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III Corpo d'armata (Regio Esercito)

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III Corpo d'armata
Descrizione generale
Attiva22 marzo1877 - settembre1943
NazioneRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Italia (bandiera) Italia
ServizioArmata sarda
Regio Esercito
TipoComando
Dimensione~ 53.500 uomini (1942)
Guarnigione/QGParma
Milano
Verona
MottoVirtute Valore Vehementer
Battaglie/guerreTerza guerra d'indipendenza italiana
Prima guerra mondiale
Guerra di Etiopia
Seconda guerra mondiale
Parte di
1915-1916:1ª Armata
1917: Riserva dell'Alto Comando
1918:7ª Armata
1935-1936: Comando Superiore FF.AA. "A.O.I."
1940:1ª Armata
1941:9ª Armata
1941-1943:Comando Superiore FF.AA. Grecia
1943:11ª Armata
Reparti dipendenti
1940:
3ª Divisione fanteria "Ravenna"
6ª Divisione fanteria "Cuneo"
I Rgp. Alpini
3º ComandoG.A.F. “Alta Roja-Gessi”
3º Rgp. artiglieria di Corpo d’armata
7º Rgp. artiglieria d’armata
3º Rgp. genio di Corpo d’armata

set. 1943:
24ª Divisione fanteria "Pinerolo"
Comando truppe dell'Eubea
36ª Divisione fanteria "Forlì"
Truppe di Corpo d'armata
Comandanti
Degni di notaMorozzo Della Rocca
Vittorio Camerana
Mario Arisio
Nelle note
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

IlIII Corpo d'armata è stato unagrande unità militare delRegio Esercito e dopo laseconda guerra mondiale dell'Esercito italiano, in cui è stato attivo dal1957 al1997.

Storia

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Le origini del Comando del 3º Corpo d'armata risalgono alla fine dellaseconda guerra d'indipendenza quando dopo aver sconfitto l'Impero austriaco ilRegno di Sardegna ha annesso leLegazioni pontificiedelle Romagne, ilDucato di Parma, ilDucato di Modena e ilGranducato di Toscana. Il 1º aprile1860 nel quadro della riorganizzazione dell'Esercito prevista dal decreto 25 marzo venne istituito aParma il 3º Comando con funzioni prevalentemente territoriali, ma, in caso di guerra, in grado di trasformarsi in comando dicorpo d'armata. Il comando, costituito da 5ª, 8ª e 12ªdivisione di linea, aveva il compito di difendere il territorio di recente acquisizione e la sua giurisdizione si estendeva sul territorio dell'Emilia delimitato dal corso dei fiumiTrebbia ePanaro.

Il 1º settembre1865 il comando venne soppresso, in attuazione del decreto 25 giugno, ma venne mobilitato quale III Corpo d'Armata nel giugno1866 in occasione dellaterza guerra d'indipendenza, al comando deltenente generaleEnrico Morozzo Della Rocca, formato dalla 7ª Divisione diNino Bixio (ex garibaldino), dalla 8ª Divisione diEfisio Cugia, dalla 9ª Divisione diGiuseppe Govone, dalla 16ª Divisione del principe ereditarioUmberto di Savoia e da una brigata di cavalleria[1]. Il 3º Corpo d'armata prese parte alla campagna sulMincio per attaccare lefortezze del Quadrilatero e il 24 giugno1866 prese parte allabattaglia di Custoza.

Nel mese di agosto 1867 il III Corpo d'Armata venne sciolto. Il 14 giugno1869 venne costituito aNapoli il Comando Generale del III Corpo d'Esercito trasformatosi nel 1873 in 3º Comando Generale e, a partire dal 22 marzo 1877, in III Corpo d'Armata, con compiti territoriali ad esclusione dei periodi di mobilitazione relativi alle campagne di guerra.

Prima guerra mondiale

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Allo scoppio dellaprima guerra mondiale in cui l'Italia partecipò a fianco dell'Intesa, il III Corpo d'armata al comando deltenente generaleVittorio Camerana, inquadrato nella1ª Armata, nelle fasi iniziali del conflitto ha operando attraverso laValtellina, laVal Camonica, laVal Trompia, laValle del Chiese e lungo la sponda occidentale delLago di Garda inTrentino, ma non è riuscito ad attraversare ilPasso dello Stelvio e ilPasso del Tonale, avanzandoo solo aRiva del Garda eTione, senza riuscire tuttavia a prendere nessuna delle due città. Il III Corpo d'armata era costituito della5ª e 6ª Divisione fanteria di linea, dalla 35ª Divisione territoriale, dal7º Reggimento bersaglieri, dal5º Reggimento alpini e da unbattaglione dellaGuardia di Finanza. Tutti i soldati del 5º Reggimento alpini vennero reclutati nelle valli attraversate, anche se il 5º Reggimento alpini non è mai stato impiegato nel suo complesso, ma singolecompagnie o battaglioni sono stati impiegati per la conquista di specifiche vette, creste o passi o per il mantenimento delle posizioni. Dopo le fasi iniziali l'avanzamento ha subito una battuta d'arresto da parte dell'esercito austro-ungarico, e nonostante aspri combattimenti, soprattutto sui ghiacciai dell'Adamello, la prima linea del fronte è rimasta invariata e nella situazione di stallo venutasi a creare la 35ª Divisione è stata inviata inMacedonia in appoggio agliAlleati.

Dopo la sconfitta diCaporetto il III Corpo d'armata ha abbandonato la prima linea, operando durante l'inverno del1917-18 nelle retrovie, con il compito di contrastare qualsiasi tentativo di avanzata nemica sulfronte del Piave, tornando ad operare nella zona inizialmente assegnata nella primavera del1918. Dopo l'armistizio di Villa Giusti il III Corpo d'armata ha occupato ilTrentino.

Periodo tra le due guerre mondiali

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Il 10 novembre 1918 la sede del Corpo fu trasferito aMerano dove rimase fino all'inizio del1919. Il 5 gennaio 1919 passò sotto il commando del tenente generaleUgo Sani e cinque giorni dopo, la sede del comando si spostò aInnsbruck dove si trovarono alle sue dipendenze la 75ª e la 6ª Divisione fanteria, formando così le truppe di occupazione italiane nelTirolo settentrionale. Il III Corpo d'Armata rimase a Innsbruck fino al 1º settembre 1919.[2] Nel stesso anno assunse la denominazione di III Corpo d'Armata diVerona da cui dipendevano la 7ª Divisione fanteria "Verona", la 8ª Divisione fanteria "Padova" e la 9ª Divisione fanteria "Trento". Nel1926 ilquartier generale venne trasferito aMilano e la denominazione mutò in III Corpo d'Armata diMilano alle cui dipendenze erano la 6ª Divisione fanteria territoriale poi diventata58ª Divisione fanteria "Legnano" la 7ª Divisione fanteria territoriale e la 8ª Divisione fanteria territoriale. Il III Corpo d'armata prese poi parte nel1935-36 allaguerra di Etiopia; la grande unità aveva alle sue dipendenze la27ª Divisione "Sila"[3] e la1ª Divisione Camicie Nere che, al comando delgeneraleEttore Bastico, mise per prima la bandiera sull'altopiano diAmba Aradam nel febbraio del1936.

Seconda guerra mondiale

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All'entrata dell'Italia nellaseconda guerra mondiale il 10 giugno1940 il III Corpo d'armata al comando delGenerale di corpo d'armataMario Arisio, era dislocato inPiemonte, traCuneo eImperia operando sulle dipendenze della 1ª Armata del generalePietro Pintor.[4] Il III Corpo d'armata aveva alle sue dipendenze le divisioni"Ravenna","Cuneo","Forlì","Pinerolo", i raggruppamento alpini Val Ellero, Val Adige, Val Arroscia, Val Tanaro, Val Piave, prendendo parte alle operazioni contro laFrancia sulfronte delle Alpi Occidentali.[4] Dopo l'armistizio di Villa Incisa, nel mese di novembre il comando venne trasferito sulfronte greco-albanese, schierato al fronte il 15 novembre nel settore nord del Korciano, alle dipendenze della 9ª Armata del generaleMario Vercellino poi sostituito dal generaleAlessandro Pirzio Biroli, prendendo parte alle operazioni belliche fino al maggio1941. Completata l'occupazione dellaGrecia il III Corpo d'armata passa alle dipendenze della 11ª Armata con compiti di presidio territoriale con sede del Comando aTebe.

Nel settembre 1943, a seguito degli eventi successivi allaproclamazione dell'armistizio, il III Corpo d'armata venne sciolto.

Dal 1945 al 2001

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Lo stesso argomento in dettaglio:III Corpo d'armata (Esercito Italiano).

Il III Corpo d'armata venne ricostituito il 1º luglio del1957 per la trasformazione del III Comando Militare Territoriale che era stato costituito a Milano il 15 giugno1945. Il Comando, retto da ungenerale di Corpo d'armata, aveva il suoquartier generale aMilano nelPalazzo Cusani e i suoi reparti schierati inLombardia,Piemonte e in minor misura nelVeneto. Il compito che gli era stato affidato istituzionalmente era quello di contribuire durante il periodo dellaguerra fredda, con i reparti alle sue dipendenze, alla difesa del nord Italia contro un'ipotetica invasione da est da parte delPatto di Varsavia, a supporto del4º Corpo d'armata alpino diBolzano e delV Corpo d'armata diVittorio Veneto.

Dal1982 al1984 reparti delIII Corpo d'armata hanno preso parte allaMissione Italcon inLibano, un'operazione dipeacekeeping delleforze armate italiane, nell'ambito della "Forza Multinazionale in Libano", in cui per la prima volta dopo la fine dellaseconda guerra mondiale un reparto armato italiano si recava in missione fuori dai confini italiani, con il compito di difendere la popolazione civile.

Il 1º ottobre1997, a seguito della profonda riorganizzazione dell'Esercito Italiano ilIII Corpo d'armata venne trasformato inComando Forze Operative di Proiezione assumendo alle sue dipendenze laBrigata bersaglieri "Garibaldi" laBrigata meccanizzata "Friuli", già appartenente allaForza d'intervento rapido e successivamente riconfigurata inBrigata aeromobile "Friuli", dallaBrigata paracadutisti "Folgore" e dai supporti tattici, tra cui ilReggimento lagunari "Serenissima".

Successivamente il 1º dicembre2000 il Comando delle forze operative di proiezione veniva ulteriormente riorganizzato in Comando di Pianificazione cedendo le sue pedine operative al e al2º COMFOD.[5] Nel2001, a seguito della richiesta dellaNATO di dotarsi di Comandi ad elevata prontezza operativa, il Comando Forze di Proiezione il 1º dicembre2001 venne riordinato inCorpo d'armata di Reazione Rapida - HRF e dopo avere sostenuto un'intensa attività addestrativa e di esercitazioni nell'ambito di un lungo processo di certificazione ha acquisito la piena capacità operativa (Full Operational Capability) nel dicembre del2002 con la denominazione diNATO Rapid Deployable Corps - Italy[5] conquartier generale aSolbiate Olona.

Note

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  1. ^Giglio, pp. 316-317.
  2. ^ [Occupazione del Tirolo, sugrandeguerraphotoarchive.com.URL consultato il 29 novembre 2017.
  3. ^Calabria In Armi - Divisione Brescia, sucalabriainarmi.altervista.org.
  4. ^ab Philip Jowett e Stephen Andrew,Italian Army World War II Europe 1940-43, Timbuktu, Osprey Publishing, aprile 2000, p. 5,ISBN 9781855328648.
  5. ^abNRDC - ITA - La Storia, suesercito.difesa.it(archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2014).

Bibliografia

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  • Vittorio Giglio,Il Risorgimento nelle sue fasi di guerra, Vol. II, Milano, Vallardi, 1948,OCLC 18371846,SBN RAV0242154.
  • Franco Dell'Uomo, Roberto Di Rosa e Amedeo Chiusano,L'Esercito italiano verso il 2000, Volume 2, Parte 1, 2002.
V · D · M
Armate e corpi d'armata del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale
Gruppi d'armateEst ·Ovest ·Sud
Armate · · · · · · · · ·10ª ·11ª
Corpi d'armataI ·II ·III ·IV ·V ·VI ·VII ·VIII ·IX ·X ·XI ·XII ·XIII ·XIV ·XV ·XVI ·XVII ·XVIII ·XIX ·XX ·XXI ·XXII ·XXIII ·XXIV ·XXV ·XXVI ·XXX ·XXXI ·XXXV
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