Terzo dei sette figli dell'imprenditore Heinrich Junkers e di sua moglie Luise, fino al1932 fu proprietario dellaJunkers Werke aDessau da lui fondata e guidata fino a quell'anno.
In qualità di professore, ricercatore, ingegnere ed imprenditore, in possesso delle conoscenze di base in campo aeronautico, introdusse un'importante innovazione tecnologica nel campo della costruzione dei velivoli, la struttura interamente metallica e l'adozione, in luogo di pannelli di legno,compensato e tela usati fino ad allora, di unrivestimento lavorante induralluminio ondulato.
Hugo Junkers proveniva da una famiglia benestante che permise a lui e ai suoi fratelli un ottimo livello di istruzione e l'indipendenza economica. Dopo aver frequentato la scuola a Rheydt consegue la maturità nel 1878 presso la scuola tecnica diBarmen, nello stesso anno inizia a frequentare l'Università tecnica di Berlino che nel 1879 confluisce nellaTechnische Hochschule Charlottenburg. Dal 1881 prosegue gli studi presso l'Università tecnica adAquisgrana e nel 1883 sostiene l'esame finale inCostruzione di macchine.
Dopo le prime esperienze lavorative presso diverse aziende di Aquisgrana e presso l'azienda paterna a Rheydt trascorre un nuovo periodo presso laTechnische Hochschule Charlottenburg, per frequentare le lezioni di elettrodinamica e termodinamica del professorSlaby e per condurre esperimenti nel suo laboratorio elettrotecnico.
Con l'aiuto di Slaby Junkers nel1888 si reca aDessau dove venne assunto dallaDeutschen Continental Gasgesellschaft, che due anni prima era entrata nella produzione di elettricità e realizzava anche i corrispondenti motori. Insieme al direttore tecnico, Wilhelm von Oechelhäuser jun., Junkers realizzò nuovi motori; nel 1892 tutti e due riuscirono a realizzare il primo motore bicilindrico a gas a pistoni opposti.
Poiché la conoscenza delpotere calorifico del gas impiegato è decisiva per il metodo di funzionamento del motore, Junkers realizza contemporaneamente uncalorimetro, che vienebrevettato il 29 giugno 1892. Nell'ottobre dello stesso anno Hugo Junkers fonda la sua prima impresaHugo Junkers, Civil-Ingenieur e inizia l'attività in una stalla per cavalli affittata dall'azienda del gas. Primo impiegato diventa l'idraulico specializzato Otto Knick (1865–1921), successivo dirigente d'azienda della Junkers & Co.
Il calorimetro, che misura la differenza di temperatura dell'acqua riscaldata, è presentato all'Esposizione universale del 1893 aChicago ad un pubblico più ampio e là è premiato con una medaglia d'oro. Junkers stesso si trattiene negli USA e presenta l'apparecchio insieme a Paul Sachsenberg dellaSachsenberg-Werken a Rosslau.
Con lo stesso principio tecnico Junkers annuncia nel 1894 di aver brevettato il suo primoscaldabagno a gas e lo trasforma ulteriormente inscaldaacqua istantaneo. Per lo sfruttamento economico del suo brevetto Junkers fonda il 2 luglio 1895, insieme a Paul Ludwig come finanziatore, la dittaJunkers & Co. e acquista un anno più tardi uno stabilimento appena costruito nell'Albrechtstraße di Dessau. Vengono fabbricati calorimetri, apparecchi domestici („Junkers-Thermen”) e regolatori della pressione del gas.
Già nel 1897 Junkers inoltre accettò una nomina come professore di termodinamica presso l'Università Tecnica di Aachen, dopo aver liquidato il suo socio Ludwig. Affidò la direzione aziendale a Hermann Schleissing e fondò laVersuchsanstalt Professor Junkers (Istituto di ricerca Professor Junkers) ad Aachen, per promuovere accanto alla sua attività di insegnamento anche la ricerca. Lo finanziò con i profitti della Junkers & Co. All'inizio Junkers si dedicò di nuovo alla costruzione di motori e annunciò alcuni brevetti sui motori ad olio pesante.
Il 31 marzo 1898 Junkers sposa la figlia del sindaco di Dessau Therese Bennhold (1876–1950). Dal matrimonio nasceranno 12 figli.
Ulteriore ricerca sulla conduzione del calore portò all'ottenimento di brevetti nel 1901, che Junkers & Co sfruttò economicamente nelDipartimento Caloriferi nel 1904.
Nel 1908 Junkers collaborò col Prof.Hans Reissner diAquisgrana, ottenendo competenze nel campo dell'aerodinamica e dirigendo così l'azienda verso la costruzione di aeroplani. Un anno più tardi fu testato il primo prototipo di Reissner, il cui profilo fu rifinito dallaJunkers & Co. a Dessau. Si trattava di un prototipo di metallo.Nel 1910 il prototipo fu brevettato, diventando il primo prototipo dell'azienda nel campo dell'aviazione. Nello stesso anno, su iniziativa dell'azienda, viene costruita unagalleria del vento ad Aquisgrana.La ditta brevetterà di lì a poco anche il primofreno idraulico.
Nel 1912 Junkers tornò a Dessau, aprendo una fabbrica di motori, l'anno seguente, aMagdeburgo, che venne però chisua già nel 1915.
Il 1915 vede l'ulteriore sviluppo del prototipo interamente costruito in metallo nel modelloJ 1. Nel triennio 1917-1919 la ditta si fuse con laFokker in Junkers-Fokkerwerke AG. Durante laprima guerra mondiale l'impresa divenne prevalentemente una costruttrice d'armamenti, e solo pochi modelli furono sviluppati dalla Junkers/Fokker.
Nel 1926, Junkers portò a termine la fusione della sua compagnia aerea, la Junkers Luftverkehr AG, con laDeutsche Aero Lloyd per formare laDeutschen Luft Hansa. La fusione fu fatta su pressione dello Stato, perché due società di trasporto aereo non sarebbero sopravvissute senza sovvenzioni.
Dopo aver fondato laJunkers Motorenbau GmbH nel 1923 a Dessau, Junkers si trovò in difficoltà finanziarie all'inizio degli anni trenta, a causa dellaCrisi economica del 1929. Il 22 marzo del 1932 il suo gruppo di imprese dovette dichiararsi insolvente. Il 4 novembre dello stesso anno, la Bosch acquistò laJunkers & Co. GmbH per 2,6 milioni di marchi, chiudendo l'accordo con Junkers l'8 novembre. Grazie alla vendita della sua fabbrica di impianti a gas, Hugo Junkers poté mantenere il controllo delle sue fabbriche di aerei e motori.Poco tempo dopo, l'ascesa al potere delNazionalsocialismo, il 30 gennaio del 1933, permise al maresciallo dell'ariaHermann Göring di interessarsi ai comparti motori e costruzione aerei della Junkers, a seguito della politica di riarmo della Germania. Sottoposto a notevoli pressioni, Hugo Junkers dovette cedere allo Stato, nel 1933, la maggioranza delle sue aziende aventi valore militare.Junkers fu poi allontanato da Dessau.
La fabbrica Junkers a Dessau nel 1928
Lo sforzo di Junkers, dalla Prima Guerra mondiale al 1933, si rivolse principalmente verso il comparto civile, dove i suoi aerei ed i suoi motori contribuirono al progresso del settore.Particolarmente noti furono modelli come loJunkers F 13, loG 38 e loJu 52/3mJunkers si trovò a competere per lungo tempo conDornier per il miglior progetto di aereo capace di attraversare l'Atlantico. Junkers si concentrò sugli aerei convenzionali, mentre Dornier sugli idrovolanti.Dornier, considerabilmente più giovane di Junkers, gli aveva offerto la sua collaborazione, ma la proposta fu rifiutata. In seguito però, i modelli introdotti dalla Junkers nel 1939, come loJu 87Stuka o loJu 88, montavano una fusoliera liscia, e non più la fusoliera stampata precedentemente utilizzata da Junkers. Nonostante ciò la considerazione di Junkers per Dornier non crebbe. Un altro interesse di Junkers durante la sua permanenza a Dessau fu l'architettura. Stuzzicato dalla collaborazione con ilBauhaus, Junkers concepì nuove soluzioni per l'architettura in metallo. Sua l'idea dellacostruzione a lamelle, utilizzata per gli hangar. Il concetto fu poi esportato daFriedrich Zollinger in 27 paesi. Dall'esproprio alla morte Junkers si interessò unicamente di costruzioni in metallo. Un campione di casa interamente metallica si può ammirare nelMuseo della Tecnica Hugo Junkers aDessau-Roßlau.
1933 Junkers fu costretto a cedere il 51% dei suoi brevetti e la maggioranza delle sue azioni della Junkers Flugzeugwerke AG, senza alcun risarcimento, alReich tedesco. Venne, in sostanza, privato della sua azienda.
Il partito nazionalsocialista non riteneva Junkers fedele al partito. Altre fonti riportano di uno screzio tra lui eHermann Göring che, qualche anno prima, aveva tentato di farsi assumere come collaudatore presso l'azienda, senza però alcun successo.
1933 Junkers si ritira aBayrischzell, in una casa per le vacanze, e viene posto agli arresti domiciliari.
1933-1935 Hugo Junkers si interessa di costruzioni di abitazioni di metallo, un suo precedente interesse.
Fonda pertanto aMonaco di Baviera la società di ricercaProfessor Hugo Junkers GmbH dove si cura dell'arredamento razionale e funzionale di abitazioni in metallo, in particolare di ammobiliamento, sistemazione climatica ed illuminazione degli ambienti. Trovandosi a lavorare con una scarsa scelta di materiali, Junkers cercava di curare l'estetica delle sue opere. Le sue case di metallo, in particolare i tetti, sono rifiniti in maniera tale chela tecnica sia la più bella che si possa provare.Già ai tempi di Dessau Junkers cercava il contatto con artisti della locale Bauhaus, dai quali trasse stimolo e che influenzò a sua volta. Le abitazioni sviluppate da Junkers si trovano sparse in più di venti regioni e svolgono ancor oggi, dopo più di 70 anni, il loro compito.
1939-1945 durante laseconda guerra mondiale la Junkers divenne una delle ditte più importanti per la produzione di apparecchi militari. La fabbrica non si trovava in quell'epoca sotto il controllo di Junkers o dei suoi successori. La vedova Junkers mantenne la quota del 49% delle azioni della società fino alla morte, quando tale quota fu acquisita dal Reich per 30 milioni di marchi. Dal 1935 la Junkers Flugzeugwerke AG e le sue controllate divennero quindi proprietà del Reich tedesco.
Il maggior riconoscimento ad Hugo Junkers è costituito dalTechnikmuseum Hugo Junkers ("Museo della Tecnica Hugo Junkers") situato a Dessau, la città in cui svolse prevalentemente la sua attività imprenditoriale. Tra i reperti in esposizione nel museo sono presenti, tra gli altri, un trimotoreda trasporto multiruoloJunkers Ju 52/3, noto anche con l'affettuoso soprannomeTante Ju ("Zia Ju"), una Junkers-Stahlhaus, un particolare tipo di casa prefabbricata realizzata con i principi dei pannelli in metallo corrugato, nonché numerosi altri cimeli del vasto campo di produzione della Junkers.[1]
(DE) Olaf Groehler:Hugo Junkers - Legende und Wirklichkeit, in: Wolfgang Sellenthin (Hg.):Fliegerkalander der DDR 1985. Militärverlag der DDR, Berlin 1984, S. 88–99.
(DE) Günter Schmitt, Thomas Hofmann, Angelika Hofmann:Junkers und seine Flugzeuge. 2. Auflage, Transpress VEB Verlag für Verkehrswesen, Berlin 1986,ISBN 3-344-00192-2
(DE) Günter Schmitt, Thomas Hofmann, Angelika Hofmann:Hugo Junkers und seine Flugzeuge, Motorbuch Verlag, Stuttgart 1986,ISBN 3-613-01111-5
(DE) Günter Schmitt, Werner Schwipps:Pioniere der frühen Luftfahrt, Gondrom Verlag, Bindlach 1995,ISBN 3-8112-1189-7
(DE) Rainer Haus, Hans Sarkowicz:Energie effizienter nutzen. 75 Jahre Thermotechnik von Bosch (Produktinformation), Piper Verlag, München und Zürich 2007,ISBN 3-492-05084-0