Il territorio del Comune di Imola si estende per circa 205 km² nella parte più occidentale dellaRomagna.Comprende una varietà di paesaggi che vanno dallapianura fino alle prime propaggini dell'Appennino imolese, parte dell'Appennino tosco-romagnolo.
La porzione settentrionale è prevalentemente pianeggiante, caratterizzata da un reticolo agricolo regolare che conserva tracce dellacenturiazione romana. A sud, il territorio si fa collinare, con rilievi che raggiungono i 323 metri di altitudine.[9]
La città è collocata lungo lavia Emilia e attraversata da sud a nord-est dal fiumeSanterno.
Il clima di Imola è di tipo temperato subcontinentale, classificato come Cfa secondo Köppen-Geiger, con estati calde e inverni freddi ma non estremi. Le precipitazioni sono distribuite durante tutto l’anno, con un massimo in autunno e un minimo relativo in inverno.
La temperatura media annua è di circa14,3 °C. Il mese più caldo è luglio, con medie di25,3 °C e massime che superano spesso i30 °C, mentre il mese più freddo è gennaio, con medie di3,9 °C e minime prossime o inferiori a0 °C. Le precipitazioni annue si attestano intorno a900 mm, con valori medi mensili che variano da circa54 mm a gennaio a oltre100 mm a novembre.
L’umidità relativa è più elevata nei mesi invernali (oltre l’80% a dicembre-gennaio) e più bassa in estate (circa 54% a luglio). Le ore di sole variano dalle circa 5 ore giornaliere in inverno alle oltre 12 ore in estate.[10]
La città era anticamente chiamataForum Cornelii, dopo che il dittatore romanoLucio Cornelio Silla la fondò intorno all'82 a.C. La città divenne un centro di agricoltura e commercio.
Il nome attuale deriva dalla locuzione "Castrum Imolae", usata per la prima volta nelVII secolo per indicare l'insediamento sul monte Castellaccio; successivamente il nome passò alla città stessa.
Nei primi secoli dopo il Mille si susseguirono guerre contro i Ravennati, i Faentini e i Bolognesi, così come lotte interne tra gli abitanti di Forum Cornelii, quelli diCastrum Imolae e i Sancassianesi (daCastrum Sancti Cassiani). Nello stesso periodo venne redatto il primo Statuto comunale della città.
Nella disputa tra il Papa e l'Imperatore, Imola fu generalmenteghibellina, sebbene essa ritornò spesso al Papa (per esempio nel1248). Diverse volte i Signori locali tentarono di ottenere il controllo della città (gli Alidosi nel1292,Maghinardo Pagani nel1295).
«Le città di Lamone e di Santerno conduce il lïoncel dal nido bianco, che muta parte da la state al verno.»
Papa Benedetto XII consegnò la città e il suo territorio a Lippo II Alidosi, il quale venne insignito anche del titolo divicario pontificio. Il potere rimase alla famiglia Alidosi fino al1424, quando il condottiero Angelo della Pergola, "capitano" perFilippo Maria Visconti, la prese con la forza cacciando gli Alidosi.
In seguito essa fu conquistata da diversi condottieri, tra cui iVisconti, dai quali derivano diverse fortezze di confine. Nel 1434, 1428 e 1470 Imola fu dominio degliSforza signori diMilano. La città fu riportata sotto l'autorità papale quando fu concessa in dote sottoCaterina Sforza, moglie diGirolamo Riario.
La contessa, figlia diGaleazzo Maria Sforza, segnò un periodo della storia di Imola. Il padre aveva sottratto la città aTaddeo Manfredi, feudatario pontificio. Quando Caterina non aveva ancora compiuto 10 anni, decise di darla in sposa a Girolamo Riario, nipote dipapa Sisto IV. Imola costituì parte della dote nuziale di Caterina.
Girolamo Riario fu insignito del dominio sul Principato di Forlì e Imola. Questo portò diversi vantaggi alla città, che fu abbellita con splendidi palazzi, molti dei quali su progetto del celebreMelozzo da Forlì, e luoghi d'arte. Infatti, "durante la sua signorìa in Imola Girolamo Riario fece ivi costruire vari palazzi. Per alcuni di essi l'esecuzione dei lavori fu affidata a Giorgio fiorentino ed ai suoi figli Cecco ed Antonio; per un altro della stessa epoca, ma non proprietà dei Riario, cioè il palazzo Calderini-Paterlini, l'addetto ai lavori fu Francesco Fuzzi da Dozza. Queste costruzioni imolesi, come quelle dei Palazzi Riario diRoma e diForlì, furono ideate da un grande pittore che era pure architetto e fino dall'epoca romana in dimestichezza con Girolamo: Melozzo da Forlì. Infatti ad un osservatore attento non può sfuggire che la linea è sempre la stessa. A questa geniale e felice intuizione è giunto dopo accurati studi, convalidati da convincenti prove, il prof. Fausto Mancini, direttore della biblioteca musei ed archivio storico della città di Imola"[11].
Dopo soli quattro anni Girolamo fu assassinato, aForlì, il 14 aprile del1488 da una congiura. Caterina stessa fu imprigionata, ma poi riuscì abilmente a tornare libera. Poté così recuperare il governo sia diForlì che di Imola, anche grazie all'appoggio dello zioLudovico il Moro, sempre interessato a garantirsi in tal modo una certa influenza nella zona dellaRomagna, per contrastare la presenza diVenezia. Il 30 aprile del 1488 Caterina iniziò il suo governo in nome del figlio maggiore Ottaviano, legittimo erede del principato.
Nel1494 scoppiò un conflitto traDucato di Milano eRegno di Napoli. Caterina inizialmente si mantenne in posizione neutrale. Poi scelse di sostenere il Re di Napoli, ma fu tradita dai partenopei, che al primo attacco dei francesi non la difesero. Si schierò quindi con il Re di Francia, lasciando al suo esercito via libera per raggiungere e conquistare il regno di Napoli.
Papa Alessandro VI decise di riprendere direttamente il dominio dei territori pontifici in Romagna. A questo scopo assoldòCesare Borgia, cui affidò la guida di un esercito. Il 24 novembre1499 Cesare Borgia arrivò a Imola. Per evitare il saccheggio, le porte della città vennero aperte dagli abitanti ed egli poté prenderne possesso (25 novembre), dopo averne espugnato la rocca dove il castellano resistette diversi giorni. Caterina, arroccata a Forlì, non poté fare altro che assistere agli eventi.
Con la morte di Alessandro VI (18 agosto 1503), Cesare Borgia perse tutto il suo potere. Caterina rivendicò la signoria su Imola e Forlì presso il nuovopapa Pio III. Il pontefice si mostrò favorevole al ripristino della Signoria dei Riario su Imola e Forlì, ma la popolazione delle due città si dichiarò in maggioranza contraria al ritorno della contessa, per cui lo Stato passò al forliveseAntonio Maria Ordelaffi, che si insediò il 22 ottobre del1503. Ma le contese per il controllo della città non terminarono, come testimoniano l'aspra disputa tra le famiglie Vaini e Sassatelli.
Dopo la creazione delRegno d'Italia, vennero abolite le Legazioni, sostituite dalle Province. La città, con i paesi della vallata del fiumeSanterno fu tolta a Ravenna per essere annessa allaProvincia di Bologna, di cui fa parte tuttora.
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto delcapo del Governo del 6 agosto 1928.[12]
«Partito: nel primo di azzurro, alla banda d'argento, caricata della parola "LIBERTAS" in lettere romane maiuscole di nero; nel secondo di rosso, algrifo coronato d'oro, impugnante colla destra anteriore una spada d'argento posta in palo.Capo di Angiò. Ornamenti esteriori da Città.[12]»
«Forte di tradizioni popolari e democratiche, dava vita, subito dopo l’8 settembre 1943 ad un attivo movimento di resistenza costituendo i primi nuclei partigiani da montagna. Nonostante perdite iniziali e dure rappresaglie nazifasciste, la popolazione dell'imolese continuava fieramente la lotta, rivendicando, con il sangue versato anche dalle sue indomite donne, pace e libertà e difendendo il patrimonio agricolo e industriale della propria terra.Reparti della 36ª brigata Garibaldi "A. Biancincini" costituirono una continua minaccia alle spalle del nemico e, durante l'offensiva angloamericana contro la linea gotica, cedettero agli affari importanti posizioni strategiche.Raggiunta dalla linea del fuoco, imola subiva, durante cinque mesi, il martirio dei bombardamenti, aerei e terrestri, delle vessazioni nemiche, delle deportazioni e dei massacri. Il 14 aprile 1945, partigiani delle brigate G.A.P. e S.A.P., presidiata la città, la consegnavano agli alleati, mentre combattevano nei gruppi di combattimento del nuovo Esercito italiano "Cremona" e "Folgore", altri suoi figli continuavano la lotta fino alla liberazione dell’Italia settentrionale. Imola, 8 settembre 1943 - 14 aprile 1945.» — Decreto del Presidente della Repubblica 12 giugno 1984[15]
Nonostante l'incuria e la mancanza di valorizzazione nei secoli, Imola conserva varie vestigia dell'epoca rinascimentale e delle Signorie dei Manfredi e dei Riario-Sforza, spesso realizzate in stile toscano (da artisti quali Mastro Giorgio Fiorentino), ma con cospicuo utilizzo delle decorazioni in cotto, tipiche dell'arte padana. Tra le opere di maggior pregio: la Rocca Sforzesca, il Palazzo Riario-Sersanti (sede del potere dei Riario-Sforza e punto nodale della ristrutturazione rinascimentale della piazza maggiore), il cortile del Palazzo Machirelli (appartenuto a Michele Machirelli, Comandante e Segretario di Stato di Girolamo Riario), il cortile del Palazzo Sassatelli, il Palazzo Calderini (costruito per Pier Paolo Calderini, Magistrato dei Riario-Sforza), il Palazzo della Volpe (destinato ad ospitare gli ospiti d'onore di Girolamo Riario), Porta Montanara, il Convento dell'Osservanza (con il suo chiostro, il monumento a Bianca Landriani, sorella di Caterina Sforza, e il gruppo del Compianto in terracotta), il Santuario della Beata Vergine del Piratello (conserva un ciborio quattrocentesco di particolare pregio; inoltre due vetrate quattrocentesche rappresentanti l'Annunciazione sono custodite nel Museo del Santuario).[18]
Per quanto riguarda l'epoca medievale, si segnalano gli affreschi tardo-gotici conservati nella chiesa inferiore di S. Francesco (oggi parte della Biblioteca Comunale). Tra questi spiccano un'inconsueta iconografia mariana che unisce la rappresentazione della Madonna della Misericordia con quella della Madonna incoronata sotto un baldacchino[19][20], ed una Madonna col Bambino che si distingue per la vivacità ed espressività degli sguardi e dei volti. La chiesa di S. Domenico conserva invece il portale e la parte absidale esterna gotici[20].
Chiesa di Sant'Agata: edificio storico con decorazioni interne e importanti altari barocchi.
Chiesa di Sant'Agostino: convento agostiniano trecentesco con chiostro e opere d'arte sacra.
Complesso dei Santi Nicolò e Domenico: ex convento domenicano quattrocentesco con chiostro. Lachiesa di San Domenico è tuttora aperta al culto. Gli altri edifici ospitano ilprincipale museo cittadino.
Complesso di San Francesco: già monastero deiFrancescani, è oggi la sede della Biblioteca Comunale e delTeatro comunale.
Chiesa di Croce Coperta: edificio storico con origini medievali, noto per la sua facciata caratteristica e gli interni restaurati[21].
Chiesa di Santo Spirito: struttura rinascimentale con decorazioni interne di pregio e altari storici.
Chiesa del Pio Suffragio. Si affaccia sulla piazza Maggiore.
Chiesa di Santa Maria dei Servi: chiesa barocca con facciata in cotto e interessanti opere pittoriche interne.
Chiesa dei Cappuccini: nel 1596 il pittore marchigianoAndrea Lilli vi dipinse laPietà e Santi. Successivamente l'opera fu traslata nel convento dei Cappuccini diBagnacavallo. Oggi è conservata nel Museo Civico delle Cappuccine della cittadina.[22]
Chiesa di Santa Caterina: piccola chiesa cittadina di struttura seicentesca e con affreschi interni.
Chiesa di San Giacomo dei Filippini: sede storica dellacongregazione dei Filippini, conserva arredi originali e decorazioni settecentesche.
Chiesa di San Giacomo Maggiore del Carmine: edificio religioso di origine medievale con ristrutturazioni successive in stile barocco.
Chiesa di San Lorenzo: luogo di culto di origine medievale con facciata in cotto e interni decorati.
Chiesa di Santo Stefano: edificio di origine medievale con affreschi e arredi liturgici conservati.
Chiesa di San Giovanni Nuovo (1968), dalla caratteristica forma a tenda, progettata daGlauco Gresleri[23][24].
Chiesa di San Francesco: prima chiesa costruita nel quartiere Pedagna (anni 1970).
Chiesa di San Pio: seconda chiesa costruita nel quartiere Pedagna, attualmente la più grande del quartiere.
Chiesa di Nostra Signora di Fatima: terza chiesa costruita nel quartiere Pedagna (1987).
Convento dell'Osservanza: ex convento del XIV secolo, oggi sede di attività culturali e religiose.
Cortile di Palazzo TozzoniTeatro comunale Ebe Stignani
Palazzo Vescovile: edificato nel XII secolo, ristrutturato nel XVIII secolo daCosimo Morelli, è la sede della Curia diocesana. Ospita l’Archivio Diocesano, ilMuseo Diocesano e il Museo delle Carrozze.
Palazzo Comunale: autentico simbolo medievale della città, rinnovato nel ‘700 da Torreggiani e Morelli; svolge ininterrottamente il ruolo di sede comunale dal Medioevo. Annesso al palazzo è l'orologio monumentale: collocato sulla torre del municipio, fu costruito nel1838 dai maestri Domenico e Stanislao Cavina diCivitella di Romagna. Finanziatore dell'opera fu un ufficiale francese, François Guichard, arrivato nel 1797 al seguito diNapoleone, che rimase ad Imola, dove trascorse il resto della sua vita, fino alla morte avvenuta nel 1833; l'orologio fu realizzato grazie al suo lascito testamentario[25].L'orologio monumentale
Palazzo Codronchi–Marchi: residenza tipicamente rinascimentale con pregiate decorazioni, affreschi del tardo Seicento e testimonianze locali.
Palazzo Pighini: unico esempio rimasto in città di casa patrizia di epoca medievale, caratterizzato da monofore, bifore e portali gotici.
Palazzo Tozzoni: dimora di una delle più importanti famiglie nobiliari imolesi, oggi è sede di mostre d’arte e culturali.
Teatro comunale Ebe Stignani: inaugurato nel 1810 e intitolato alcelebre soprano, è un teatro all'italiana in stile neoclassico, sede di importanti stagioni di prosa, concerti e spettacoli lirici.
Palazzo Sersanti: palazzo nobiliare con affreschi interni e portale d'ingresso caratteristico.
Palazzo Calderini: fatto costruire nel 1483, fu la residenza della famiglia Calderini. Dopo l'unità d'Italia fu la sede della Pretura. In seguito fu sede distaccata dellaProcura della Repubblica di Bologna. Dal 2023 è sede del Giudice di pace.
Palazzo Monsignani: già dei conti Sassatelli, poi dei marchesi Monsignani. Nel 1917-19 fu acquistato, grazie a una sovvenzione liberale diPapa Benedetto XV, da due sacerdoti imolesi, che a loro volta lo cedettero alla Diocesi per farne la sede delle opere cattoliche.[26]
Casa di Benvenuto Rambaldi: dimora storica di interesse locale, con facciata e portali conservati secondo lo stile tradizionale imolese.
Casa Gandolfi: residenza storica privata, rappresentativa dell'architettura civile imolese dei secoli XVII-XVIII.
Casa Vacchi-Suzzi: edificio nobiliare con elementi rinascimentali e decorazioni interne di pregio.
Rocca Sforzesca: imponente fortezza quattrocentesca voluta daGirolamo Riario, tra i più importanti esempi di architettura militare rinascimentale in Romagna, oggi sede museale ed espositiva.
Bastioni di Port'Appia: resti delle antiche mura cittadine, eretti a difesa della città e collegati a Porta Appia, una delle principali porte urbiche.
Porta Montanara: porta medievale che dava accesso alla città dal lato collinare, oggi uno dei simboli storici di Imola.[27]
Monumento ad Ayrton Senna: opera dell’artista Stefano Pierotti, inaugurato il 26 aprile 1997, statua in bronzo diAyrton Senna; situata nel Parco delle Acque Minerali vicino alla curva del Tamburello dell'dell’Autodromo Internazionale “Enzo e Dino Ferrari”.
Monumento “Rampante”: opera di Armand Pierre Fernandez (Arman), realizzato nel 1999, assemblage di repliche in bronzo dellaFerrari F40, altezza cinque metri circa, fondata su un basamento di cemento; è collocato all’ingresso dell'autodromo.
Monumento ai Caduti della Grande Guerra: progettato dall'architettoGiovanni Battista Milani e dallo scultoreAngelo Zanelli, è stato inaugurato originariamente nel 1928. Stele/obelisco in pietra con elementi in bronzo (lapidi bronzee con nomi dei caduti), figure alate; attualmente ricollocato nel Parco della Memoria “Giardino Curti”.
Monumento al Partigiano: rotonda di viale Dante; monumento commemorativo alla memoria deipartigiani.
Comprende una vasta area al di là del fiumeSanterno, attorno al monte Castellaccio, una delle prime colline prospicienti la città.
Le origini del parco risalgono al1830, quando ai piedi del monte furono scoperte quattro sorgenti d'acqua altamente mineralizzata, due che contenevanozolfo e dueferro[28]. Le mineralizzazioni avvenivano rispettivamente negli strati profondi della formazione gessoso-solfifera delMiocene e nelle ghiaie e sabbie dei terrazzamentiquaternari riccamente impregnate di sali di ferro. La scoperta fu opera di un medico condotto, Gioacchino Cerchiari. Già l'anno dopo il fratello Francesco creò il primo stabilimento idroterapico[29]. L'area, che al tempo era utilizzata come fondo agricolo, cominciò ad essere frequentata dagli imolesi. Attorno alle sorgenti di acque minerali nacque il Parco.
Parco Acque Minerali
Nell'estate 1873 vennero realizzati i primi due ponticelli in legno per l'attraversamento del rio che scorre alla base della collinetta. Venne inoltre decisa l'edificazione di uno chalet a beneficio dei visitatori, per favorire anche la frequentazione dell'area da parte dei forestieri. Fu il primo fabbricato costruito all'interno del parco. Nel 1924 il Comune d'Imola divenne proprietario dell'area. Nel 1931 venne realizzata la fontanella vicina al rio. Nel 1936 fu aperta la fontana a tre getti[29]. Dal dopoguerra l'erogazione delle acque fu discontinua, tanto che nel 1988, dopo varie interruzioni temporanee, venne definitivamente sospesa per l'eccessiva presenza diacido solfidrico. La denominazione Parco delle Acque Minerali comprende tre aree: il monte Castellaccio, le acque minerali "propriamente dette" e lo Stadio "Romeo Galli" con annessi gli impianti tennistici.
Situato in una vasta area collinare ai margini della zona urbana, il parco è aperto al pubblico dal 1º aprile1978. La famiglia dei conti Tozzoni[30] acquisì l'area nel1882 e la utilizzò come riserva di caccia, conferendole il nome di "Parco del Monte". L'ultima erede del casato lo cedette al comune nel1975.
Contiguo al parco Tozzoni è ilbosco della Frattona, una riserva naturale regionale orientata di circa 19 ettari situata sulle colline di Imola, parte di un più ampio sito di conservazione di quasi 400 ettari. L’area è caratterizzata da boschi di querce, aceri e carpini, con una fauna ricca che include scoiattoli, caprioli e numerose specie di uccelli. È considerata riserva protetta perché rappresenta un residuo delle antiche forestazioni collinari precedenti allo sfruttamento agricolo, oltre che per il suo valore naturalistico, la biodiversità forestale e le caratteristiche “sabbie gialle” di origine quaternaria.[31]
Secondo i dati ISTAT al 31º dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di 7 450 persone, pari al 10,7% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in rapporto alla popolazione straniera erano:
La lingua locale è ilromagnolo. Imola forma, con Faenza, Forlì e Cesena, un'area linguisticamente omogenea, ma la variante imolese del romagnolo conserva una peculiarità: la negazionebrisa (obriṡa), che è l'equivalente di "mica" o "per niente" in italiano. È usata per rafforzare espressioni negative e indicare la mancanza di qualcosa. Tale caratteristica accomuna l'imolese con i dialetti diMassa Lombarda,Conselice eLugo[33].
Nel territorio di Imola esistono molti luoghi di devozione mariana:
In città
Chiesa di Santa Maria dei Servi: vi è venerata un'antica immagine della Madonna, con il titolo diBeata Vergine Salus infirmorum. È invocata per liberare la città da pestilenze, carestie, eventi naturali calamitosi e guerre. La sua ricorrenza cade il 2 luglio.
Chiesa di Santa Maria in Regola: vi è venerata la più antica immagine di Maria esistente a Imola, il Velo della Vergine. È invocata per liberare la città da pestilenze, carestie, eventi naturali calamitosi e guerre. La sua ricorrenza cade ilLunedì dell'Angelo e il 15 agosto.
Santuario della Beata Vergine delle Grazie (all'interno delConvento dell'Osservanza): vi è venerata l'immagine della Beata Vergine delle Grazie, risalente ai primi anni delXV secolo. È invocata per liberare la città da pestilenze, carestie, eventi naturali calamitosi e guerre. La sua ricorrenza cade il 4 agosto.
Nel forese
Santuario della Beata Vergine del Piratello: l'immagine, attestata tra il1483 e il1489, si trovava originariamente in un pilastro in muratura, collocata in una nicchia. Oggi vi è stata collocata una copia; l'originale è protetta all'interno del Santuario. È invocata per guarigioni da infermità e da ferite riportate in incidenti o in atti cruenti (rapine). Viene festeggiata durante lerogazioni di maggio. Il monastero, un tempo adiacente alla chiesa, è ora ilCimitero del Piratello, inaugurato nel 1821.
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine (a Pontesanto): l'immagine, risalente al1580, è unbassorilievo discagliola ritrovato al di là di un ponte di legno (da cui il nome della località) sul torrente Correcchio. Oggi è conservata all'interno della chiesa. È invocata per liberare la città da pestilenze, carestie, eventi naturali calamitosi e guerre. La sua ricorrenza cade il 15 agosto.
Santuario della Madonna della Coraglia: l'immagine, una terracotta smaltata a colori, fu rinvenuta nel1784 da un ortolano in un fossato lungo la via Coraglia. Sul luogo fu poi edificato il santuario. È invocata per liberare la città da pestilenze, carestie, eventi naturali calamitosi e guerre. Viene festeggiata durante iltriduo per laPentecoste.
Santuario del Ghiandolino: l'immagine, un lacerto di tela, fu rinvenuta nel1868 da una contadina, Margherita Galoni in Sangiorgi (1831-1894), nella propria casa, sita in località Ghiandolino. Divenne ben presto luogo di pellegrinaggio. Poco lontano fu poi edificato il primitivo santuario. La devozione alla sacra immagine continuò anche dopo che la famiglia Sangiorgi si trasferì dalla parrocchia di Ghiandolino a quella di Pediano. Nel1915 il vescovo d'ImolaPaolino Tribbioli approvò ufficialmente la devozione e nel1948Benigno Carrara incoronò la sacra immagine. Dal1972 si trova nella nuova chiesa parrocchiale di Pediano (circa 7 km da Imola)[34]. È invocata per guarigioni da malattie e soccorso in caso di incidenti. La sua ricorrenza cade la prima domenica di maggio e il 15 agosto.
Istituto delle «Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù», fondato il 2 novembre1923[35] daMaria Antonietta Zanelli (1887–1957) insieme a don Giuseppe Mazzanti. Dal 1938 ha sede in via Emilia, nel centro storico. Madre superiora: madre Filomena Adamo (dal 2 gennaio 2007; confermata nel 2013).
Monasteri e Conventi
In città hanno sede un monastero e un convento:
Monastero di Santo Stefano (suore dell'Ordine delleclarisse). Badessa: madre Maria Daniela Donato (dal2012);
Convento deiFrati Cappuccini. Fu fondato nel1595 nello stesso luogo in cui si trova oggi. Dal1975 hanno sede nel convento imolese le opere delle missioni e della stampa della Provincia dell'Emilia-Romagna. Vi ha sede anche il Museo missionario indiano-africano.
Nel campo dell'associazionismo laico, Imola ha una storia ricca di avvenimenti. L'Azione cattolica è presente sin dal XIX secolo. Gliscout sono presenti ad Imola dal 17 aprile 1922, giorno in cui venne pronunciata la prima promessa. Sciolti per ordine delregime fascista, furono rifondati nel 1958[36].
A Imola si svolge annualmente, dal 1991, il Festival Internazionale del Folclore, organizzato dal gruppo Canterini e Danzerini Romagnoli “Turibio Baruzzi”. L’evento, che coinvolge anche altri comuni limitrofi, ospita gruppi provenienti da diversi continenti e propone spettacoli di musica, danza e tradizioni popolari. Oltre a valorizzare il patrimonio culturale immateriale, il festival promuove lo scambio interculturale e la pace tra i popoli.[37][38][39]
Ospedali psichiatrici «Luigi Lolli» e «Osservanza»
Cortile principale del manicomio centrale di Imola (fineXIX secolo).Luigi Lolli (1818 - 1896), fondatore e direttore dell'Ospedale psichiatrico di Imola.
Il primoospedale psichiatrico dellaRomagna[40] fu costruito a Imola nel1844, su impulso del vescovoGiovanni Maria Mastai Ferretti. In quell'anno il direttore dell'ospedale cittadino, il medico Cassiano Tozzoli, aprì in un padiglione di S. Maria della Scaletta la sede delmanicomio.[41] Nel1847 divenne «Asilo psichiatrico» e fu abilitato ad ospitare malati provenienti da tutte le diocesi dellaRomagna. La capienza della struttura raggiunse il numero di 80 posti letto. Nel1862 Tozzoli lasciò la direzione dell'ospedale psichiatrico a Luigi Lolli (Riolo Terme, 1818-1896). Nominato "direttore permanente" dal 1º gennaio 1863, Lolli decise di disgiungere il manicomio dall'ospedale e fece costruire un edificio ex novo. I lavori presero avvio nel 1869 sotto la direzione dell'architetto romano Antonio Cipolla e terminarono nel 1880. Tutti i degenti furono trasferiti nella nuova struttura, nominata «Manicomio centrale», abilitata ad ospitare fino ad 800 pazienti. Nel giro di pochi anni i letti si rivelarono insufficienti: nuove richieste provenivano da tutte le regioni d'Italia. Lolli progettò allora la costruzione di un secondo edificio. Il progetto prevedeva che le due strutture avrebbero assunto due funzioni differenti: il Manicomio centrale (ridenominato "Villa dei Fiori") avrebbe ospitato i malati acuti e curabili, mentre nel nuovo edificio sarebbero andati i malati "incorreggibili", ovvero i soggetti affetti da patologie mentali croniche. Lolli trovò un terreno a soli 500 metri di distanza da Villa dei Fiori e lo acquistò: si trattava di un'area confinante con ilconvento «dell'Osservanza». I lavori di edificazione del secondo manicomio durarono dal 1881 al 1890, quando il Manicomio dell'Osservanza venne completato. Il nuovo complesso, come già il Manicomio centrale, venne concepito con una struttura a padiglioni: sei destinati al ricovero dei pazienti e gli altri adibiti a servizi (lavanderia, asciugatoio, officine artigiane, cucina, guardaroba), ambulatorio medico e alloggi del personale e del direttore[42].
La struttura assistenziale imolese divenne un modello architettonico e terapeutico, tanto che fu scelta come sede del primo congresso nazionale della Società italiana di freniatria (branca dellapsichiatria), tenutosi dal 22 al 29 settembre1874. All'Esposizione Internazionale di Bruxelles del1876 Imola si classificò al terzo posto; a quella diTorino del1884 la struttura imolese vinse la medaglia d'oro. Lolli fu direttore sia amministrativo che scientifico dell'istituzione fino al 1891[43] e direttore scientifico fino a poco prima della morte, avvenuta nel 1896. Alla fine dell'Ottocento i ricoverati superavano il migliaio[44][45].
Dopo la morte del Lolli, l'ospedale centrale venne messo in vendita. L'acquirente fu laProvincia di Bologna, che nel 1898 rinominò Villa dei Fiori «Manicomio provinciale di Bologna in Imola» e lo destinò ad accogliere i pazienti provenienti dalla sola Provincia di Bologna. La struttura fu diretta, in successione, da Raffaele Brugia, Giulio Cesare Ferrari e Luigi Baroncini. Il manicomio dell'Osservanza, invece, rimase nelle mani della Congregazione di carità e continuò ad ospitare i malati provenienti dalle altre province. Fu diretto da Raffaele Baroncini.
Le due strutture conservarono tale funzione fino al1978, quando lalegge Basaglia sancì la cessazione dei ricoveri in manicomio. La chiusura formale dei due ospedali psichiatrici avvenne il 31 dicembre1996. Villa dei Fiori è stata demolita nel2011.
Istituto «Santa Caterina»
Fondato per assistere gli orfani imolesi dellaprima guerra mondiale, l'Istituto Artigianelli (intitolato a Santa Caterina) nasce il 2 luglio1915, pochi mesi dopo l'entrata dell'Italia nel conflitto. I locali furono forniti dal cardinaleFrancesco Salesio Della Volpe che, come lascito testamentario, donò un fabbricato sito sulla via Emilia. Il vescovoPaolino Tribbioli prese contatto con il sacerdote donAngelo Bughetti, che avviò l'opera. Don Bughetti dedicò gli ultimi cinque anni della sua esistenza al completo servizio dell'istituto. L'istituto ha continuato la sua attività assistenziale per tutto il resto delXX secolo. A partire dalXXI secolo la sua struttura si è modificata da orfanotrofio-collegio a casa d'accoglienza. Una delle attività che ha caratterizzato tale trasformazione è l'oratorio-doposcuola, che accoglie tutti i bambini dai sei anni d'età in poi.
Montecatone Rehabilitation Institute
Istituto ospedaliero specializzato nella cura e nella riabilitazione di pazienti con lesionispinali ecerebrali.La vita dell'istituzione può essere suddivisa in tre fasi (foto dell'ingresso):
Sanatorio: viene fondato sui colli di Montecatone (una delle prime pendici dell'Appennino che sovrasta la città) e inaugurato nell'ottobre del1936. Ospita ammalati con lesioni midollari, tipologia a quel tempo incurabile (e scomoda per tutte le altre strutture ospedaliere);
Ospedale: nel dopoguerra la struttura non beneficia di alcun ammodernamento. Maria Antonietta Vannini, direttore sanitario all'inizio degli anni 1970, rimette in sesto l'ospedale, che ha nuova vita dall'11 giugno1973 come Centro specializzato di riabilitazione. Negli anni seguenti Montecatone diventa un ospedale d'eccellenza: in pochi anni la sua fama valica i confini della regione e diventa un centro noto in tutt'Italia.
Istituto: nel1998 l'Ospedale viene trasformato in unasocietà per azioni a gestione mista pubblica-privata. Tre anni dopo viene nominato il successore della dott.ssa Vannini[46], Mauro Menarini. Il nuovo direttore migliora ulteriormente gli elevati livelli di organizzazione interna raggiunti dall'istituto. Oggi il «Montecatone Rehabilitation Institute» mantiene il primato tra gli istituti ospedalieri italiani nel suo settore. I degenti (dato del 2014) sono circa 750 all'anno, che si alternano sui 158 posti letto disponibili. Di questi, il 60% proviene da altre regioni (il primato è dellaCampania, con 100 permanenze annuali)[47]. Nel2011 la Regione ha acquistato, tramite l'Ausl di Imola, le quote dei privati (oggi il 99,44% della società per azioni è dell'Ausl di Imola, il restante 0,56% è del Comune imolese). Nel2017 è stato avviato un nutrito programma d'interventi di ampliamento e ristrutturazione; nel luglio2018 è stata inaugurata una nuova struttura, tre piani da 400 metri quadri ciascuno, collegata all'edificio storico. Dal 19 dicembre 2018 il direttore dell'istituto è Mario Tubertini (oggi ricopre la carica di commissario straordinario). A Montecatone ha sede la più grande unità spinale d'Italia.
All'interno dell'area ospedaliera ha sede la casa di accoglienza “Anna Guglielmi”[48], una struttura dotata di 46 camere e 82 posti letto che accoglie i familiari dei pazienti ricoverati.
Il più antico e illustre sodalizio culturale imolese è l'«Associazione per Imola Storico-Artistica» (AISA). Fondata nel1938 per iniziativa diLuigi Orsini (letterato), Gianluigi Poggiali (ingegnere) e Rezio Buscaroli (critico d'arte, zio diPiero), l'associazione ha come scopo la valorizzazione del patrimonio storico e artistico di Imola e del suo territorio. Il suo primo presidente fu Luigi Orsini (1938-1942), seguito da Rezio Buscaroli (1943-1946). L'attuale presidente è, dal2000, lo storico Andrea Ferri.
Il più antico circolo cittadino imolese tuttora esistente è il «Silvio Pellico», nato nel1911 a Palazzo Monsignani[49]. Fu fondato da donAngelo Bughetti come centro di ritrovo e di crescita per i giovani dai 15 anni in su. Oggi il circolo (che dal 2008 ha sede all'exconvento dell'Osservanza) rappresenta un punto di riferimento nel panorama educativo e culturale cittadino.
La Biblioteca comunale è nata in seguito alla confisca napoleonica della biblioteca[50] del convento deifrati minori conventuali, presenti a Imola dal XIV secolo[51]. La biblioteca è stata aperta al pubblico l'11 gennaio1799; dal1802 è di proprietà del comune. Dal 1898 al 1938 fu diretta da Romeo Galli (Imola, 1872 - ivi, 1945), il fondatore dellaSACMI. Durante i due secoli di vita, il patrimonio librario si è arricchito grazie alle donazioni di privati cittadini, tra cui il fondo di Giovanni Codronchi Argeli (1843), l'archivio Sassatelli (1923)[52] e il fondo Andrea Ponti (1957). Oggi la biblioteca comunale gestisce anche l'Archivio storico della città. Il patrimonio librario totale è di 480 000 volumi. Gli iscritti totali al prestito sono 11 880[53]. Sedi decentrate della biblioteca comunale sono situate nelle frazioni di Ponticelli, Sasso Morelli e Sesto Imolese.
Nel1990 è stata fondata «Casa Piani», la biblioteca comunale per ragazzi. È una delle prime biblioteche in Italia completamente dedicata ai bambini e ai ragazzi. Nel 2010 ha raggiunto il numero di 3 300 giovani lettori iscritti. Casa Piani ha due sedi decentrate, denominate "Pippi Calzelunghe" e "Zigo Zago".
Altre biblioteche di Imola aperte al pubblico sono:
I quattro istituti d'istruzione superiore presenti a Imola sono:
l'istituto F. Alberghetti[54], con liceo scientifico opzione scienze applicate, istituto tecnico industriale e istituto professionale per l'industria e l'artigianato[55];
l'istituto G. Scarabelli - L. Ghini, con istituto tecnico agrario e istituto tecnico chimico;
l'istituto L. Paolini - Cassiano, con istituto tecnico amministrazione finanza e marketing, istituto tecnico costruzione ambiente e territorio, istituto professionale per i servizi commerciale e istituto professionale per i servizi socio - sanitari;
il liceo B. Rambaldi - L. Valeriani - A. da Imola, con liceo classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane e delle scienze umane opzione economico - sociale.
Dal1997 Imola è una delle sedi distaccate dell'Università di Bologna. Oggi ospita undici corsi di laurea (a numero programmato) e sei master, nelle Facoltà di Agraria, Farmacia, Medicina e Ingegneria. Dal 2008 la sede imolese dell'ateneo è palazzo Vespignani.[56] Sono circa un migliaio gli studenti della sede romagnola. Dal 1º novembre2018 Imola è sede anche di undottorato di ricerca ("Salute, sicurezza e sistemi del verde").
I musei di Imola sono sette, di cui tre civici e uno diocesano.
I tre musei civici, oltre ad ospitare esposizioni permanenti, sono anche luoghi attorno a cui ruotano attività, mostre e iniziative. L'elenco comprende:
Museo di San Domenico e pinacoteca. Sono allestiti nei locali dell'ex convento deiDomenicani, risalente alXIII secolo, requisito dallo Stato durante il periodo napoleonico. Il museo offre ai visitatori due percorsi di visita:
Collezione d'arte della città: completata nel2011 comprende 600 pezzi tra dipinti, sculture, disegni, monete e medaglie. L'esposizione ricostruisce per temi una storia per immagini di Imola. Tra le opere vi sono un capolavoro diLavinia Fontana, famosa pittrice del Cinquecento, ma anche opere di autori contemporanei comeBertozzi & Casoni;
Collezione Giuseppe Scarabelli. Fondata nel1857 dall'omonimo scienziato assieme ad altri tre studiosi imolesi come «Gabinetto di Storia naturale», raccoglie ben 25 000 reperti che variano dall'archeologia alla geologia, alla storia naturale. Chiusa l'istituzione nel 2006, tutta la collezione (oltre 25 000 reperti) è stata trasferita al Museo di San Domenico. L'attuale allestimento è stato inaugurato nel2013. Il piano terreno del museo è dedicato alle mostre temporanee e a spazi per la didattica musicale;
Collezione Benito Battilani (moto d'epoca e storiche);
Museo Checco Costa.
Nel2024 l'abitazione dello scultoreGermano Sartelli, sita a Codrignano, è stata inclusa nell'elenco delle «Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna»[57].
Nel passato Imola è stata sede di diverse radio indipendenti.Radio Imola, fondata nel1974, è stata la principale radio imolese. Trasmetteva informazioni, musica rock e leggera. Nel2006 l'emittente è stata ceduta e le frequenze sono passate aRadio Bruno di Modena. Altre radio imolesi esistite nel passato:Radio Grifone Stereo,Radio Alba,Teleradio Centrale,Radio logica.
Il principale spazio teatrale della città è ilTeatro Comunale Ebe Stignani, inaugurato nel 1914 e intitolato nel 1980 al mezzosopranoEbe Stignani. La sala ospita ogni anno una stagione di prosa, musica e danza, con compagnie e artisti di rilievo nazionale e internazionale, oltre a rassegne dedicate al teatro amatoriale e dialettale.[62]Oltre al teatro comunale, da segnalare il teatro dell'Osservanza e il teatro Lolli, con spettacoli di teatro contemporaneo e di avanguardia.
Sono attive diverse associazioni e compagnie teatrali che animano la vita culturale cittadina, tra cui:
T.I.L.T. – Trasgressivo Imola Laboratorio Teatro, fondato nel 1996, che propone corsi, laboratori e produzioni teatrali rivolti ad adulti, ragazzi e bambini, con sede presso il Teatro Lolli.[63]
La Compagnia Teatrale della Luna Crescente, impegnata in attività di produzione e promozione teatrale sul territorio.[64]
La compagnia amatoriale "I Ragazzi di San Giacomo", legata all’omonimo oratorio imolese.[65]
L’Associazione Culturale Giuseppe Scarabelli, attiva nella diffusione di iniziative teatrali e culturali in collaborazione con le istituzioni cittadine.[66]
Nel vicino circondario, l’Associazione Federica Negri – APS diCasalfiumanese, che organizza corsi e spettacoli teatrali e partecipa alla programmazione culturale dell’area imolese.[67]
La prima sala permanente di Imola fu il Cinema Marconi, aperto nel1907. Dagli anni venti fu conosciuto come Cinema Modernissimo. Poi in successione aprirono il «Centrale» (1925), il «Cristallo» (1960), il «Jolly» e (nel quartiere Pedagna) l'«Astoria». Alla fine degli anni trenta fu avviata la realizzazione di un cinema sotterraneo nel centro cittadino. I lavori furono interrotti con l'entrata dell'Italia nellaseconda guerra mondiale e poi non furono più ripresi[68].
Nel1959 ilCircolo del Cinema ideò il «Premio Città di Imola», riservato al miglior film italiano presente allaMostra del cinema di Venezia (in concorso o meno). Il film prescelto veniva premiato con ilGrifone d'oro (l'animale mitologico è presente nelgonfalone della città). La giuria, tutta composta dacritici cinematografici, era appositamente nominata dai soci del Circolo. Il premio fu assegnato fino al1968, quando - nel vivo della contestazione, fu dapprima sospeso e poi soppresso. Nel1980 nacque ilcineforum presso il cinema-teatro "Cappuccini"[69].
Fino ai primi anni novanta esistevano a Imola cinque cinema di prima visione. Oggi sono attivi quattro cinema: il «Cristallo», il «Centrale» (che dopo anni di chiusura ha riaperto nel settembre2011) e due sale parrocchiali: il «Don Fiorentini», riaperto nel2002 ed intitolato alla memoria del sacerdote imolese don Romano Fiorentini, e il «Pedagna», nell'omonimo quartiere, inaugurato nel2017[70].
Dal1994 al2016 si è tenuto in città il «Corto Imola Festival», un festival delcortometraggio d'autore. I premi assegnati: miglior corto italiano e miglior corto internazionale.
L’associazione musicale più antica di Imola è la Banda Musicale Città d’Imola, fondata nel 1823 comeFilarmonica Imolese. Oltre alle esibizioni pubbliche svolge attività di educazione musicale nelle scuole; nel 2011 contava 150 iscritti, di cui 100 effettivi nella Filarmonica.
La Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri col Maestro”, creata daFranco Scala nel 1981 e divenuta accademia nel 1989, è oggi un istituto di eccellenza con otto insegnamenti (tra cui pianoforte, violino e composizione)[71]. Ha sede nellaRocca Sforzesca e in palazzo Monsignani. Riconosciuta e sostenuta dalMinistero dei Beni Culturali, nel 2014 ha ricevuto il Premio nazionale Presidente della Repubblica[72], nel 2018 è stata tra i fondatori di Aifart, nel 2019 i suoi titoli sono stati equiparati a lauree triennali e magistrali[73][74][75], nel 2020 ha contribuito alla nascita della Federazione accademie musicali italiane di tradizione (Famit)[76], e dal 2022 ha assunto una nuova denominazione.
Per la musica popolare, il Gruppo canterini e danzerini romagnoli “Turibio Baruzzi”, fondato nel 1927 da Pietro Tarabusi con l’aiuto diFrancesco Balilla Pratella[77], ebbe dal 1928 la direzione del maestro Turibio Baruzzi, che lo rese tra i più prestigiosi della Romagna[78]. Il repertorio è costituito da cante popolari romagnole, affiancato dal dopoguerra da orchestrali e ballerini. Nel 1984 fu tra i fondatori dell’Unione Folclorica Italiana e nel 2002, per il 75º anniversario, ricevette la Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica[79].
Fiera agricola del Santerno: nata nel1947 come Fiera del Santerno; ogni anno richiamava 40 000 persone, con 200 (in media) espositori. Per Statuto la fiera era presieduta dal sindaco della città. Dopo l'edizione del1992 svoltasi alla Rocca sforzesca, la manifestazione fu sospesa[80]. Nel2011 la fiera è stata ripresa. Si svolge nell'area attorno alla scuola "Sante Zennaro"[81] (zona sud di Imola) e intende essere la continuazione della manifestazione originale[82][83].
CRAME (Club Romagnolo Auto e Moto d'Epoca): mostra-scambio di auto e moto d'epoca che si tiene dal 1966. È la seconda più importante in Europa, dopo quella diMannheim, inGermania[84]. La manifestazione è allestita all'interno dell'autodromo e si svolge alla metà di settembre[85][86];
Historic Minardi Day: manifestazione motoristica che si svolge annualmente presso l’autodromo, nata nel 2016 per celebrare la storia della scuderiaMinardi di Formula 1 e del suo fondatoreGian Carlo Minardi. L’evento richiama appassionati, ex piloti e vetture storiche di Formula 1 e altre categorie, offrendo al pubblico la possibilità di vivere da vicino il mondo delle corse e delle auto da competizione[87];
Imola Summer Piano Festival. A partire dall'estate 2012 l'Accademia Pianistica "Incontri col Maestro" di Imola organizza un festival pianistico estivo, nelle ultime due settimane di luglio. L'evento è in concomitanza con una scuola estiva per giovani pianisti, organizzata dalla stessa Accademia, con alunni provenienti da tutte le parti del mondo, i migliori dei quali sono premiati nella cornice del festival con il Premio Città di Imola. I concerti pianistici e cameristici si tengono all'aperto e sono ad ingresso libero per il pubblico[88][89];
Giro dei Tre Monti: una classica delpodismo nazionale e internazionale nata nel 1968. La manifestazione si disputa la terza domenica d'ottobre.
Dal 1998 al 2006 Imola ha ospitato l'Heineken Jammin Festival presso gli spazi dell'autodromo[90]. In diverse occasioni l'autodromo è stato ed è sede, oltre di eventi sportivi e motoristici, di eventi musicali e concerti dal vivo per artisti nazionali e internazionali[91][92].
A Imola esistono le antiche divisioni dei quartieri storici della città dentro le mura, che nel 1300 erano:
San Cassiano
Sant'Egidio
San Matteo
San Giovanni
Questi quartieri furono associati a stendardi e stemmi ideati nel 1965 per le manifestazioni e i giochi storici, anche se le divisioni territoriali più moderne sono suddivise in quadranti basati sulle direttrici principali come la Via Emilia. Il territorio esterno era suddiviso in borghi, e ancora oggi si possono identificare le aree periferiche che potrebbero essere associate a questi quartieri storici.[93]
Secondo il regolamento comunale, le frazioni di Imola sono:
Sasso Morelli – Giardino
Sesto Imolese – Spazzate Sassatelli
San Prospero – Chiusura
Ponticelli – Fabbrica – Linaro
Pontesanto – Casola Canina
Zello – Selva
Piratello – Montecatone
Ognuna di queste frazioni è rappresentata nella Consulta Comunale delle Frazioni, un organismo che ha funzioni consultive e propositive, fungendo da strumento di partecipazione dei cittadini residenti nei territori delle frazioni del Comune di Imola.[96]
Notabili anche le località di Balìa di Sesto Imolese eCantalupo.
L’economia imolese si distingue da sempre per il peso della cooperazione, accanto a un tessuto diffuso di piccole e medie imprese e a un settore agricolo specializzato, sostenuto da una rete bancaria e di servizi che storicamente hanno favorito lo sviluppo locale.
Dalle dichiarazioni Irpef del 2011 (redditi 2010) emerge che, rispetto all’anno precedente, aumentano sia i contribuenti con redditi superiori ai100000 € (da 500 a 519) sia quelli con meno di1000 € annui (da 290 a 400). La media dichiarata dagli imolesi fu di23946 €, dato che collocava la città al primo posto in Romagna, davanti a Rimini.[97].
Il Comune di Imola coordina le pratiche amministrative legate all'agricoltura attraverso il SUAP associato del Nuovo Circondario Imolese, occupandosi in particolare di attività agrituristiche, mercato ortofrutticolo e autorizzazioni agricole.[98] Sul territorio è attivo il Consorzio Agrario dell'Emilia, con sede in via Provinciale Selice, che fornisce servizi quali vendita di prodotti agricoli, stoccaggio di carburanti e lubrificanti, e un centro di ritiro cereali con capacità di circa 8 300 tonnellate.[99][100]
In ambito sperimentale e di ricerca, il Consorzio Provinciale “Mario Neri”, con sede operativa nei dintorni di Imola, gestisce circa 45 ettari totali di S.A.U. (Superficie Agricola Utilizzata) suddivisi in aree collinari, pedecollinari e di pianura, dedicati a progetti su frutticoltura, cerealicoltura, orticoltura e colture proteoleaginose, oltre a iniziative per l'agricoltura sostenibile.[101]
L'Istituto Tecnico Agrario “G. Scarabelli” di Imola dispone di circa 23 ettari coltivati, tra cui vigneti (6,5 ha) e colture arboree da frutto, contribuendo alla produzione di vini tipici comeRomagna Sangiovese DOC,Romagna Albana DOCG eColli d'Imola DOC.[102]
Il territorio imolese ha un sistema economico articolato (cooperazione industriale e sociale, PMI, terziario), caratterizzato soprattutto dalla forte presenza dicooperative. LaSocietà Cooperativa Ceramica Imola (S.C.C.)[104], fondata nel 1874 da Giuseppe Bucci, fu la prima cooperativa di produzione e lavoro in Italia. Nei decenni successivi sorsero numerose altre cooperative, tra cui 3elle (1908),SACMI (1919), CTI (1930) e Cefla (1932), che segnarono lo sviluppo industriale imolese.[105][106]
Dopo il dopoguerra, l’economia locale crebbe nei settori metalmeccanico, ceramico e tessile, con realtà come la Cogne e, dal 1978, la CESI (edile). Tra i protagonisti spicca Renato Bacchini, fondatore di imprese come ilGruppo Benati, la Cerim e l’Avicola Selice.
Oggi le principali centrali cooperative sono Legacoop e Confcooperative. Tra le aziende non cooperative emergono IRCE (conduttori elettrici) e Case (gruppo FIAT), che negli anni Ottanta ha rilevato il Gruppo Benati.
Negli ultimi anni l’economia imolese ha subito gravi crisi:
il fallimento della CESI (403 soci lavoratori e un indotto di 1.125 imprese)[107],
il fallimento della 3elle (262 dipendenti e 149 soci)[108][109],
la chiusura nel 2014 della storica Cognetex, già leader nel settore tessile negli anni ’60-’70[110].
Il sistema dei servizi a Imola è articolato e comprende attività commerciali, professionali, amministrative e spazi per il tempo libero. Il Centro Commerciale Leonardo, con circa31000 m² di superficie, ospita negozi, ipermercato e aree ricreative, rappresentando un polo commerciale di riferimento per la città e l'intera provincia.[111]
I servizi professionali e amministrativi sono garantiti da cooperative e enti locali. La CNA Imola offre consulenze del lavoro e supporto alle imprese, mentre il Comune gestisce online gran parte dei procedimenti SUAP, comprese licenze e autorizzazioni.[112][113]
I servizi sanitari pubblici comprendono prenotazioni online, gestione ticket e consultazioni digitali tramite l'Azienda USL di Imola.[114]
Credito e risparmio
La prima banca di Imola fu la Cassa di Risparmio, fondata nel 1855 grazie all’iniziativa di cittadini con l’approvazione delcardinale Baluffi; primo presidente fuGiuseppe Scarabelli. Negli anni successivi sorsero la Banca Popolare di Credito di Imola (1871), le prime casse rurali e varie cooperative di credito, tra cui la Società Anonima Cooperativa fra gli Operai Birocciai (1892).
All’inizio del Novecento nacquero realtà ancora oggi rilevanti, come la Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese e, nel 1905, la sede imolese delPiccolo Credito Romagnolo. Dopo la chiusura del Monte di Pietà nel 1941, la Cassa di Risparmio, la Banca Cooperativa di Imola e il Credito Romagnolo divennero i principali sostenitori dello sviluppo economico locale nel dopoguerra.
Dagli anni Novanta il sistema bancario imolese cambiò profondamente per effetto delle fusioni:
la Banca Cooperativa di Imola è stata acquisita dalla Cassa di Risparmio di Ravenna e oggi si chiama Banca di Imola;
il Credito Romagnolo è entrato nel gruppoUniCredit (2002);
la Cassa di Risparmio di Imola appartiene al 100% al gruppoBanco Popolare.
Nel comune di Imola, i musei civici (Museo San Domenico,Palazzo Tozzoni eRocca Sforzesca) nel 2024 hanno accolto 35.745 visitatori, segnando un aumento significativo rispetto al periodo precedente; l’incremento è tale da evidenziare una crescente attrattività culturale anche in confronto ad altre città dell'Emilia-Romagna di dimensioni simili.[115]
L’aspetto sportivo conta molto nel traino turistico locale: l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari ospita eventi di richiamo nazionale e internazionale come il "Historic Minardi Day", il "Walking Tour" del circuito e il calendario gare del campionato di Velocità Motociclistica.[116]
Il potenziamento delle strutture ricettive è testimoniato dal raddoppio circa delle strutture presenti tra il 2019 e il 2024 e dal sensibile aumento della tassa di soggiorno che nel medesimo periodo è passata da circa237000 € a410000 €.[117]
La principale infrastruttura viaria di Imola è rappresentata dallaVia Emilia; su di essa sono svolte autocorse suburbane in servizio di trasporto pubblico a cura della societàTPER. In città è inoltre presente un servizio urbano svolto dalla medesima società.
Un'altra importante via di comunicazione, l'exstrada statale 610 Selice o Montanara Imolese, ora strada provinciale 610, attraversa la città da nord-est a sud-ovest per poi risalire la valle delSanterno. La strada collega Imola con l'omonimo casello autostradale sull'A14.
Dal1885 al1935 nella periferia occidentale sorgeva la stazione capolinea dellatranvia Bologna-Imola la quale svolgeva un servizio con trazione a vapore gestito dallaSocietà Veneta.
Imola, pur non essendo a capo di una provincia, gestisce in autonomia alcuni servizi di livello provinciale, nei seguenti campi: amministrativo, multiservizi e sanità.
In campo amministrativo l'autonomia è data dalNuovo Circondario Imolese[122], istituito con unalegge regionale del2004. Nato nel1995, il Circondario Imolese è l'erede dell'Assemblea dei Comuni dell'Imolese (1985-1995), che a sua volta ha preso il posto del "Comprensorio di Imola" (1976-1984). Imola, quindi, ha una storia di autonomia amministrativa più che decennale. Il Circondario, ente pubblico territoriale, si estende su una superficie di 787 km² (tutta interna allaprovincia di Bologna) e ha una popolazione di 131.984 abitanti (al 1º gennaio 2011). Ne fanno parte 10 Comuni, di cui sette sono romagnoli (Imola, Dozza, Mordano, Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casalfiumanese) e tre sono emiliani (Castel San Pietro Terme, Medicina e Castel Guelfo di Bologna).In base a un'intesa stipulata nel 2006 con la Provincia di Bologna, l'Ente Circondario gestisce "in concorso" con l'Ente Provincia alcune importanti funzioni, quali: Pianificazione territoriale ed ambientale; Viabilità; Sviluppo delle attività produttive; Politiche della casa; Edilizia scolastica; Formazione professionale; Parchi territoriali; Turismo e sport. Presidente dell'Ente è il sindaco di Imola.
Dalla fondazione del Regno d'Italia fino al2013 Imola è stata sede di tribunale (sezione distaccata del Tribunale di Bologna).
Gli iscritti agli enti di promozione sportiva sono 20 000; in città ci sono 96 impianti sportivi, che ogni anno vengono utilizzati da oltre 9 000 utenti.
L’Associazione Motoristi Imolesi nacque nel 1926, organizzando nello stesso anno il Circuito dei Tre Monti; nel 1931 si trasformò in Moto Club Imola, che negli anni successivi divenne Moto Club Santerno “Checco Costa”, in onore del presidenteFrancesco “Checco” Costa (1911-1988), guida storica dal 1946. L’associazione organizzò gare di velocità cittadine e dal 1948 al 1965 ospitò nel Parco delle Acque Minerali il Gran Premio internazionale di motocross, primo in Italia e valido anche per il campionato mondiale (1957-1965).
Oggi le principali realtà motoristiche imolesi sono il Moto Club Santerno “Checco Costa”, il Club romagnolo auto e moto d’epoca (CRAME), il Moto Club Imola, il Moto Club “La Stalla”, lo Sport Club “Il Velocifero”, l’Associazione “Otello Buscherini”, il Panathlon International e il Gruppo ex-motocrossisti imolesi.
I motociclisti imolesi più titolati sonoFausto Gresini (campione del mondo 125 nel 1985 e 1987),Andrea Bartolini (campione del mondo motocross 1999, classe 500/Open),Loris Capirossi (campione del mondo classe 125 e 250),Alex Salvini (vicecampione mondiale MX3 2010 e campione del mondo Enduro E2 2013) eFilippo Suzzi (campione italiano 1983).
La pallacanestro a Imola nasce negli anni ’30 con squadre scolastiche: la prima fu femminile, creata dalla professoressa Torrini; nel 1934 il prof. Caleffi fondò la prima maschile. Nel 1936 nacque la Virtus Imola Sportiva Pallacanestro, che nel 1960 raggiunse la seconda serie nazionale.
Nel 1967 venne fondata la Andrea Costa Imola Basket, protagonista della scena cittadina dagli anni ’80. Dopo la rivalità con la Virtus, culminata nei derby della stagione 1986-87, l’Andrea Costa si affermò come principale squadra imolese, conquistando laSerie A2 nel 1995 e laSerie A nel 1998. Nel campionato 1998-99, guidata daFrancesco Vitucci e conVincenzo Esposito come trascinatore, raggiunse i quarti playoff: il miglior risultato di sempre per una squadra imolese. L’Andrea Costa disputò complessivamente quattro stagioni in Serie A, fino al 2002.
Il 2005 segnò il fallimento della Virtus, rifondata come Virtus 1936 e poi, nel 2009, confluita nella Virtus Spes Vis. Nel frattempo, nel 1996 era nata la Grifo Basket Imola, che oggi milita inSerie C regionale.
Le società ciclistica imolese più blasonata è stata l'«Unione Sportiva Imolese» (nata il 20 marzo1920)[123], organizzatrice della storicaCoppa Placci. La società si è sciolta il 30 marzo2014[124]. Nel1995 è nata la «Ciclistica Santerno Fabbi Imola», che dallo stesso anno organizza ilGran Premio Fabbi Imola, manifestazione giovanile (dai 6 ai 16 anni) di livello interregionale. Una particolarità della competizione è che i ciclisti circolano all'interno dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari.
Imola ha una lunga tradizione di rapporti con ilGiro d'Italia: la “Corsa rosa” passò da Imola sin dalla prima edizione (tappa Bologna-Chieti, 381 km, 16 maggio 1909). Successivamente, la città è stata sede di arrivo di tappa per quattro volte:
Storicamente, la manifestazione ciclistica più importante organizzata a Imola è stata laCoppa Placci, che si è disputata dal1922 al2013.
Nella categoria non professionisti spicca la «Granfondo Città di Imola». Si tiene in giugno e fa parte del Circuito romagnolo[125].
A livello giovanile sono due le principali competizioni che hanno luogo nel territorio:
dal 1996 nell'ultima settimana di luglio si svolge all'interno dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari il «Gran Premio Fabbi Imola», due giorni ciclistica organizzata dalla Ciclistica Santerno Fabbi. Nel2013 la prova degli Under 16 (cat. Allievi) ha ricevuto la prestigiosa intitolazione "Coppa Placci", che è stata dedicata ai giovani non essendosi più disputata la prova per i professionisti;
dal 1999 si tiene il «Memorial Luciano Pezzi», competizione per Under 16. Collocata in calendario a metà settembre, la corsa è diventata una classica di fine stagione.
Nel 1912, in occasione del Congresso Socialista Regionale tenutosi ad Imola, fu creata l'Organizzazione Nazionale deiCiclisti Rossi, un'associazione dallo scopo prevalentemente politico, nata in seno ai militanti delPartito Socialista Italiano.
La Stella d'argento al Merito Sportivo, onorificenza assegnata all'Imolanuoto.
Nel 1972 nasce la società Libertas Nuoto Nautica di Imola. Nel 1989 viene rifondata con il nome di Associazione Sportiva Imolanuoto[126]. Nel 1997 approda per la prima volta al Campionato di Serie A[127]. Nel 2018 la società ha conseguito il suo miglior risultato nella Coppa Brema (il campionato italiano a squadre) classificandosi seconda assoluta[128]. Dal2020 è Centro tecnico federale per gli specialisti dellarana[129].
Dal2018 si tiene nella piscina comunale il «Trofeo Città di Imola - Memorial Mattia Dall'Aglio». Il meeting, che si disputa in giugno, fa parte del «Circuito Nuoto Italia», serie di meeting di livello internazionale[130].
L'«Atletica Sacmi Avis Imola» è la principale società cittadina di atletica leggera. Nata dalla fusione, nel1994, dell'"Atletica Sacmi Imola" (fondata il 1º gennaio1964) e della "Polisportiva Avis Imola", è tra le società più importanti della regione. Ha ottenuto significativi piazzamenti anche in ambito nazionale. Nel2013 ha conseguito per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie A1, ovvero la massima serie nazionale della disciplina. Nel febbraio2016 ha vinto il titolo italiano ai campionati juniores maschili[131]. La Sacmi ha vinto il titolo italiano di società di Decathlon per due anni consecutivi: il 2019[132] e il 2020[133]. L'impianto di riferimento per gli sport in questione è il già citato stadio Galli.
Dal1993 si disputa in giugno il «Memorial Claudia Cavulli», meeting di livello nazionale dedicato alla mezzofondista imolese prematuramente scomparsa.
Lapallavolo femminile è presente in città dal1969, anno di nascita della Csi Clai[134].
Imola ha ospitato i campionati Europei dal 23 settembre al 1º ottobre del 1971 un girone maschile con Belgio, Francia, Turchia e Unione Sovietica (vincitrice del campionato e allora la più forte rappresentativa mondiale) ed un girone femminile con Gran Bretagna, Israele e Ungheria. Il comitato organizzatore era composto da dirigenti ed allenatori della "Libertas".
Comitato d'onore: Amedeo Ruggi (Sindaco di Imola), Veraldo Vespignani, Laerte Poletti e Giuseppe Margelli (Presidente comitato regionale FIPAV)
Comitato organizzatore: Pier Franco Santandrea, Nevio Cavina, Celso Calamelli, Alerio Cavalli, Dulio Gavanelli, Walter Grandi e Orio Pelliconi.
Collaboratori: Dante Mazzucca, Giovanni Valvassori, Giovanna Campomori, Mario Mondini, Oliviero Ortolani, Antonio Emiliani, Ermenegildo Gollini, Valerio Guadagnini e Sergio Becca.
L'A.s.d. Imola Rugby è il club cittadino dirugby a 15. Il Club è stato fondato nel1978. Negli anni trenta l'imolese Angelo Becca vinse tre scudetti con la maglia degliAmatori Milano (1938, 1939 e 1940). Becca (1917-1996) rimane l'unico imolese ad aver vestito la maglia della Nazionale[135]. Tornando all'Imola Rugby, nella stagione 2012/2013 la prima squadra milita nel Campionato di Serie C ÉLITE. Il club gestisce anche le squadre cadette del Minirugby (Propaganda), per i ragazzini dai 6 ai 14 anni, e delle Giovanili, per i ragazzi dai 15 ai 18 anni; la "giovane", neonata formazione imolese dei giocatori conpiù di 35 anni. Dal2011 è presente anche un club tutto al femminile, leScarlet ("scarlatte" ininglese).
La più importante manifestazione della città sono gli «Internazionali di Imola», un torneo internazionale femminile delcircuito ITF che si svolge in luglio. Nato nel2004, è organizzato dalla Tozzona Tennis Park su campi in sintetico[136]. Dal2011 gli organizzatori hanno aumentato la durata (8 giorni) e il montepremi, che è stato portato a25000 dollari USA.
Calcio: laImolese Calcio 1919 è la principale società calcistica imolese, con all'attivo varie stagioni professionistiche fino allaSerie C; disputa gli incontri nellostadio Romeo Galli, presso il parco delle Acque Minerali, avente una capienza massima di 4 000 spettatori.
Futsal: fu fondata nel 1992 l'Imola Calcio a 5, che nel 2015 è stata promossa in Serie A2 e l'anno successivo è approdata in Serie A, dove ha militato per due stagioni (2016/17 e 2017/18). La prima squadra è stata sciolta nel2020[137].
La società diginnastica artistica di Imola è la "Biancoverde", militante nella massima serie nazionale dal 2020, frequentata anche dall'atleta olimpicaCarlotta Giovannini.
La società cittadina dilotta è l'Unione sportiva imolese lotta: nel2018 una sua tesserata, Valentina Minguzzi, ha vinto il titolo italiano assoluto femminile nellalotta libera. Nel2019 Saverio Scaramuzzi ha conquistato il titolo italiano nella categoria 72 kg[138].
Il Circolotennis "Camillo Cacciari" (il complesso tennistico inserito nel parco delle Acque Minerali) è stato fondato nel1928[139] e dal dopoguerra vanta un'attività ininterrotta.
La società diTiro con l'arco è la "Compagnia Arcieri del Santerno", nata nel 1980.
Baseball: Nel 1979 fu fondata la società Giants, disciolta nel1981 dopo aver militato solo in campionati minori. Il 21 giugno 1983 è stata fondata la società Redskins, che raggiunse il suo culmine con il campionato nazionale di Serie A2[140].
Pattinaggio a rotelle: Le principali società sono il «Gruppo Imolese Pattinaggio» (strada) «Imola Roller» (artistico) e «Magic Roller» (artistico).
Football americano: IRavens Imola sono la squadra di football americano di Imola. Fondati nel 2002, i Ravens sono stati Campioni d'Italia Under 21 nel 2012[141] e Campioni d'Italia di Football a 9 nel 2018[142].
La città è sede dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, dove si disputa dal 2020 ilGran Premio dell'Emilia-Romagna diFormula 1. L'autodromo è tristemente famoso per la morte del campione brasilianoAyrton Senna e dell'esordienteRoland Ratzenberger. La morte di Ayrton Senna fu assai criticata perché la legge italiana stabilisce che non si possono disputare manifestazioni sportive dopo la morte di un atleta durante la competizione. Infatti, Ratzenberger era morto sul circuito il sabato prima della gara durante le qualifiche (30 aprile1994), mentre Senna morì durante la gara, il 1º maggio 1994; per aggirare la legge fu dichiarato che Roland Ratzenberger era deceduto in ospedale anziché nell'autodromo. Per quanto riguarda gli sport motoristici, l'autodromo ha ospitato gare delMotomondiale fino all'anno 2000, riuscendo però a mantenere laSuperbike fino al 2019. Tra il 2007 e il 2019 il Gran Premio di Formula 1 non si è disputato. Ciò ha causato problemi economici alla società di gestione della struttura. Tre delle società che hanno avuto in gestione l'autodromo, di proprietà del Comune, hanno dichiarato fallimento[143].
LoStadio Romeo Galli è sito all'interno del Parco delle Acque Minerali, il campo (105x56 m) ospita le partite della locale squadra dicalcio. Comprende una pista diatletica leggera a sei corsie. L'impianto, che può contenere 4 000 spettatori, è dotato di illuminazione. La struttura comprende anche un antistadio (100x56 m) per allenamenti. Nel2011 ha ospitato la Finale delCampionato europeo femminile Under 19 di calcio.
Piscina coperta di 25 metri (costruita negli anni settanta del XX secolo) e piscina scoperta di 50 metri (realizzata negli anni ottanta);
Palasport (conosciuto come "PalaRuggi"), sede storica dellapallacanestro e dellapallavolo imolesi. Il complesso, in esercizio dall'autunno 1970[144], è oggi intitolato ad Amedeo Ruggi (1920-1971), sindaco imolese dal 1962 al 1971, che ne promosse la costruzione.
^M. Tabanelli,Il Biscione e la Rosa, Fratelli Lega Editori, Faenza 1973, p. 43, nota 13. Tabanelli quindi elenca i seguenti palazzi, costruiti in Imola all'epoca e per conto di Girolamo Riario: Palazzo Novo, o del Signore, o del Principe, o dei Riario; Palazzo "el Cappello" o della Volpe; Palazzo Machirelli, chiamato poi Palazzo Dal Pozzo; Palazzo Calderini, poi Paterlini.
^abcCittà di Imola, suaraldicacivica.it.URL consultato il 6 novembre 2011.
^Regio decreto del 5 giugno 1910che approva gli annessi elenchi degli enti e delle persone ai quali vennero conferite medaglie ed attestazioni di menzione onorevole per l'opera da essi data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italian. 131 (straordinario) del 5 giugno 1910
^Pannello ufficiale di descrizione degli affreschi della Biblioteca di Imola.
^ab Sergio Bettini, Massimo Montanari e Gabriele Ronchetti,Imola e il suo territorio, Milano, Touring Club Italiano, 2006.
^Il nome deriva da una croce che ancora oggi è custodita all'interno del tempio. È costruita in pietra selce color grigio cenere e riporta l'iscrizione latina a caratteri romaniEcce qui tollit peccata mundi, cioè «Ecco colui che toglie i peccati del mondo». Dal 1913 la croce fa parte dei monumenti storici ed artistici dell'Emilia-Romagna.
^Livia Carloni,Andrea Lilli, La Pietà e i Santi Pier Crisologo, Girolamo, Maddalena, Francesco, Giovanni Battista, Bartolomeo, inSimone De Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco, catalogo della mostra a cura diVittorio Sgarbi, Venezia, 2007, pagg. 156-157.
^Gli ingranaggi e i meccanismi che costituivano il motore originale furono rimpiazzati una prima volta dal Comune nel 1976. Nel 2002 il motore è stato sostituito con un congegno automatico. Nel 2017 l’orologio si è fermato fino al restauro avvenuto nel 2019 nel quale è stato inserito un nuovo sistema di movimentazione elettrica dei quattro quadranti che dall’orologio di comando (installato nel 2002) raggiunge un apposito ricevitore che è stato montato in ogni quadrante (per muovere le lancette) dal momento che gli ingranaggi di trasmissione del movimento, che erano ancora quelli originali del 1838, non erano più idonei. Il vecchio meccanismo dell'orologio ora è situato all'interno di una teca nell'atrio del palazzo comunale.
^Vedi Pietro Bedeschi,Il Movimento cattolico nella Diocesi d'Imola, Grafiche Galeati, Imola 1973, nota 8 di pag. 57.
^Porta Montanara, suvisitareimola.it.URL consultato il 2 maggio 2021.
^Non senza polemiche. Ufficialmente lasciò per raggiunti limiti d'età; secondo alcuni, invece, la dott.ssa fu sollevata dall'incarico.
^Il nuovo Diario-Messaggero, 21 febbraio 2015, p. 11.
^Anna Guglielmi, infermiera caposala nell'ospedale, per prima ebbe l'idea di creare una residenza dove accogliere i familiari che non riuscivano a trovare un'adeguata sistemazione negli alberghi cittadini. I tempi medi di ricovero di un paziente vanno dai due mesi ad oltre un anno.
^Edificio di proprietà della Diocesi dedicato ad attività culturali ed educative. Vi trova sede il giornale della Diocesi, ilNuovo Diario-Messaggero.
^L'Aula Magna fu progettata daCosimo Morelli nel1761; oggi è conservata inalterata nel suo arredamento originale. Si trova al primo piano del palazzo della Biblioteca civica.
^Stanziatisi inizialmente fuori dalla cinta urbana, nel1359 si stabilirono sulla via Emilia.
^Fu riordinato dall'ultimo membro della famiglia, Alessandro Sassatelli Carissimi (1751-1820).
^Cecilia Baroncini, «Biblioteca, 3 mila iscritti in più nel 2009»,La Voce di Romagna, 16 luglio 2010.
^Francesco Alberghetti (Imola, 9 ottobre 1762 – ivi, 12 marzo 1851), prestò la sua opera di medico nella città natale. Lasciò la totalità del suo patrimonio alla collettività. Il Comune, nel 1881, fondò una Scuola di arti e mestieri a lui intitolata.
^Fu edificato sotto la Galleria del centro cittadino. La sala ha le dimensioni di 1.440 m³: 45 metri di lunghezza e oltre 30 in larghezza. Progettisti: l'architetto imolese Remigio Mirri e l'ingegnere romano Giambattista Milani.
^Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 4,6.
^Nel1947 il famoso architettoGiò Ponti creò per la Coop. Ceramica Imola il famoso disegno del "garofano blu". Nel tempo è diventato uno dei decori che si considerano tipici di Imola. Ancora oggi viene eseguito in esclusiva dalla S.C.C.
^Manifestazione annuale che comprende sei prove: Cime di Romagna (Faenza), Valle del Senio, Città di Imola, Ercole Baldini (Massa Lombarda), Città di Lugo e Giro della Romagna.
^Imolanuoto, 25 anni... anzi 42, nuovo Diario Messaggero, 24 gennaio 2015.
^Giacomo Casadio,Imolanuoto, 25 anni di successi, «Il nuovo Diario-Messaggero», 17 gennaio 2015.
Nazario Galassi,Figure e vicende di una città, Edizioni Coop. “A. Marabini”. 2 voll..
Andrea Ferri,Imola nella storia. Note di vita cittadina, Imola, Edizioni Il Nuovo Diario Messaggero, 1991.
Antonio Saltini, Salomoni M. Teresa; Rossi Cescati Stefano,Via Emilia. Percorsi inconsueti fra i comuni dell'antica strada consolare, Bologna, Il Sole 24 Ore Edagricole, 2003,ISBN978-88-506-4958-7.
Natale Tampieri,Imola 14 aprile 1945. Riflessioni sulla Resistenza, Imola, Corso Bacchilega, 2007,ISBN978-88-88775-52-4.
Massimo Montanari (a cura di),La storia di Imola: dai primi insediamenti all'ancien régime. La Mandragora., Imola, 2000.
Franco Quartieri,Storie d'Imola e di Romagna, A&G editore Imola, 2003.