L'incisione è una tecnicaartistica. Può esserein cavo oin rilievo.
Esecuzione di un'incisione a bulino.
La tecnica in cavo consiste in unamatrice di metallo che può essere incisa direttamente (per esempio abulino opuntasecca), oppure incisa conacidi (per esempio nell'acquaforte o nell'acquatinta). Tale tecnica viene denominatain cavo perché l'inchiostro di stampa penetra nei solchi formatisi per azione del bulino o dell'acido. L'impressione sulla carta lascia sempre il segno della matrice.
La tecnica in rilievo prevede che una matrice venga scolpita lasciando in rilievo l'immagine; anticamente si utilizzava il legno (xilografia), ma oggi anche inlinoleum o altri materiali. L'incisione viene usata da tempo anche nel campo dell'oreficeria, come decorazione di un oggetto (anello,bracciale o altro) associato anche a tecniche diincastonatura. Particolare tecnica incisoria, manuale e meccanica insieme, è ilghiglioscé.
I primi esempi documentati risalgono, inEgitto e inCina, alVII secolo a.C., e inGrecia dalVI secolo a.C., tra i cui rappresentanti si possono menzionareEpimene,Eraclida,Gelone. I cinesi usavano in un primo momento il metodoxilografico per la controimpressione delle stoffe, passando poi anche allascrittura. Il testo era scritto su un foglio di carta e riportato a decalco su un piano di legno che veniva inciso a rilievo con i caratteri al rovescio e successivamente inchiostrato. Il metodo xilografico è il più antico tra tutti i metodi di stampa e arrivò inEuropa verso ilXIV secolo per la produzione di carte da gioco. Successivamente il processo si estese anche alla produzione di immagini religiose e di veri e propri libri (i cosiddetti libri xilografici) ottenuti dall'incisione di intere frasi o paragrafi (da quiJohannes Gutenberg ricaverà l'idea deicaratteri mobili prima in legno e poi in piombo). Questo tipo di stampa è detta in rilievo ed è caratterizzata dal fatto che le parti che ricevono l'inchiostro sono tutte alla medesima altezza sul piano di stampa, mentre le parti da non stampare sono più basse e incavate (scavate con lesgorbie). Uno dei maestri indiscussi della xilografia è l'artista originario diNorimbergaAlbrecht Dürer che a cavallo traQuattrocento eCinquecento creò alcune delle più belle xilografie mai realizzate.
Una selezione di bulini.
Il secondo tipo di stampa è quellacalcografica o in incavo, in cui le parti che ricevono l'inchiostro sono incavate rispetto al piano di stampa: l'inchiostro si deposita negli incavi sul supporto a spessore differente a seconda della profondità dell'incisione. Questo metodo caratterizza tutte le tecniche di incisione su metallo: bulino, puntasecca, acquaforte, acquatinta, maniera allo zucchero, maniera nera.
Il bulino è la tecnica calcografica più antica e fu probabilmente inventato daMaso Finiguerra. Mutuata dall'oreficeria trovò un'ampia diffusione nel Cinquecento e nelSeicento nella riproduzione delle opere dei grandi maestri (Raffaello,Michelangelo) che ebbero una grande diffusione anche come modelli per le botteghe d'artisti. Tra gli incisori da ricordare bisogna citareGilles Rousselet, che fu anche incisore ufficiale delRe Sole. Anche nel bulino Durer segnò un primato, essendo frutto di questa tecnica l'ideale trittico deiMeisterstiche, cioè alcune delle incisioni a bulino più belle mai realizzate.
Rembrandt,L'artista che disegna una modella, secondostato, acquaforte, puntasecca e bulino.
Tra i precursori dell'utilizzo della tecnica dell'acquaforte, nata in ambito nordico per la decorazione delle armi, vi fuFrancesco Mazzola, detto ilParmigianino (1508 -1540), che sperimentò, grazie alla sua passione per l'alchimia, un nuovo metodo d'incisione su metallo per mezzo di un acido che aveva il potere di corrodere il metallo.L'acido utilizzato, il nitrico, venne chiamato "acquaforte". Si interessarono a questa nuova tecnica per creare "incisioni originali" (cioè incise di propria mano) diversi artisti quali:Agostino Carracci, ilVeronese, ilCorreggio, ilCanaletto, ilTiepolo,Rubens eVan Dyck.È importante ricordare l'opera incisoria diRembrandt, maestro dell'acquaforte. Fu lui infatti a liberarla dall'imitazione dell'incisione a bulino.Ricordiamo nelSettecento la produzione incisoria delTiepolo (1696-1770) di Giovanni Antonio Canal detto "ilCanaletto" (1697-1788), e dell'architettoGiovan Battista Piranesi (1720-1788) che pare abbia inciso non meno di 1000 lastre, mentre nelNovecentoLuigi Bartolini (1892 - 1963) ne ha incise oltre 1500.
Nell'Ottocento si manifesta il declino dellasiderografia e dell'acquaforte come tecnica di stampa per l'apparire dellalitografia che permetterà una più veloce e ampia edizione dei soggetti.Gli artisti continuarono a sperimentare le tecniche di incisione ad acquaforte come mezzo per raggiungere risultati espressivi impossibili con ildisegno o lapittura. Cominciarono a sorgere le calcografie, botteghe dove gli artisti si ritrovavano ad incidere le loro lastre e dove venivano accuratamente conservate le matrici.
disponibile per il download su Internet Archive Gariazzo, Antonio, Piero, La stampa incisa. Trattato dell'arte d'incidere all'acquaforte, al bulino, all'acquatinta, alla maniera nera e d'intagliare il legno, Torino, Lattes, 1907.