| Il Messaggero | |
|---|---|
| Stato | |
| Lingua | italiano |
| Periodicità | quotidiano |
| Genere | stampa nazionale |
| Formato | lenzuolo |
| Fondatore | Luigi Cesana e Baldassarre Avanzini |
| Fondazione | 1878 |
| Inserti e allegati |
|
| Sede | Via del Tritone, 152,Roma |
| Editore | Caltagirone Editore |
| Tiratura | 94 701[1] (2020) |
| Diffusione cartacea | 60 808[1] (2020) |
| Diffusione digitale | 14 419[1] (2020) |
| Direttore | Massimo Martinelli |
| Vicedirettore | |
| Redattore capo | Marco Gorra (centrale)[3] |
| ISSN | 1126-8352 (WC ·ACNP), 1129-6224 (WC ·ACNP) e 2499-3980 (WC ·ACNP) |
| Distribuzione | |
| cartacea | |
| Edizione cartacea | singola copia/ abbonamento |
| multimediale | |
| Edizione digitale | su abbonamento |
| Tablet PC | su abbonamento |
| Smartphone | su abbonamento |
| Sito web | www.ilmessaggero.it |
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Il Messaggero, fondato nel1878, è uno storico quotidiano nazionale con sede aRoma, di proprietà dellaCaltagirone Editore. È l'ottavo quotidiano italiano perdiffusione[1] e il più venduto nella capitale. La sua storica sede è invia del Tritone 152, in un edificio d'inizioNovecento.


Il quotidiano è fondato aRoma l'8 dicembre1878 dalmilaneseLuigi Cesana (all'epoca solo ventisettenne) e dallospezzinoBaldassarre Avanzini (già fondatore deIl Fanfulla aFirenze). Tra il 16 e il 19 dicembre vengono stampati quattro numeri di prova. Escono come inserti deIl Fanfulla, quotidiano che dal1871 si stampa a Roma e di cui uno dei proprietari è il padre di Cesana.
Le pubblicazioni regolari iniziano il 1º gennaio1879 con una tiratura di 20 000 copie. Il prezzo è di 5 centesimi, com'è d'uso all'epoca per i giornali di quattro pagine. La testata porta il nome di "Messaggiero" (dal 5 febbraio abbandona la "i"). Il primo direttore è Fedele Albanese, cui subentra in aprile il giornalista efumettistaLuigi Arnaldo Vassallo (Gandolin).
Il nuovo quotidiano si nota per il suo formato ridotto. È fatto per lo più di notizie prese da altri giornali. Non ha coloritura politica, ma punta tutto sulla cronaca, specialmente sui fatti che accadono nella capitale. Vassallo dà molto risalto alprocesso Fadda[4], che coinvolge ambienti dell'alta società romana. Il giornale, attraverso i suoi resoconti, mette alla berlina i personaggi più influenti dellanobiltà capitolina. Grazie alla notorietà acquisita nei primi due anni di vita,Il Messaggero raggiunge una tiratura di 35 000 copie. Nel1880 il cofondatore Luigi Cesana assume personalmente la guida del quotidiano.
Forte del successo di vendita, nel1888 Cesana rinnova interamente la produzione del giornale, adottando, primo inItalia, lastereotipia. Viene potenziata la distribuzione:Il Messaggero esce in due edizioni. Nel1890 il quotidiano romano vende 45 000 copie: è il secondo per diffusione e per importanza di tutta l'Italia centrale dopoLa Tribuna. La linea politica versoGiovanni Giolitti è inizialmente di sostegno, poi di contrasto.
Il successore di Cesana, nel1905, èOttorino Raimondi, proveniente dalla redazione romana delCorriere della Sera.
Alle elezioni comunali del1907Il Messaggero dichiara il suo appoggio al candidatoErnesto Nathan, capo del "Blocco del Popolo"[5]. Il quotidiano sostiene il sindaco durante il suo mandato (dal 1907 al 1913).
Alla vigilia dellaprima guerra mondialeIl Messaggero è il secondo quotidiano di Roma, con 70 000 copie diffuse, dietro aIl Giornale d'Italia[6]. Il quotidiano appoggia la campagnainterventista e, a guerra iniziata, molti suoi redattori partono per il fronte. Negli anni del conflitto la tiratura supera le 100 000 copie.[6]
A partire dal1918, per far fronte alla riduzione della foliazione a 4 pagine (a causa della guerra in corso), il quotidiano lancia numerosi supplementi settimanali:Il Messaggero dello sport,Il Messaggero commerciale,Il Messaggero giudiziario eIl Messaggero della domenica. Nel1920 il quotidiano si trasferisce nell'attuale sede divia del Tritone 152 (trapiazza Barberini e ilCorso) prendendo il posto dell'Hotel Select.

Durante glianni ventiIl Messaggero subisce un calo di vendite. Nel novembre1932 viene chiamato a risollevare il giornaleFrancesco Malgeri. In soli due anni di lavoro il nuovo direttore modernizza il quotidiano e ne fa una testata di rango nazionale. Malgeri chiama a collaborare col quotidiano giornalisti affermati comeMario Missiroli,Vittorio Gorresio,Ermanno Contini,Sandro De Feo,Renzo Rossellini,Diego Calcagno,Vincenzo Talarico,Giuseppe Longo. Inoltre, invita a collaborare allaTerza pagina personalità del calibro diAlberto Moravia,Ugo Betti,Gaetano Volpe,Guido Mazzoni,Luigi Salvatorelli,Ruggero Orlando,Arturo Tofanelli,Renzo Sereno,Giovanni Comisso,Diego Valeri. Mario Missiroli, collaboratore principe del giornale, era l'autore di quasi tutti gliarticoli di fondo ma, essendo egli inviso alregime fascista, gli articoli venivano pubblicati in forma anonima.
Nel1940Il Messaggero ha una tiratura media di 240 000 copie e si attesta al quinto posto tra i maggiori quotidiani italiani[7]. Guidato autorevolmente da Malgeri, è insieme un giornale popolare e attendibile.
Il25 luglio 1943 cade il regime fascista. L'articolo di fondo del 26-27 luglio viene scritto daMario Pannunzio eArrigo Benedetti assieme aLeo Longanesi,Ennio Flaiano eMario Soldati. In agosto viene nominato direttoreTomaso Smith.
Nei giorni immediatamente successivi alProclama Badoglio (8 settembre), Roma subisce l'occupazione tedesca. I nazisti comunque consentono l'uscita del quotidiano nelle edicole.
Il 4 giugno1944 Romaviene liberata dagli Americani. Il primo direttore dopo la Liberazione èTomaso Smith, personaggio non compromesso col regime.[8] Il Messaggero «indipendente» guidato da Smith esce per tre giorni. Il 9 giugno le autorità vietano tutti i quotidiani romani, «per la passata attività» di fiancheggiamento dellaRepubblica Sociale Italiana e dell'occupante tedesco, oltre che per ridurre il grande consumo di carta.
Il giornale torna in edicola il 21 aprile (Natale di Roma) del1946 con il nuovo nome diMessaggero di Roma.
(Nino Longobardi[9])
La famiglia Perrone, segnatamente Mario e il figlio Alessandro, riprende la gestione del quotidiano. In settembre è nominato come nuovo direttoreMario Missiroli; il redattore capo è Vincenzo Spasiano. Nel 1952, dopo la morte del padre Mario (proprietario al 50% del giornale),Alessandro Perrone prende direttamente la guida delMessaggero assumendone la direzione. Redattori di spicco sonoFabrizio Menghini, capo dei servizi giudiziari eNino Longobardi, arguto commentatore di costume, nella rubrica diterza pagina"Cronache Italiane". Un'altra rubrica "di punta" èAvventure in città, dialogata indialetto romanesco e redatta daGiancarlo Del Re. Nel1956 cominciano ad apparire le vignette umoristiche dell'illustratoreAlfonso Artioli. Il giornale continua ad avere, inoltre, collaboratori autorevoli che ne confermano il prestigio:Benedetto Croce,Luigi Salvatorelli,Pietro Paolo Trompeo,Manara Valgimigli,Amedeo Maiuri,Vincenzo Cardarelli,Aldo Valori,Alfredo Panzini,Giovanni Spadolini,Orio Vergani,Giorgio Bocca. Mantiene saldamente la quarta posizione tra i quotidiani nazionali, dopoCorriere,Stampa eGazzetta del Popolo[10].
Nel 1967 il quotidiano pubblica a puntate l'anticipazione delle memorie diLuigi Federzoni, gerarca delregime fascista. La pubblicazione inizia in febbraio, un mese dopo la morte di Federzoni, e si conclude in marzo[11]. Nel1968 Alessandro Perrone avvia un nuovo corso tecnologico al giornale. Istituisce, primo in Italia, l'Ufficio grafico, chiamando a dirigerlo due esperti comePiergiorgio Maoloni ePasquale Prunas. La nuova impaginazione, il rapporto tra immagini, testi e titoli, rivoluzionano l'aspetto del giornale. Nel1969 losbarco sulla Luna è annunciato con un'unica grande foto con un titolo lapidario:Scesi!. «Il Messaggero» diventa il nuovo modello grafico e fotografico della stampa quotidiana italiana[12]». Nei primi anni settanta il quotidiano romano assume una linea politica di sinistra laica[13]. Nel 1970, Perrone assumeSilvano Rizza, già redattore delGiorno e delCorriere di Sicilia e lo mette a capo dei servizi della cronaca di Roma, la spina dorsale del giornale. Nel1973 viene nominatoredattore capoGiampaolo Pansa, proveniente anch'egli dalGiorno.
Tra il 1973 e il 1974 cambia l'assetto proprietario delMessaggero. Nel 1973, infatti, nasce una vertenza tra Alessandro e Ferdinando Perrone, cugini e proprietari alla pari del quotidiano, sulla linea politica del giornale molto vicina alla sinistra[14]. Lo scontro si trascina per un anno e si conclude con la cessione delMessaggero allaMontedison[15][16][17][18][19].
La redazione non accetta il passaggio ad un'azienda pubblica (cioè governativa) ed entra in sciopero. Il 12 maggio1974 il comitato di redazione fa pubblicare un'intera pagina di protesta sul giornale. La trattativa per la cessione comunque va in porto. Dopo un mese e mezzo di braccio di ferro viene trovata una soluzione di compromesso: la Montedison accetta alla direzione un uomo proveniente dalla sinistra comeItalo Pietra. Pietra, già direttore delGiorno arriva a Roma portando tre firme importanti dal quotidiano milanese:Sergio Turone,Luigi Fossati (insediatosi come vice-capo redattore e poi nominato condirettore) eVittorio Emiliani.
In occasione delreferendum sul divorzio (12-13 maggio1974) il quotidiano si schiera per il "No", confermando la propria linea politica[20]. Dopo Pietra seguono alla direzione Luigi Fossati (1975) e, nel1980, Vittorio Emiliani. Con la sua conduzione (1980-1987) si espande laCronaca di Roma, che passa da 4 a 6 pagine e viene collocata a partire da pagina 6, cioè dopo la cultura e prima delle sezioni dipolitica interna edestera. Nel 1977 il governo sopprime alcune festività, tra cui laBefana. «Il Messaggero» lancia una appassionata campagna di stampa in favore del suo ripristino. Con la sua rubricaAridatece la Befana, curata da Aldo De Luca, il quotidiano romano raccoglie migliaia di firme. L'iter burocratico fu piuttosto lungo, ma si concluse felicemente nel 1985 con il ripristino della ricorrenza come festa nazionale[21].
Nel1982 il quotidiano romano, pur surclassato dallaRepubblica in campo nazionale, era comunque il sesto quotidiano italiano con 290 863 copie ditiratura media[22] (il quarto se si escludono i quotidiani sportivi). Nello stesso periodo iniziano a svilupparsi le edizioni provinciali, in linea con il progressivo sviluppo della stampa locale in tutto il Paese. Aprono le redazioni regionali diAbruzzo,Umbria eMarche. QuiIl Messaggero esce in un formatotabloidche riscontra un successo immediato[senza fonte]. Con Vittorio Emiliani si conclude l'esperienza alMessaggero dei due grafici Piergiorgio Maoloni e Pasquale Prunas, che avevano rinnovato il giornale.Il Messaggero di Emiliani vende in media 270 000 copie giornaliere.

Nel1987 il nuovo proprietario del quotidiano, il gruppoFerruzzi, chiama alla direzioneMario Pendinelli. Dopo tre anniIl Messaggero sfonda quota 300 000 copie, il massimo risultato deldopoguerra, ma i costi sostenuti per raggiungere il risultato sono elevati. Il quotidiano ha effettuato costosi investimenti: è stata migliorata la veste grafica, sono stati messi sotto contratto prestigiosi commentatori stranieri.
Alla fine deglianni ottanta, il quotidiano apre una redazione aRavenna, città di provenienza diRaul Gardini,patron della Ferruzzi, e altre aRimini,Forlì eCesena. Con il numero del 2 gennaio 1990 la testata viene accorciata da «Il Messaggero di Roma» (che durava dal 1946) a «Il Messaggero».A fine1993, dopo la fine del gruppo Ferruzzi e l'allontanamento di Gardini, e un periodo in cui editore era Carlo Sama, Mario Pendinelli lasciaIl Messaggero e fonda un suo quotidiano,L'Informazione, che esce nel1994 ma avrà vita breve. Il suo successore alla testata romana è, dal dicembre 1993,Giulio Anselmi, condirettore delCorriere della Sera. Nel suo fondo d'esordio, Anselmi descrive con queste parole il momento che la nazione sta attraversando (siamo in pienatangentopoli e si sono appena svolte leelezioni per ilsindaco di Roma):

Anselmi, alla prese con il problema del contenimento dei costi, riduce la redazione e chiude le edizioni romagnole del quotidiano. Quando, nel giugno1996, il costruttore romanoFrancesco Gaetano Caltagirone compraIl Messaggero, Anselmi viene licenziato;Pietro Calabrese viene promosso da vice direttore a direttore. Calabrese rimarrà alla guida del giornale per tre anni e mezzo. Durante la sua direzione il quotidiano romano riesce a sfondare quota 300 000 copie, ritornando ai suoi massimi livelli di vendita. L'editore Caltagirone è il primo in Italia a nominare una donna,Rita Pinci, prima redattore capo centrale e poi vicedirettore di un quotidiano. Sulla scia dei giornali nazionali, anche il quotidiano romano comincia ad offrire inserti egadget ai propri lettori.
Dopo Calabrese è la volta diPaolo Graldi, proveniente daIl Mattino, altro quotidiano del gruppo Caltagirone. Con Graldi l'editore trova una notevole identità di vedute[23]. Infatti, dopo soli due anni, viene nominato direttore editoriale. Al suo posto viene chiamato nel2002Paolo Gambescia, direttore del quotidianopartenopeo. Gambescia rinnova le pagine cultura e spettacoli chiamando a dirigerle Piero Mei e Piero Santonastaso.
L'avvicendamento del direttore si ripete quattro anni dopo conRoberto Napoletano - già capo della redazione romana e vicedirettore deIl Sole 24 Ore - che entra in via del Tritone con la carica di condirettore (settembre2004) e dal febbraio2006 passa al ruolo di direttore.Nel2011 Napoletano lascia e torna alSole 24 Ore; dal 21 marzo il nuovo direttore delMessaggero èMario Orfeo (anch'egli, come Gambescia, aveva direttoIl Mattino).
Nell'autunno del2012 il quotidiano romano effettua un deciso restyling della veste grafica e del sito web, ad opera dello spagnolo Sergio Juan. Al rinnovo dell'immagine si accompagna l'avvicendamento alla direzione. Al posto di Mario Orfeo, nominato alla guida delTG1, subentraVirman Cusenza, proveniente anch'egli, come Gambescia ed Orfeo, dalla direzione deIlMattino.
Dal 2016 il famoso blog per la risoluzione di generici problemi informatici e tecnologiciAranzulla.it entra a far parte della rete web del gruppo del Messaggero, contribuendo al suo traffico e ai relativi introiti pubblicitari.[24]
Nel settembre2018Il Messaggero rinnova il proprio sito internet ed introduce un sistema di accesso a pagamento denominatometeredpaywall, che consente la lettura di 10 articoli gratuiti, dopo i quali diventa necessario l'abbonamento.[25]

Scelti da Luigi Cesana
Scelti dalla famiglia Perrone
Graditi al regime fascista
Dopo la caduta del fascismo: nomina approvata dalMinculpop defascistizzato[34]
Graditi al regime della R.S.I.
Dopo la Liberazione di Roma
Sospeso per deliberazione dell'«Allied Publication Board» anglo-americano il 9 giugno 1944, le pubblicazioni riprendono il 21 aprile 1946 con la testataMessaggero di Roma
Scelti dalla famiglia Perrone
Scelti dalla Montedison
Scelti dal gruppo Ferruzzi
Scelti dal gruppo Caltagirone
Il Messaggero ha una foliazione media di 60 pagine; viene distribuito con un'edizione nazionale ed undici edizioni locali, di cui otto nelLazio (Roma, Metropoli,Ostia-litorale,Viterbo,Civitavecchia,Frosinone,Latina,Rieti).
Le altre sono realizzate inAbruzzo, inUmbria eMarche[40].

Ladiffusione di un quotidiano si ottiene, secondo i criteri diAccertamenti Diffusione Stampa (ADS), dalla somma di: Totale Pagata[41] + Totale Gratuita + Diffusione estero + Vendite in blocco.
Dal 2021 ADS ha abbandonato la distinzione tra copia cartacea e copia digitale, che è stata sostituita dalla distinzione tra «vendite individuali» (copie pagate dall’acquirente) e «vendite multiple» (copie pagate da terzi).
| Anno | Diffusione |
|---|---|
| 2023 | 65 377 |
| 2022 | 70 021 |
| 2021 | 74 542 |
| Anno | Totale diffusione (cartacea + digitale) | Diffusione cartacea | Tiratura |
|---|---|---|---|
| 2020 | 75 227 | 60 808 | 94 701 |
| 2019 | 90 542 | 79 787 | 116 858 |
| 2018 | 98 969 | 87 799 | 128 622 |
| 2017 | 109 046 | 100 568 | 144 337 |
| 2016 | 118 189 | 112 465 | 156 085 |
| 2015 | 129 041 | 123 504 | 170 723 |
| 2014 | 142 461 | 134 762 | 192 843 |
| 2013 | 151 478 | 147 705 | 212 080 |
| Anno | Diffusione |
|---|---|
| 2012 | 179 557 |
| 2011 | 190 933 |
| 2010 | 192 912 |
| 2009 | 202 158 |
| 2008 | 210 842 |
| 2007 | 215 581 |
| 2006 | 229 560 |
| 2005 | 235 353 |
| 2004 | 240 778 |
| 2003 | 251 078 |
| 2002 | 258 561 |
| 2001 | 291 543 |
| 2000 | 291 571 |
| 1999 | 292 515 |
| 1998 | 279 869 |
| 1997 | 269 385 |
| 1996 | 260 225 |
| 1995 | 250 892 |
DatiADS.
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