Ilario Corte (Monza,12 luglio1723 –Milano, 12 luglio / settembre1786[1]) è stato unarchivistaitaliano, fautore del trasferimento degli archivi governativi dalCastello Sforzesco all'ex collegio gesuitico di San Fedele. Viene considerato il primo direttore di quello che diventerà l'Archivio di Stato di Milano[2].
Ilario Corte nacque a Monza il 12 luglio 1723[3] da Giuseppe[4], fuprefetto dell'archivio della Cancelleria secreta riunita nel Castello Sforzesco[5].Illuminista, amico diPietro Verri e del suoentourage[6], nel 1762 fu inviato aTorino pressoCarlo Emanuele III per consegnare i documenti archivistici riguardanti i territori ceduti alRegno di Sardegna da parte dell'Austria nel corso dellaguerra di successione austriaca[7]. Nel 1765 fu segretario delSenato di Milano[8] (di cui riorganizzò il fondo[9]) e nel 1767 fu chiamato aVienna dalKaunitz e daMaria Teresa per ricevere gli ordini su come riorganizzare gli archivi lombardi[10] e per riorganizzare ilFondo italiano dell'Archivio della Cancelleria di Vienna[9], dando inizio a quel sistema di organizzazione archivistica (ilmetodo peroniano) che sarà perfezionato dal suo allievo e successoreLuca Peroni. Rientrato inLombardia nel 1769[10] quale «secretario del regio governo della Lombardia austriaca e pro-prefetto dell'archivio di governo»[11], soltanto nel 1780[5] ebbe il permesso dal governo austriaco di trasferire (cosa che avverrà poi nel 1781[12]) il materiale dal pericoloso e insicuro Castello Sforzesco all'ex collegio gesuitico di San Fedele[13], dando inizio a quell'opera di reinventariazione e riorganizzazione archivistica che porterà, nei decenni successivi, alla formazione di quello che sarà l'Archivio di Stato di Milano. Aiutato in questo compito dall'abate Ottavio Maurelli, da Giacinto Radaelli e dal già citato discepolo Luca Peroni, il Corte fu invitato a riordinare anche i documenti anteriori al 1771 dell'archivio mantovano secondo i criteri da lui adottati per l'archivio governativo meneghino[5]. Morì nel settembre del 1786[5].
Luigi Fumi, direttore dell'Archivio di Stato di Milano dal 1907 al 1919, fu il primo implacabile avversario del metodo di organizzazione archivistica introdotto dal Corte e poi perfezionato dall'allievoLuca Peroni (da quimetodo peroniano). Di lui il Fumi lasciò, in un articolo del 1909 apparso sulla rivistaArchivio Storico Lombardo, un ritratto chiaro-scurale, in cui si denota da un lato la solerzia e l'infaticabilità del Corte, ma dall'altro il disastro da lui operato negli archivi lombardi:
(Fumi, p. 202)
Predecessore | Direttore dell'Archivio di Stato di Milano | Successore |
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carica inesistente | 1781-1786 | Bartolomeo Sambrunico |