Il toponimoHokkaidō significa letteralmente "Circuito del Mare Settentrionale", terminologia risalente all'arcaica organizzazione statale nipponica delGokishichidō (五畿七道?, "Cinque province e sette circuiti"), in cui la regione figurava tra isette circuiti (dō) dell'ordinamento amministrativo del Paese; il nome originario era peròEzo (oYezo), dall'antica denominazione diEzochi (蝦夷地?, "Terra deibarbari settentrionali").
L'isola è caratterizzata da una natura selvaggia (ospita più di sessantavulcani che rappresentano oltre il 10% dei vulcani di tutto il mondo) e da inverni rigidi in rapporto allalatitudine; Hokkaidō attira amanti della natura e deglisport invernali nei mesi più freddi,ciclisti,campeggiatori edescursionisti da giugno a settembre. L'isola di Hokkaidō è la maggiore produttrice agricola di tutto il Giappone.
La sua forma ricorda quella di un rombo, le cui estremità sono rappresentate dai capi diSōya a nord,Shiretoko a est,Erimo a sud-est eShakotan a ovest[1].È un'isola di originevulcanica: le montagne sono concentrate nella parte centrale dell'isola, addolcendosi in pianure che si stendono fino alle coste. I maggiori rilievi sono ilmonte Asahi (2290 m) e ilmonte Tokachi (2077 m)[1]. Hokkaidō è inoltre assai sismica. Per esempio l'epicentro di un terremoto dimagnitudo 8 avvenuto il 23 settembre 2003, si trovava molto vicino all'isola. La prefettura di Hokkaidō comprende anche altre isole minori, qualiRishiri,Okushiri, eRebun. L'isola è coperta per il 71% da foreste e per il 16% da terreni agricoli.
Il monte Asahi.
Le gole diSōunkyō, nella zona vulcanica di Daisetsu-zan.
Hokkaidō è conosciuta per le sue estati relativamente fresche e secche (che attirano numerosi turisti) e per i suoi inverni rigidi in rapporto alla latitudine sotto al 45º parallelo. La temperatura media di agosto (tra le minime e le massime) è di circa22 °C al livello del mare, mentre quella di gennaio varia dai−4 °C ai−12 °C o inferiore, in ragione dell'altitudine sul livello del mare e dell'esposizione. In pieno inverno (dicembre-gennaio) le tempeste di neve, portate dai gelidi ventisiberiani che scendono per migliaia di chilometri non trovando ostacoli sufficienti a smorzarli, sono frequenti.[1]
Nei mesi freddi il mare di Ochotsk gela in gran parte, rendendo la navigazione impossibile su tutta la costa settentrionale. I pescatori devono interrompere quindi le loro attività fino al disgelo, che tendenzialmente all'inizio di aprile è quasi completato.
Hokkaidō era originariamente la terra del popoloAinu. Permangono infatti le tracce dellalingua ainu nel toponimo dell'isola, così come per quelli di numerose città tra cui lo stesso capoluogo Sapporo, e di parecchie specie d'alberi e d'animali (per esempioezomatsu, ovvero il pino di Hokkaidō). L'origine degli Ainu è tuttora dibattuta; la teoria più diffusa li fa venire dal continente asiatico, probabilmente legati ai popolimongoli.[2] Effettivamente, nel sud di Hokkaidō, degli studi archeologici hanno messo in evidenza la presenza di tribù risalenti alperiodo Jōmon, probabilmente originarie dell'Asia, da 8 000 a 6 000 anni fa, i cui discendenti potrebbero essere gli Ainu.[3] Nel nord di Hokkaidō si installarono le popolazioni diOchotsk sei o sette secoli avanti Cristo.[2]
Dal VII al XII secolo coabitavano le culture sedentarie e agricole di Ochotsk eSatsujin, che si mescolarono in alcuni luoghi. Tuttavia gli originari di Ochotsk scomparirono o furono assorbiti dai Satsujin nel XII secolo, formando infine il popolo Ainu.[2]
L'insediamento dei primiGiapponesi in Hokkaidō avvenne nel 1600 con decine di migliaia di pescatori, mercanti e contadini, ma nel complesso l'isola restò alquanto spopolata fino al XIX secolo, con una popolazione di 50 000 o meno abitanti. Intanto però gli immigrati giapponesi avevano superato in numero gli Ainu, che avevano cominciato a diminuire dal XVI secolo.[4][5] Hokkaidō fu a lungo chiamataYeso,Ezo oEzochi fino allaRestaurazione Meiji.
Nel 1869 fu creata laCommissione per lo sviluppo di Hokkaidō con l'intento di favorire il popolamento dell'isola, i cui abitanti aumentarono fortemente al sud e nella città di Sapporo, scelta per ospitare il governo centrale nel 1885. Dal 1875 itondenhei (soldati-coloni) si stabilirono sull'isola in cambio di terre coltivabili. Nel 1900 600 000 coloni giapponesi risiedevano in Hokkaidō.[4] L'integrazione degli immigrati avvenne in tre tappe: l'instabilità della nuova società nelperiodo Meiji; il radicamento e l'affermazione di un'identità locale tra il 1910 e il 1955 circa; infine una fase di delocalizzazione, come d'altronde in tutto il Giappone, e di forte urbanizzazione, a significare che i localismi si stavano facendo da parte.[6]
Durante gli anni Trenta del 1900 l'isola beneficiò della modernizzazione intensiva, della rivoluzione industriale, della nascita della risicoltura e degli aiuti economici occidentali (specialmente americani), cosicché la maggior parte del territorio era completamente occupato, eccetto le terre più ostili a nord e a est, con le grandi città tra cui Sapporo eOtaru.[4]
Dopo laSeconda guerra mondiale circa cinque milioni di coloni tornarono dallaCorea e dallaManciuria, in modo che a partire dal 1950 la popolazione delle zone più abitate si spingesse sistematicamente nelle aree poco popolate del nord e dell'est.[4] Il 5 settembre 2018 il sud dell'isola fu colpita dalterremoto di Hokkaidō, il sesto più forte mai registrato fino a quel momento nel Paese da quando il sistema di misurazioneshindo era stato introdotto nel 1949.[7] Il sisma provocò la morte di 41 persone.[8]
Sebbene l'industria leggera sia egualmente rappresentata (in particolare carta, birra e produzione alimentare) la maggior parte dei posti di lavoro si trova nel settore dei servizi. Il turismo è molto importante per l'economia, particolarmente durante l'estate, la cui frescura attrae turisti (fa molto caldo nel resto del Giappone durante questo periodo dell'anno). In inverno sono invece le stazioni sciistiche a prendere il sopravvento (a Sapporo vennero disputati iGiochi olimpici invernali del 1972).
L'unico collegamento terrestre di Hokkaidō con il resto del Giappone è lagalleria Seikan. La maggior parte dei viaggiatori arriva sull'isola mediante aeroplano. Il principale aeroporto è quello diChitose, chiamatoaeroporto di Shin-Chitose, a sud di Sapporo.Tokyo-Chitose è la linea più frequentata del Giappone con quarantacinque voli giornalieri, operati da tre società.