipica dell'accampamento romano con al centro un incrocio a 4 vie perpendicolari dirette secondo gli allineamenti dei punti cardinali, posizione in cui si trovava la tenda del comandante