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Imbersago

Coordinate:45°42′24″N 9°26′43″E45°42′24″N,9°26′43″E (Imbersago)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Imbersago
comune
Imbersago – Stemma
Imbersago – Veduta
Imbersago – Veduta
Piazza Garibaldi. Sulla sinistra si vede "la torre", sulla destra la chiesa di San Paolo.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoFabio Vergani (lista civica Insieme per Imbersago) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°42′24″N 9°26′43″E45°42′24″N,9°26′43″E (Imbersago)
Altitudine249 m s.l.m.
Superficie3,14km²
Abitanti2 500[1] (30-11-2024)
Densità796,18 ab./km²
Comuni confinantiCalco,Merate,Robbiate,Villa d'Adda (BG)
Altre informazioni
Cod. postale23898
Prefisso039
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT097039
Cod. catastaleE287
TargaLC
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 423GG[3]
Nome abitantiimbersaghesi
PatronosantiMarcellino e Pietro
Madonna del Bosco
Giorno festivo2 giugno
9 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Imbersago
Imbersago
Imbersago – Mappa
Imbersago – Mappa
Posizione del comune di Imbersago nella provincia di Lecco
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Imbersàgo (Imbersàch indialetto brianzolo[4][5]) è uncomune italiano di 2 500 abitanti[1] dellaprovincia di Lecco inLombardia.

Geografia fisica

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Imbersago è un piccolo paese situato nelMeratese, zona dellaBrianza inprovincia di Lecco. È disteso su un territorio collinare, tipico delleprealpi lombarde di cui fa parte, ed è immerso nel verde delParco dell'Adda Nord. Il comune è bagnato dal fiumeAdda che separa la provincia di Lecco daquella di Bergamo.

Origini del nome

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La versione più antica conosciuta del nome èAmbreciacus.

Giovanni Flechia suggerì che il nome potesse derivare da Ambrogio, prefetto delle Gallie e padre dell'omonimo santo, che avrebbe avuto in paese il suo fondo. Questa versione è stata smentita daDante Olivieri che ha fatto notare la diversa pronuncia della "s" inAmbreciacus ed inAmbrosius. La versione suggerita da Olivieri èfundus Limbriciacus (ovvero "fondo di Limbricius")[6]. Tuttavia il gentilizio latino "Limbricius […] ricorre quasi solamente a Puteoli [Pozzuoli,ndr] e aCapua"[7].
In realtà, le maggiori conoscenze delle lingue celtiche raggiunte in tempi più recenti permettono di identificare con facilità l'origine del nomeAmberzagh, di cuiAmbreciacus è adattamento colto[8], nel sostantivo celticoambersāk(on)[9], che significa "luogo o abitato del fiume", per la particolarità del territorio, situato in un'ansa del fiumeAdda. L'evoluzione del termine inlombardo occidentale è dovuta alla tendenza di questo all'aferesi e per attrazione della preposizione di luogoin (come inInverigo,Inarca,Nasnigo[10] ecc.).

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Imbersago.

Non sono noti rinvenimenti archeologici per il territorio di Imbersago[11]. Nel territorio circostante sono note tuttavia frequentazioni umane a partire dalPaleolitico medio[12]. Nella zona agli insediamentipalafitticoli subentrarono iCelti, sottomessi a loro volta daiRomani[13].

La storia medievale di Imbersago vede il paese schierato a favore deiguelfi, e come punto di contatto tra l'area del milanese e laRepubblica di Venezia.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 23 giugno 1989.[14]Nello stemma è raffigurato, in campo azzurro, un castello d'oro, merlato alla guelfa e munito di due torri; con il capo d'oro, all'aquila di nero.Il gonfalone è un drappo rettangolare partito di rosso e di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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La chiesa di San Marcellino.

Chiesa di San Marcellino

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Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro (Imbersago).

La chiesa deiSanti Marcellino e Pietro è il principale edificio religioso dellaparrocchia. Nonostante la costruzione dell'odierno edificio risalga solo al1608, può vantare una storia millenaria che, secondo alcuni storici,[15] si può far risalire alla seconda metà delI millennio.

L'edificio subì alcune variazioni nel1760, e altre nel periodo1789-1797. Ne sono stati recentemente ristrutturati ilsagrato e ilpronao.

Chiesa di San Paolo

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La chiesa diSan Paolo., risalente ai primi secoli delII millennio

La chiesa diSan Paolo è situata in pieno centro abitato, e rappresenta il più antico edificio religioso di Imbersago (si trovano citazioni delXIII secolo[16]), fatta eccezione per la chiesa di San Michele ormai abbattuta.

La dedica delle chiese aSan Paolo è tipica dei francesi, per cui la sua nascita può essere fatta risalire al 1000, durante il dominio dei conti francesi. Un'altra simile indicazione è il dipinto diSan Martino, santo francese, visibile nella chiesetta della Grugana che, nello stesso periodo, era associata a Imbersago[17].

Quando i messi disan Carlo Borromeo visitarono il paese nel 1567, dissero che le funzioni erano celebrate da un certo Gregorio Nava, quasi quotidianamente. L'altare maggiore si trova in mezzo adaffreschi di Dio e altri santi, affreschi rovinati dal tempo. La chiesa era già stata consacrata. Il pavimento è lastricato, e viene segnalata la presenza di quattro sepolture, tutte relative alla famiglia Landriani che, a quel tempo, provvedeva anche al sostentamento del curato. La torre attigua contiene una campana, e c'è un cimitero aperto. Il visitatore consiglia lo spostamento all'esterno di sepolture e monumenti dei Landriani, da eseguirsi in due settimane pena lascomunica. Nella successiva visita di controllo il visitatore si lamentò del fatto che non fosse stato eseguito nessun lavoro.

La chiesa venne consacrata nel 1449 da un certo Gerardo de Capitani di Landriano[18], per poi essere riconsacrata nel1506[19].

Sotto la spinta riformatrice di San Carlo la chiesa venne ricostruita dalle fondamenta nel1600, e riconsacrata nel1608 da Marsilio Landriani, vescovo diVigevano[20]. Ai Landriani si fanno risalire i dipintisecenteschi. È sicuramente di primaria importanza lapala d'altare, databile alla prima metà del Seicento[21], raffigurante anche il donatore Marsilio Landriani oltre alla Vergine col Bambino, sant'Ambrogio e sant'Eustorgio, probabile opera di Giulio Cesare Procaccini[22] o delNuvolone.[21]

La singolanavata termina in unpresbiterio, da cui è divisa da una semplicebalaustra. Un adiacente edificio viene usato comesacrestia. All'interno della chiesa sono visibili altri dipinti notevoli, come quelli di nove apostoli, il calvario, l'annunciazione e l'adorazione[23].

Santuario della Madonna del Bosco

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Lo stesso argomento in dettaglio:Santuario della Madonna del Bosco (Imbersago).
Il Santuario della Madonna del Bosco.

Nel territorio del comune è presente ilsantuario della Madonna del Bosco, dove l'affetto dei fedeli ricorda numerose grazie chieste e altrettantimiracoli accaduti.Papa Giovanni XXIII vi era molto affezionato, e una grande statua di bronzo lo ricorda.

Nel1632 vi viene costruita una cappella, ma è tra il1641 e il1646 che viene innalzato il santuario progettato da Carlo Buzzi. Nel2000 il posto fu scelto come una delle sedi giubilari dell'Anno Santo.

Architetture civili

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Torre Bellavista

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Torre Bellavista, nascosta tra gli alberi.

La torre Bellavista, comunemente nota come torre Lamperti (dal nome del proprietario), è una torre di vedetta situata in località Sabbione. Il suo aspetto ne fa immaginare la costruzione durante la lotta diguelfi e ghibellini (XIV secolo). Sulla cima ostenta deglispalti a paniere, e unamerlatura di chiara fattura ghibellina. Come tutti gli antichi edifici cittadini ha subìto modifiche nel corso dei secoli, e ora possiedebifore e unostemma in pietra. La sua posizione strategica permetteva di controllare, oltre al territorio cittadino, ancheMerate (nascosto dietro a Sabbione) e la sponda bergamasca fino allaTorre dei Musei diCalusco d'Adda, oggi rasa al suolo.

La filanda

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Negli anni novanta è stato completamente ristrutturato, trasformandolo in un complesso residenziale, ma mantiene alcune antiche caratteristiche. A esempio è rimasta laciminiera costruita incotto. Qui veniva svolto tutto il lavoro, dalla coltura delle uova deibachi da seta alla vera e propriafilatura.

Villa Pio Falcò

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Adagiata sul colle di Mombello e inserita in ungiardino all'italiana[24][25], la villa fu costruita dalla famiglia Airoldi nel XVI secolo.[16] Per via della sua posizione, la villa è anche nota col nome diVilla Il Mombello".[26] Due secoli dopo fu ristrutturata[26] per volontà di un certo Andreotti, nel mentre divenuto proprietario, il quale successivamente la cedette alla famiglia Orsini.[25] Nel corso del XIX secolo, la parte di giardino dietro alla villa fu trasformata in unparco all'inglese.[25] Nel1861 la villa fu ereditata da Giovanni Pio Falcò, di nobile famiglia dalle origini spagnole, il quale diede mandato di ristrutturazione dello stabile adAchille Majnoni d'Intignano.[16][25] I lavori si conclusero nel1894.[26][25] Una nuova ristrutturazione dei giardini avvenne nel1920, quando Alfonso Pio Falcò fece installare un nuovo giardino all'italiana.[25]

Tra le opere d'arte conservate nella villa, un dipinto diLuca Giordano e uno realizzato da un esponente deiMagnasco.[25][16][26]

Villa Pindemonte Castelbarco

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La villa, commissionata ai costruttori Simonetta nel XVIII secolo, fu rimaneggiata sia nell'Ottocento sia nel Novecento.[27]

Altro

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Il traghetto di Leonardo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Traghetto di Leonardo.

Iltraghetto leonardesco[28] sul fiume Adda, collega Imbersago conVilla d'Adda, comune inprovincia di Bergamo situato sulla riva opposta. Dal1513, più volte rifatto e ristrutturato, tale tipologia di traghetto trasporta ogni viandante da una riva all'altra. Esso è una fedele riproduzione di quello progettato daLeonardo da Vinci, che sfruttando lalegge del parallelogramma, aveva pensato alla possibilità di costruire deitraghetti mossi non da energia umana o animale, ma dalla sola corrente del fiume in causa. L'imbarcazione con due scafi, che può trasportare fino a quattro automobili, è assicurata a un cavo teso tra le due sponde, ed è azionata da un solo uomo, il quale muove iltimone così da sfruttare la forza della corrente del fiume.

La piazza Garibaldi

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Il Municipio.

Piazza Garibaldi è la piazza principale di Imbersago, centro cittadino fin da quando, nelI millennio, le poche case presenti formavano lacittadella. A ricordo di questi periodi si trova ancora "la torre", come viene chiamata dai paesani, utilizzata nell'antichità come torre di vedetta. Nella piazza si trovano anche la chiesa di San Paolo e un monumento in memoria dei compaesani caduti in guerra.

Intorno al 2000 la piazza è stata completamente restaurata, ponendovi un selciato disanpietrini inporfido e una fontana. Un'altra opera edilizia ha permesso il recupero dell'antica torre, che ora ha una destinazione residenziale. Nel2004 la rotonda prersente in piazza da qualche anno è stata decorata con unmosaico creato dagli studenti diPont-Évêque, comune francese gemellato con Imbersago.

Per nove mesi all'anno (una volta al mese) la piazza ospita il mercatino dell'antiquariato. Il nome della piazza deriva dal fatto cheGiuseppe Garibaldi eGiuseppe Mazzini, in fuga dopo lasconfitta di Custoza, pernottarono presso villa Albini. Per ricordare l'avvenimento è tuttora presente una lapide in marmo.

La fontana

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Il lavatoio di Garavesa, comunemente chiamato "la fontana", è una costruzione delXIX secolo utilizzato dalle donne per fare il bucato. Attinge l'acqua dalla roggia sottostante, che scorre verso l'Adda, e veniva usato in passato anche per raccogliere l'acqua potabile. Le originali sei vasche formavano una struttura rettangolare di lastre in pietra molera. L'intero complesso era contornato da colonne in pietra sormontate da una tettoia in legno.

Nel1997, nell'ambito dei lavori che hanno ristrutturato l'intero rione della Garavesa, è stata ricostruita anche la fontana, unificando le sei originali vasche in una unica. I lavori sono stati seguiti dalla Sovrintendenza ai monumenti della regione.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[31]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre2015 gli stranieri residenti nel comune sono 95, ovvero il 3,96% della popolazione[32].

Lingue e dialetti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Dialetto brianzolo e Dialetto lombardo occidentale.

Oltre allalingua italiana, a Imbersago è utilizzato il localedialetto brianzolo, una variante dellalingua lombarda. Come tutti idialetti lombardi occidentali, anche il brianzolo è sostanzialmente unalingua romanza derivata dallatino[33].

Attualmente, l'uso del brianzolo sta lentamente regredendo, anche se in misura minore di altri dialetti lombardi, soprattutto quelli parlati nelle città.[34]

Religione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Arcidiocesi di Milano.

La maggior parte della popolazione, come per tutta l'Italia, appartiene allaChiesa cattolica, e afferisce alle tre chiese situate nellaparrocchia: lachiesa di San Marcellino, la chiesa di San Paolo, e ilSantuario della Madonna del Bosco. Tutte e tre le chiese appartengono all'arcidiocesi di Milano e seguono ilrito ambrosiano.

Cultura

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Imbersago nella letteratura

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Emilio De Marchi ambientò a Imbersago la sua operaGiacomo l'idealista, e non poté fare a meno di citareil santuario fornendone una descrizione abbastanza accurata. Dal libro venne tratto unomonimo film nel1948, con regia diAlberto Lattuada e l'interpretazione diMarina Berti. AncheLuigi Santucci ne ha parlato nel suo libroBrianza e altri amori[35].

Impossibile dimenticare ancheI promessi sposi diAlessandro Manzoni, che a Imbersago attraversano l'Adda.

Il film diErmanno OlmiE venne un uomo, incentrato sulla figura dipapa Giovanni XXIII, venne girato in parte a Imbersago, e per la precisione in zona Garavesa e presso il Santuario.

Infrastrutture e trasporti

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Strade

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Lo stesso argomento in dettaglio:Strade provinciali della provincia di Lecco.
  • Strada Provinciale 56, Milano – Imbersago

Amministrazione

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Gemellaggi

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Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 328,ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^UTET 1990, p. 386.
  6. ^ Dante Olivieri,Dizionario di toponomastica lombarda, Milano 1961, p. 280.
  7. ^Christer Bruun, Studi di storia antica.
  8. ^Nell'anno985, dieci anni dopo la prima menzione dell'abitato, si usaAmberciaco e nelXII secolo è già più volte attestatoImbertiago. Cfr. lo stessoOlivieri.
  9. ^Dalla stessa radice deriva il nome del fiumeLambro (Lamber). Cfr.R. Matasović, Etymological Dictionar of Proto-Celtic (*abon-,*brig-). La presenza della "s" è dovuta alla consuetudine, da parte delle lingue celtiche, di generalizzare il tema dei casi obliqui (ivi). Cfr. anche[1].
  10. ^V.Descrizione di Milano etc. di L. Bossi, 1818 e altri.
  11. ^Secondo alcuni autori la mancata segnalazione di ritrovamenti nel territorio di Imbersago (vediCarta archeologica della provincia di Lecco. IV. La provincia di Lecco, Modena, 1994), potrebbe essere dovuta allo sviluppo in epoca moderna, che potrebbe aver sacrificato resti antichiLongoni, pag. 14.
  12. ^Due campagne di scavi archeologici condotte aRovagnate (località Fornace Barbarella diBagaggera) nel1980 e1986 hanno permesso di recuperare attestazioni della presenza umana a partire dal 35 000 a.C. circa: Cremaschi M.et al., "Sedimentary and Paleological processes in the Upper Pleistocene Loesses of Northern Italy, The Bagaggera Sequence", inQuaternary International, 5, pp. 23-28.
  13. ^IGalli furono cacciati dalComasco ad opera delconsoleMarco Claudio Marcello nel196 a.C.:Tito Livio, XXXIII, 36, 9-18; Virginio Riva,Le origini della Brianza, Merate, 1987
  14. ^Imbersago, suArchivio Centrale dello Stato.URL consultato il 20 luglio 2024.
  15. ^Longoni 2002, p. 119.
  16. ^abcdBorghese, pp. 244-245.
  17. ^Longoni 2002, p. 121.
  18. ^Dozio 1958, p. 106.
  19. ^ManoscrittoVisite pastorali Pieve di Brivio, 10, fasc. 18.
  20. ^Dozio 1958, p. 107.
  21. ^abZastrow, p. 137.
  22. ^ Franco Moro,Per il censimento delle opere d'arte nella Provincia di Lecco, inMuseo Vivo, n. 3, 1993, pp. 11-13.
  23. ^ Andrea Spiriti,Scheda Imbersago Arte, inDizionario della Chiesa Ambrosiana, vol. III, 1989, p. 1582.
  24. ^Anna Maria Ori, Lucina Saetti (a cura di),Alberto Pio da Carpi e l'arte della diplomazia,ISBN 9788890414374.
  25. ^abcdefgBelloni et al., p. 237.
  26. ^abcd Touring club italiano,Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna, Touring Editore, 2003, p. 149,ISBN 978-88-365-2919-3.URL consultato il 18 dicembre 2021.
  27. ^Belloni et al., p. 250.
  28. ^Pro Loco di Villa d'AddaArchiviato il 13 maggio 2010 inInternet Archive.
  29. ^Unione rescissa nel1816.
  30. ^Unione rescissa nel1948.
  31. ^Statistiche I.StatISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte:Popolazione residente per territorio - serie storica, suesploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  32. ^Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza, sudemo.istat.it, ISTAT.URL consultato il 18 gennaio 2017(archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  33. ^ Glauco Sanga,Dialettologia lombarda, Pavia, Università di Pavia, 1984.
  34. ^Parlate e dialetti della Lombardia. Lessico comparato, Milano, Mondadori, 2003.
  35. ^ Luigi Santucci,Brianza ed altri amori, Milano, 1981, p. 143.

Bibliografia

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  • Minuta notarile, Milano, Archivio di Stato.
  • Manoscritto Milano, Archivio di Stato.
  • Manoscritto Como, Archivio di Stato,Fondo Castelbarco.
  • Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990,ISBN 88-02-04384-1.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow,Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
  • Annalisa Borghese,Imbersago, inIl territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 244-245.
  • Guasco di Bisio,Dizionario feudale degli antichi Stati Sardi e della Lombardia, Pinerolo,Biblioteca della Società Storica Subalpina, 1911.
  • Giovanni Dozio,Notizie di Brivio e sua Pieve, Milano, 1859.
  • Virginio Longoni,Imbersago: Il fiume, le torri, le chiese, le ville nella storia di Imbersago, Missaglia (LC), Bellavite Editore, 2002,ISBN 88-86832-95-8.
  • François Menant,Lombardia feudale, Milano, 1992.
  • Oleg Zastrow,Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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V · D · M
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