L'idealtipo otipo ideale è una costruzione teorica che contiene in sé i dati storici e contingenti di determinati fenomeni, le cui relazioni e conseguenze sono riconducibili ad un unico modello con il quale è possibile comprendere i tratti essenziali di una realtà storico-sociale. Spesso non è un termine estratto dal suo contesto culturale e/o storico che, applicato arealtà diverse, permette di individuare tratti comuni.
«Idealtipo» è un termine coniato nella seconda metà delXIX secolo dal sociologoMax Weber:
«Il tipo ideale rappresenta un quadro concettuale il quale non è la realtà storica, e neppure la realtà "vera e propria", ma tuttavia serve né più né meno come schema in cui la realtà deve essere sussunta come esempio; esso ha il significato di un puro concetto-limite ideale, a cui la realtà deve essere misurata e comparata, al fine di illustrare determinati elementi significativi del suo contenuto empirico.»
Il termine viene richiamato dallo psicologoKarl Jaspers che lo definisce in questi termini:
«Tutta lapsicologia comprensiva [...] si basa su sentimenti di evidenza nei confronti di relazioni comprensibili, distaccate, completamente impersonali. Tale evidenza viene acquisita in occasione dell'esperienza concreta di fronte a personalità umane, ma non induttivamente dimostrata.»
Secondo Jaspers avrebbe valore a livello di idealtipo laconoscenza intesa comeverità evidente, mentre al livello del singolo evento la comprensione resta incompleta (in gewissem Masse unvollständig). L'idealtipo è quindi da considerare come una connessione «ideale», indipendente dallarealtà del caso in esame: la connessione è evidente ma non necessariamente reale, per cui il rapporto tra idealtipo e caso singolo è quello di un'«interpretazione» (Deutung).
^Max Weber,Die "Objectivität" sozialwissenschaftlicher und sozialpolitischer Erkenntnis, in "Archiv für Sozialwissenschaft und Sozialpolitik", XX, pp. 22-87 ,1904 (trad. it.L'"oggettività" della scienza sociale e della politica sociale, in ID.,Il metodo delle scienze storico-sociali, 1958, Einaudi, Torino, p. 112.
^Karl Jaspers, (1959 VII ed.)"Allgemeine Psychopathologie". Berlin: Springer (I ed.:1913) (trad. it. Psicopatologia generale, Roma: Il Pensiero Scientifico, 1964 trad. it., p. 328