Il Popolo della Libertà (PdL) è stato unpartito politicoitaliano dicentro-destra e didestra.
Fondato il 29 marzo 2009, il partito nacque dall'unione dei due principali partiti di centro-destra presenti inItalia dal 1994:Forza Italia diSilvio Berlusconi, partitocristiano-conservatore eliberale, edAlleanza Nazionale diGianfranco Fini, partitonazional-conservatore di destra.
Sono altresì confluiti al suo interno diversi altri partiti minori di varia estrazione e colore politico, che avevano precedentemente partecipato allaCasa delle Libertà: ilNuovo PSI, laDemocrazia Cristiana per le Autonomie, iRiformatori Liberali, iPopolari Liberali edAzione Sociale.
Il partito venne lanciato da Silvio Berlusconi il 18 novembre 2007, nel corso di una manifestazione aMilano inPiazza San Babila, venendo inizialmente costituito come federazione di partiti politici il 27 febbraio 2008 in vista delleelezioni politiche del 2008, per trasformarsi in seguito in un soggetto politico unitario, in considerazione del congresso fondativo svoltosi presso laFiera di Roma fra il 27 e il 29 marzo 2009.
Al suo esordio, nelle elezioni politiche in Italia del 2008, il PdL risultò il partito più votato con il 37,4% delle preferenze.
A livello europeo Il Popolo della Libertà ha aderito (come anche l'Unione di Centro) alPartito Popolare Europeo,partito politico europeo di centro-destra.
Il 25 ottobre 2013 l'ufficio di presidenza del PdL ha sospeso le attività del partito[15] e il 16 novembre seguente il Consiglio nazionale all'unanimità ha ratificato «la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio diForza Italia».[16][17]
L'idea di costruire un partito unico di centro-destra italiano circolava fin dai primianni novanta.
Tra i promotori dell'idea vi era in particolare, fin dal1991, l'esponente di Alleanza NazionaleGiuseppe Tatarella[18][19][20][21][22][23][24].
L'11 marzo1994 in una discoteca diRoma,Silvio Berlusconi, allora presidente di Forza Italia, espresse l'intenzione di costituire un partito unico liberaldemocratico[25], riproponendo anche nel1996 la necessità di arrivare a una forza unica del centro-destra[25], cosa già proposta dal forzistaAntonio Martino come rimedio alla sconfitta elettorale del 1996[25].
Agli inizi del 1997 il partito unico viene lanciato da Berlusconi e bocciato dagli alleati, fra cui Gianfranco Fini, Presidente di Alleanza Nazionale[25][26].
Nel1998 l'allora premier spagnoloJosé María Aznar intervenne a favore dell'iniziativa[25]. Per Gianfranco Fini, tuttavia, pesava l'idea che un eventuale partito unico del centro-destra doveva poi confluire nel Partito Popolare Europeo, ritenuto non sufficientemente didestra[27].
Nel2002 anche Berlusconi si convinse che un centro-destra diviso era elettoralmente di maggior successo e prese atto che il partito unico non era una prospettiva realizzabile[28].
Mentre il progetto viene accantonato a destra, dall'estate2003 si verificano analoghe discussioni a sinistra, dove si considera per leelezioni europee del 2004 la tesi di una lista unitaria delcentro-sinistra ed in prospettiva quella di pervenire alPartito Democratico.Sandro Bondi, portavoce di Forza Italia rilevò che, se nel centro-sinistra si fosse sviluppata l'evoluzione verso un progetto politico unitario, anche il centro-destra ne avrebbe tenuto conto[29].

LaFondazione Liberal diFerdinando Adornato (Forza Italia) organizza periodicamente aTodi dei seminari che si propongono il fine di far evolvere laCasa delle Libertà verso il partito unico delcentro-destra. Si inizia il 31 gennaio e il 1º febbraio2003 col seminario dal titoloLa Casa delle Libertà. Radici e valori di un'alleanza nuova in Italia e in Europa. Due giornate di confronto tra intellettuali e politici[30].
Il 6 gennaio2005,Gennaro Malgieri di AN, dalle colonne diIl Tempo, propone una federazione del centro-destra che anticipi il partito unico[31]. Ne nasce così un dibattito sulle colonne del quotidiano romano che interpella anche i leader della CdL: a partire da Sandro Bondi fino aMaurizio Gasparri, tutti appoggiano la proposta diMalgieri. Il 27 gennaio arrivano però i no di Gianfranco Fini per AN eMarco Follini per l'UDC. Anche laLega Nord è della medesima opinione[32]. Il dibattito però prosegue e trova nuovo vigore dopo la pesante sconfitta del centro-destra alleelezioni regionali dell'aprile 2005 ed il conseguente passaggio dalsecondo alterzo governo Berlusconi.
Il 27 aprile suLa Stampa, Silvio Berlusconi annuncia che il soggetto unico che ha in mente prenderà il nome diPartito della Libertà[33]. Lanciata la proposta, il 4 maggio ilComitato di Todi, soggetto trasversale della CdL nato intorno ai già descritti seminari di Todi, propone il documentoCominciare il cammino[34], in cui si propone di arrivare al partito unico con «un percorso realistico (...) articolato nelle seguenti fasi:
È chiara la volontà di realizzare il PdL entro un anno, prevedendone il debutto alleelezioni politiche del 2006 evitando il bis della disfatta delle regionali. L'11 maggioAdolfo Urso e Ferdinando Adornato creano i primiCircoli della libertà[36].
Il 19 e 20 maggio la Fondazione Liberal ed ilComitato di Todi promuovono aRoma il seminarioLa proposta di una nuova casa comune: l'identità, i valori, il progetto, nel corso del quale interviene anche Berlusconi, rilanciando la necessità di dotarsi di uno statuto e di una carta dei valori orientati a valori liberali, popolari, nazionali e riformisti. Questo e gli altri interventi saranno tutti raccolti nel numero 30 diliberal, intitolato «Il Partito della Libertà»[37].
Il dibattito sul partito unico anima tutta l'estate 2005 e sfuma velocemente quando il II Congresso dell'UDC si esprimerà contro un PdL guidato da Berlusconi, salvo la minoranza guidata daCarlo Giovanardi, a cui si aggiunge un chiaro scetticismo di vasti settori di AN per il progetto. La Fondazione Liberal continua comunque a lavorare intensamente al progetto e il 29 luglio fa partire laCostituente del Partito dei moderati e dei riformisti[38][39][40].
L'8 novembre a nome di Forza Italia, di AN e dell'UDC, Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini eRocco Buttiglione firmano ilManifesto dei valori del futuro partito, redatto dallaCostituente[41].
Il progetto del partito unico subisce, però, un pesante arresto: il governo Berlusconi IIImodifica la legge elettorale in senso proporzionale il mese dopo ed alleelezioni politiche del 2006 ogni partito dellaCdL, presentandosi formalmente per Berlusconi premier, di fatto marcerà autonomamente per il proprio leader di partito.
Durante la celebrazione del XVII Congresso del Partito Popolare Europeo, svoltosi aRoma tra il 30 ed il 31 marzo 2006, Silvio Berlusconi, in qualità di organizzatore del congresso e di presidente dell'assemblea, sottopone all'approvazione della dirigenza del PPE un documento precedentemente redatto con il contributo di tutti i partiti italiani aderenti alla famiglia dei popolari europei, denominatoCarta dei Valori del Partito Popolare Europeo e ispirato alManifesto dei valori del Partito della Libertà. In questo documento vengono puntualmente elencati tutti i principi ideali e politici a cui i movimenti aderenti al PPE devono ispirarsi: il federalismo nell'ottica del rispetto del principio dellasussidiarietà, la dignità della persona, la libertà e le responsabilità conseguenti alla libertà, l'eguaglianza e il riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell'Europa e la sua comune eredità culturale classica e umanistica, insieme con la parte migliore dell'illuminismo.
Questo documento, successivamente approvato per acclamazione dai membri del PPE partecipanti al Congresso (tra i qualiAngela Merkel eJosé Manuel Durão Barroso), si rivelerà successivamente quale fondamento imprescindibile del Popolo della Libertà e verrà adottato nello statuto del partito come carta dei valori a cui tutti i membri del PdL sono tenuti a conformare la loro azione politica e amministrativa.
La vittoria del'Unione diProdi alleelezioni del 2006 disarticola il campo del centro-destra e sembra archiviare il progettoPartito della Libertà. Nonostante le difficoltà susseguenti alla sconfitta, il 30 marzo2006 Berlusconi, dal Congresso del PPE a Roma, propone nuovamente il progetto del partito unico[42].
Il 16 maggio Berlusconi lasciaPalazzo Chigi a Prodi dichiarando che ilPartito della Libertà si sarebbe fatto entro un solo anno[43]. Il tema viene poi ripreso da Fini che insieme all'Esecutivo di AN il 18 luglio annuncia l'intenzione di voler traghettare il suo partito nel partito unico del centro-destra, accettando quindi l'ingresso nel PPE entro leelezioni europee del 2009[44]. È il documentoRipensare il centrodestra nella prospettiva europea[45].
Di diverso avviso resta l'UDC, che in settembre per bocca del suo segretario, Lorenzo Cesa, ribadisce la propria contrarietà al partito unico del centro-destra[25].
A partire dal mese di ottobre del2006, Silvio Berlusconi dichiara di voler ufficializzare a breve il progetto politico di unificazione del centro-destra, ed il 29 ottobre, durante una manifestazione adArconate contro la legge finanziaria 2007, annuncia che il 2 dicembre FI e AN sarebbero scesi in piazza contro ilGoverno Prodi e per lo scopo di rilanciare l'opposizione di centro-destra ed il progetto PdL[46].
A muoversi come avanguardia e guida delPopolo della Libertà sonoMarcello Dell'Utri eMichela Vittoria Brambilla.
Il 17 novembre2006 Marcello Dell'Utri rilancia in forma rinnovata i suoi giovani deIl Circolo comeCircoli della Libertà,[47] successivamente divenutiCircoli del Buon Governo, e tiene un convegno nazionale aMontecatini Terme dal 24 al 26 novembre[48].
Il 22 novembre 2006 Michela Vittoria Brambilla, leader dei giovani diConfcommercio, presenta a Milano il «Circolo della libertà»[25][49].
Dopo la manifestazione del 2 dicembre 2006, l'UDC continua a non mutare atteggiamento ed è ormai fuori dalla CdL, mentre AN procede prudentemente. I critici dell'impresa come Ferdinando Adornato cercano di sminuire il progetto ritenendo che esso non abbia come obiettivo finale la costituzione di un unico partito dei moderati, bensì solo una reincarnazione di Forza Italia in cui confluiscano al suo interno frazioni e schegge del centro-destra.[50]. Il 26 aprile2007, la Brambilla registra il nomePartito della Libertà[51]. Il 6 agosto 2007Michela Vittoria Brambilla registra anche il simbolo delPartito della Libertà per conto di Silvio Berlusconi, che ne risulta titolare: graficamente è identico al logo dei Circoli[52]. Tuttavia nessuno degli alleati di Berlusconi si esprime pubblicamente sull'interesse a far parte del neonato partito e alcuni esponenti di primo piano di AN, UDC e Lega (Maurizio Gasparri, Lorenzo Cesa e Roberto Calderoli) rilasciano dichiarazioni in tal senso[53].
Dal 2 giugno 2007Il Giornale allega il settimanaleIl Giornale della Libertà, organo dei circoli Brambilla, nonostante le proteste dei redattori del quotidiano diPaolo Berlusconi[25]. L'11 giugno, dopo due mesi e mezzo di preparazione, nasce anche laTV della Libertà, canale satellitare gratuito trasmesso anche da una rete di Tv locali e sotto la supervisione di Michela Brambilla[25][54].
Il 19 agosto avviene una nuova accelerazione allorquando il quotidianoLa Stampa annuncia ormai come imminente il nuovo partito di Berlusconi con la Brambilla segretario[55], circostanze smentite successivamente da Berlusconi[56].

Viste le agitazioni interne a Forza Italia e non solo dopo l'uscita deLa Stampa in agosto, Berlusconi arretra dal partito unico alla forma federativa che viene rilanciata il 30 agosto.[25] L'8 settembre aggiunge anche di voler unificare i gruppi parlamentari di FI e AN[25]. A questo risponderà il giorno dopo Fini, sollecitando un'accelerata al progetto[57], mentre nei giorni seguenti, il PdL, anche come federazione, resta fermo alla fase degli annunci[58]. Berlusconi commenta ritenendo la dichiarazione di Fini non rivolta alla sua persona.[25]
Il 23 ottobre il quotidianoLibero titola: «Prodi via il 14 novembre»[59]. Spiegherà al riguardo il portavoce di Forza ItaliaPaolo Bonaiuti che i giorni in cui si vota la Finanziaria al Senato sarebbero stati i più critici del momento politico[60].
La data del 14 novembre 2007 è stata un passaggio decisivo per la nascita del PdL[61], poiché il giorno successivo, il 15 novembre, arriva il via libera dal Senato alla legge finanziaria con 161 voti favorevoli contro 157 contrari, acuendo il dibattito politico italiano, per il fatto che una manovra così importante si giocasse su un numero così esiguo di voti di differenza.
Il 16 novembre 2007 ilCorriere della Sera pubblica una lettera di Gianfranco Fini nella quale il Presidente di Alleanza Nazionale osserva la situazione politica attuale, riguardo il Governo Prodi e la necessità di una nuova legge elettorale[62]. Il giorno successivo Berlusconi commenta ai microfoni diRadiounoRai l'opinione di Fini[63].
Il 18 novembre 2007 Gianfranco Fini dalle colonne dela Repubblica afferma la necessità di rilanciare l'alleanza nel centro-destra, pur condividendo le diverse modalità con cui ogni forza politica si è espressa in Parlamento nei due anni precedenti[64]. Lo stesso giorno, intorno alle ore 13 presso il convegno organizzato da Alleanza NazionaleIl tempo delle scelte, il deputato di ANItalo Bocchino commenta la scissione diStorace da Alleanza Nazionale e il passaggio diDaniela Santanchè alla Destra di Storace.Fabrizio Cicchitto, ospite di Forza Italia, viene duramente contestato[65].
Attorno alle ore 18 del 18 novembre 2007, circa cinque ore dopo la contestazione aFabrizio Cicchitto presso il convegno di Alleanza Nazionale, Silvio Berlusconi si presenta inpiazza San Babila a Milano ove è in corso l'iniziativa nazionaleSubito al voto organizzata da Forza Italia (una campagna popolare di raccolta firme sotto i gazebo per chiedere nuove elezioni). Salendo sul predellino di un'auto, Berlusconi annuncia ai microfoni dei giornalisti la nascita ufficiale del nuovo grande partito del Popolo della Libertà. Berlusconi aggiunge che Forza Italia si scioglierà nel nuovo movimento politico e argomenta la sua svolta con il successo dell'iniziativa nei gazebo diSubito al voto[66][67]. Questo fatto rimarrà famoso come «discorso del predellino» e, per la modalità inconsueta con cui si proclamò la fine di un partito e la nascita di un altro, si parlerà a lungo di «svolta del predellino».
Il 19 novembre Berlusconi, in una conferenza stampa nella quale presenta gli obiettivi del partito, annuncia che sarebbero stati gli elettori a scegliere il nome definitivo del partito e che si sarebbero tenute elezioni primarie per eleggere il leader. In tale occasione Berlusconi presentò il simbolo del partito e dichiarò che il nome del nuovo soggetto politico sarebbe stato scelto dagli stessi elettori nell'occasione di una seconda raccolta di firme, durante la quale si sarebbero organizzate anche le prime pre-iscrizioni[68].
Viene anche inviata una lettera agli iscritti di Forza Italia, con la quale Berlusconi conferma la fine di Forza Italia[69]. Il partito non raccolse, in quel momento, il consenso dei tre principali alleati di Forza Italia, la Lega, l'UdC e Alleanza Nazionale; quest'ultima, pur avendo fin allora sostenuto il progetto unitario, contestò il modo d'agire di Berlusconi[70], con dichiarazioni pubbliche di Fini[71].
Anche Casini commenta il discorso del predellino con alcune critiche, mentre esce un comunicato stampa di AN dove si spiega che il partito non si scioglie e non confluisce nel nuovo partito di Berlusconi[72]. Aderirono invece subito quasi tutti i partiti minori di matrice liberale e centrista.
Il 25 novembre Berlusconi decreta la cessazione della Casa delle Libertà[73].
Berlusconi prosegue con la costruzione del nuovo partito. Il 2 dicembre tornano in piazza i gazebo diForza Italia, con l'ausilio deiCircoli della Libertà, per invitare i cittadini a scegliere il nome del nuovo soggetto politico[74]. Il 12 dicembre2007 Berlusconi annuncia sula Tv della Libertà che era prevalsa l'opzioneIl Popolo della Libertà suIl Partito della Libertà, con il 63,14% dei voti contro il 36,86%[75]. Il 15 viene annunciata la costituente del nuovo partito per il 27 marzo2008[25].
Tale iniziativa venne tuttavia criticata da Alleanza Nazionale e da Fini nei giorni seguenti[25][76].
Alcuni sostengono che sia stato scelto questo nome alternativo anche perché il terminePartito della Libertà sarebbe risultato essere un marchio di proprietà dellaFederazione dei Liberali Italiani, la quale il 5 ottobre aveva già diffidato la Brambilla e Berlusconi dall'uso dello stesso[77] e contestualmente presentato una richiesta di danni pari a 30 milioni di euro per l'uso indebito di tale marchio[78].
Gli eventi politici italiani prendono una piega inaspettata quando il 16 gennaio 2008 viene arrestata la moglie del Ministro della GiustiziaClemente Mastella. Il partito guidato da quest'ultimo, l'UDEUR, passa prima da alleato organico dell'Unione all'appoggio esterno al governo (17 gennaio[79]) e poi all'opposizione (21 gennaio[80]). Il 24 gennaio il Governo Prodi II perde la fiducia del Senato ed al presidente Napolitano non resta che sciogliere le Camere anticipatamente il 6 febbraio.
Il 19 gennaio il segretario del PD,Walter Veltroni, annuncia la volontà del suo partito di archiviare le alleanze elettorali stileUnione per correre alle elezioni da solo, invitando Berlusconi a fare altrettanto[81], ribadendo la proposta con più forza pochi giorni dopo[25].
L'8 febbraio 2008 giunge l'accordo tra FI e AN, che alle elezioni andranno unite come PdL. Qualunque altro alleato, esclusa la Lega Nord, avrebbe dovuto confluire nel PdL o presentarsi autonomamente con un altro candidato premier[25]. La data dell'8 febbraio viene tra l'altro a cadere proprio nel giorno anniversario della morte diPino Tatarella, che si era insistentemente battuto per realizzare il sogno di un partito unitario di centro-destra.
L'UDC esprime però il proprio dissenso al partito unico di centro-destra[25], ed Il 13 febbraio l'UDC esplicita definitivamente il suo rifiuto al PdL[25].
Il decisivo cambiamento di atteggiamento di AN segna comunque il rilancio definitivo del PdL come partito unico del centro-destra, aLibero del 16 febbraio Fini annuncia per l'autunno il congresso di scioglimento di AN.
Il 4 febbraio lasciano l'UDC per il PdL la corrente diCarlo Giovanardi, che forma il movimento deiPopolari Liberali; viceversa il 1º febbraio lascia Forza Italia per l'UDCFerdinando Adornato con i suoiCircoli Liberal[82][83]. Anche ilNuovo PSI diStefano Caldoro, laDemocrazia Cristiana per le Autonomie diGianfranco Rotondi eAzione Sociale diAlessandra Mussolini decidono di aderire al progetto. Il 9 febbraio Berlusconi apre la campagna elettorale del PdL al meeting dei Circoli della Libertà del Nord Italia a piazza San Babila col nuovo sloganRialzati, Italia![25][84].
Il 27 febbraio viene sottoscritto davanti al notaioPaolo Becchetti da Berlusconi e Fini l'atto costitutivo dell'associazioneIl Popolo della Libertà. In esso si stabilisce che l'associazione scadrà il 31 luglio2014 e stabilisce che il PdL sia cogestito da FI e AN, le quali si impegnano a fare gruppi parlamentari unici dalla legislatura successiva[85]. Nel metodo e nel merito, l'atto non piacerà agli alleati minori[86].
L'articolo 8 dell'atto fissa in 70% a 30% i rapporti numerici rispettivamente tra FI e AN all'interno della lista unica da presentare alle elezioni. Il 29 febbraio 2008 viene presentato il programma elettorale del cartello elettorale strutturato in sette punti principali (omissioni): rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il federalismo, un piano straordinario di finanza pubblica[87].
Nella lista unica vengono candidati anche esponenti di altri partiti che hanno aderito al PdL: laDemocrazia Cristiana per le Autonomie, iPopolari Liberali, ilNuovo PSI,Azione Sociale, iRiformatori Liberali, ilPartito Pensionati, il movimentoItaliani nel Mondo, ilPartito Repubblicano Italiano, iLiberal Democratici ed iVerdi Verdi.
La campagna elettorale de il Popolo della Libertà vide accendersi i toni da entrambe le parti verso le settimane precedenti al voto. In particolare, evento che inasprì i toni della campagna fu l'annuncio da parte di Silvio Berlusconi, il 22 marzo 2008, di una cordata italiana per l'acquisto della compagnia aerea di bandiera, l'Alitalia, nella quale sarebbero entrati anche, probabilmente, i figli del leader del centro-destra. L'annuncio venne visto dalla maggior parte degli avversari politici del PdL come un annuncio puramente propagandistico. Il giorno dopo Berlusconi precisò di avere soltanto auspicato un impegno di imprenditori italiani in una cordata, ma smentì una partecipazione in prima persona della sua famiglia.
Evento che contraddistinse gli ultimi giorni di campagna elettorale fu lo scontro fra PD e PdL sul confronto televisivo fra i due principali candidati premier. La legge dellapar condicio, infatti, prevedeva che a tutti i candidati alla presidenza del Consiglio vi fosse pari partecipazione televisiva, e il rinnovato panorama politico con quindici candidati non avrebbe permesso un duello in TV come quelli avvenuti prima delle precedenti elezioni fra Berlusconi e Romano Prodi, allora unici candidati. L'agognato duello fra Veltroni e Berlusconi, alla fine, non si tenne, ma l'ultimo giorno di campagna elettorale i due politici poterono confrontarsi nella stessa trasmissione, seppur uno dopo l'altro, aMatrix, suCanale 5, dove i due ebbero a disposizione tre quarti d'ora ciascuno.
Altro caso che inasprì i rapporti fra le due forze politiche fu la vicenda sulle schede elettorali: Berlusconi denunciò una presunta irregolarità delle schede, che a suo avviso non esplicitavano la presenza di due coalizioni ed erano soggetti ad errore da parte dell'elettore. Particolarmente criticate furono le parole del principale alleato del PdL e capo della Lega,Umberto Bossi.
Le elezioni politiche del 2008 si sono concluse con un netto successo dell'alleanza di centro-destra formata da PdL, Lega Nord eMovimento per le Autonomie, che ha ottenuto complessivamente il 46,81% alla Camera ed il 47,32% alSenato, conquistando la maggioranza assoluta in entrambe le camere. Il Popolo della Libertà ha ottenuto singolarmente il 37,39% alla Camera e il 38,17% al Senato. Il PdL è così la prima lista elettorale a livello nazionale.
Dopo la vittoria politica delcentro-destra, il PdL ed i due partiti alleati, la Lega Nord ed ilMovimento per le Autonomie, costituiscono la maggioranza parlamentare nellaXVI Legislatura, inaugurata il 29 aprile2008 con l'elezione dei due presidenti delle Camere. I politici designati per tali compiti sono due membri del PdL:Renato Schifani al Senato, eletto lo stesso giorno, e Gianfranco Fini alla Camera che, a causa della maggioranza più ampia richiesta alla Camera, viene eletto al quarto scrutinio il 30 aprile.

Fabrizio Cicchitto diventa presidente del gruppo parlamentare alla Camera[88],Maurizio Gasparri di quello al Senato[89].
Il 9 maggio ilGoverno Berlusconi IV entra in carica con il giuramento davanti alPresidente della Repubblica ItalianaGiorgio Napolitano. L'incarico era stato affidato al leader del PdL il giorno precedente e Berlusconi aveva accettato senza la consuetariserva, come invece era avvenuto anche nei precedenti governi da lui presieduti. Dei 21 ministri complessivi del Governo, 17 appartengono al Popolo della Libertà[90]. Il 12 maggio ilConsiglio dei ministri nomina i sottosegretari del Governo.
Intanto, l'11 maggio2008 il presidente della Camera, Gianfranco Fini, lascia la Presidenza di Alleanza Nazionale ed affida adIgnazio La Russa, in qualità direggente, il compito di portare AN, tra la fine dell'anno e l'inizio del2009, alla definitiva confluenza nel PdL[91].
Mario Baccini, deputato dellaRosa per l'Italia eletto nelle liste dell'Unione di Centro, vota la fiducia al governo ed aderisce al PdL[92].
Il 9 giugno2008 iLiberal DemocraticiDaniela Melchiorre eItalo Tanoni lasciano il gruppo PdL ed aderiscono al gruppo misto e successivamente passeranno all'opposizione del governo[93].
Dopo la costituzione della lista unica in occasione delle elezioni politiche del 2008 ed in previsione di un'eventuale costituzione di un soggetto politico unitario, vari congressi di partito, tra cui quello di Forza Italia e dellaDemocrazia Cristiana per le Autonomie, furono tenuti nell'autunno del 2008 per sancire lo scioglimento dei rispettivi movimenti politici e la futura adesione dei membri di tali movimenti al progetto del Popolo della Libertà.
Il 21 e 22 marzo 2009 si celebra il terzo ed ultimo congresso di AN che ne sancisce lo scioglimento. Nell'occasione Fini traccia un bilancio degli ultimi quindici anni di alleanza tra Forza Italia e Alleanza Nazionale[94].
Dal 27 al 29 marzo2009 si tenne allaFiera di Roma il primo Congresso nazionale fondativo del Popolo della Libertà, a cui hanno assistito come ospiti anche i leader dei due partiti alleati Umberto Bossi eRaffaele Lombardo. La data fu scelta per ricordare il 27 marzo1994, giorno della prima vittoria ottenuta dall'alloraPolo delle Libertà ePolo del Buon Governo[95].
In apertura dei lavori fu ascoltato l'Inno di Mameli e l'Inno alla gioia di Beethoven, rispettivamente inni dellaRepubblica Italiana e dell'Unione europea, e a seguireAnnagrazia Calabria, la più giovane parlamentare del Popolo della Libertà, pronunciò il primo intervento, leggendo i saluti e gli auguri di buon lavoro inviati dalPresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano.
Tra gli intervenuti vi fu ilSindaco di RomaGianni Alemanno, che lesse il messaggio di ringraziamento del PdL a Giorgio Napolitano per gli auguri inviati, ed il fondatore del partito Silvio Berlusconi, che delineò i principi e gli elementi fondanti la sua iniziativa.
Egli indicò quali precursori ideali del PdLdon Luigi Sturzo, fondatore delpartito che chiamò popolare,Alcide De Gasperi e laDemocrazia Cristiana,Piero Gobetti,Carlo Rosselli,Benedetto Croce,Sandro Pertini,Luigi Einaudi,Ugo La Malfa,Giuseppe Saragat eBettino Craxi.[96]
Alla chiusura del Congresso, i seimila delegati acclamano all'unanimità Silvio Berlusconi come Presidente del PdL. Dal congresso scaturiscono anche le nomine dei tre coordinatori nazionali del partito: Ignazio La Russa,Denis Verdini eSandro Bondi.
Il 14 febbraio2009 il PdL annunciò che in vista del rinnovo delParlamento europeo tra le proprie liste sarebbe stato candidato alleelezioni europeeClemente Mastella, leader dell'UDEUR e giàministro della Giustizia del secondo governo Prodi.[97] Alcuni quotidiani riportarono che tale annuncio non fosse stato gradito dalla base del partito.[98] Nelle medesime elezioni Berlusconi si presentò in qualità di capolista per il Popolo della Libertà in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali italiane, attirando critiche di parte dell'opposizione, in quanto le cariche di parlamentare nazionale e membro dell'esecutivo di uno degli stati membri sono incompatibili con quella dideputato europeo. La scelta di Berlusconi fu condivisa anche daAntonio Di Pietro, che parimenti si candidò in tutte le circoscrizioni come capolista dell'Italia dei Valori.
Un'ulteriore polemica esplosa sui principali quotidiani a diffusione nazionale concernente la formazione delle liste elettorali interessò la candidatura europea di giovani donne tra cui alcune collegate con il mondo dello spettacolo. I giornali riportarono di un corso di formazione politica per potenziali candidate, aperto il 21 aprile da Berlusconi nella sede del partito in via dell'Umiltà a Roma, nel quale le partecipanti erano circa trenta.[99] Diverse di loro avevano già alle spalle una carriera politica in Forza Italia, comeBeatrice Lorenzin,Michaela Biancofiore,Laura Ravetto eAnnagrazia Calabria. Tra le partecipanti erano presenti attrici e personalità televisive comeAngela Sozio, già concorrente dellaterza edizione del Grande Fratello,Barbara Matera, ex annunciatrice Rai (che peraltro aveva svolto attività politica in Forza Italia),Camilla Ferranti edEleonora Gaggioli.
Il 27 aprile il sito web della fondazione finianaFareFuturo pubblicò l'articoloDonne in politica: il "velinismo" non serve[100] a firma diSofia Ventura, docente discienza politica all'Università di Bologna[101]. L'articolo analizzava l'annosa problematica, comune a molti paesi europei, della bassa percentuale di donne nelle istituzioni e confrontava le varie modalità per porvi rimedio, auspicando che un partito di governo come il Popolo della Libertà volesse interrogarsi seriamente sulla questione. La parte dell'articolo più citata dai media sarà però quella conclusiva, in cui la Ventura attaccava «la pratica di cooptazione di giovani, talvolta giovanissime, signore di indubbia avvenenza ma con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un'assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità». Secondo la Ventura, «il fenomeno del "velinismo" in politica, ancorché circoscritto, non aiuta certo a modernizzare una cultura ancora in parte diffidente verso il ruolo delle donne in politica e a promuovere la pari dignità dei sessi in ogni ambito della vita pubblica, piuttosto rilancia uno stereotipo femminile mortificante». Concludeva dicendo che «le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse».
Fini ne prenderà subito le distanze parlando di «valutazioni comprensibili ma eccessive»[102]. Nella serata del 28 aprile, la querelle venne rilanciata dall'intervento a sorpresa della moglie di Berlusconi,Veronica Lario, che rispondendo a delle domande via e-mail all'Ansa, scrisse che «quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti. Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere»[103].
Il giorno successivo furono pubblicate le liste del PdL: in esse si ritrovarono solo tre "donne nuove", con una delle quali, Barbara Matera, proveniente dal mondo dello spettacolo. Per alcuni organi di stampa, come il quotidianola Repubblica, molte candidate erano state depennate dopo l'intervento della moglie di Berlusconi[104]. Tale ipotesi è stata comunque smentita dal PdL.
Berlusconi presentò le tre "nuove candidate" e per il resto venne confermata quasi al completo la squadra degli europarlamentari uscenti, con l'inserimento di Mastella.
Il partito ottenne il 35,26% dei voti, non raggiungendo la soglia auspicata del 40%[25]. Il risultato consolidò il ruolo del Popolo della Libertà come primo movimento politico italiano per numero di voti, in quanto ilPartito Democratico, suo principale concorrente, si attestò su una percentuale inferiore, pari al 26,13% dei votanti. Dalle liste del PdL vennero così eletti 29 europarlamentari, che aderirono alGruppo del Partito Popolare Europeo. Berlusconi mancò però l'obiettivo dei tre milioni di preferenze, totalizzandone due milioni e settecentomila circa. Nonostante le polemiche giornalistiche scatenate nei mesi precedenti, Clemente Mastella,Lara Comi,Barbara Matera eLicia Ronzulli risultarono tutti eletti.
Nellecontemporanee amministrative del 2009 il Popolo della Libertà riuscì a vincere in alcune amministrazioni precedentemente governate dal centro-sinistra, come nelle provinciali di Milano,Venezia,Piacenza,Napoli eBari.
All'indomani delle elezioni il Presidente della Camera Fini aprì un confronto interno denunciando le politiche promosse dal PdL come troppo simili a quelle leghiste[105].
Nel novembre del 2009 ilSottosegretario alla Presidenza del ConsiglioGianfranco Micciché diede vita, insieme aifiniani, alla scissione delPdL Sicilia[106]. Tra le motivazioni della rottura il continuo scontro con l'area del partito facente capo al MinistroAngelino Alfano, al Presidente del SenatoRenato Schifani ed ai coordinatoriGiuseppe Castiglione eDomenico Nania sulle posizioni nei confronti del Governo RegionaleSiciliano guidato da Raffaele Lombardo. Dopo la scissione lo scontro all'interno della maggioranza siciliana si acuì al punto che i deputati del Pdl ufficiale votarono contro ilDPEF del Governo[107], mettendo in crisi Lombardo che arrivò a dichiarare: "Con la bocciatura del Dpef, c'è stata la dissoluzione della maggioranza"[108].
Dopo lo scontro tra Berlusconi e Fini che si ebbe all'annuncio della fondazione del PdL con ildiscorso del predellino e con l'opposizione di Fini all'iniziativa, che aveva marchiato comeplebiscitaria e confusa[109], alleelezioni politiche del 2008 Fini però cambiò opinione e si presentò con il PdL, ma le prime avvisaglie delle polemiche del Presidente della Camera col Presidente del Consiglio si hanno già sulla proposta di Fini di dare il voto agli immigrati e sull'accusa da parte di Fini di abuso nei confronti delGoverno degli strumenti deldecreto-legge e delvoto di fiducia[109].
Il 1º dicembre2009 Fini critica aspramente Berlusconi in una conversazione privata con ilmagistrato Nicola Trifuoggi registrata a loro insaputa grazie ad un microfono inaspettatamente acceso. Fini accusa il premier di confondere laleadership con lamonarchia assoluta ed il consenso popolarecon una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità.[110][111]. Dal PdL arrivano richieste di chiarimenti sulle parole dell'ex AN[112][113].
Il 24 febbraio2010 ilMovimento per l'Italia, associazione fondata daDaniela Santanchè dopo la sua uscita da La Destra, si federa con il PdL, e la stessa Santanchè viene nominataSottosegretario delMinistro per l'attuazione del programma di governo.
In occasione delleelezioni regionali e delleamministrative del 2010, il Popolo della Libertà, alleato con la Lega Nord al nord e con l'Unione di Centro inCampania,Lazio eCalabria, riuscì a strappare alcentro-sinistra varie amministrazioni comunali, tra le quali Chieti, Andria e Quartu Sant'Elena, e provinciali, ma soprattutto quattro amministrazioni regionali: ilPiemonte col leghistaRoberto Cota, ilLazio con l'ex segretarioUGLRenata Polverini, laCampania con l'ex socialistaStefano Caldoro e laCalabria con l'ex ANGiuseppe Scopelliti. Il centro-destra si conferma inoltre alla guida delle due regioni in cui già aveva vinto alleregionali del 2005,Lombardia eVeneto.
L'insuccesso inPuglia invece provoca le dimissioni diRaffaele Fitto, leader del PdL pugliese, daMinistro per i rapporti con le Regioni, ma le sue dimissioni non vengono però accettate da Berlusconi[114].
Rispetto al 2005, allorquando il centro-destra ebbe a ritrovarsi alla guida di quattro regioni su venti (Lombardia, Veneto,Molise, Sicilia), dopo le elezioni regionali del 2010 la coalizione guidata dal PdL governò in undici regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto,Friuli-Venezia Giulia,Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia,Sardegna) sulleventi d'Italia.
Nell'ambito del successo conseguito dalla coalizione, in termini meramente percentuali il Popolo della Libertà ottenne però meno voti della sommatoria di Forza Italia e Alleanza Nazionale nell'Italia settentrionale a vantaggio della Lega Nord rispetto alle regionali di cinque anni prima[115].
Dopo che già il 2 marzo2010 Fini aveva ribadito la mancanza di sintonia con Berlusconi dichiarando:Avendo io contribuito a fondare il PdL, ci sono molto affezionato... ma se mi chiedi se il PdL mi piace così come è adesso, la risposta credo l'abbiano capita tutti, non c'è bisogno di ripeterla[116], l'apice dello scontro si raggiunge il 15 aprile2010 con Gianfranco Fini che accusa Berlusconi di appiattirsi sulle posizioni della Lega Nord, minacciando di crearegruppi parlamentari autonomi[117].
La polemica è talmente forte che il Presidente del SenatoRenato Schifani dichiara che le continue divisioni possono portare ad elezioni anticipate[117]. Nei giorni seguenti Bocchino annuncia la nascita di una correntefiniana articolata[118], mentre Berlusconi invita Fini a lasciare il partito[119].
Durante la convocazione della prima Direzione Nazionale del partito, per l'occasione estesa anche ai gruppi parlamentari italiani ed ai membri del Parlamento europeo del PdL, il 21 aprile 2010, si verifica un duro battibecco tra i due, nel quale Berlusconi chiede a Fini di lasciare la Presidenza della Camera qualora quest'ultimo intendesse proseguire a fare politica dentro il PdL[120]; Fini provocatoriamente rispose:Altrimenti che fai? Mi cacci?. Al termine viene approvato un documento con il voto contrario di 11finiani, in cui si ribadisce che il partito non riconosce ufficialmente l'esistenza di correnti che contribuiscono a ledere la natura stessa di esso[121].
Qualche giorno dopo viene ufficializzata la nascita dell'associazioneGenerazione Italia,[122] che riunisce tutti gli esponentifiniani del PdL.
Dopo il deferimento aiprobiviri del partito dei deputatiItalo Bocchino,Fabio Granata,Carmelo Briguglio, tre fedelissimi di Gianfranco Fini, effettuato dall'Ufficio di presidenza del PdL ed all'indomani dell'elaborazione di un documento, sempre dell'Ufficio di Presidenza ed approvato con 33 voti favorevoli e 3 contrari, in cui viene sancita l'incompatibilità di Fini con i principi del partito e pertanto viene così affermata la sfiducia da parte del movimento politico verso Gianfranco Fini anche in qualità di Presidente della Camera, il 30 luglio2010 si costituisce un nuovo gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati denominatoFuturo e Libertà. Per l'Italia, formato da trentaquattro deputati vicini a Fini.[123][124][125][126]. Il successivo 2 agosto viene formato anche al Senato della Repubblica, con il nome diFuturo e Libertà per l'Italia, un gruppo parlamentare finiano di dieci membri provenienti dal gruppo del PdL[127].
Dopo che già a marzo2010 Micciché aveva dichiarato di essere disposto a lasciare il Popolo della Libertà per creare il Partito del Sud[128] e che l'esperienza delPdL Sicilia si era chiusa quando la componentefiniana aveva aderito a FLI, la componente che fa riferimento a Gianfranco Micciché effettua una nuova scissione dando vita a un ulteriore partito denominatoForza del Sud, presentato ufficialmente il 30 ottobre 2010[129][130].
Per il PdL si tratta quindi di una fase critica, percorsa da diversi abbandoni[131][132], nonostante i quali il governo Berlusconi passa indenne lamozione di sfiducia del 14 dicembre 2010, sostenuta dall'opposizione e da FLI.

Durante leElezioni amministrative del 2011, prime elezioni successive alla scissione causata dal Presidente della Camera Gianfranco Fini e dai parlamentari a lui vicini, ed anche allo scandalo noto comecaso Ruby che ha coinvolto personalmente il Presidente del Consiglio, accusato dalla Procura della Repubblica di Milano di concussione e prostituzione minorile, si registra un netto arretramento del Popolo della Libertà e più in generale della coalizione a sostegno del premier Silvio Berlusconi.
Nelle grandi città al voto si registra una vittoria delcentro-sinistra, la quale è particolarmente sorprendente aiballottaggi di Milano, doveGiuliano Pisapia con il 55,1% riesce a battere ilSindaco uscenteLetizia Moratti che si ferma al 44,89%[133], diNapoli, doveLuigi de Magistris con il 65,37% batte nettamente Gianni Lettieri che ottiene al 34,62%[134] e diCagliari, doveMassimo Zedda col 59,42 % batteMassimo Fantola che ottiene il 40,57 %.
Nello stesso giorno della sconfitta, il coordinatore del PdL Sandro Bondi rimette il proprio mandato nelle mani di Berlusconi[135][136].
A seguito delle elezioni, dopo essere stato designato dall'Ufficio di Presidenza del PdL[137], il 1º luglio2011 Angelino Alfano, giàMinistro della Giustizia, viene eletto Segretario politico del PdL[138] dal Consiglio Nazionale del partito, con un solo voto contrario[139].
Il 16 e 17 ottobre 2011, in occasione delleelezioni regionali in Molise del 2011, in base ai risultati, si registra una ripresa del partito e in generale della coalizione di centro-destra, dopo la sconfitta subita alleelezioni amministrative del 2011. Infatti, per la terza volta consecutiva l'esponente del partitoAngelo Michele Iorio viene riconfermato Presidente della regione Molise, anche se con un margine molto più ridotto rispetto alle due elezioni precedenti il 2011; vince infatti di 0,79 punti percentuali sul candidato del centro-sinistraPaolo Di Laura Frattura[140].
Tale consultazione è stata però annullata, il 17 maggio2012, dal TAR Molise che ha ravvisato irregolarità nella raccolta firme per alcune liste che sostenevano il governatore uscente.
Il 29 ottobre2012 il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi del centrodestra confermando il verdetto del Tar Molise che precedentemente aveva annullato il voto. Il Molise dovrà quindi tornare al voto anticipato, come avvenuto già nel2001 sempre per vizi procedurali, nell'elezione nei primi mesi del2013.
Nel mezzo dellacrisi del debito sovrano europeo e dellacrisi economica italiana, la maggioranza che sostiene Berlusconi comincia a sfaldarsi. Il senatoreCarlo Vizzini lascia il partito ed aderisce alPSI[141], ma è soprattutto alla Camera che l'emorragia di deputati del PdL mette in seria crisi la tenuta del governo.
Santo Versace[142] eGiancarlo Pittelli[143] lasciano il gruppo a settembre e ad ottobre all'interno del partito le spinte per un nuovo governo sono forti, soprattutto da parte diClaudio Scajola e diBeppe Pisanu[25].
La prima avvisaglia di crisi è la non approvazione da parte della Camera delRendiconto generale dello Stato[144]. Berlusconi non si dimette e la maggioranza si ricompatta pochi giorni dopo, ridando la fiducia al Governo, ma non partecipano al votoGiustina Destro eFabio Gava[25].
Questi ultimi, insieme aIsabella Bertolini,Giancarlo Pittelli,Giorgio Stracquadanio eRoberto Antonione, scrivono una lettera aperta a Berlusconi, nella quale chiedono una nuova fase politica ed un nuovo governo[25].
Pur avendo riottenuto la fiducia, l'uscita di deputati non si ferma: in novembreRoberto Antonione[25],Alessio Bonciani,Ida D'Ippolito Vitale[145] eGabriella Carlucci[146] lasciano il partito.
Alla seconda votazione per l'approvazione delRendiconto generale dello Stato la maggioranza scende alla Camera a quota 308 deputati, con otto voti meno della maggioranza assoluta; non hanno partecipato al voto gli esponenti del PdL Fabio Gava, Giustina Destro,Roberto Antonione, Giancarlo Pittelli, Santo Versace eFrancesco Stagno d'Alcontres[147]. In seguito si costituisce alla Camera dei Deputati una componente del Gruppo misto denominataLiberali per l'Italia - PLI formata da Fabio Gava, Roberto Antonione, Giustina Destro e Giancarlo Pittelli, usciti dal PdL, e daLuciano Sardelli, uscito daPopolo e Territorio.
Il 12 novembre2011, dopo l'approvazione dellaLegge di stabilità 2012 in entrambe le camere del Parlamento, Silvio Berlusconi, come aveva precedentemente concordato con il Presidente Napolitano, rassegna le sue dimissioni e quelle del suo Governo, a causa della perdita della maggioranza assoluta alla Camera dei deputati e della crisi economica del paese[148].
Il Partito a questo punto sceglie di schierarsi a favore dell'appoggio algoverno tecnico guidato dal neosenatore a vitaMario Monti, insieme alPartito Democratico ed ai partiti dell'exTerzo Polo. Con l'appoggio aMonti, il PdL vede peraltro venir meno l'alleanza con laLega Nord, che passa all'opposizione nel nuovo esecutivo e muove critiche al partito di centro-destra, accusato di incoerenza e di appoggiare un governo formato da membri non votati dai cittadini.
La stagione è caratterizzata sia dalla convocazione dei congressi provinciali del partito (a inizio 2012) che da difficoltà riconducibili alle divergenze tra le sue aree interne.
Si verifica dunque un generale calo di consensi, dovuto anche all'esplosione di alcuni scandali come quello riguardanteFranco Fiorito per il cosiddettoLaziogate nel settembre 2012 e, un mese dopo, quello relativo ai contatti tra organizzazioni criminali mafiose e alcuni membri del Consiglio regionale della Lombardia.
Come accaduto alleamministrative del 2011, anche inquelle del 2012 il Popolo della Libertà ottiene scarsi risultati[149]. Il PdL e la Lega Nord corrono divisi nella maggior parte delle città[150], ad eccezione di Gorizia, in cui confermano insieme il sostegno al sindaco uscenteEttore Romoli. In vari casi il candidato sindaco non riesce a raggiungere il secondo turno, superato da esponenti di altre liste: aPalermo, storica roccaforte delcentro-destra, il candidato di PdL, UdC eGrande Sud ottiene il 12 % senza arrivare al ballottaggio[151]; aGenova il candidato del PdL viene superato nei voti dal candidato delTerzo Polo e da quello delMovimento 5 Stelle e si ferma al primo turno.[152]
Alleelezioni regionali siciliane, indette anticipatamente a causa delle dimissioni, il 31 luglio, del Presidente uscenteRaffaele Lombardo, il PdL avvia un'alleanza con iPopolari di Italia Domani eLa Destra, candidandoNello Musumeci, esponente del partito diStorace. Risulta, tuttavia, vincitoreRosario Crocetta, sostenuto dalla coalizione democratico-centrista, formata dalPD e dall'UdC, che, con più del 30% dei voti, sconfigge Musumeci fermo al 25%. Il PdL, che era stato il partito più votato alleelezioni regionali del 2008, perde inoltre molti consensi (oltre il 20%, non venendo scelto da ben un quinto dei votanti), passando dal 33,4% al 12,9%, e diventa il terzo partito in Sicilia, superato dal PD e dalMovimento 5 Stelle.
Il 22 novembre una componenteliberale composta da cinque deputati ex FI e formata daIsabella Bertolini,Gaetano Pecorella,Giorgio Stracquadanio,Franco Stradella eRoberto Tortoli lascia il partito per formare l'associazioneItalia Libera[153].
Il 29 ottobre2012, durante laconferenza stampa tenutasi a seguito della battuta d'arresto patita nelleelezioni regionali siciliane, ilsegretarioAngelino Alfano ha annunciato l'istituzione dielezioni primarie fissate per il 16 dicembre per individuare il nuovo candidatopremier e laleadership della coalizione dicentro-destra in vista delle successiveelezioni politiche in Italia del 2013[154]. La svolta delle primarie era già stata anticipata il 27 ottobre daSilvio Berlusconi, che aveva ribadito l'intenzione espressa qualche giorno prima di non ricandidarsi alla Presidenza del Consiglio[155]. Da notare che, secondoIl Giornale, l'allora tesoriere del partitoRocco Crimi aveva espresso fin dall'inizio la sua contrarietà a queste primarie causa scarsi fondi nelle casse del partito: inoltre si ricorda che Crimi, pochi giorni dopo la cancellazione di queste primarie, ha presentato le dimissioni dal suo incarico.
I candidati che avevano deciso di presentarsi per la competizione eranoAngelino Alfano (PdL),Michaela Biancofiore (PdL),Alessandro Cattaneo (PdL),Guido Crosetto (PdL),Giancarlo Galan (PdL),Alfonso Luigi Marra, (scrittore non iscritto al partito),Giorgia Meloni (PdL),Alessandra Mussolini (PdL),Alessandro Proto (finanziere non iscritto al partito),Gianpiero Samorì (imprenditore non iscritto al partito),Daniela Santanchè (PdL),Vittorio Sgarbi (critico d'arte non iscritto al partito).[156] Il 5 dicembre, tuttavia, Silvio Berlusconi annuncia la sua ridiscesa in campo[157] e il progetto delle primarie, peraltro già in forse per via dell'organizzazione in alto mare, viene ufficialmente accantonato da Alfano il 6 dicembre[158].
Il 6 dicembre2012 il PdL lascia la maggioranza che sosteneva ilGoverno Monti e si astiene sul voto alSenato del DL Sviluppo e allaCamera del DL sulle spese di regioni ed enti locali[159]. L'8 dicembre2012, in tarda serata, dopo un colloquio tra ilpresidente del ConsiglioMario Monti e ilpresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, quest'ultimo annuncia in un comunicato che il Presidente del Consiglio rimetterà il mandato al Capo dello Stato dopo l'approvazione della legge di stabilità[160], come poi è avvenuto il 21 dicembre.
Il 16 dicembre2012 due storici berlusconiani come l'ex Ministro degli EsteriFranco Frattini (ex PSI ed ex FI) e l'ex Ministro dell'InternoBeppe Pisanu (ex DC ed ex FI) sottoscrivono un appello a favore della continuazione dell'esperienza delGoverno Monti: lo stesso giornoGiorgia Meloni (ex AN) eGuido Crosetto (ex FI) decidono di fondare, nel giorno in cui si sarebbero dovute tenere le primarie del PdL, un nuovo partito di centrodestra chiamatoFratelli d'Italia, che possa raccogliere gli anti-montiani del PdL[25], specie tra gli ex AN.
Il 17 dicembre2012Ignazio La Russa, Coordinatore Nazionale del PdL ed ex Ministro della Difesa, annuncia anch'egli la sua intenzione di uscire dal PdL[25] e di fondare un nuovo partito chiamatoCentrodestra Nazionale[161]: il 20 dicembre CN raccoglie inizialmente 11 senatori[162], riuscendo perciò a formare un proprio gruppo parlamentare autonomo alSenato (formalmente tramite annuncio nella seduta n. 857[163]). Il 21 dicembre 2012 il nuovo partito di La Russa si fonde conFratelli d'Italia, che assume così la denominazione diFratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale[164].
Il 18 dicembre2012 all'interno del Consiglio Regionale della Lombardia nasce il gruppo consiliare del nuovo partito, costituito daRomano La Russa,Roberto Alboni eCarlo Maccari[165]; nello stesso giorno aderiscono alla nuova formazione 2 europarlamentari del PdL (Carlo Fidanza eMarco Scurria) continuando a fare parte, almeno formalmente, del PPE (esattamente come ilFLI al momento del distacco dal PdL il 29 luglio 2010) in quanto chi si distacca da un partito iscritto al PPE rimane membro del PPE, salvo propria uscita formale o espulsione da parte dello stesso PPE. In seguito FdI-CN strappa al PdL anche alcuni deputati: del nuovo partito fanno parte politici provenienti sia daAN che daForza Italia (come Guido Crosetto).
Il 21 dicembre2012, conclusosi l'iter parlamentare di approvazione dellaLegge di stabilità,Monti rassegna le dimissioni daPresidente del Consiglio: il Governo rimarrà comunque in carica per gli affari correnti fino all'insediamento delle nuove Camere e la nascita del nuovo Governo. Il 28 dicembre Monti dichiara di volersicandidare a Premier (formalmente come ilcapo della forza politica, come previsto dalPorcellum) in una coalizione di centro (ovvero contro il PdL) e Frattini, Pisanu,Mario Mauro e altri lasciano il PdL per seguire Monti.
Il 31 dicembre2012 Berlusconi, a nome del PdL, annuncia il sostegno del PdL alla candidatura diFrancesco Storace, leader deLa Destra, alla guida dellaregione Lazio[166], la cuielezione anticipata è prevista nello stesso giorno (24-25 febbraio) delleelezioni politiche: Storace, che ha ricevuto anche l'appoggio di FdI, ha ringraziato Berlusconi (ovvero il PdL) dell'appoggio ricevuto e ha affermato che il suo partito sosterrà la coalizione guidata dal PdL alle contemporaneeelezioni politiche nazionali.
In vista delleelezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 il PdL costruisce unacoalizione che vedeSilvio Berlusconicapo di coalizione, come previsto dallalegge elettorale, e della quale fanno parte laLega Nord (che presenta un unico simbolo con la Lista Lavoro e Libertà diGiulio Tremonti),Grande Sud ed ilMovimento per le Autonomie (che alla Camera formano un'unica lista), Intesa Popolare,Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale,La Destra, Moderati in Rivoluzione di Gianpiero Samorì,Pensionati e Liberi per una Italia Equa; al Senato sono poi presenti nella coalizione le liste diCantiere Popolare, Basta Tasse ePartito dei Siciliani-MpA. Non si presenta invece l'Alleanza di Centro che però invita a votare il PdL[167].
La campagna elettorale di Berlusconi si concentra sull'eccessiva pressione fiscale, promettendo l'abolizione dell'Imposta municipale propria sulla prima casa e la restituzione dell'IMU pagata nel 2012.
Dopo un'intensa campagna elettorale, portata avanti soprattutto su programmi Tv, Silvio Berlusconi riesce a ribaltare ogni pronostico ed a sfiorare la vittoria alla Camera contro la coalizione guidata da Bersani con uno scarto di 124.494 voti.
Il centro-destra infatti ottiene il 29,18% mentre lo schieramento di centro-sinistra si ferma al 29,55%.
In particolare il PdL raggiunge il 21,57% alla Camera e il 22,30% al Senato eleggendo 97 deputati e 98 senatori.
Nonostante la rimonta effettuata il partito ha comunque perso circa 6 800 000 voti alla Camera rispetto alle precedenti elezioni politiche del 2008, ma è riuscito lo stesso ad impedire la vittoria del centro-sinistra e quindi la formazione di un governo monocolore a guida Bersani.
Nello stessoelection day si è votato anche per le regionaliin Lombardia,in Lazio ein Molise: il PdL ha vinto in Lombardia, portando il leghistaRoberto Maroni allapresidenza della Regione vincendo controUmberto Ambrosoli delcentro-sinistra, e perso le altre due, dove candidava rispettivamenteFrancesco Storace deLa Destra eMichele Iorio del PdL contro i rivali del Pd.
Il 22 aprile2013 si svolgono le elezioni regionali inFriuli-Venezia Giulia dove Il PdL decide di sostenere la ricandidatura del presidente uscenteRenzo Tondo creando una coalizione con laLega Nord, l'Unione di Centro,La Destra e ilPartito Pensionati. Le elezioni però vedono la sconfitta di misura del candidato del centro-destra per circa 2 000 voti (Renzo Tondo ottiene il 39% mentreDebora Serracchiani del centro-sinistra conquista il 39,39%). La sconfitta di Renzo Tondo è da imputare all'elevato tasso di voto disgiunto da parte di elettori che hanno votato liste del centro-destra e il candidato PD o del Movimento 5 Stelle. Il risultato delle coalizioni vede infatti la netta vittoria del centro-destra (45,23%) su quella di centro-sinistra (38,95%). Il PdL conferma il dato elettorale delle politiche ma perde circa il 13% rispetto alle regionali del 2008. Successo del centrodestra invece alle elezioni provinciali di Udine dove il presidente uscente, il leghistaPietro Fontanini, vince al primo turno con il 50.3% anche se il PdL perde quasi 10 punti rispetto alle scorse consultazioni. Sconfitta invece alle comunali diUdine dove il sindaco uscente del centrosinistraFurio Honsell è riconfermato al ballottaggio.
Alle amministrative del 27-28 maggio, dopo un mese della nascita delGoverno Letta che vede in coalizione Pd e PdL, il centrodestra registra una pesante sconfitta, perdendo in tutti i 21 capoluoghi chiamati alle urne. Il risultato più importante è quello di Roma, dove il sindaco uscente del centro-destraGianni Alemanno viene battuto al ballottaggio dal senatore del centro-sinistraIgnazio Marino con il 64% contro il 36% e il PdL passa dal 36,5% al 19,2%. Il centro-sinistra si conferma alla guida diLodi,Sondrio,Vicenza,Massa Carrara,Pisa,Ancona,Isernia,Avellino,Barletta dove il PdL viaggia tra il 5% e il 10%. Sconfitte pesantissime invece si registrano in alcune roccaforti del centro-destra soprattutto al Nord. ABrescia il candidato PDEmilio Del Bono vince al ballottaggio con il 56,5% contro il sindaco uscente del PdLAdriano Paroli fermo al 43,4% con i voti al partito dimezzati rispetto al 2008. Nella roccaforte leghista diTreviso,Giovanni Manildo (PD) si afferma con il 55,5% sull'ex sindaco e vicesindaco della LegaGiancarlo Gentilini inchiodato al 44,5% con un PdL quasi sparito al 5%. AImperia il candidato del centro-sinistraCarlo Capacci asfalta al ballottaggio il candidato del centro-destraErminio Annoni 76% a 24% (qui il PdL si conferma primo partito con il 20% ma nel 2009 aveva il 47,7%), aSienaBruno Valentini (PD) vince controEugenio Neri al ballottaggio con il 52% nonostante lo scandalo Montepaschi. AViterbo, tradizionale roccaforte azzurra, il sindaco uscenteGiulio Marini del PdL ottiene al ballottaggio il 37,1% contro il candidato del centro-sinistraLeonardo Michelini che raggiunge il 62,8% (con il PdL al 16% contro il 40% del 2008). AIglesias, altro fortino azzurro, al ballottaggio vince il candidato del centro-sinistra con il 51,6% contro il 48,3% del centro-destra.
Sconfitta del PdL anche alleElezioni regionali in Valle d'Aosta del 2013 che vede la vittoria per la terza volta del Presidente uscenteAugusto Rollandin sostenuto dalla lista autonomista centristaUnion Valdôtaine al 47,9 (ottenendo la maggioranza relativa di 18 consiglieri su 35 ma non quella assoluta per la prima volta lontano dal 62% del 2008) contro il 40,5% diLaurent Viérin (nel 2008 era il 27,4%) sostenuto da una coalizione di centrosinistra autonomista formata daUnion Valdôtaine Progressiste e dalPartito Democratico (che rimane stabile al 9%) che ottiene 15 consiglieri. Il PdL che corre autonomamente con il suo candidato PresidenteMassimo Lattanzi passa dal 10,65% del 2008 al 4,21% del 2013 e non elegge alcun consigliere contro i 4 del 2008.
Alle elezioni siciliane di giugno si verifica lo stesso trend fortemente negativo, con il centrodestra che perde in tutti e 4 i capoluoghi chiamati al voto. ACatania l'ex sindaco del centro-sinistraEnzo Bianco vince al primo turno contro il sindaco uscente del centro-destraRaffaele Stancanelli, aMessina,Siracusa eRagusa il candidato ufficiale del PdL non accede nemmeno al ballottaggio venendo superato da candidati dell'estrema sinistra, del Movimento 5 Stelle e da civicidissidenti con il partito; Pdl tra il 6% e il 15% contro circa il 20% del 2008.
Trend estremamemente negativo viene confermato alleElezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 2013 dove il PdL-Forza Italia raggiunge il minimo storico.
InProvincia di Trento vince al primo turno il candidato del centrosinistra autonomistaUgo Rossi con il 58,12% dei consensi (PD primo partito al 22%) seguito dal patron dellaTrentino Volley l'imprenditoreDiego Mosna appoggiato da una coalizione centrista-civica capeggiata dalla listaFare per Fermare il Declino con il 19,28%.
Il candidato ufficiale del centrodestraGiacomo Bezzi arriva quinto appoggiato unicamente dalla listaForza Trentino che consegue il 4,42% (contro il 12,26% del 2008) superato dal candidato dellaLega Nord il segretario regionale del TrentinoMaurizio Fugatti al 6,6% e dal candidato del M5SFilippo Degasperi fermo al 5,72% eleggendo Bezzi come unico consigliere. Male anche il risultato per l'ex coordinatore del Trentino per il PdL ora FDI l'ex senatoreCristano De Eccher settimo con un misero 1,54%. Rispetto al 2008 il centrodestra nel suo insieme passa da 13 consiglieri a 3 (nel 2008 erano 8 per la Lega e 5 per il PdL ora sono 2 per la LN e uno per il Pdl). Nellaprovincia autonoma di Bolzano, dove vige un sistema proporzionale pura con voto ai singoli partiti, vince il candidato dellaSüdtiroler VolksparteiArno Kompatscher, delfino dell'ex PresidenteLuis Durnwalder con il 45,7% dei consensi e 17 consiglieri (perdendo per la prima volta la maggioranza assoluta in Consiglio) seguita dal partito autonomista-populista di destraDie Freiheitlichen che passa dal 14,3 del 2008 al 17,9 del 2013 (e da 5 a 6 consiglieri) in costante ascesa dopo aver già triplicato i suoi voti nel 2008.
Malissimo il centrodestra che decide di riunirsi sotto un'unica listaForza Alto Adige-Lega Nord-Team Autonomie che ottiene un misero 2,5% (PD stabile al 6-6.5%) e riuscendo ad eleggere un solo consigliere (nel 2008 PdL da solo valeva l'8,5%, la Lega il 2,1% e le Autonomie del centrodestra valevano intorno allo 0,4% per un bacino totale intorno all'11%) contro i 4 del 2008 (3 PdL e uno della Lega) con un travaso di voti del centrodestra in favore del partito autonomista di destraDie Freiheitlichen. Nel nuovoConsiglio regionale del Trentino-Alto Adige, formato dai componenti dei due Consigli provinciali, il centrodestra passa da 17 consiglieri (13 eletti a Trento: 8 per la Lega e 5 per il PdL e 4 eletti a Bolzano: 3 per il PdL e uno per la Lega) a 4 consiglieri (3 a Trento: 2 per la Lega e uno per il Pdl e uno a Trento per il PdL). La coordinatrice regionale del PdL in Trentino-Alto AdigeMichaela Biancofiore ha ammesso la sconfitta lamentandopoca attenzione dei vertici a livello territoriale.[168]
Debacle PdL alleelezioni regionali in Basilicata del 2013 (le ultime per il partito) che si svolgono per rinnovare la legislatura anticipatamente dopo le dimissioni del GovernatoreVito De Filippo (Pd) eletto nel 2010 dopo l'arresto di 2 Assessori della sua Giunta e il leader dell'opposizione di centrodestra e candidato Presidente nel 2010Nicola Pagliuca per peculato nello scandalo rimborsi ai gruppi regionali che già vedeva indagati e arrestati moltissimi tra nuovi e vecchi consiglieri regionali tra cui lo stesso Governatore. L'ex Vicepresidente della Giunta De VitoMarcello Pittella sostenuto da una coalizione di centrosinistra è eletto Presidente con il 59,60% contro il candidato del centrodestra il Senatore diScelta CivicaSalvatore Di Maggio fermo al 19,4% tallonato al 13,2% dal candidato delMovimento 5 Stelle. La coalizione di centrodestra perde più di 45.000 voti dimezzandosi rispetto al 2010 passando da 93.000 voti a 48.000 (perdita che diventa di 75.000 se si considera che nel 2010Magdi Cristiano Allam era appoggiato da una coalizione centrista che ottiene oltre 29.000 voti pari all'8,7% che in questa tornata appoggia Di Maggio). Il PdL invece passa dal 19,4% al 13% dei voti dimezzandosi rispetto al 2010 e passando da 7 consiglieri regionali a solo 2, mentre la coalizione passa da 13 consiglieri (considerando anche i 2 consiglieri dell'UdC nel 2010 alleati del centrosinistra e in maggioranza con De Filippo e un consigliere per la coalizione di Magdi Cristiano Allam) a 5 consiglieri.
A seguito del fatto che nessuna forza politica è uscita dalle elezioni in grado di formare un governo autonomo, dopo lunghe consultazioni il rielettopresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano incaricherà il vicesegretario delPartito DemocraticoEnrico Letta, già sottosegretario allapresidenza del Consiglio nelsecondo governo Prodi e più volte ministro, di trovare una maggioranza in grado di sostenerlo a capo del governo.
Nel centrodestra,Lega Nord eFratelli d'Italia decidono di stare all'opposizione, mentre il PdL entrerà nella maggioranza di governo, ottenendo cinque ministeri:
Il partito ottiene anche la nomina di due viceministri e dodici sottosegretari (tra i quali un esponente del Moderati in Rivoluzione ed uno diGrande Sud).
Il 28 settembre2013, in seguito alla decisione in notturna del premier Letta di posticipare il decreto che impediva l'aumento dell'IVA dal 21 al 22%, i ministri del PdL si dimettono su ordine diSilvio Berlusconi, aprendo così di fatto una crisi di governo. Il Presidente del Consiglio annuncia che si presenterà a breve davanti alle camere per chiedere il rinnovo della fiducia al suo governo. In merito alle motivazioni delle dimissioni addotte dal PdL, il Presidente del Consiglio Enrico Letta afferma: «Il tentativo di rovesciare la frittata sulle ragioni dell'aumento dell'Iva è contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perché il mancato intervento è frutto delle dimissioni dei parlamentari PdL e quindi del fatto che non era garantita la conversione del dl in legge». Quindi la prima nota ufficiale. «Gli Italiani sapranno rimandare al mittente una bugia così macroscopica, un simile tentativo di stravolgimento della realtà» scrive Letta in risposta alle parole di Silvio Berlusconi sulla questione Iva. «In Parlamento - aggiunge - ognuno si assumerà le proprie responsabilità davanti al Paese»[169]. Il giorno seguente il premier Letta si reca al Colle dalPresidente della repubblicaGiorgio Napolitano per fare il punto della situazione sul Governo e le alternative possibili. In precedenza il Capo dello Stato aveva dichiarato che avrebbe sciolto le camere solo se non ci fossero state alternative possibili[170].
Il 30 settembre 2013 a palazzo Chigi pervengono le dimissioni irrevocabili dei ministri PdL. Nel frattempo, la data per il voto di fiducia è fissata al 2 ottobre: in mattinata si voterà al Senato, nel pomeriggio alla Camera[171][172]. Il giorno seguente Enrico Letta respinge le dimissioni dei ministri del Popolo della LibertàAngelino Alfano,Nunzia De Girolamo,Beatrice Lorenzin,Maurizio Lupi,Gaetano Quagliariello[173][174].
Il 2 ottobre 2013 il premierEnrico Letta riferisce in mattinata alSenato sulla questione di fiducia. IlPdL, dopo l'annuncio della nascita di gruppi autonomi di parlamentari PdL, capitanati daAngelino Alfano,Fabrizio Cicchitto eGaetano Quagliariello, favorevoli alla questione di fiducia, ritorna sulle sue posizioni e decide, diversamente da quanto stabilito nelle ore precedenti, di votare la fiducia al governo. A Palazzo Madama il governo ottiene la fiducia con 235 sì, 70 no e 2 astenuti su 307 votanti[175]. In serata anche laCamera dei deputati, presenti 597 deputati su 630, conferma la fiducia al governo con 435 sì e 162 no[46].

Il 29 giugno2013 Berlusconi annunciò la rinascita diForza Italia come movimento politico autonomo, mentre il nome Popolo della Libertà sarebbe tornato a definire la coalizione di centro-destra, affermando anche l'intenzione di continuare a sostenere ilgoverno Letta in coalizione con ilPartito Democratico.[176][177]
Successivamente, Berlusconi tenne il 4 agosto 2013 un comizio a Roma, in via del Plebiscito, proclamando l'imminente ritorno a Forza Italia il cui vessillo costituiva lo sfondo del palco. Da allora il sito web ufficiale del PdL ebbe l'intera home page trasformata in un maxi link (che rimandava al sito vero e proprio) formato dall'immagine di Berlusconi insieme al logo di Forza Italia e lo slogan "in campo con Forza Italia!".[178]
Il 25 ottobre2013 l'Ufficio di Presidenza del partito, a cui non partecipò la delegazione dei ministri azzurri in accordo conSilvio Berlusconi, che assieme alla corrente capeggiata daAlfano, vicepremier e ministro dell'Interno, cercava di evitare scissioni interne al partito per il timore di derive estremiste dello stesso, decise di sospendere quindi l'attività del Popolo della Libertà, al fine di attuare definitivamente il passaggio alla nuova Forza Italia (ampiamente sostenuto dall'altra ala del PdL, i cosiddettifalchi o "lealisti").
Il 15 novembre2013, tuttavia, la componente che faceva riferimento adAngelino Alfano, giornalisticamente definita lecolombe o dei "governativi"[179], formata dai ministri e da molti esponenti cattolici del partito, annunciò di non partecipare al consiglio nazionale del giorno successivo e di non riaderire al vecchio partito, formando ilNuovo Centrodestra.[180] Lo stesso giornoRenato Schifani si dimette dalla carica di capogruppo del PdL al Senato; analoghe dimissioni vengono presentate dal vicecapogruppoGiuseppe Esposito.
Il 16 novembre2013 il consiglio nazionale del partito votò all'unanimità "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio diForza Italia".[17][181]
Il 20 novembre i gruppi parlamentari assunsero la denominazione Forza Italia-Il Popolo della Libertà[182].
Il Popolo della Libertà non riconosceva ufficialmente correnti[183][184][185]; considerata l'ampia struttura del partito erano dunque attive diverse aree interne,istituzionalizzate mediante associazioni e fondazioni.Esse non erano però necessariamente sempre interne e si presentavano divise a seconda del maggior esponente politico di riferimento.
(Silvio Berlusconi, dal discorso alla manifestazione deiCircoli della Libertà in Piazza San Babila a Milano, 9 febbraio 2008)
I riferimenti ideali del partito sono propri di un'identità di centrodestra, in quanto ravvisabili nelCristianesimo democratico e nelLiberalismo. Si avverte tuttavia l'esigenza di aprire alla tradizione della sinistra riformista esocialista liberale, al fine di porsi quale legittimo erede delle migliori tradizioni politiche italiane.
I principi cattolici sono quelli delladottrina sociale della Chiesa cattolica, con particolare riferimento all'indispensabile ruolo dellafamiglia nella società, al lavoro come massima espressione umana e sociale, all'eguaglianza dei diritti di carattere personale, nonostante le profonde differenze individuali, provenienti dal diverso grado di intelligenza, di abilità e di forze fisiche.
La solidarietà configura senza dubbio il dovere della collaborazione anche nel campo economico per il raggiungimento del fine comune della società.
I presupposti liberali si delineano invece in quegli studi per i quali i vincoli pubblici alla libera iniziativa imprenditoriale vanno eliminati o fortemente ridotti; si propugna un sistema tributario che non si ponga come fine la redistribuzione della ricchezza, bensì l'orientamento dei consumi e, quindi, incentrato sulle imposte indirette e su quelle reali, piuttosto che su quelle dirette e personali.
Tra gli obiettivi del programma presentato agli elettori nel 2008 e valido anche nel 2013 vi è l'abrogazione e la restituzione dell'IMU, una riforma del fisco, una serie di provvedimenti idonei all'attuazione di detrazioni per quegli imprenditori che assumono giovani, l'ammodernamento delsistema infrastrutturale italiano, tra cui il completamento dell'Alta Velocità ferroviaria e la costruzione delponte sullo Stretto di Messina.
Si avverte inoltre la necessità di riordinare il Sistema giudiziario mediante l'istituzione della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante, con l'introduzione della responsabilità civile per i loro operatori, da accompagnare a delle modifiche in direzione uninominale del Consiglio Superiore della Magistratura.
Onde ridurre i costi del funzionamento della macchina statale si mira alla totale riorganizzazione e informatizzazione dellapubblica amministrazione, alla soppressione deglienti inutili e alla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori presenti in vari livelli istituzionale (comuni, province, regioni).[219]
Il PdL infine ha sostenuto la necessità di riforme costituzionali che trasformino l'Italia in sensofederalista eSemipresidenzialista.
Wolfram Nordsieck ha classificato il PdL come un partitodemocristiano eliberale.
TuttaviaPiero Ignazi, professore di politica comparata presso l'Università di Bologna, ha scritto che Il Popolo della Libertà esprimerebbe «una agenda (e un modo d'essere) lontani da quelli dei partiti moderati europei».[220]

In ambito europeo il Popolo della Libertà ha aderito al Partito Popolare Europeo.
Durante l'iter fondativo del PdL Silvio Berlusconi ha dichiarato come il partito avrebbe dovuto essere considerato la sezione italiana del Partito Popolare Europeo (PPE) che ha dunque l'ambizione di rappresentare le varie caratteristiche dei partiti del centro-destra moderno, siano essi conservatori, democristiani e liberali. Anche Alleanza Nazionale, secondo i discorsi pronunciati durante il congresso fondativo del Popolo della Libertà, (che fino al suo scioglimento aveva preso parte al gruppoUnione per l'Europa delle Nazioni) ha accettato di apportare il suo contributo di culture e valori nel PPE.
Wilfried Martens, presidente del PPE e in passato contrario all'adesione di AN,[25] ha partecipato al primo congresso del PdL ove ha affermato che «i valori del Popolo della Libertà sono quelli del Partito Popolare Europeo» e ha elogiato il percorso di Fini e il ruolo svolto da Berlusconi nel traghettare la destra italiana verso i popolari.[221][222] Tutto ciò ha garantito una veloce adesione del Popolo della Libertà al Partito Popolare Europeo, anche alla luce del fatto che, come ha ricordato Martens, il PdL è il partito successore di quella Forza Italia già partecipe "di vecchia data" al progetto politico di una sempre più forte unione dei partiti moderati d'Europa all'interno del PPE. L'ingresso del PdL nel PPE ha permesso a quest'ultimo di rimanere il gruppo di maggior peso all'interno delParlamento europeo,[223] nonostante la preannunciata uscita delPartito Conservatore dal gruppo.[224][225] Gli eletti del Popolo della Libertà hanno rappresentato la seconda più grande delegazione nazionale dopo quella tedesca dellaCDU all'interno delgruppo del Partito Popolare Europeo presso il Parlamento europeo.
L'organizzazione giovanile del PdL è stata laGiovane Italia, nata nel2009 dalla fusione traAzione Giovani (movimento giovanile diAlleanza Nazionale) eForza Italia Giovani (movimento giovanile diForza Italia).

| Elezione | Voti | % | Seggi | |
|---|---|---|---|---|
| Politiche 2008 | Camera | 13.642.742 | 37,38 | 276 / 630 |
| Senato | 12.678.790 | 38,17 | 146 / 315 | |
| Europee 2009 | 10.807.327 | 35,26 | 29 / 72 | |
| Politiche 2013 | Camera | 7.332.972 | 21,56 | 98 / 630 |
| Senato | 6.829.587 | 22,30 | 98 / 315 | |
Gruppo Popolo della Libertà
| XVI Legislatura |
|---|
| 210 deputati |
| XVII Legislatura |
| 97 deputati |
Gruppo Il Popolo della Libertà
| XVI Legislatura |
|---|
| 127 senatori |
| XVII Legislatura |
| 91 senatori |
Gruppo del Partito Popolare Europeo
| VII Legislatura |
|---|
| 24 europarlamentari |
url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).URL consultato il 28 agosto 2022.Altri progetti
| Silvio Berlusconi | ||
|---|---|---|
| Governi | Governo Berlusconi I ·Governo Berlusconi II ·Governo Berlusconi III ·Governo Berlusconi IV | |
| Partiti e coalizioni | Forza Italia(Inno musicale) (1994) ·Polo del Buon Governo ·Polo delle Libertà ·Polo per le Libertà ·La Casa delle Libertà ·Coalizione del 2008 ·Il Popolo della Libertà(Inno musicale) ·Forza Italia (2013) ·Coalizione del 2013 ·Coalizione del 2018 ·Coalizione del 2022 | |
| Politica | Ingresso in politica ·Berlusconismo ·Antiberlusconismo ·Contratto con gli italiani ·Editto bulgaro ·Politiche di Berlusconi | |
| Società e aziende | Arnoldo Mondadori Editore ·Associazione Calcio Milan ·Associazione Calcio Monza ·Euromercato ·Fininvest ·Five Record ·Il Giornale ·Mediaset ·Mediolanum ·Medusa Film ·Reteitalia ·RTI Music ·Silvio Berlusconi Communications ·Silvio Berlusconi Editore ·Standa ·Supermercati Brianzoli ·Telepiù | |
| Familiari | Paolo Berlusconi ·Marina Berlusconi ·Pier Silvio Berlusconi ·Barbara Berlusconi | |
| Residenze | Villa Belvedere(Macherio) ·Villa Certosa(Olbia) ·Villa Gernetto(Lesmo) ·Villa Grande(Roma) ·Villa San Martino(Arcore) | |
| Altro | Procedimenti giudiziari a carico ·Nella cultura di massa ·Bibliografia ·No Berlusconi Day ·Berluscones | |
| Membri delPartito Popolare Europeo | |
|---|---|
| UE | Austria:Partito Popolare Austriaco ·Belgio:Cristiano-Democratici e Fiamminghi ·Bulgaria:Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria -Democratici per una Bulgaria Forte -Movimento "Bulgaria per i Cittadini" –Unione delle Forze Democratiche ·Cipro:Raggruppamento Democratico ·Croazia:Unione Democratica Croata -Partito Democristiano Croato ·Danimarca:Partito Popolare Conservatore -Democratici Cristiani ·Estonia:Patria ·Finlandia:Partito di Coalizione Nazionale –Democratici Cristiani Finlandesi ·Francia:I Repubblicani ·Germania:Unione Cristiano-Democratica di Germania –Unione Cristiano-Sociale in Baviera ·Grecia:Nuova Democrazia ·Irlanda:Fine Gael ·Italia:Forza Italia –Alternativa Popolare –Popolari per l'Italia –Unione di Centro -Partito Autonomista Trentino Tirolese -Südtiroler Volkspartei ·Lettonia:Unità ·Lituania:Unione della Patria - Democratici Cristiani di Lituania ·Lussemburgo:Partito Popolare Cristiano Sociale ·Malta:Partito Nazionalista ·Paesi Bassi:Appello Cristiano Democratico ·Polonia:Piattaforma Civica –Partito Popolare Polacco ·Portogallo:Partito Social Democratico –CDS - Partito Popolare ·Repubblica Ceca:Unione Democratica e Cristiana -TOP 09 ·Romania:Partito Nazionale Liberale –Unione Democratica Magiara di Romania -Partito del Movimento Popolare ·Slovacchia:Movimento Cristiano-Democratico –Slovacchia –Alleanza –Democratici ·Slovenia:Partito Democratico Sloveno –Nuova Slovenia -Partito Popolare Sloveno ·Spagna:Partito Popolare ·Svezia:Partito Moderato –Democratici Cristiani |
| Extra UE | Albania:Partito Democratico d'Albania ·Armenia:Partito Repubblicano d'Armenia -Governo della Legge -Eredità ·Bielorussia:Partito Civico Unito di Bielorussia -Democrazia Cristiana Bielorussa -Movimento per la Libertà ·Bosnia ed Erzegovina:Partito d'Azione Democratica -Unione Democratica Croata di Bosnia ed Erzegovina -Unione Democratica Croata 1990 -Partito del Progresso Democratico ·Macedonia del Nord:Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone ·Georgia:Movimento Nazionale Unito -Georgia Europea - Movimento per la Libertà ·Kosovo:Lega Democratica del Kosovo ·Libano:Forze Libanesi -Falangi Libanesi ·Marocco:Partito dell'Indipendenza -Raggruppamento Nazionale degli Indipendenti ·Moldavia:Partito Liberale Democratico di Moldavia -Partito di Azione e Solidarietà -Piattaforma della Dignità e della Verità ·Norvegia:Høyre -Partito Popolare Cristiano ·San Marino:Partito Democratico Cristiano Sammarinese ·SerbiaPartito Progressista Serbo -Alleanza degli Ungheresi di Voivodina ·Svizzera:Partito Popolare Democratico ·Ucraina:Patria -Alleanza Democratica Ucraina per la Riforma |
| Controllo di autorità | VIAF(EN) 218470135 ·LCCN(EN) n2009079080 ·GND(DE) 7626686-2 ·BNF(FR) cb161383325(data) |
|---|