Peridrofobia[1] (dalgreco ὕδωρ (hỳdor), "acqua", e ϕοβία (fobìa), timore, paura), si intende laproprietà fisica dispecie chimiche (ad esempiomolecole) di essere respinte dall'acqua.
Si utilizza inoltre il termine in senso più ampio per indicare la proprietà dimateriali di nonassorbire e non trattenere acquaal loro interno osulla loro superficie.
Escludendo il caso dellesostanze anfifiliche, il termine "idrofobo" (oidrofobico) può essere ritenuto sinonimo dilipofilo (olipofilico ooleoso), in quanto le sostanze che non sono solubili in solventi acquosi sono solubili in solventi oleosi.
Le specie idrofobe (o lipofile) tendono ad essere elettricamente neutre eapolari, e preferisconosolventi neutrali o apolari.[2]
Il termineinterazione idrofobica (HI) è stata utilizzata in contesti estremamente correlati a fenomeni legati alle specie idrofobe.
Secondo latermodinamica, la materia cerca di raggiungerestati a bassa energia, elegarsi riduce l'energia chimica. L'acqua èpolarizzata elettricamente ed è in grado di formarelegami intramolecolari a idrogeno, che le conferiscono alcune delle sue proprietà fisiche uniche. Dal momento, tuttavia, che le sostanze idrofobe non sono polarizzate elettricamente, e poiché sono incapaci di formare legami a idrogeno, l'acqua respinge ilipofili a favore di legami con sé stessa. La termodinamica favorisce l'unione di molecole idrofobe anche se queste non sono in realtà naturalmente attratte le une verso le altre.
Esempi di molecole idrofobiche sono glialcani, gli oli, i grassi e le sostanze oleose in generale. Materiali idrofobi sono utilizzati come agenti di rimozione dell'olio dall'acqua e come separatori di composti apolari da quelli polari.
Una superficie si dice idrofobica quando una goccia d'acqua sulla sua superficie forma unangolo di contatto Θc superiore ai 90°. In tal caso il materiale si dice comunementeidrorepellente. Se tale angolo è superiore ai 150° la superficie è dettasuperidrofobica.[3]
Altri progetti
Controllo di autorità | GND(DE) 4257462-6 |
---|