ʿIkrima ibn Abī Jahl(in araboعكرمة بن أبي جهل?) (La Mecca, ... –Yarmuk,636) è stato unSahaba e un condottiero durante laGuerra della Ridda.
Ikrima ibn Abi Jahl | |
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Nascita | La Mecca |
Morte | Yarmuk, 636 |
Cause della morte | Fatto di guerra |
Etnia | Arabo |
Religione | Musulmana |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Esercito dei Rashidun |
Comandanti | Khalid ibn al-Walid |
Guerre | |
Battaglie | |
Altre cariche | Sahaba |
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Manuale |
Figlio diʿAmr ibn Hishām deiBanū Makhzūm - dettoAbū Jahl (la cuikunya Abū l-Ḥakam, "Padre dell'avveduto consiglio", fu trasformata in quella di "Padre dell'Ignoranza" dai suoi nemici musulmani a causa della sua fortissima ostilità all'Islam) - e di una donna che deteneva il monopolio dei profumi provenienti dalloYemen.
Anche ʿIkrima fu per un lungo periodo ostile alla religione predicata dall'avversario di suo padre.
Fu ben per questo che, al contrario di tutti coloro che fino al giorno prima s'erano espressi in favore dello scontro con imusulmani, egli fu conSuhayl ibn ʿAmr l'unico meccano che nel 630 resistette in armi ad essi, in quella che fu definita la "conquista" (fatḥ) definitiva di Mecca. Lo scontro cui egli partecipò, guidando tra i venti e i trenta irriducibili pagani, avvenne ad al-Līṭ, alla periferia della città, e fu qui che si ebbero i pochissimi caduti musulmani.
Fuggito inYemen, in cui aveva operato con grandi profitti sua madre, che controllava di fatto la lucrosa importazione di profumi a Mecca, ʿIkrima fu convinto nei mesi successivi a chiedere il perdono diMaometto con un formale atto di conversione all'Islam che, nei fatti, era diventato l'assoluto e incontrastato padrone della situazione politica dell'interoḤijāz. Così infatti avvenne e il profeta, che già in numerose altre occasioni aveva dato prova di pragmatismo e di duttilità politica, accettò l'atto che portava tra le sue file un giovane che, proprio per la sua impulsività e coraggio, nonché per la sua precedente dimostrazione di scarsa propensione a piegarsi a situazioni di comodo che potessero tornargli utili, si mostrava dotato di qualità morali che potevano tornare assai utili alla giovane Comunità islamica.
Il suo momento arrivò nel periodo delcaliffato diAbū Bakr. Nella cosiddetta "guerra dellaridda" egli ebbe infatti il comando (conKhālid ibn al-Walīd) delle forze musulmane incaricate di riportare all'obbedienza diMedina le riottose tribù che, effettivamente o presuntivamente, erano considerate ormai convertite all'Islam.
Le sue brillanti vittorie su diversi campi di battaglia ne illustrarono il valore: la sua maggiore impresa fu l'aver sconfitto nellaYamāma l'autoproclamato profetaMusaylima ibn Habib.
Moglie di ʿIkrima fu Umm Ḥakīm bint al-Ḥārith ibn Hishām. ʿIkrima morì comemartire (shahīd) nellabattaglia del Yarmūk nel corso delle operazioni che portarono alla conquista arabo-islamica dellaSiria.