L'incendio è una reazione ossidativa (ocombustione) non controllata che si sviluppa senza limitazioni nello spazio e nel tempo dando luogo, dove si estende, acalore,fumo,gas eluce.
Gli incendi rappresentano e hanno rappresentato da sempre il fattore di maggiorrischio per le attività umane e pertanto nel corso dei tempi sono state create metodologie per prevenirli e strumenti per combatterli. In particolare, con l'aumento delle temperature e siccità causati dalcambiamento climatico, con l'aumento delle concentrazioni di persone in spazi chiusi o comunque limitati, tipico degliagglomerati urbani e con l'aumento delle attività potenzialmentepericolose, il rischio incendi è aumentato nel corso del tempo.
Un incendio può essere provocato da diverse cause sia naturali (gas derivante da decomposizione di materia organica sottoposto ad alte temperature[1],fulmini, ecc.) sia per mano dell'uomo per motivi casuali, leciti o illeciti (fortuito, provocato odoloso).
Alcuni esempi di causa: fiamme libere (p.es. operazioni disaldatura), particelle incandescenti (brace), provenienti da un focolaio preesistente (p.es.: braciere),scintille di origineelettrica,scariche elettriche, scintille di origineelettrostatica, scintille provocate da un urto osfregamento, contatto con superfici e punti caldi, innalzamento dellatemperatura dovuto alla compressione dei gas,reazioni chimiche in genere.
Combustibile e comburente devono essere presenti in proporzioni adeguate definite dalcampo di infiammabilità.
Se non sono presenti uno o più dei tre elementi della combustione, questa non può avvenire e, se l'incendio è già in atto, si determina l'estinzione del fuoco.
Incendio di sostanza chimica (combustione violenta ad alta temperatura)
Ignizione: fase principale dell'incendio, dove i vapori delle sostanze combustibili, siano esse solide o liquide, iniziano il processo di combustione e la combustione è facilmente controllabile.
Propagazione: caratterizzato da bassa temperatura e scarsa quantità di combustibile coinvolta; il calore propaga l'incendio e si determina un lento innalzamento della temperatura, con emissione di fumi.
Flash over: brusco innalzamento della temperatura e aumento massiccio della quantità di materiale che partecipa alla combustione.
Incendio generalizzato: tutto il materiale presente partecipa alla combustione, la temperatura raggiunge valori elevatissimi (anche oltre1000°C) e la combustione è incontrollabile.Incendio di un convento abbandonato aMassueville,Canada
Estinzione: fase finale di conclusione della combustione per esaurimento (termine dei combustibili) e/o soffocamento (termine del comburente, solitamente voluta per l'auto estinzione di bracieri ad alta temperatura).[2]
Raffreddamento: fase, solitamente, post-conclusiva dell'incendio e che comporta il raffreddamento della zona interessata ed è in concomitanza con il solidificarsi al suolo delle sostanze volatili più "pesanti" dei residui della combustione.
L'incendio provoca effetti di diversa natura. Oltre alpanico delle persone eventualmente coinvolte, le temperature elevate possono causare fenomeni diustione ocarbonizzazione oppure seri danni strutturali nel caso di elementi incemento,acciaio olegno strutturale, con la differenza che di quest'ultimo è scientificamente calcolabile la durata in esercizio e quindi il tempo di fuga ammissibile. Infine molto danno è causato dai gas nocivi. Ad esempio la formazione di CO2 satura l'ambiente impoverendo la presenza di ossigeno; nel caso di combustioni non "complete" si può formare ilmonossido di carbonio o in altri casi è possibile la formazione di gas inquinantiNOx.
L'abbandono della pratica degli incendi controllati per promuovere la crescita di nuova vegetazione nelle attività tradizionali agro pastorali, minaccia alcunihabitat naturali che sono danneggiati dalla successione verso ilbosco, l'accumulo di cespugli secchi e materiale combustibile che in caso di incendi incontrollati causano significativi danni al suolo. Alcuni habitat che risentono dell'abbandono degli incendi controllati sono: i prati con spinaporci lungo le coste del Mediterraneo, le dune costiere con ginepro, le lande con ginestre spinose.[4] Nel mondo esistono estesihabitat pirofili come ad esempio le praterie di erba alta del Nord America o le savane dei continenti tropicali, che necessitano per conservarsi del passaggio del fuoco.
La dimensione delle aree colpite non è univoca: inEuropa viene stimata sui 1 000 ettari mentre in altre aree, come in America, è di 40 000 ettari. Altre caratteristiche peculiari di questiincendi boschivi sono le frequenti autoaccensioni, la velocità di propagazione, l'estrema difficoltà di spegnimento.[10]
Gli incendi sotterranei sono incendi di zone principalmente naturali che si propagano nel sottosuolo attraverso componenti secche tipicamentetorba, sono favoriti da periodi estremamente secchi, si propagano lentamente e possono covare per diverso tempo nel sottosuolo senza dare effetti visibili e improvvisamente accendersi con sviluppo di fumo e fiamme, per questa peculiarità giornalisticamente vengono soprannominatiincendi zombi, sono di difficile spegnimento e producono pesanti emissioni climalteranti[11].