Ingelger, inlatinoIngelgerius (Rennes,845 –Tours,888), è stato visconte d'Angers, diTours e d'Orléans. In seguito acquisì la Contead'Angiò.
Secondo laChronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, era figlio del nobile Tertullo (Tertullus nobilis dux) e di Petronilla[1], figlia di un duca di Borgogna dellafamiglia dei Guelfi[1]. La paternità di Tertullo è confermata anche daiGesta Consulum Andegavensium[2].
Tertullo, sempre secondo laChronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, era figlio di Torquato[3]; durante il regno di Carlo il Calvo, Tertulfo aveva avuto conferma di una proprietà[4].
Ingelger nacque inBretagna, probabilmente aRennes, verso l'845, e secondo ilChronicon Turonensis, era parente diUgo l'abate (nepos Hugonis ducis Burgundiæ)[5], marchese diNeustria,conte d'Angiò, diAuxerre, diNevers e diTours, che fu anche arcivescovo diColonia[6], potente personaggio nella corte diBorgogna dell'epoca, in quanto figlio del primo conte diBorgogna TransgiuranaCorrado I[7] e fratello del secondo conte diBorgogna TransgiuranaCorrado II[8].
Fu il capostipite dellaprima casa d'Angiò. Anche se viene considerato ancora Visconte d'Angers, fu padre del primo conte d'Angiò:Folco I d'Angiò e i membri della famiglia furono anche chiamati:Ingelgeridi; la seconda casa d'Angiò, detta anche deiPlantageneti, che succedette agliIngelgeridi, discese da un ramo femminile della dinastia, quando tutti i rami maschili erano estinti, quindi fu anche un ascendente della casa reale inglese deiPlantageneti.
Secondo laChronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Ingelger fu un condottiero deiFranchi occidentali, infatti, durante il regno diCarlo il Calvo, fu un militare molto apprezzato, anche più del padre[1] e poi lo fu anche col successore di Carlo,Luigi II il Balbo.
Carlo il Calvo gli assegnò parte di un feudo nella zona diChâteau-Landon[9].
Poi, secondo laHistoria Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, il nuovo re dei Franchi occidentali,Luigi II il Balbo lo fece visconte diOrléans[10] e lo nominò suo rappresentante aTours[10], dove organizzò la difesa della città contro l'attacco deiNormanni.
Nell'877 si rese protagonista di un gesto che gli procurò la riconoscenza della città diTours, dove si rischiò una ribellione. Successe che durante una scorreria dei Normanni nelle vicinanze di Tours, i cittadini, in vista di un eventuale saccheggio, portarono il corpo del loro ArcivescovoSan Martino di Tours, nella più sicura città diAuxerre. Finito il pericolo però i cittadini di Auxerre non volevano rendere il corpo del santo vescovo. Intervenne direttamente Ingelger che fece riportare il corpo di San Martino nella sua sede primitiva.
I cittadini di Tours, per riconoscenza, lo nominarono tesoriere della città.[11]
Luigi II il Balbo (tra l'877 e l'879[9]) gli assegnò la metà della contea d'Angiò[10].
Secondo laHistoria Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, Ingelger sposò Aelindis, nipote dei fratelli, Rursus Adelardus e Raymo, con incarichi ad Angers e a Tours (Rursus Adelardus et Raymo ambo germani fratres, Turonensium et Andegavensium pontifices, neptem suam Aelindis)[10], ed è attraverso lei che ereditò il titolo di visconte d'Angers, la donna veniva da una nobile famiglia diOrléans, ma originaria diAmboise, e non a caso questi territori entrarono a far parte della futuraContea d'Angiò.
Mentre, per laChronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, la moglie di Ingelger si chiamava Adele ed era l'unica figlia Goffredo, signore diChâteau-Landon e delGâtinais (Landonensis castri sive Gastinensis pagi consul nomine Gaufredus…filiam unicam habens, nomine Adelam), che ereditò tutte le proprietà del padre, senza eredi maschi[12] (questa seconda versione potrebbe avere confuso la moglie di Ingelger con la moglie del figlio, il primo conte d'Angiò,Folco I d'Angiò detto il Rosso).
LaChronica de Gestis Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, non viene considerato molto attendibile come fonte, così come le gesta di Ingelger vengono definite spesso al limite del leggendario, vista anche la differenza temporale tra la stesura dello scritto e il periodo nel quale ha vissuto il capostipite degliIngelgeridi; fra le notizie curiose che ci tramanda questo testo c'è anche una che riguarda il giovane Ingelger: essendo una nobildonna, sua madrina di battesimo, accusata di infedeltà, Ingelger ne prese le difese e uccise in duello il suo accusatore[13]. La stessa vicenda viene ricordata anche dallaHistoria Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, in modo più succinto[14].
Con le sue vittorie militari e il matrimonio, Ingelger, iniziò ad espandere i confini delle terre da lui controllate, ereditate dal padre, con la signoria sulla città diChâteau-Landon, poi la Contea d'Angiò occidentale fino al confine naturale delfiume Mayenne, assegnatagli dal reLuigi II di Francia, verso l'878.
LaHistoria Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, ricorda che Ingelger fu soggetto ad una malattia polmonare (focositatem, phthisim et hydropisim), che, nell'888[9], lo portò alla morte[15] e fu tumulato nella chiesa di Saint-Martin aChâteauneuf-sur-Sarthe ("ecclesia beati Martini Castrinovi")[15], come viene confermato anche dallaHistoria Comitum Andegavorum, Chroniques d'Anjou[10].
Gli succedette il figlioFolco I d'Angiò detto il Rosso[15].
Una vicenda analoga a quella già narrata per il giovane Ingelger, viene ricordata ancora dallaChronica de Gesta Consulum Andegavorum, Chroniques d'Anjou, e riguarda Adele, che, dopo essere rimasta vedova, venne accusata di adulterio da un parente di Ingelger, di nome Guntranno, che venne sfidato da un giovane figlioccio di Adela, che sconfisse e uccise Guntranno, scagionando così Adela da ogni accusa[16]. Questa vicenda viene ripresa anche daiGestis Consulum Andegavensium, dove di Guntranno si dice che fosse un valente combattente e, anche qui il duello viene descritto nei particolari[2].
Ingelger dalla moglie Adelais ebbe un unico figlio, che, nel documento n° CLXXVII delCartulaire de l'abbaye de Saint-Aubin d'Angers, Tome I, dell'anno929 o930 lo cita come suo padre[17]:
(Cart. S.-Aubin, 1: 203-4 - Cart. Angers, 75)
(Chroniques d'Anjou)