Col termineimmagine (dal lat. sec. XIVimago -ìnis -ritratto,figura,disegno,illustrazione,rappresentazione) si fa un generale riferimento a tutto ciò che è percepibile tramite ilsenso dellanostra vista (immagine retinica). Ma per quante definizioni possa contenere il termine "immagine", questa pagina è riferita essenzialmente all'accezione principale (le immagini visibili), sia di naturaottica che di naturagrafica.
Leimmagini grafiche invece, non possono presentare la realtà, ma eventualmente solorappresentarla in veste e nel modo più verosimile possibile, oppure possono rappresentare una fantasia o una realtà fittizia[1], astratta[2] e/o immaginaria, ricreata in ogni caso in forma di figura o di illustrazione solitamente bidimensionale (disegno a carboncino,computer grafica,pittura a olio,litografia, ecc).[3] Le immagini grafiche sono totalmente una costruzione dell'uomo, fatta con la mano dell'uomo (disegni,pitture, ecc), e principalmente differenziate per l'informazione contenuta nell'immagine stessa.
Nonostante il termine "Immaginario" significaprivo di fondamento o privo di corrispondenza con la realtà, e sia strettamente legato/derivato al termine "Immagine", le immagini ottiche sono una chiara presentazione della realtà, e per di più basate su un importante fondamento, laluce visibile.
L'immagine non è il supporto fisico in sé, e sul quale può essere fissata o visualizzata, ma è l'informazione visiva (non solida), eventualmente fissata o visualizzata su un supporto fisico (o anche nell'immaginario, come ricordo o come pensiero).
Tramite le immagini si può, sia presentare la realtà fisica oggettiva (immagine ottica), che rappresentarla nel modo più o meno realistico e/o verosimile, tramite tutto ciò che è creazione grafica, ma si può anche presentare una idea delimmateriale o del astratto immaginario e figurato, che non rappresenta per forza la realtà fisica come la conosciamo (arti figurative,fantascienza, ecc). E dove, la vera differenza sostanziale, è tra l'immagineottica (presentazione della realtà) e l'immagine grafica (rappresentazione astratta o del reale). Così, quando si utilizza la grafica, tentando di "mostrare" la realtà, si può solo ed esclusivamente creare una rappresentazione fittizia della realtà (anche se molto verosimile).
D'altronde, tutte le fotografie sono immagini della realtà[4], ma non tutte le immagini sono fotografie[5].
Così, le immagini si potrebbero suddividere in due semplici gruppi: quelle formate dalla realtà osservabile (come ad esempio tutte le immagini ottiche) e quelle formate, create, prodotte, dalla mano dell'uomo (come ad esempio tutte le immagini grafiche). L'ottica e la grafica, sono due forme ed espressioni distinte: infatti, anchea livello legale, ad esempio, unafotografia (o un video) può essere considerata un documento diprova, mentre al contrario, un disegno, ad esempio, anche se fatto da un testimone, non può essere considerato una prova, nonostante l'impegno più forte che può essere adoperato per cercare di rappresentare la realtà nel modo più verosimile possibile.
Invece, il racconto della memoria del testimone oculare (testimonianza), può essere considerato una prova in giudizio. L'immagine della memoria oculare, è considerata più "vera" ed attendibile di un disegno, anche se fatto bene, quasi come una fotografia[5]. Come a ripetere che: tutte le fotografie sono immagini della realtà, ma non tutte le immagini sono fotografie.
Con immagine ottica si intende una immagine ottenuta mediante unsistema ottico.[6] Tipi di immagini ottiche sono leimmagini retiniche, quelle fotografiche[5] o televisive, riprese con unobiettivo o unalente, oppure le immaginiriflesse da unospecchio, o quellerifratte da un sistemadiottrico, che generalmente vengono divise traimmagini reali eimmagini virtuali.
L'immagine ottica si forma dietro lalente, replicando la realtà che si trova di fronte, ma siccome la realtà ètridimensionale, anche l'immagine è tridimensionale, però è solitamente di dimensioni inferiori, a causa dellarifrazione, tantoché, a maggiorepotere diottrico (o potere di rifrazione), corrisponde anche una immagine più piccola.
In più, l'immagine si forma capovolta, speculata e invertita: così, ciò che era sopra, ora è sotto, ciò che era a destra, ora è a sinistra e ciò che era lontano, ora è vicino; infatti, il piano-immagine più vicino allalente, e che è anche il piano che determina lalunghezza focale, è proprio il piano dove convergono i raggi paralleli che arrivano dalinfinito. Da questo piano, l'immagine prosegue, lungo l'asse ottico, per un'altra lunghezza focale, dove trova il piano-immagine che corrisponde al piano (nella realtà) distante due lunghezze focali dalla lente. Questo è il piano che divide in modo convenzionale la comunefotografia dallafotografia-macro, in quanto la dimensione del oggetto reale, risulta uguale alla dimensione del oggetto nell'immagine: rapporto di ingrandimento 1:1. Oltre a questo rapporto, si entra nel campo di "lenti di ingrandimento" e "microscopi".
L'immagine ottica è costituita da infinitipunti-immagine che in teoria sarebbe possibile ingrandire in modo infinito, fino a vederne la reale consistenza atomica. Tuttavia, nella pratica ciò è impossibile, in quanto la lente stessa èlimitata dalla diffrazione della suaapertura, per cui, l'immagine che forma è limitata iningrandimento. Ciò limita ad esempio l'ingrandimento di un telescopio, oltre il quale valore l'immagine perde definizione, fino a peggiorarne la visione (c'è qualche formula che determina questo, ma anche troppe variabili a differenziarne il risultato; tuttavia, in media è circa da 1 a 2 diametri di apertura in mm, es: apertura 50 mm ≈ ingrandimento max da 50x a 100x).
L'immagine ottica è tridimensionale e giace intorno all'asse ottico, come unkebàb giace intorno allo spiedo, ma in ogni caso la si osserva e/o la si riprende solitamente in modo bidimensionale, un piano ortogonale alla volta, una "fetta" alla volta, come succede anche nel occhio, sul piano focale della retina, oppure sulloschermo di messa a fuoco o sul pianopellicola/sensore, di unacine-foto-videocamera, ecc. Naturalmente, l'immagine ottica di unalente (o di unobiettivo) la si può osservare anche con unoculare (che funziona come unalente di ingrandimento o un debolemicroscopio), tuttavia finirà pur sempre sul piano bidimensionale retinico.
Questo comporta che i punti-immagine lontani, dal piano focale scelto (tramite lamessa a fuoco), appaiano di dimensioni maggiori e sempre più visibili come dei dischi (invece che punti) via-via più grandi, in proporzione alla distanza dal piano focale.
La forma del disco riflette la forma dell'apertura della lente: se l'apertura (di solito circolare) fosse chiusa con undiaframma a formaromboidale (ad esempio), i vari punti immagine, avrebbero tutti quella forma, anche quelli apparentemente invisibili. A questo punto, siccome le fotografie come la retina del occhio, son per ora solo bidimensionali, è possibile scegliere un solo ed unicopiano focale alla volta, un solo piano di messa a fuoco per ogni fotografia; e dunque, tutti gli strumenti ottici necessiatano di una regolazione delfuoco.
Un'immagine riflessa è tecnicamente considerata un'immagine ottica ottenuta mediante unsistema catottrico, per riflessione dellaluce. Una particolarità delle immagini catottriche è l'assenza delleaberrazioni cromatiche. Un esempio più pratico e meno tecnico di immagine riflessa, è la nostra immagine riflessa davanti allo specchio.
Un'immagine rifratta è un'immagine ottica ottenuta mediante unsistema diottrico. Cioè un'immagine ottica ottenuta mediante larifrazione dellaluce. Un esempio di immagine rifratta è l'immagine visibile con ilcannocchiale. Un tipo di immagine rifratta è l'immagine retinica.
Con immagine reale si intende un'immagine ottica formata da raggi convergenti (se i raggi che si incontrano sono direttamente quelli riflessi o rifratti); e può essere osservata dall'occhio o raccolta su uno schermo e si può fotografare.[7]
L'espressione "immagine reale" si contrappone all'espressione "immagine virtuale" e viceversa.
Con immagine virtuale si intende un'immagine ottica formata da raggi divergenti (se si incontrano i loro prolungamenti); e non può essere raccolta su uno schermo, ma può solo essere osservata dall'occhio (es: l'immagine di uncannocchiale galileiano)[7].
Rispetto ad una immagine grafica (disegnata a mano o con uncomputer), l'immagine fotografica è in grado di presentare la realtà fisica in mododocumentale; infatti, in relazione all'immagine grafica, si parla eventualmente di "fotorealismo", quando si ottiene un livello di realismo vicino a quello dell'immagine fotografica, ma non è corretto parlare di immagine fotografica. Per lo stesso principio, una fotografia manipolata a livello grafico, potrebbe non essere più una fotografia, pur mantenedo un alto grado di “fotorealismo”.
L'immagine cinematografica è la successione di varieimmagini fotografiche (ottiche), proiettate nel tempo, in modo che appaia una immagine in continuomovimento. Taleripresa è realizzata mediante lamacchina da presa cinematografica (o cinepresa). Il movimento viene prodotto mostrando la successione delle fotografie riprese, su una striscia di pellicola dettapellicola cinematografica. Anche in questo caso, quando la pellicola non è ancora stata sviluppata, viene chiamata «immagine latente».
Se la successione è composta di immagini non-fotografiche, ma grafiche (es: uncartone animato ofilm di animazione), quell'immagine "cinematografica", può anche essere considerata un'immagine di sintesi, perché è ottenuta dalla sintesi di elementi preordinati che la compongono. Lo stesso vale per la televisione. Quindi, in generale dipende dal contenuto che viene proiettato, e in particolare, se si tratta di immagine ottica (fotografica) del reale o di immagine grafica di fantasia o di pseudo-reale.
Un'immagine video è un'immagine cinematografica che, mentre viene creata o mentre viene manipolata, assume la forma dielettricità. Esclusivamente quando vieneregistrata otrasmessa a distanza, l'immagine video può assumere anche altre forme. Ad esempio quando è registrata suvideocassetta assume la forma dimagnetismo. Oppure mentre viene trasmessa a distanza attraverso lafibra ottica, assume la forma diluce. L'immagine video può essere creata mediante laripresa video o l'elaborazione video. Con la ripresa video si ottiene una rappresentazione, più o meno fedele, della realtà fisica. Con l'elaborazione video si ottiene un'immagine disegnata che può rappresentare o non rappresentare la realtà fisica. La ripresa video viene eseguita con lavideocamera mentre l'elaborazione video viene eseguita con ilcomputer. La visualizzazione dell'immagine video viene eseguita dalvisore video o dalvideoproiettore. Con il progressivo abbandono dellapellicola cinematografica e la contestuale affermazione delcinema digitale, l'immagine cinematografica è sempre più spesso un'immagine video.
L'immagine televisiva è un'immagine generalmente ottica, ripresa con unavideocamera, che riproduce il movimento, proprio come l'immagine cinematografica, esponendo lo scorrere del tempo della realtà e trasmettendo unfilmato/video tramite un sistema televisivo. Lo scopo principale è quello di trasmettere una documentazione della realtà comediretta televisiva, per far vedere al pubblico ciò che sta accadendo in quel momento e in quel posto, ma spesso ciò non è possibile e dunque viene trasmessa con un breve/lungo ritardo, dettadifferita televisiva. Tale produzione avviene mediante unsistema televisivo, costituito datelecamere,trasmettitori ericevitori televisivi.
In caso di riproduzione grafica del movimento (es: uncartone animato), può essere considerata un'immagine di sintesi, perché dall'immagine originale si ricavano una serie di elementi preordinati che la descrivono; in seguito tali elementi vengono prima trasmessi a distanza e poi utilizzati per creare l'immagine televisiva.
Un'immagine elettronica è un'immagine "generata" da un'apparecchiatura elettronica: sia l'apparecchio di ripresa delle immagini ottiche, sia quello di visione (TV, monitor, display, ecc), sono realizzati condispositivi elettronici. Un esempio di immagine elettronica è l'immagine televisiva dellatelevisione elettronica; altro esempio è l'eventuale immagine di sintesi generata da uncomputer.
L'immagine grafica è un'immagine disegnata (in modo più o meno permanente) su un supporto fisico, in modo manuale (con una matita, un pennello, ecc) o in modo elettromeccanico (col computer). Esempi di immagini disegnate su supporti sono le immagini su quadri dipinti a mano.
Un'immagine grafica in movimento viene realizzata visualizzando in successioneuna serie di immagini grafiche fisse. Tipi di immagini grafiche sono l'immagine disegnata e l'immagine di sintesi.
Un'immagine disegnata (anche chiamata "disegno")[10] è un'immagine grafica prodotta mediante il tracciamento di segni, su di un foglio da disegno o altro supporto simile o analogo, la cui forma e posizione sono decise daldisegnatore secondo le sue capacità artistiche o in base ad altri concetti, come ad esempio acalcoli matematici.
Tipi di immagini disegnate sono l'immagine dipinta, l'immagine litografica, ildisegno animato, il disegno a carboncino o a matita, ecc.
Un'immagine dipinta (anche chiamata "dipinto") è un'immagine disegnata mediante lapittura. La realizzazione di immagini dipinte è una delle forme d'arte più apprezzate e celebrate. Ne è nato quindi un mercato dove le immagini dipinte daipittori più apprezzati possono essere valutate anche milioni dieuro. Tipi di immagini dipinte sono ildipinto ad olio, l'acquerello, l'affresco. Considerando il supporto fisico su cui viene fissata l'immagine, si distingue invece ildipinto su muro (anche chiamato "dipinto murale"), ildipinto su tavola, ildipinto su tela.
Un'immagine di sintesi (anche chiamata "immagine sintetica") è un'immagine grafica ottenuta dalla sintesi di elementi preordinati che la compongono o la descrivono. Il processo di generazione di immagini di sintesi è chiamato "sintesi di immagini". Un esempio di immagine di sintesi è l'immagine grafica generata dalcomputer, da un essere umano o da unaintelligenza artificiale. Tale generazione avviene oggigiorno mediante lacomputer grafica. Tipi di immagini generate al computer sono l'immagine vettoriale e l'immagine bitmap.
Le immagini possono avere caratteristiche peculiari o in comune, sia che si tratti di una immagine ottica o grafica, e quindi essere un'immagine fissa o in movimento, in bianco e nero o a colori, bidimensionale o tridimensionale.
L'immagine in bianco e nero è unaimmagine monocromatica, che presenta la totale assenza dicromie, in quanto è costituita solo di valori compresi nello spettro delgrigio (in scala di grigi), tra ilbianco e ilnero, e dove, i colori bianco e nero, sono considerati acromatici (senza colore).
Un classico esempio di immagine in bianco e nero, è quella di un disegno a carboncino fatto su un foglio bianco, oppure è un'immagine fotografica in bianco e nero (b/n), fatta conpellicola trasparente a singolaemulsione fotosensibile inalogenuri d'argento. Ovviamente è possibile ottenere immagini fotografiche in bianco e nero, anche con lefotocamere digitali, eliminando i valori cromatici delsensore; tutta via, esistono alcuni modelli di fotocamere con sensori sviluppati espressamente per ilbianco e nero, tipo laLeica M Monochom.
L'immagine a colori è quella che presenta i colori come siamo abituati a vederli: i nostri occhi sono costituiti per differenziare tre colorazioni particolari della luce, ilgiallo, ilverde e l'indaco; tramite questa distinzione possiamo vedere oltre 1milione di sfumature, nellospettro visibile.
Spesso, l'espressione "immagine a colori" è usata in contrapposizione all'espressione "immagine in bianco e nero" e viceversa.
Un'immagine tridimensionale è un'immagine rappresentata su tredimensioni: larghezza, altezza e profondità.
Ogni immagine ottica della realtà è sempre una immagine tridimensionale, che poi viene osservata in modo bidimensionale, tramite la retina dell'occhio o una fotografia[5], ecc. e dove la profondità è visibile in una qualche modalità di effetto ottico (profondità di campo).
Ci sono anche varie tipologie di immagini visibili, o rese visibili per vari scopi, differenti da quelle ottiche, come ad esempio leradiografie, lerisonanze magnetiche, le immagini deiradiotelescopi e quelle adultrasuoni, che fanno comunque parte delle immagini della realtà, come le fotografie, e quindi non rientrano tra le immagini grafiche create dall'uomo, come un dipinto ad olio su tela.
Le radiografie, non sono immagini ottiche, come le fotografie, dove il soggetto della foto è esso stesso la sorgente di luce (anche se riflessa) che impressiona la pellicola; nella radiografia il soggetto è posizionato tra la sorgente di luce (la riazione X) e la lastra fotografica che verrà impressionata dalla radiazione passante: l'assorbimento delle varie parti del corpo (in genere le ossa) disegnano l'immagine nelle parti chiare.
Le immagini disonar o di eco-doppler, non sono immagini ottiche, ma piuttosto una sorta di immagini grafiche che in qualche modo presentano la realtà, dello spazio tridimensionale analizzato, come mappatura della riflessione dei suoni, rispettivamente a frequenza ultrasonica bassa (da ~ 80 a 600 KHz) e a frequenza ultrasonica alta (tra 2 e 15MHz).
Da sempre le immagini hanno costituito una sorta di linguaggio dotato di segni che assumono significati particolari. Illinguaggio delle immagini è intrinsecamente indeterminato, dotato di segni che assumono valore simbolico in relazione al significato che attribuiamo a ciò che osserviamo o al valore pragmatico degli scopi dellacomunicazione. Il linguaggio delle immagini è altamente evocativo e, in ambito multimediale, queste e la comunicazione visiva rivestono un ruolo fondamentale. Infatti, le immagini nella comunicazione multimediale costituiscono una sorta di linguaggio (visuale) che si affianca e si integra con quello testuale, possono diventaremetafore,allegorie visive che potenziano l'usabilità dei sistemi interattivi o riproducono con esattezza di dettagli il reale.
^La rappresentazione di una realtà fittizia è spesso presente ad esempio nelle immagini deicartoni animati dedicati ai bambini. Un esempio specifico è il cartone animatoL'Apemaia nel quale gli insetti parlano come gli esseri umani.
^Per quanto riguarda la realtà astratta, si veda la voceAstrattismo.
Rafael C. Gonzalez e Richard E. Woods,Digital image processing, Upper Saddle River (New Jersey), Prentice Hall, 2002,ISBN0-201-18075-8.
Giuseppe Di Giacomo (a cura di),Ripensare le immagini, Milano, Mimesis, 2009.
Susan Sontag,Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società (On Photography, 1973), pag. 131Il mondo dell'immagine, trad. di Ettore Capriolo, Collana Nuovo Politecnico n.107, Einaudi, Torino, I ed. 1978.