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Infibulazione

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Vari tipi di mutilazioni genitali femminili; l'infibulazione femminile è considerato una mutilazione di tipo III.
Diffusione delle mutilazioni genitali femminili inAfrica.

L'infibulazione (dal latinofibula, spilla) è una pratica, che spesso prende le forme di unrituale, che prevede la menomazione degliorgani genitali di una persona di sessofemminile, sia essa una bambina o un'adolescente, o di sessomaschile, sebbene le pratiche siano diverse per la natura delle loro implicazioni.

Descrizione

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Nota sin dal IV millennio a.C., periodo a cui risalgono i primi indizi dicirconcisione, una pratica di infibulazione maschile, nel popolosumero,[1] l'infibulazione nelle sue varie forme ha attraversato tutta la storia dell'umanità diffondendosi in molti paesi e, a partire dalla seconda metà delXX secolo è diventata nota all'opinione pubblica nella sua forma che prevede lamutilazione genitale femminile,[2] sebbene essa continui ad esistere anche per il genere maschile.[3]

Il principale ma non unico scopo dell'infibulazione è quello di impedire alla persona infibulata di avererapporti sessuali. Nel caso dell'infibulazione femminile, ciò è volto alla preservazione della verginità della donna e la pratica, identificata dall'Organizzazione mondiale della sanità comemutilazione genitale femminile di tipo III, consiste nell'asportazione delclitoride (escissione del clitoride), dellepiccole labbra, di parte dellegrandi labbra vaginali concauterizzazione, cui segue la cucitura dellavulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale. La mutilazione è naturalmente irreversibile, mentre la capacità di consumare atti sessuali può essere ripristinata attraverso la defibulazione, una pratica che viene svolta solitamente dopo il matrimonio spesso dallo stesso sposo.[4]
Se nel caso femminile la pratica è soltanto chirurgica, nel caso maschile alcune forme di infibulazione non presentano alcuna mutilazione e sono del tutto reversibili. Tra le forme chirurgiche praticate nell'antichità per impedire di avere rapporti sessuali ai propri schiavi vi era ad esempio l'infibulazione prepuziale, praticata presso gli antichi romani, in cui un anello veniva fatto passare attraverso ilprepuzio di uno schiavo per impedirgli di raggiungere la completa erezione o comunque di effettuare una penetrazione,[5] mentre tra le forme non chirurgiche si può citare l'uso delkynodesme,[6] una stringa di cuoio utilizzata soprattutto nell'Antica Grecia con cui veniva legata la parte superiore del prepuzio (chiamataakroposthion) e di cui uno degli scopi era proprio quello di impedire "perdite di sperma", ossia di consumare rapporti sessuali occasionali, che al tempo erano ritenute lesive per il mantenimento della mascolinità delle voci dei cantanti.

Come detto, l'impedimento dei rapporti sessuali non è oggi il solo scopo dell'infibulazione: nel caso della circoncisione, che consiste nell'eliminazione della parte superiore del prepuzio, infatti, essa non preclude i rapporti sessuali alla persona circoncisa ed è oggi praticata esclusivamente come rito di passaggio, i cui significati originali restano tuttavia incerti, in molte culture e religioni.[7] Purtuttavia anche la pratica della circoncisione può essere ricondotta, in passato, all'impedimento di un atto sessuale, dato che alcuni ritengono che essa fosse una specie di surrogato alla ben più fatalepenectomia praticata in tempi remoti sui prigionieri, e dato anche il suo utilizzo, inetà vittoriana, come supposto deterrente allamasturbazione.[7]

Oggi l'infibulazione femminile è vietata in quasi tutto il mondo, sopravvivendo solo in alcune nazioni di cultura islamica (è il caso ad esempio dellaSomalia, in cui la percentuale di donne infibulate sfiora il 100%)[8], ciò nonostante, in molti paesi essa è ancora largamente praticata, spesso assieme a pratiche escissorie ancora più invasive e limitanti, e non di rado porta alla morte della donna infibulata a causa delle scarse condizioni igieniche in cui viene effettuata.[9][10] Tra i paesi in cui è praticata figurano non solo i paesi africani, che restano comunque il luogo della maggior parte degli interventi, ma anche diversi paesi sudamericani, dove comunque l'infibulazione non è mai diventata una vera e propria tradizione.[9] Contrariamente a quanto pensato dalla maggior parte dell'opinione pubblica, l'infibulazione femminile non è praticata solo in paesi di fede islamica, ad esempio, si ritiene che in Niger il 55% delle donne di fede cristiana abbia subito mutilazioni genitali, con un 20% di queste che si ritiene siano state sottoposte a infibulazione, rispetto al 2% delle donne di fede islamica.[11]

Tra i diversi tipi di infibulazione maschile, quella più largamente praticata anche a livello non terapeutico (talvolta essa è utilizzata infatti per eliminare problemi comefimosi particolarmente strette) è la già citata circoncisione, presente soprattutto nella culturaebraica, la quale prevede che essa avvenga entro l'ottavo giorno di vita del bambino, e in quella musulmana, per la quale essa deve essere invece praticata entro l'età prepuberale, cioè i 12-14 anni,[12] mentre alcune forme che sono sopravvissute fino ai giorni nostri e che sono praticate solo presso alcune comunità aborigene australiane e africane sono ad esempio lasubincisione del pene e lasuperincisione del prepuzio.[13]

Infibulazione femminile

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Infibulazione, religione e cultura

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Simbolo del movimento contrario all'infibulazione femminile.

Le origini delle mutilazioni femminili sono legate a tradizioni dell'antico Egitto, da qui il nome di "circoncisione faraonica"[14] che le viene dato inLingua araba (الختان الفرعوني,al-khitān al-firaʿūnī). Si calcola che in Egitto, nonostante la pratica sia vietata, ancora oggi tra l'85% e il 95% delle donne abbia subito l'infibulazione.[9][15] LaSomalia, dove la pratica è diffusa al 98%, è stata definita dall'antropologa de Villeneuvele pays des femmes cousues, il paese delle donne cucite.[16]

L'infibulazione e l'escissione del clitoride non sono menzionate dalCorano ma sono presenti in numerosiḤadīth:

«Narrò Abu Huraira: ho sentito il profeta dire “Cinque pratiche sono caratteristiche dellafitra: circoncisione, rasarsi i peli pubici, accorciare i baffi, tagliarsi le unghie e depilare i peli delle ascelle>>(Sahih al-Bukhari, Volume 7, Libro 72, Numero 779)»
«Narrò Aisha: "Quando il circonciso incontra il circonciso, allora è richiesto ilGhusl. Io e il messaggero di Allah lo avevamo fatto [l’atto sessuale], quindi praticammo il Ghusl" (Jami` at-Tirmidhi Volume 1, Libro 1, Numero 108)»

A proposito del dubbio sorto tra alcuni musulmani su quando sia necessario lavarsi dopo aver fatto sesso, Aisha dice:

«[…] Il Messaggero di Allah disse: “Quando qualcuno si siede in mezzo a quattro parti (della donna) e le parti circoncise si toccano l’un l’altro un bagno diventa obbligatorio. (Sahih Muslim, numero 349)»

È stato narrato da Muhammad bin Hassan – Abdul Wahab , disse: Al-Kufi – da ‘Abdul-Malik bin ‘Umair, da Umm ‘Atiyyah Al-Ansariyyah, che una donna facesse le circoncisioni alle femmine di Medina, e il profeta le disse “non tagliare in maniera estrema, perché è meglio per la donna e piace di più al marito”.

La giurisprudenza coranica ammette, fra le cause didivorzio, difetti fisici della sposa, come ad esempio una circoncisione mal riuscita[17].
Il cosiddetto "padre" delKenya moderno,Jomo Kenyatta, difese l'infibulazione come una pratica culturale importante.

L'infibulazione è una pratica che si può riscontrare in alcuni paesi, in tutto o in parte islamici (essenzialmente la parte meridionale dell'Egitto,Somalia,Eritrea,Senegal,Guinea), dove viene consigliata come sistema ritenuto utile a mantenere intatta l'illibatezza della donna. InNigeria l'infibulazione è stata ufficialmente vietata nel giugno 2015 e inSudan nel 2020.

In Somalia, una donna non infibulata viene considerataimpura; pertanto, non riesce a trovare marito e rischia l'allontanamento dalla società.[18].

La scrittriceAyaan Hirsi Ali, somala naturalizzataolandese, è una delle principali attiviste contro le mutilazioni femminili, nonché testimone di come questa pratica sia tipica della società somala: ella stessa fu infibulata all'età di cinque anni, assieme alla sorella di quattro[19].

NelCristianesimo, le mutilazioni, anche quelle auto inflitte, sono considerate un peccato contro la santità del corpo e sono quindi proibite. Ma essendo l'infibulazione legata a culture o religioniantropologiche tribali precedenti o successive alla cristianizzazione, tale pratica si è conservata, soprattutto tra icopti (ortodossi e cattolici) delCorno d'Africa, inEritrea e inEtiopia (qui ad eccezione della provincia nord-occidentale del Gojjam, dove tali pratiche non sono diffuse)[20].In Niger, il 55% delle donne e delle ragazze cristiane è infibulata, a confronto del 2% delle musulmane.[11]

Effetti dell'infibulazione

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Attraverso l'infibulazione irapporti sessuali vengono impossibilitati fino alla defibulazione (cioè alla scucitura dellavulva), che in queste culture, viene effettuata direttamente dallo sposo prima della consumazione delmatrimonio. Lepuerpere, levedove e le donnedivorziate sono sottoposte a reinfibulazione con lo scopo di ripristinare la situazione prematrimoniale di "purezza". I rapporti diventano dolorosi e difficoltosi, spesso insorgonocistiti,ritenzione urinaria einfezionivaginali. L'asportazione totale o parziale degli organi genitali femminili esterni è praticata con lo scopo di impedire alla donna di conoscere l'orgasmo derivante dalla stimolazione delclitoride.

Ulteriori danni si hanno al momento delparto: il bambino deve attraversare una massa di tessutocicatriziale e reso poco elastico a causa delle mutilazioni; in quel momento il feto non è più ossigenato dalla placenta e il protrarsi della nascita toglie ossigeno alcervello, rischiando di causare dannineurologici. Nei paesi in cui è praticata l'infibulazione, inoltre, è frequente la rottura dell'utero durante il parto, con conseguente morte della madre e del bambino.[21]

Tutela della donna dalle mutilazioni genitali

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Italia

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Con la legge 9 gennaio 2006, n. 7, ilParlamento italiano ha provveduto a tutelare la donna dalle pratiche di mutilazione genitale femminile, in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 dellaCostituzione e di quanto sancito dalla Dichiarazione e dal Programma di azione adottati aPechino il 15 settembre 1995 nella quarta Conferenza mondiale delleNazioni Unite sulle donne. Al codice penale è aggiunto l'articolo 583-bis che punisce con la reclusione da quattro a dodici anni chi, senza esigenze terapeutiche, cagiona una mutilazione degli organi genitali femminili.
Per mutilazione il legislatore intende, oltre all'infibulazione, anche laclitoridectomia, l'escissione del clitoride o comunque (norma di chiusura) qualsiasi pratica che cagioni effetti dello stesso tipo.[21]

Allo stesso modo, chi, in assenza di esigenze terapeutiche, al fine di menomare le funzioni sessuali, provoca lesioni agli organi genitali femminili diverse da quelle indicate al primo comma, da cui derivi unamalattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da tre a sette anni.

Le disposizioni di questo articolo si applicano altresì quando il fatto è commesso all'estero da cittadino italiano o da straniero residente in Italia, ovvero in danno di cittadino italiano o di straniero residente in Italia. In tal caso, il reato è perseguito su richiesta delMinistro della giustizia.

L'articolo 583-ter precisa inoltre che l'esercente la professione sanitaria resosi colpevole del fatto sottostà altresì alla pena accessoria dell'interdizione dall'esercizio della professione da tre a dieci anni, con comunicazione della sentenza di condanna all'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

Liliana Ocmin, vicepresidente del comitato per le Pari Opportunità, ha affermato: «InItalia sono circa 40 000 le donne che hanno subito l'infibulazione». Secondo uno studio diAldo Morrone e di Alessandra Sannella, in Italia le donne infibulate sarebbero invece circa 30-35 000 (ovvero il dato più alto presente in Europa) e ci sarebbero ogni anno circa 2 000 o 3 000 bambine immigrate a rischio.Tali infibulazioni verrebbero per lo più fatte a pagamento (senzaanestesia) presso medici o anziani appartenenti alla propria comunità.[22]

Resto del mondo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Mutilazioni genitali femminili nel mondo.

Campagne politiche

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Una campagna per l'abbandono delle mutilazioni genitali femminili è stata lanciata neglianni novanta dallaleader politicaEmma Bonino che, a fianco dell'organizzazioneNon c'è pace senza giustizia (NPWJ), ha organizzato eventi, iniziative, conferenza e meeting su questo argomento con politici europei e africani.[23]

Proprio per questo motivo, nel dicembre 2008,Non c'è pace senza giustizia ha organizzato alCairo (Egitto) una conferenza internazionale per l'abbandono dellemutilazioni genitali femminili,[24] alla quale ha partecipato un centinaio di donne e uomini politiciafricani edeuropei.

Nel2010 è stata rilanciata daEmma Bonino,Radicali Italiani eNon c'è pace senza giustizia, la campagna contro le mutilazioni genitali femminili. In tutto il mondo, grazie alla loro iniziativa, sono state raccolte firme per un appello di messa al bando di questa pratica da presentare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il 20 dicembre2012 l'assemblea generale dell'ONU ha adottato la risoluzione di messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili, depositata dal gruppo dei Paesi africani e in seguito sponsorizzata dai due terzi degli stati membri delle Nazioni Unite.

Infibulazione maschile

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Lo stesso argomento in dettaglio:Circoncisione.
Chirurgia della circoncisione conclamp vascolari e forbici.

La pratica infibulatoria più diffusa a livello maschile è lacirconcisione, una pratica che prevede l'asportazione chirurgica del prepuzio sia per motivi terapeutici che, soprattutto, per motivi culturali e religiosi. Secondo lo storicoiperdiffusionistaGrafton Elliot Smith, la prima circoncisione risalirebbe a oltre 15 000 anni fa, ossia a un'epoca precedente alle prime testimonianze di scrittura, e sarebbe stata esportata in tutto il mondo a partire da un'unica antica civiltà. In realtà, nella comunità scientifica ci sono pareri contrastanti non solo per quanto riguarda la sua diffusione nel mondo, che potrebbe essere dovuto allo sviluppo della pratica presso diverse civiltà in maniera indipendente, ma anche per quanto riguarda il suo scopo originario. In tal senso è stato suggerito daPeter Charles Remondino, un medico che nel 1891 scrisse il libroHistory of Circumcision, che in origine essa possa essere stata una pratica di "demascolinizzazione" operata sui prigionieri nemici in luogo di una vera e propriacastrazione openectomia che, a causa della loro natura, avrebbero messo maggiormente a rischio la vita del prigioniero, causando un danno economico al padrone dello stesso.[7] Nei secoli essa si sarebbe poi evoluta passando dall'essere un tratto distintivo degli schiavi all'essere un tratto distintivo delle classi più agiate, basti pensare che nelLibro dei morti, un anticotestofunerarioegizio, è scritto che il dioRa si era circonciso da solo.[7] In tempi più moderni, come l'età vittoriana, la circoncisione era praticata sia nelRegno Unito che negliStati Uniti d'America come deterrente dellamasturbazione. Oggi la circoncisione come pratica rituale è un tratto distintivo della cultura ebraica e di quella musulmana e per questo è diffusa in molti paesi, compresi quelli a maggioranza cristiana, come gliStati Uniti d'America.

Operazione di subincisione in una tribù Warrumanga, nell'Australia centrale.

Se la circoncisione permetteva comunque agli schiavi di avere rapporti sessuali, un altro tipo di infibulazione praticato nell'antichità e chiamato infibulazione prepuziale, era volto espressamente a impedire l'accoppiamento degli infibulati. Facendo passare un anello attraverso due fori praticati nel prepuzio, infatti, si impediva al prepuzio di ritirarsi durante la fase di erezione delpene, impedendo quindi il pieno raggiungimento delle condizioni atte alla penetrazione. Talvolta, poi, l'anello applicato era semplicemente così ingombrante da non permettere l'atto sessuale.[25] Nata, secondo le prime fonti note, nell'Antica Roma, questa pratica è poi largamente scomparsa dall'Europa fino ad avere un ritorno inetà vittoriana, quando si iniziò ad usarla come "arma medica" nella lotta allamasturbazione in alternativa alla circoncisione, soprattutto in istituti psichiatrici e orfanotrofi.[25] Una forma meno cruenta di infibulazione maschile che per l'appunto non prevedeva alcuna bucatura o mutilazione era praticata sia nell'Antica Grecia che nell'Antica Roma, dove prendeva il nome diligatura preputii, e consisteva nel legarsi una striscia di cuoio, in Grecia noto comekynodesme, attorno al prepuzio in modo da chiuderlo e da non lasciar intravedere ilglande. Oltre a motivi di pudicizia (nell'antica Grecia gliatleti dovevano gareggiare nudi, ma l'esposizione pubblica del pene e soprattutto della sua testa era comunque vista come disonorevole e vergognosa), tale striscia dicuoio era infatti utilizzata da cantanti e attori per limitare le proprie erezioni e le "perdite di sperma" derivanti da rapporti occasionali, le quali avrebbero messo in pericolo, secondo le credenze del tempo, la loro mascolinità e quindi il loro tono di voce.[5][6]

Un'altra tecnica di infibulazione non chirurgica volta a evitare perdite di sperma e conservare la mascolinità, era quella praticata dalla tribù di nativi brasiliani dei Tapajós, presso i quali era tradizione quella di applicare un anello di legno attorno al pene, in modo tale da stringerlo ed impedire un'erezione mediante la costrizione dei corpi cavernosi. Nella sua opera del 1867 intitolataBeiträge zur Ethnographie und Sprachkunde Amerika's zumal Brasiliens, l'antropologo ed esploratore tedescoCarl Friedrich Philipp von Martius, definisce tale pratica "infibulazione dei selvaggi del Nord America".[26]

Altre pratiche annoverabili tra le infibulazioni maschili adoperate come riti di passaggio sono poi lasubincisione del pene e lasuperincisione del prepuzio, ormai confinate quasi esclusivamente a tribù africane e australiane e a cui sono destinati adolescenti o preadolescenti.[3] Tali pratiche risultano decisamente più invasive rispetto alla circoncisione, quasi al livello dell'infibulazione femminile, e, nel caso della subincisione del pene, ci sono studiosi che ritengono che essa fosse, quantomeno in origine, esclusivamente volta a far sì che un adulto potesse avere rapporti sessuali con bambini in unapenetrazione pene-pene.[27]

Note

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  1. ^ D. Doyle,Ritual male circumcision: a brief history, inThe Journal of the Royal College of Physicians of Edinburgh, vol. 35, n. 3, Ottobre 2005, pp. 279-285,PMID 16402509.
  2. ^ Fabiana Fuschi,Significato di mutilazioni genitali femminili: cosa sono e in cosa consistono, suosservatoriodiritti.it, Osservatorio sui Diritti Umani, 11 ottobre 2018.URL consultato il 30 giugno 2020.
  3. ^ab Marianna De Falco,Infibulazione maschile, l’altra faccia della questione, sueroicafenice.com, Eroica Fenice, 5 novembre 2019.URL consultato il 30 giugno 2020.
  4. ^ Elisa Mormone,Mahatari - vittime della mutilazione genitale femminile, sumovimentoideelibere.org, Movimento Culturale Ideelibere.URL consultato il 30 giugno 2020.
  5. ^abIl prepuzio del buon cittadino, sugabriellagiudici.it, Gabriella Giudici, 15 giugno 2012.URL consultato il 28 agosto 2017.
  6. ^ab Paul Chrystal,In Bed with the Ancient Greeks, Amberley Publishing Limited, 2016.URL consultato il 22 giugno 2020.
  7. ^abcd M. C. Alanis e R. S. Lucidi,Neonatal circumcision: a review of the world's oldest and most controversial operation, inObstet. Gynecol. Surv., vol. 59, n. 5, Maggio 2004, pp. 379-95,DOI:10.1097/00006254-200405000-00026,PMID 15097799.
  8. ^ Luca Attanasio,Mutilazioni genitali femminili, in 24 Paesi su 29 è fuori legge, inLa Repubblica, 5 febbraio 2017.URL consultato il 30 giugno 2020.
  9. ^abcMutilazioni genitali femminili: è ancora l'Africa la patria del fenomeno, suunicef.it, Unicef.URL consultato il 30 giugno 2020.
  10. ^ Francesca Biagioli,Nada Abdel Maqsoud aveva solo 12 anni: in Egitto l’ennesima vittima delle mutilazioni genitali femminili, sugreenme.it, Green Me, 3 febbraio 2020.URL consultato il 30 giugno 2020.
  11. ^abRights in Exile Programme - Niger, surefugeelegalaidinformation.org, AMERA International.URL consultato il 30 giugno 2020(archiviato dall'url originale il 30 giugno 2020).
  12. ^ Valentina Murelli,Circoncisione non terapeutica: facciamo chiarezza sulla questione, sunostrofiglio.it, 5 aprile 2019.URL consultato il 30 giugno 2020.
  13. ^ J. E. Cawte, N. Djagamara e M. G. Barrett,The meaning of subincision of the urethra to aboriginal Australians, inBr. J Med. Psychol., vol. 39, n. 3, 1966, pp. 245-253,DOI:10.1111/j.2044-8341.1966.tb01334.x,PMID 6008217.
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  16. ^ Annie de Villeneuve,Etude sur une coutome Somalie, les femmes cousues, inJournal de la Société des Africanistes, vol. 7, 1937, pp. 15-32.
  17. ^(EN) J. Berkeley,Circumcision circumscribed female excision and cultural accomodation in the medieval near east, inInternational Journal of Middle East Studies, vol. 28, 1996, pp. 19-38.URL consultato il 17 luglio 2009.
  18. ^Le FAQ: Domande Ricorrenti Circoncisione femminile, suisd.olografix.org, ISD Online.URL consultato il 30 giugno 2020.
  19. ^Ayaan Hirsi Ali,op. cit..
  20. ^ Aldo Morrone,La mutilazione genitale femminile: una ferita aperta? (PDF), suyumpu.com.URL consultato il 29 settembre 2009.
  21. ^abMutilazioni genitali femminili, suministerosalute.it, Ministero della Salute Italiano.URL consultato il 30 giugno 2020(archiviato dall'url originale il 7 agosto 2009).
  22. ^ Valeria Pini,Infibulazione: in Italia si pratica, eccome. Sono a rischio migliaia di bimbe immigrate, inLa Repubblica, 5 febbraio 2011.URL consultato il 30 giugno 2020.
  23. ^NPWJ's Female Genital Mutilation Program, sunpwj.org, Npwj.URL consultato il 30 giugno 2020(archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2009).
  24. ^High Level Meeting "Declaration on FGM +5", InterContinental Citystars, Cairo, 13-15 December 2008, sunpwj.org.URL consultato il 30 giugno 2020(archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2010).
  25. ^ab D. Schultheiss, J. J. Mattelaer e F. M. Hodges,Preputial infibulation: from ancient medicine to modern genital piercing, inBJU International, vol. 92, n. 7, Novembre 2003.URL consultato il 30 giugno 2020.
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Voci correlate

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