Hrungnir, invitato al banchetto degli dei daOdino, iniziò a vantarsi e a dire smargiassate arrivando addirittura, preso dall'ebbrezza, a minacciare gli dei. GliAsi per la verità ne erano abbastanza divertiti, tutti tranneThor che aveva in odio tutti i giganti.
I due si sfidarono in duello, presso il confine traAsgard eJǫtunheimr. L'arma del gigante era un'enorme cote, che egli scagliò controil tonante non appena lo vide giungere. Il dio per tutta risposta lanciò il suo formidabile martelloMjöllnir, con il quale colpì la cote, la quale si frantumò dando origine a tutte le rocce che servono per affilare, e proseguendo la sua corsa frantumò anche il cranio di Hrungnir. Dopo la lotta un pezzo della cote di Hrungnir si conficcò nella testa di Thor. Il corpo esanime del gigante però cadde sopra lo stesso Thor, che rischiava di rimanere soffocato.
Per fortuna sopraggiunse il figlio di Thor,Magni, che nonostante la tenera età (era nato da appena tre inverni) riuscì a liberare il padre afferrando il tallone del gigante e semplicemente scrollandolo via.