L'incubo[1] è un tipo disogno che si presenta in modoangosciante e a volte è accompagnato da una sensazione di oppressione al petto e/o da difficoltà respiratorie. È a tutti gli effetti un disturbo delsonno ed è considerato unaparasonnia relativa alsonno REM[2].
Gli incubi si mostrano con rapidi movimenti oculari (REM significa, appunto, "Rapid Eye Movement"), senza altri movimenti del soggetto. Eventuali movimenti involontari del corpo possono svegliare il dormiente, interrompendo così la sensazione dipaura insita negli incubi. L'individuo svegliatosi da incubo tende a non riaddormentarsi, temendo, più o meno inconsciamente, di rivivere la brutta esperienza.
Gli incubi sono più frequenti tra i 4 e i 12 anni di età, tendendo poi a diminuire con l'età.
Fino alXVIII secolo, gli incubi erano considerati causati da stregonerie con le creature malefiche che si appoggiavano al petto del dormiente. Il termine infatti deriva da "incubare", atto che richiama l'immagine dello spirito maligno che cova sul petto del dormiente.[3] Tra ilXIX e ilXX secolo si tendeva invece a dare la colpa alla cattiva digestione.
Oggi sappiamo che essi possono essere provocati da agenti fisiologici, comefebbre alta, scarsità disonno e una dieta poco sana, oppure psicologici, comeansia estress (in particolare nelle persone che hanno vissuto untrauma psicologico).
Anche i demoni stregoni della mitologia iraniana conosciuti come Divs sono associati alla capacità di affliggere le loro vittime con incubi[4]. Si pensava che la presenza malignamare del folklore germanico e slavo cavalcasse sul petto delle persone mentre dormivano, causando incubi[5].
Le persone che soffrono di incubi sperimentano un'architettura del sonno anormale. È stato riscontrato che l'impatto di un incubo notturno è molto simile a quello dell'insonnia. Si ritiene che ciò sia causato dai frequenti risvegli notturni e dalla paura di addormentarsi[6]. I sintomi del disturbo da incubi includono ripetuti risvegli dal periodo di sonno principale o sonnellini con ricordo dettagliato di sogni estesi ed estremamente spaventosi, che di solito comportano minacce alla sopravvivenza, alla sicurezza o all'autostima. I risvegli avvengono generalmente durante la seconda metà del periodo di sonno.
Secondo la Classificazione Internazionale dei Disturbi del Sonno - Terza Edizione (ICSD-3 -International Classification of Sleep Disorders), il disturbo da incubi, insieme al disturbo comportamentale del sonno REM (RBD - REM behavior disorder) e alla paralisi del sonno isolata ricorrente, formano la sottocategoria delleparasonnie correlate alla fase REM del cluster delle parasonnie[7]. Gli incubi possono essereidiopatici senza alcun segno di psicopatologia o associati a disturbi come stress, ansia, abuso di sostanze, malattie psichiatriche o disturbo da stress post-traumatico (più dell'80% dei pazienti con disturbo da stress post-traumatico riferisce di incubi)[8]. Per quanto riguarda il contenuto onirico, i sogni di solito imprimono emozioni negative come tristezza, paura o rabbia[9]. Secondo gli studi clinici il contenuto può includere inseguimenti, lesioni o morte di altre persone, cadute, disastri naturali o incidenti. Anche i sogni tipici o i sogni ricorrenti possono avere alcuni di questi argomenti[10].
La ricerca scientifica mostra che gli incubi possono avere molte cause. In uno studio focalizzato sui bambini, i ricercatori sono riusciti a concludere che gli incubi sono direttamente correlati allo stress nella vita dei bambini. I bambini che hanno vissuto la morte di un familiare o di un amico intimo o che conoscono qualcuno con una malattia cronica hanno incubi più frequenti rispetto a quelli che devono affrontare solo lo stress scolastico o lo stress derivante dagli aspetti sociali della vita quotidiana[11]. Uno studio che ricerca le cause degli incubi si concentra sui pazienti che soffrono di apnea notturna. Lo studio è stato condotto per determinare se gli incubi possono essere causati o meno dall'apnea notturna o dall'incapacità di respirare. Nel diciannovesimo secolo gli autori credevano che gli incubi fossero causati dalla mancanza di ossigeno, quindi si credeva che chi soffriva di apnea notturna avesse incubi più frequenti rispetto a chi ne era privo. I risultati hanno effettivamente mostrato che le persone sane hanno meno incubi rispetto ai pazienti con apnea notturna[12]. Un altro studio supporta l'ipotesi. In questo studio, 48 pazienti (di età compresa tra 20 e 85 anni) con malattia ostruttiva delle vie aeree (OAD), di cui 21 con e 27 senza asma, sono stati confrontati con 149 controlli abbinati per sesso ed età senza malattia respiratoria. I soggetti OAD (ossia con malattia polmonare ostruttiva) con asma hanno riportato circa 3 volte più incubi rispetto ai controlli o ai soggetti OAD senza asma[13]. Lo scopo evolutivo degli incubi quindi potrebbe essere un meccanismo per risvegliare una persona che è in pericolo.
Il sostenitore deisogni lucidi Stephen LaBerge ha delineato una possibile ragione per cui vengono formulati i sogni e perché si verificano gli incubi. Per LaBerge, un sogno inizia con un pensiero o una scena individuale, come camminare lungo una strada poco illuminata. Poiché i sogni non sono predeterminati, il cervello risponde alla situazione formulando un pensiero buono o cattivo, e da lì segue la struttura del sogno. Se in un sogno i cattivi pensieri sono più importanti dei buoni pensieri, il sogno potrebbe trasformarsi in un incubo[14].
C'è un'opinione, forse contenuta nel raccontoA Christmas Carol, secondo cui mangiare formaggio prima di dormire può causare incubi, ma ci sono poche prove scientifiche a riguardo[15].
È probabile che si verifichino incubi gravi anche quando una persona ha la febbre; questi incubi vengono spesso definiti sogni febbrili[16][17].
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Sigmund Freud eCarl Jung sembravano condividere la convinzione che le persone spesso angosciate dagli incubi potessero rivivere qualche evento stressante del passato[18]. Entrambe le prospettive sui sogni suggeriscono che la terapia può fornire sollievo dal dilemma dell'esperienza da incubo.
Halliday (1987) ha raggruppato le tecniche di trattamento in quattro classi. Interventi diretti sugli incubi che combinano tecniche compatibili di una o più di queste classi possono migliorare l'efficacia complessiva del trattamento[19]:
Gli incubi ricorrenti deldisturbo da stress post-traumatico (PTSD) in cui i traumi vengono rivissuti rispondono bene a una tecnica chiamata prova delle immagini. Ciò implica che i sognatori escogitino risultati alternativi e di padronanza degli incubi, provando mentalmente tali risultati mentre sono svegli e poi ricordando a se stessi prima di andare a dormire che desiderano questi risultati alternativi nel caso in cui gli incubi si ripresentino. La ricerca ha scoperto che questa tecnica non solo riduce la comparsa di incubi e insonnia[20], ma migliora anche altri sintomi diurni del disturbo da stress post-traumatico[21]. Le variazioni più comuni della terapia di prova delle immagini (IRT) "si riferiscono al numero di sessioni, alla durata del trattamento e al grado in cui la terapia di esposizione è incluso nel protocollo"[22].
Laprazosina (alfa-1 bloccante) sembra utile nel ridurre il numero di incubi e il disagio da essi causato nelle persone con disturbo da stress post-traumatico[23][24].
Ilrisperidone (antipsicotico atipico) alla dose di 2 mg al giorno ha dimostrato in serie di casi la remissione degli incubi durante la prima notte[24].
In un caso clinico è stato dimostrato che iltrazodone (antidepressivo) tratta gli incubi associati a un paziente depresso[24].
^Simor, Pé, et al. "Disturbed Dreaming and Sleep Quality: Altered Sleep Architecture in Subjects with Frequent Nightmares."European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience 262.8 (2012): 687–96. ProQuest. Web. 24 April 2014.
^Schredl, Michael, et al. "Nightmares and Stress in Children." Sleep and Hypnosis 10.1 (2008): 19–25. ProQuest. Web. 29 April 2014.
^Schredl, Michael, et al. "Nightmares and Oxygen Desaturations: Is Sleep Apnea Related to Heightened Nightmare Frequency?" Sleep and Breathing 10.4 (2006): 203–209. ProQuest. Web. 24 April 2014.
^ Delia Cushway e Robyn Sewell,Therapy with Dreams and Nightmares: Theory, Research & Practice, 2ª ed., SAGE Publications Ltd, 2012, p. 73,ISBN9781446247105.