Innocenzo Cappa | |
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Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXIII,XXIV,XXVI,XXVII |
Gruppo parlamentare | Misto |
Collegio | Corteolona; Milano; Unico nazionale |
Sito istituzionale | |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 14 maggio 1929 – |
Legislatura | XXVII |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università di Pavia |
Professione | Avvocato |
Innocenzo Cappa (Torino,5 agosto1875 –Milano,16 luglio1954) è stato unavvocato epoliticoitaliano.
Laureato inGiurisprudenza all'Università degli Studi di Pavia, in gioventù affiancò alla professione di avvocato l'impegno giornalistico, divenendo direttore dei fogliIl Crepuscolo e, dal1900 al1904,L'Italia del Popolo.
Aderì alPartito Repubblicano e con esso si candidò alleelezioni politiche del 1909, risultato il primo dei non eletti. Nel1911 rischiò di essere espulso dal partito per via della sua adesione allaguerra italo-turca, a cui il PRI era contrario.
Nel marzo del1913 approdò allaCamera dei deputati a seguito della morte del parlamentareCarlo Romussi.
Quando scoppiò laGrande Guerra fu un accesointerventista. Non appena scoppiato il conflitto, fu chiamato alle armi come ufficiale dell'esercito; in seguito, il ministero della Guerra gli diede l'incarico di far opera di propaganda presso i soldati al fronte. Tra il giugno e il luglio del1917 venne mandato, insieme ad altri delegati dei paesi dell'Intesa, in Russia per sondare le intenzioni del neonato governoKerenskij.
Alleelezioni del 1919 si ripresentò ma non venne rieletto. Dopo questa sconfitta, si schierò su posizioni sempre più filofasciste, tanto da poter tornare alla Camera grazie ai votifascisti nel1921 e nel1924. Il 21 gennaio 1929 venne nominato senatore del Regno e nel1933 prese ufficialmente la tessera delPNF.
Redattore delSecolo-Sera, durante il Ventennio ricoprì, in qualità di giornalista, diversi incarichi: presidente dell'Associazione lombarda dei giornalisti, vice presidente della Federazione italiana della stampa, presidente del Collegio dei probiviri, membro della Corte d'onore del Sindacato interprovinciale fascista dei giornalisti lombardi, membro della Commissione dell'educazione nazionale e della cultura popolare.
Nel 1929Antonio Gramsci scrisse di Cappa che egli « sta al mondo della cultura come il tarlo sta all'arte dell'abbigliamento [...] una figura intellettualmente nulla e moralmente discutibile », ricordando che, poichéFelice Cavallotti era stato chiamato "il bardo della democrazia", Cappa fu definito "ilbardotto della democrazia".[1]
Il 7 agosto 1944 venne deferito presso l'Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo, che però lo condannò soltanto alla decadenza dal titolo di senatore il 30 agosto 1945. Dopo la fine dellaSeconda guerra mondiale patì vari problemi di salute che lo costrinsero a ritirarsi a vita privata.
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